AURORA
Settembre-Ottobre 2016

Contenuto Di Questo Numero

  1. Il Pericolo Dell’Orgoglio Spirituale
  2. La Completa Letizia
  3. La Montagna Di Dio
  4. Le Fondamenta Della Terra
  5. L’Eterna Alleanza

SOGGETTI PIU’INTERESSANTI DELL’AURORA

Il Pericolo Dell’Orgoglio Spirituale

“Rivestitevi di umiltà, perché Dio resiste ai superbi, ma dà grazia agli umili.”—1 Pietro 5:5

Prefazione: Questo mese ricorre l’anniversario di cento anni dalla morte del fratello Charles T. Russell, un fedele servitore del Signore e della famiglia dei credenti. (Matt. 24:45) Uno dei suoi scritti finali, pubblicato appena un mese prima della sua morte, fu un articolo riguardante i pericoli dell’orgoglio spirituale. (R5955) Le sue parole fanno riflettere e, un cuore che ricerca è di grande importanza per le persone consacrate del Signore, e sono altrettanto applicabili oggi come quando sono stati scritti un secolo fa. Abbiamo il piacere di ripubblicare queste parole di saggi consigli. L’articolo è stato abbreviato per lo spazio, ma abbiamo fiducia che nulla è stato perso del significato e la forza dei suoi ammonimenti. Ci auguriamo che possano trovare un posto in prima linea della nostra mente e del nostro cuore.

L’ORGOGLIO IN QUALSIASI forma, è una cosa pericolosa per le creature umane di Dio. Il proverbio è ben attestato, “la superbia precede la rovina, e uno spirito altero precede la caduta”. (Prov. 16:18) Sicuramente, pochissime persone hanno qualcosa di cui potrebbero giustamente essere orgogliosi. Alcuni tengono la testa alta, con l’orgoglio di uno spirito altero, come se fossero stati creati da una speciale “polvere della terra,” ma non hanno davvero nulla di cui vantarsi per la loro discendenza. Una ricerca di poche generazioni precedenti a loro sono generalmente sufficienti per mettere a tacere un vanto di questo genere.

Come non è saggio vantarsi della ricchezza, per timore che in tal modo qualcuno richieda come le ricchezze siano state accumulate, e da chi, e se erano onestamente ottenute. L’orgoglio della formazione educativa anche non è appropriato, sia, per l’istruzione in generale sia l’apprendimento di quello che gli altri hanno scoperto o hanno scritto nella storia. Coloro che si vantano di tale grande educazione hanno bisogno di umiltà, perché a volte succede che la cosa per cui si stanno vantando è stata confutata da ricerche successive. I libri scientifici del passato generalmente non insegnano oggi, né le loro teorie stanno alla luce delle attuali conoscenze. Così, se fosse giusto per uno vantarsi di conoscere, avrebbe bisogno di essere molto attento e tenersi aggiornato.

L’orgoglio della propria bellezza fisica può essere altrettanto improprio. La bellezza delle forme con le loro funzioni è ottenuta per eredità, e il genitore, piuttosto che il bambino, potrebbe avere qualche motivo di orgoglio. L’orgoglio rispetto a abbigliamento e ornamenti è anche stupido. Il creatore dei tessuti o degli ornamenti potrebbe avere qualche motivo di orgoglio della sua opera, ma sicuramente chi lo indossa non lo può fare. Egli si è semplicemente appropriato per se stesso dell’abilità e del lavoro altrui.

ORGOGLIO SPIRITUALE E’ PEGGIORE DI TUTTI

L’orgoglio che è solo stupidità o un po’ d’ipocrisia in questo mondo, ma diventa una questione molto seria in effetti se invade il cuore e la vita del figlio di Dio. Perché facciamo una tale differenza? Perché dire che l’orgoglio spirituale sarebbe così molto pericoloso in uno dei santi del Signore, mentre sarebbe poco più di follia nel mondo? La differenza è che questi sono gli ambasciatori speciali di Dio nel mondo, che devono diventare le copie del caro Figlio di Dio se mai raggiungeranno la gloria, l’onore e l’immortalità per cui sono stati invitati dal Signore.—2 Cor. 5,20; Rom. 2: 7

Quando si diedero interamente al Signore nella consacrazione e furono giustificati dal peccato attraverso l’imputazione del sacrificio del Redentore, e furono introdotti quindi nella famiglia di Dio e generati dallo Spirito Santo, questo significò un grande cambiamento per loro. (Rom. 5:1-11; 12:1,2) Le cose vecchie scomparvero, e tutte le cose sono diventarono nuove. (2 Cor. 5:17) Questi, e solo questi, sono sotto giudizio in questo Età del Vangelo per la vita eterna o la morte. Di tutte le loro tentazioni e azioni empie, il peccato di orgoglio spirituale è probabilmente uno dei più pericolosi di tutti. In proporzione, chi entra dentro lo Spirito del Signore e si allontana, la sua salute spirituale è in declino. Questa malattia spirituale, a meno che non sia frenata, porterebbe alla fine alla seconda morte, perché “Dio resiste ai superbi, ma dà grazia agli umili.”—Giacomo 4:6

L’apostolo Pietro riconosceva evidentemente questo pericolo dell’orgoglio spirituale della mente in cui versava al tempo la Chiesa Apostolica quando scrisse, usando un linguaggio quasi identico a quello di Giacomo, nelle parole del nostro testo di apertura. Poi, nel versetto seguente, aggiunse: “Umiliatevi dunque sotto la potente mano di Dio, che egli vi esalti a suo tempo.” (1Pet. 5:6) Allo stesso modo, il Maestro insegnò: “Chiunque si innalzerà sarà abbassato; e chi si abbasserà sarà innalzato.”—Matt. 23:12

UN SINTOMO DI QUESTA ANIMA—MALATA

Come possiamo riconoscere l’orgoglio spirituale? Una delle cose che più fanno riflettere a questo proposito è che coloro che hanno orgoglio spirituale molto raramente sono a conoscenza di questo. A volte hanno forme di pietà, che non solo possono ingannare gli altri, ma anche ingannare loro stessi, impedendo loro di vedere l’orgoglio spirituale che sta lavorando, ma che gli altri possono vedere più facilmente.

Se riteniamo che la nostra partecipazione alle riunioni, la nostra lettura e lo studio quotidiano delle Scritture, la nostra distribuzione di molti trattati, o la nostra distribuzione di tanti libri, sono materie di vanto, dobbiamo fare attenzione! Tale disposizione a vantarsi è un’indicazione che ci sarebbe il pericolo di contrarre l’orgoglio spirituale. Queste attività sono tutte buone, lodevoli. Dobbiamo sentire un adeguato grado di gratitudine che siamo in grado e disposti a fare le cose in modo ragionevole, correttamente, e in armonia con la volontà divina. Tuttavia, qualsiasi disposizione a vantarci di ciò, ci deve portare ad un attento esame del pensiero, e dei motivi che stanno dietro queste attività nel servizio del Signore.

Noi non vogliamo dire che sarebbe improprio dare una testimonianza in cui tali attività potrebbero essere portate avanti come un incoraggiamento per gli altri, o come un umile testimonianza che amiamo il Signore e siamo ansiosi di servirlo. Quello di cui dobbiamo stare in guardia è uno spirito, o disposizione, a vantarsi di tutto ciò che potremmo essere o fare come figli del Signore. In effetti, non abbiamo nulla di che vantarsi. Se abbiamo dato tutti i nostri beni per nutrire spiritualmente i poveri, tutto il nostro tempo a diffondere il messaggio Evangelico, e tutta la nostra energia per il rispetto del nome del Signore, dobbiamo sentire che, dopo aver “fatto tutte quelle cose, … Siamo servi inutili”. (Lucac 17:10) Cioè, abbiamo semplicemente trovato l’occasione di mostrare un pò della devozione dei nostri cuori in riconoscimento delle benedizioni innumerevoli che abbiamo ricevuto dalla mano del Signore.

ALTRI SINTOMI

Un’altra forma della malattia di orgoglio spirituale si manifesta in un atteggiamento ipercritico della mente. Si può partecipare a una riunione di testimonianza, o di studio, e non sentire nessuna buona testimonianza, se non la propria, o sentire che nessuna risposta sia corretta, tranne la tua. Si può anche pensare che l’anziano che presiede la riunione in realtà non sa farlo bene. Questi dovrebbero essere tutti considerati sintomi pericolosi di orgoglio spirituale.

Questo non vuol dire che queste cose non potrebbero eventualmente verificarsi. In tali circostanze, sarebbe opportuno per noi di fare attenzione, ed essere ben informati, così che potremo vedere rapidamente qualsiasi procedimento non scritturale, o qualsiasi scarsa capacità di giudizio che potrebbe essere un ostacolo per l’efficacia delle riunioni. Sarebbe corretto, anche se mai si è visto che i migliori interessi della classe non venivano serviti, che dopo aver atteso pazientemente per un pò, richiamare l’attenzione sulla questione con uno spirito mite e tranquillo, e nel modo più efficace e meno dimostrativo. In tutti questi casi, dobbiamo ricordare: “non facendo nulla per rivalità o vanagloria,” ma tutte le cose dovrebbe essere fatto per la gloria di Dio.—Fil. 2:3.

Anche qui dobbiamo stare attenti, per non cominciare a pensare che tutto ciò che si armonizza con le nostre idee è per la gloria di Dio, e che tutto ciò che non armonizza con i nostri punti di vista non può essere gradito a Lui. Saggiamente l’Apostolo scrive: “Badate dunque di camminare con diligenza, non da stolti, ma da saggi.” (Ef. 5:15) Facciamo bene a notare il significato di questa parola “diligenza” (altre traduzioni usano con circospezione)—che significa stretto controllo su ogni mano, in particolare con riferimento ai pensieri, le motivazioni, le intenzioni.

“NON SIATE IN MOLTI A FAR DA MAESTRI”

L’apostolo Giacomo scrisse: “Fratelli miei, non siate in molti a far da maestri, sapendo che ne riceveremo un giudizio più severo”. (Giacomo 3:1) Come abbiamo sottolineato, tutto il popolo del Signore è particolarmente sensibile sulla linea dell’orgoglio spirituale. Tuttavia, sembra che ci sia un pericolo speciale che circonda tutti coloro che diventano in qualsiasi modo identificati come “maestri” nella promulgazione e il ministero della Verità.

Si tratta di un privilegio speciale, annunciare il messaggio della grazia di Dio a tutti coloro che hanno un orecchio per ascoltare. Siamo grati che questo non è, come è stato una volta, il privilegio esclusivo di una classe clericale designata. Il Signore dichiara che tutti quelli che sono i Suoi consacrati e che ricevono la generazione dello Spirito Santo hanno, attraverso di essa, l’unzione per “predicare la buona novella agli umili,” e di (Isaia 61:1 “fasciare le piaghe dei cuori spezzati”.) Siamo lieti di questo privilegio, che include anche le nostre conversazioni private in famiglia, con i vicini e con gli amici. Che onore è quello di essere ambasciatori di Dio, e nel Suo nome per parlare del Regno futuro. Che gioia è parlare della grande riconciliazione Dio ha già fatto attraverso la morte di Gesù, e di come i re e sacerdoti del Suo Regno, sono ora chiamati fuori dal mondo, sperimentando un cambiamento di natura, in preparazione per il loro futuro lavoro.

Il messaggio è nuovo e meraviglioso, e se giustamente presentato, desterà stupore negli onesti di cuori di coloro che ascoltano. Costoro si chiedono, forse, come questo uomo o donna comune, abbia potuto capire, e così bene rappresentare queste cose meravigliose. Possono rimanere sorpresi. Poi, però, arriva un momento pericoloso per lo sviluppo del sintomo della malattia dell’orgoglio spirituale. La mente può iniziare ad “oscillare”, e possiamo sentirci onorati per il fatto che sappiamo queste cose, quando la grande massa del genere umano non ne ha la più lontana idea, e che anche la maggior parte dei ministri di maggior talento della Parola di Dio sono ignoranti rispetto a queste verità.

L’atteggiamento corretto, e tutti saranno d’accordo, è che il popolo del Signore deve sentirsi fortemente umiliato, anziché esaltato e inebriato, rispetto all’opportunità di dire la Verità agli altri. Dobbiamo sentire quanto siamo indegni di ciò. Dobbiamo renderci conto che il messaggio non è nostro, che ne abbiamo solo sentito parlare noi stessi, che in realtà è il piano di Dio, e siamo onorati come Suoi servi a poterne parlare. Se, tuttavia, permettiamo di dare l’impressione di avere ogni saggezza e abilità da parte nostra per far vedere la bellezza del messaggio, in tal senso stiamo prendendo gloria per noi che appartiene al Signore. In questo, avremmo fatto danno a noi stessi non dimostrando la nostra dignità per essere utilizzati dal Signore nel presente e nel futuro. Piuttosto, la meravigliosa opportunità di parlare come ambasciatori del Signore, e innalzare la Sua grandezza illustrando il Suo Piano, ci deve umiliare, apprezzando il privilegio di essere utilizzati per comunicare questo messaggio meraviglioso.

UN ESEMPIO DI QUESTO PECCATO

La Bibbia dà molti esempi di questo peccato, ma ne abbiamo scelto uno più evidente. Mosè era un santo uomo già vecchio, amato dal Signore, nobile, altruista, un profeta. Ha servito Dio e il Suo popolo con fedeltà e meravigliosamente per quarant’anni. Eppure, Mosè cadde vittima del peccato della sicurezza di sé, una forma di orgoglio spirituale. Si nota nella Bibbia, all’inizio della sua carriera, che fu un uomo “molto mansueto, più tutti gli uomini che erano sulla faccia della terra.”—Num. 12:3

Mosè, all’inizio della sua esperienza come servo del Signore fu molto mite e umile. Tuttavia, vicino alla conclusione della sua vita, gli fu impedito di entrare nella terra promessa come una punizione per la dimostrazione di orgoglio spirituale, quando avrebbe dovuto darne al Signore la gloria. Ricordiamo le circostanze. Mosè, come speciale servitore del Signore, aveva guidato Israele dall’Egitto attraverso il Mar Rosso nel deserto, in rotta verso Canaan.  Fu usato dal Signore sotto la Sua direzione, in molti miracoli durante il viaggio. Uno di loro fu percuotere la roccia per dare alle persone assetate acqua da bere. Dio lo condusse a colpire la roccia con il suo bastone, e da esso fuoriuscì un flusso abbondante di acqua per il ristoro del popolo.—Es. 17:1-6

Secondo le Scritture, questa roccia era una immagine di Cristo. (1Cor. 10: 4) É stato per disposizione di Dio che questa “Roccia delle Età” è stata colpita. Con questa roccia percossa, l’acqua della vita avrebbe dovuto alla fine fluire da Gesù a tutti i discendenti di Adamo. Tuttavia, i primi a beneficiare di questo sono quelli che sarebbero diventati israeliti davvero. Sarebbero usciti dall’Egitto simbolico-fuori dal mondo, fuori dal peccato, dal regno di Satana—in ubbidienza e comunione con il Signore.

Quasi quarant’anni dopo che fu percossa la roccia da parte di Mosè, durante la quale Israele aveva viaggiato nel deserto, in attesa che giungesse il tempo consentito di entrare in Canaan, che ancora una volta, Israele si trovò a un luogo arido e privo di acqua. Il racconto di questa esperienza è registrata in Numeri 20:1-12. Il popolo gridò a Mosè. Lui, a sua volta, è andato al Signore per loro conto domandando ciò che doveva essere fatto. La risposta del Signore fu che Mosè doveva parlare alla roccia, che in precedenza aveva colpito, chiedendogli di far scaturire acqua. Durante i quaranta anni in cui Mosè aveva guidato i figli d’Israele come un padre con i suoi figli, aveva probabilmente guadagnato una grande quantità di sicurezza di sé. Dopo aver passato attraverso queste esperienze, sembrerebbe quasi impossibile che Mosè potesse essere ancora l’uomo più mite di tutta la terra.

Trascurando il comandamento del Signore, Mosè andò alla roccia e, invece di parlare come Dio aveva comandato, percosse, non una volta, ma due volte, urlando alla gente: “Ora ascoltate o ribelli; dobbiamo far uscire l’acqua per voi da questa roccia?” (versetto 10) Nella sua debolezza, e nella sua frustrazione con la gente, Mosè prese la gloria di questo miracolo per se stesso, invece di attribuirlo interamente al Signore. Ben presto si rese conto del grande errore che aveva fatto. Eppure, il Signore per questo motivo gli negò il privilegio di entrare nel paese di Canaan, concedendogli invece semplicemente l’opportunità di vederlo al di là del fiume Giordano, e seppellirlo lì.

Ci si potrebbe chiedere se la punizione su Mosè fu troppo dura, ma questa decisione riposa nelle sapienti mani del Signore. Ancora più importante per noi, è chiaro da questa illustrazione, che l’orgoglio spirituale e la sicurezza di sé sono molto condannate agli occhi di Dio. In effetti, non possiamo trarre una conclusione diversa da questa grande lezione, scritta per il nostro avvertimento.

UNA PAROLA DI CONSOLAZIONE

Se pensiamo che abbiamo fatto molto peggio di Mosè, stando molto meno attenti nell’ onorare il Signore, o che abbiamo manifestato molto più orgoglio spirituale, per il nostro conforto notiamo che la punizione di Mosè, pur se grave, era parte di un tipo. La prima percossa alla roccia prefigurava la crocifissione di nostro Signore. Autorizzando a percuotere la roccia una seconda volta, sta a significare che è come rimettere il Figlio di Dio sulla croce esponendolo “a infamia”, come descrive Paolo in Ebrei 6: 6. Quest’ultima percossa della roccia rappresenta un pubblico ripudio verso Gesù e il merito del Suo sangue versato, e la prevenzione di Mosè di attraversare la Giordania per andare in Canaan caratterizza la condanna nella seconda morte di coloro che volontariamente negano il sangue che li ha comprati. Poiché questo è un tipo, non pensiamo che Mosè non verrà mai in “Canaan”, o che non riceverà le promesse di Dio. Nessuno delle due illustrazioni si applicano a Mosè. Egli non morì di seconda morte, ma questa è stata solo una illustrazione e dimostrazione delle sue esperienze.

Non bisogna pensare, neanche, che i fratelli possono manifestare l’orgoglio spirituale e fare cose in loro nome, piuttosto che nel nome del Signore, perché avrebbero in tal modo commesso il peccato della seconda morte. Ci rendiamo conto tuttavia, che un terribile pericolo esiste con l’orgoglio spirituale, e che, se persiste, e non è corretto, saremmo sicuramente messi in pericolo di Seconda Morte. Comprendendo questo, come dovremmo essere vigili e attenti, non solo nell’eliminazione di ogni sintomo di esso, che potremmo trovare in noi stessi, ma anche di essere vigili per non diffondere tale contagio tra gli altri membri nella famiglia della fede.

ORGOGLIO SPIRITUALE – PREVENZIONE E CURA

Abbiamo già accennato alla difficoltà nel trattare questa malattia quando una volta ci siamo ammalati, essa rimane a lungo attaccata a noi. Una delle caratteristiche principali della difficoltà sembra essere che la malattia ha un effetto distruttivo sulla coscienza. La mente diventa più o meno insensibile ai semplici principi della regola d’oro, e anche della legge del più in alto “ nuovo comandamento” datoci dal nostro Signore di amare i nostri fratelli. (Giovanni 13:34,35) La violazione di questi principi potrebbe manifestarsi in tentativi di forzare la propria volontà sulla chiesa, sia che si tratti per l’elezione dei suoi dipendenti, l’ordinamento delle sue riunioni, o in qualche altro modo.

Per quanto riguarda questo importante accordo, l’autorità decisionale risiede solo nella chiesa. Se e quando un anziano o un altro membro della classe tenta di torcere o girare o alterare questo, egli sta inducendo gli altri a fare come avrebbe desiderio di fare lui. Egli ha il diritto, come un membro della chiesa, della propria opinione della volontà del Signore su qualsiasi questione. Egli ha il diritto di esprimere il suo giudizio. Egli non ha il diritto, invece, per impedire ad altri l’espressione del loro giudizio. Ogni tale interferenza è una violazione della Regola d’oro, nonché della legge dell’amore. E ‘anche una violazione del primo comandamento—amare e onorare Dio poiché sta mettendo da parte la disposizione divina prevista da tali questioni.

Quando un anziano o qualsiasi altro membro della chiesa persiste a lungo tali linee, a dispetto dei principi scritturali, per costringere o blandire la chiesa a fare la cose a modo suo, l’effetto è: la perversione della propria mente. La sua coscienza diventa offuscata e cieca alla giustizia. Chiunque violi così la sua coscienza più volte, ignorando i principi della giusta e sbagliata condotta chiaramente indicata nelle Scritture, sta minando e indebolendo gravemente la sua posizione davanti al Signore.

La coscienza è la scala di valore con cui si pesano le varie cose presentate al nostro giudizio per l’accertamento del giusto o sbagliato, la giustizia o l’ingiustizia, la verità o la falsità. Secondo l’individuo, questa scala può essere o molto grossolana o molto sottile. Il cristiano, soprattutto se egli è stato a lungo nella scuola di Cristo, dovrebbe avere una coscienza molto sensibile. Dalla Parola di Dio, egli dovrebbe essere in grado di riconoscere il peso con cui dovrebbe bilanciare tutte le domande degli affari della vita, e determinare con grande precisione ciò che è giusto o sbagliato, e quale sarebbe gradito o sgradito al Signore. La perdita di valore di questa scala, è, il grande pericolo in ogni peccato, e sembra essere particolarmente vero in relazione al peccato di superbia spirituale.

Quanto è importante per il popolo del Signore mantenere le proprie coscienze fondate solo su di Lui. Anche non volendo ci potremmo approfittare di uno dei nostri fratelli, o di chiunque, sia nel mondo degli affari, in questioni personali, o in decisioni della chiesa. Come un figlio di Dio, solo il pensiero della minima infrazione della giustizia da parte nostra, deve suonare le più forti campane di allarme nel nostro cuore e nella mente. Dovremmo chiederci, “Potrei io essere arruolato in questa causa della giustizia e essere trovato in sintonia con l’ingiustizia? Potrebbe essere che ho potuto chiudere gli occhi per qualche cosa nel mio comportamento riguardo all’ingiustizia? Può essere che sto violando la mia coscienza e sarò responsabile di tutte le conseguenze? “

Per correggere un tale corso sbagliato dobbiamo ristabilire i principi di giustizia nei nostri cuori e nelle nostre menti con una attenzione proporzionata ai risultati coinvolti; o di vita o di morte eterna. Come la giustizia comincerà ad essere ristabilita nella nostra mente, inizierà a regolare ancora una volta le nostre parole e gli atti. A poco a poco, inizieremo a vedere come grossolanamente avevamo violato questo principio, e in che modo spirituale l’orgoglio aveva quasi distrutto le nostre prospettive future del Regno. In noi verrà sicuramente un sincero pentimento, con risoluzioni approfondite per il futuro.

NECESSITA’ DI UN AUTO – ESAME

Come possiamo proteggere noi stessi contro l’orgoglio spirituale, sapendo come esso sia insidioso e influenzato del male? Come possiamo sapere che stiamo mantenendo noi stessi nell’amore di Dio e non ci stiamo dirigendo verso l’orgoglio spirituale? La preghiera sembra essere essenziale in questo senso.

Come persone consacrate del Signore, dobbiamo prima andare da Lui all’inizio di ogni giorno, e chiedere la saggezza divina e la supervisione. Poi, nel corso della giornata dovremmo cercare di vivere in conformità con quella preghiera. Alla fine della giornata si dovrebbe effettuare un autocontrollo delle cose dette e fatte, delle cose trascurate che avrebbero dovuto essere fatte e delle cose fatte che non avrebbero dovuto essere fatte, in accordo con i nostri voti di consacrazione al Signore. Se questi doveri alla chiusura di ogni giornata con il Signore, sono fatti onestamente da una coscienza che è in corretto equilibrio spirituale, possiamo sicuramente aspettarci che, in armonia con la Parola del Signore, stiamo mantenendo noi stessi nell’amore di Dio. (Giuda 21) Stiamo crescendo nella grazia, nella conoscenza e nell’amore, e che il “maligno” non ci toccherà.—1Giovanni 5:18

Cerchiamo, inoltre, di non dimenticare che, mentre noi esercitiamo una grande clemenza nel considerare le parole e le azioni degli altri, attribuendogli solo buone intenzioni, dobbiamo scrutare con tutte le nostre forze i nostri cuori e le nostre intenzioni. Tale attento esame, del peso dei pensieri, parole ed azioni, sarebbe molto soddisfacente per una persona che desidera essere in accordo con il Signore. Se, tuttavia, abbiamo fatto un patto con il Signore e ci sforziamo di essere fedeli a questa alleanza, troveremo che un tale comportamento sarà una grande benedizione, conforto al nostro cuore, al momento, e rafforzamento per noi nel futuro. La provvidenza del Signore sarà il supporto che ci prepara per un posto nel Regno celeste.



STUDI BIBLICI INTERNAZIONALI—Lezione Uno

La Completa Letizia

Versetto chiave: “Non si farà del male ne distruzione su tutto il mio monte santo, poiché il paese sarà ripieno della conoscenza dell’Eterno, come le acque ricoprono il mare.”—Isaia 11:9

Scritture selezionata: Isaia 11:1-9

IL REGNO PACIFICO. L’EPOCA d’oro. Il Millennio. Questi nomi sono stati utilizzati in riferimento alla bella visione del Regno nel versetto chiave che Dio porterà sulla terra. Nella Scrittura, una “montagna” spesso simboleggia un regno. Immaginate un regno che governi tutto il mondo in cui nessuno vuole fare del male a chiunque altro e le forze distruttive scatenate dal conflitto umano siano estinte. Immaginate un mondo in cui tutti gli uomini sono completamente illuminati dalla conoscenza del Signore, e dove l’amore, la saggezza, la giustizia sono la guida di ogni movente per il comportamento.

Ovviamente, tale pace e l’illuminazione non sono quello che vediamo oggi nel mondo. Competizioni di ideologie-religiose, politiche-sociali, ed economiche sono un innesco di conflitto pericoloso in tutto il mondo. I rapporti umani faziosi che tentano di distruggere l’altro sono cronaca quotidiana. Non vi è alcun accordo su quali valori dovrebbero governare la società. Non c’è consenso su chi è veramente Dio, ciò che sono i suoi modelli, o se esista ancora. Tutte queste condizioni affliggono coloro che amano Dio e la Sua giustizia. Continuano a pregare: “Venga il tuo regno. La tua volontà sia fatta in terra, come in cielo.” (Matt. 6:10) Questa preghiera, insegnata da Gesù, è giusta in quanto Egli è Colui del quale Isaia testimonia che porterà pace duratura e la giustizia per la terra. Egli stabilire il Regno di Dio, e ci assicura che la Sua volontà sarà fatta “in terra”.

Il curriculum di Gesù è impressionante. ”Lo spirito dell’Eterno riposerà su di lui, lo spirito di sapienza e di intelligenza, spirito di consiglio e di potenza, spirito di conoscenza e di timore dell’Eterno. Il suo diletto sarà nel timore dell’Eterno, non giudicherà, non giudicherà secondo le apparenze, non darà sentenze per sentito dire; ma giudicherà i poveri con giustizia, e farà decisioni eque per gli umili del paese. Colpirà la terra con la verga della sua bocca, e col soffio delle sue labbra ucciderà l’empio.”—Isa. 11:2-4, Nuova Diodati

Quando Gesù giudicherà la terra con giustizia, non è un’occasione di terrore o paura. Il Suo giudizio non sarà come una causa penale, in cui noi siamo gli “imputati”, ma come una causa civile, in cui ci sono “fattori”—nel favorire la liberazione. Il Suo dominio sulla terra non è allo scopo di danneggiare, distruggere o opprimere. É per portare la pace e la libertà.  Il nobile carattere di Gesù è irreprensibile. Nel Regno pacifico, le Sue parole saranno irresistibili e potenti. Colpiranno “la terra”, cioè, la società causando un cambiamento reale per il miglioramento e la benedizione di tutti. Le Sue parole indurranno l’umanità a pentirsi, e a cessare di fare il male. In questo senso, gli empi saranno “uccisi”, nel senso che lasceranno le vie peccaminose e non praticheranno più il male.

“Perciò anche Dio lo ha sovranamente innalzato e gli ha dato il nome che è al di sopra di ogni nome, affinché nel nome di Gesù si pieghi ogni ginocchio, delle creature o (cose) celesti, terrestri e sotterranee, e ogni lingua confessi che Gesù Cristo è il Signore, alla gloria di Dio Padre”(Fil. 2: 9-11). Come credenti consacrati, attualmente abbiamo un ministero di riconciliazione per il mondo. Pertanto, non facciamo né male né danno agli altri con le nostre parole o azioni. Piuttosto, lasciamo che siano in armonia con la venuta del Regno sulla terra.



STUDI BIBLICI INTERNAZIONALI—Lezione Due

La Montagna Di Dio

Versetto chiave: “Distruggerà la morte per sempre; il Signore l’Eterno asciugherà le lacrime da ogni viso, toglierà via da tutta la terra il vituperio del suo popolo perché l’Eterno ha parlato.”—Isaia 25:8

Scritture selezionata: Isaia 25:6-9

LA “MONTAGNA” O REGNO di Dio è di nuovo il tema della nostra lezione scritturale. Una grande festa è in fase di preparazione da parte di Dio, e tutte le persone saranno invitate a partecipare. Si tratta di un “banchetto di cibi succulenti, … di vini invecchiati.” (Isaia 25:6). Questo linguaggio figurativo ritrae la ricchezza della benedizione di Dio che Egli riverserà su tutta l’umanità. Verità abbondanti e nutrimento saranno resi chiari a tutti. Come vini invecchiati—le dottrine ben conservate del Regno pacifico, che sono stati sempre preservati da Dio, allieteranno i cuori degli uomini. “Date … bevande inebrianti a chi sta per perire. Beva per dimenticare la sua povertà, e ricordarsi più dei suoi guai.” (Proverbi 31:6,7) Nel Regno di Dio, dopo secoli di sofferenza e lacrime, l’umanità potrà finalmente mettere fine alla povertà “del loro stato di peccato, e di “miseria” e mettere la condizione della morte, alle loro spalle.

La profezia di Isaia esemplifica la stessa lezione della parabola di Gesù della pecora smarrita. (Matt. 18:12-14) Come un pastore non sarebbe soddisfatto di accettare la perdita anche di una pecora, così Dio non vuole (2 Pietro 3:9) “non volendo che alcuno perisca”. Lui fa la Sua “festa di cose grasse “disponibili a” tutti gli uomini. “Questo è in armonia con l’insegnamento di Paolo riguardo a Gesù Cristo che morì “in riscatto per tutti”, non solo per alcuni. (1 Tim. 2: 6) Così, i benefici del sacrificio di Gesù ‘, e il “dono gratuito” di Romani 5:18, verranno su “tutti gli uomini a giustificazione di vita”.

Nel Regno di Dio, verrà rimossa la “coltre che copriva tutti i popoli.” (Isaia 25: 7) Questo è il rivestimento di ignoranza che prevale nel mondo di oggi. Esso sarà tolto, rivelando un Dio amorevole per gli uomini. Questo sarà uno degli eventi più epici della storia umana. In quel momento non ci sarà il terrore, ma lo stupore. Quando la vera natura di Dio si farà conoscere, la reazione del genere umano sarà espressa nel versetto 9: “Ecco, questo è il nostro Dio; in cui abbiamo sperato, egli ci salverà. Questo è il l’Eterno in cui abbiamo sperato esultiamo e rallegriamoci nella sua salvezza”. Questa sarà la reazione dell’uomo già preconosciuta e profetizzata, che Dio rivela a loro. Essi potranno scoprire il Dio che avevano agognato, e rendersi conto che non è crudele, arbitrario, o vendicativo verso di loro. Piuttosto, Egli è amorevole, giusto, misericordioso e gentile.

La bontà, la misericordia, la giustizia e l’amore di Dio sono espressi nei versetti 8 della visione di Isaia. Dio applica la giusta redenzione—soddisfatta dal sacrificio di Cristo a vantaggio della nostra razza morente. Di conseguenza, “egli inghiottirà la morte nella vittoria”. Nella Sua bontà, Dio teneramente “asciugherà le lacrime da ogni viso”. Nessuno sarà trascurato. La Sua misericordia sarà espressa nel togliere il “rimprovero del suo popolo … fuori da tutta la terra.”

Gesù compirà l’opera di portare il genere umano caduto in armonia con il loro Creatore. Il risultato sarà che “Dio … dimorerà tra di loro [gli uomini restaurati], ed essi saranno suoi popoli, e Dio stesso sarà in mezzo a loro, ed Egli asciugherà ogni lacrima dai loro occhi; e non ci sarà più la morte; non ci sarà più lutto, ne grido, ne pena; le cose di prima sono passate.” (Ap. 21:3,4, Nuova Diodati) Prendiamo incoraggiamento da questa visione e la sua speranza di liberazione eterna del genere umano tramite il Regno di Dio.



STUDI BIBLICI INTERNAZIONALI—Lezione Tre

Le Fondamenta Della Terra

Versetto chiave: “Non lo sai forse, non l’hai udito? Il Dio di eternità, l’Eterno, il creatore dei confini della terra, non si affatica e non si stanca, la sua intelligenza è imperscrutabile.”—Isaia 40:28

Scritture selezionata: Isaia 40:21-31

IL NOSTRO VERSETTO CHIAVE ripete le domande di apertura poste in Isaia 40:21. Le domande invitano quegli israeliti che si erano rivolti all’idolatria. La vanità di idolatria è identificata in precedenza in questo capitolo: “Un artista fonde un’immagine scolpita, e l’orafo lo riveste d’oro e fonde catenelle d’argento. Chi è troppo povero per una tale offerta sceglie un albero che non marcisce; e si procura un abile artigiano. Perché prepari un’immagine scolpita che non si muova.” (Versetti 19,20, Nuova Diodati) Gli idolatri investono molto del loro tempo e denaro per avere i loro dei artigianali. Tempo e denaro sono stati sprecati in servizio a questi dei. Tuttavia, tali dei sono senza vita e quindi inutili. Sono solo oggetti di pietra o di legno che non possono fare nulla per coloro che li adorano. ”Sappiamo che l’idolo non è nulla nel mondo, e che non vi è altro Dio, se non uno solo.”—1 Cor. 8:4

L’idolatria di Israele è stata un uso incauto delle loro risorse. Il Signore parlò loro, cercando di incoraggiare la ricerca di cuore e la riflessione. ”Non lo sapete, non avete udito? Non vi è stato annunciato fin dal principio? Non avete voi compreso dalle fondamenta della terra? Egli è colui che sta assiso sul globo della terra, i cui abitanti sono come cavallette; egli distende i cieli come una tenda, in cui abitarvi. Egli riduce i principi a un nulla; e rende inutili i giudici della terra”. (Isaia 40: 21-23). In sostanza Dio sta dicendo loro: “Lasciate i vostri idoli dietro, perché sono nulla”!

Così Dio esprime la Sua onnipotenza. Egli è il Creatore che ha posto le fondamenta della terra, una prodezza al di là del potere di qualsiasi idolo. Egli è il Signore che siede di gran lunga sopra la terra, la sua gente, governanti, e le preoccupazioni. Lui è instancabile e mai si stanca. La sua comprensione di tutte le cose è insondabile. Egli è il Dio vivente, che può benedire l’umanità con la vera ricchezza, la pace, e la vita in abbondanza. Nessun idolo di legno o di pietra in grado di fornire queste cose.

Noi, come gli Israeliti nella nostra lezione, possiamo essere tentati di desiderare le cose fatte da un “artigiano” moderno “orafo” e “argentiere” nella speranza che ci porterà felicità. In questo modo, le cose di questa terra possono diventare idoli per noi. Eppure, le gioie ottenute attraverso i beni materiali sono spesso di breve durata. Le cose che possiamo idolatrare rapidamente perdono la loro lucentezza. Com’é saggio e veritiero l’Apostolo Giovanni nella sua prima epistola, “Figlioli, guardatevi dagli idoli”.—1Giovanni 5:21

Come cristiani, ci rendiamo conto che solo Dio può benedire. Niente in questo mondo si avvicina al conforto che riceviamo dalla comunione con Dio nella preghiera e nello studio della Sua Parola. Cerchiamo di non perdere tempo e risorse per vanità terrene. E ‘solo il Signore che dà forza allo stanco e potere ai deboli. Il versetto finale della nostra lezione è una delle più preziose promesse nella Bibbia. ”Ma quelli che sperano nel Signore riacquistano nuove forze; si alzano con ali come aquile, corrono, senza stancarsi; e camminano senza stancarsi”. (Isaia 40:31) Possa la nostra fede così poggiare solo su fondamenta posta da Dio.



STUDI BIBLICI INTERNAZIONALI—Lezione quattro

L’Eterna Alleanza

Versetto chiave: “Perché io l’Eterno, amo la giustizia, odio il furto nell’olocausto; io darò loro fedelmente la ricompensa e stabilirò con loro un patto eterno.”—Isaia 61:8

Scritture selezionata: Isaia 61:1-4,8-11

SCORGIAMO LO SGUARDO vitale della mente di Dio nel nostro versetto chiave. Egli ama il giudizio. La parola tradotta dall’ebraico per “giudizio” può anche essere resa “giustizia,” come si trova in Esodo 23:6, Nuova Diodati: ”Non distorcerai il diritto del tuo povero nel suo processo.” Il Salmista usa allo stesso modo questa espressione: “giustizia e diritto sono la base del tuo trono; Benignità e verità vanno davanti a te.”—Sal. 89:14, NASB

Così, quando leggiamo che Dio ama il giudizio dovremmo correttamente pensare che ama la giustizia. Egli ama ciò che è giusto, buono e giusto. L’enfasi non è che Lui ama il condannare. Piuttosto, Egli ama far uscire dall’oppressione e sostenere ciò che è giusto e santo. Oltre ad amare la giustizia, Dio odia anche l’iniquità nell’olocausto. In particolare, odia la frode in ciò che gli viene offerto. Cova la Sua ira quando l’ipocrisia contamina il culto dell’uomo. Dall’accordo del Patto con Israele, ci si aspettava che le offerte al Signore sarebbe state tra le migliori dei greggi e delle primizie del campo.

Il profeta Malachia ci dà una panoramica sul motivo per cui questo è stato necessario. Un giorno Dio avrebbe reso noto il Suo nome a tutte le nazioni della terra. I migliori sacrifici possibili dovrebbero essere dati e dovrebbero essere degni della grandezza, della misericordia e dell’amore di Dio. Le offerte minori lo avrebbero fatto diminuire agli occhi degli uomini. Leggiamo: “Ma dall’oriente all’occidente il mio nome è grande fra le nazioni; in ogni luogo si brucia incenso al mio nome e si fanno offerte pure; perché grande è il mio nome fra le nazioni», dice il Signore degli eserciti. Voi però lo profanate quando dite: “La tavola del Signore è contaminata, e ciò che dà come cibo è spregevole”. Voi dite anche: “Ah, che fatica!” e mi trattate con disprezzo», dice il Signore degli eserciti. “Offrite animali rubati, zoppi o malati, e queste sono le offerte che fate! Dovrei io gradirle dalle vostre mani?”, dice il Signore. “Maledetto il disonesto che ha nel suo gregge un maschio, e offre in sacrificio al Signore una bestia difettosa! Poiché io sono un Re gra de,” dice il Signore degli eserciti, e il mio nome è tremendo fra le nazioni.”—Malachia 1:11-14.

È vero, le persone consacrate al Signore gli offriranno il loro meglio. Essi sono uno con Lui perché il Suo Santo Spirito si basa su di loro. Essi, come ha fatto Gesù, possono sostenere i tanti privilegi di avere lo spirito di Dio, e il suo effetto è profondo. Come è indicato nei versetti della nostra lezione, lo spirito di Dio li farà “recare una buona novella.” Hanno il desiderio di “fasciare le piaghe dei cuori spezzati.” Proclami della libertà di Dio riempiranno la loro bocca, e questi che fanno questo sono figli di Dio, “il seme che il Signore ha benedetto.”—Isa. 61:1,3,9

Questi fedeli seguaci del Maestro sono chiamati anche nella Bibbia come “seme di Abramo.” (Gal. 3,29) mentre il loro lavoro per il Signore in questo momento è importante, ma è anche di preparazione per cose più grandi. Questi sono in definitiva per regnare con Cristo nel Regno di Dio per benedire “tutte le famiglie della terra.” (Atti 3:25) Essi promulgano il “patto eterno” della benedizione, con la quale “il Signore Dio farà germogliare la giustizia e la lode al cospetto di tutte le nazioni.”—Isa. 61:11



Associazione Studenti Biblici Aurora