AURORA
Settembre-Ottobre 2015

Contenuto Di Questo Numero

  1. Dio, Per Il Suo Regno Sulla Terra
  2. Pregando Gli Uni Per Gli Altri
  3. Condividendo Tutte Le Cose
  4. Testimoniando La Verità
  5. Ricordando La Fedeltà di Dio
  6. “Questa Cosa È Da Me”

SOGGETTI PIU’INTERESSANTI DELL’AURORA

Dio, Per Il Suo Regno Sulla Terra

“Che nella dispensazione del compimento dei tempi potrebbe raccogliere in uno in Cristo, tutte le cose, tanto quelle che sono nei cieli, e che sono sulla terra; anche in lui.”—Ef. 1:10

OGGI MOLTI CRISTIANI hanno forti dubbi che il Regno di Cristo verrà mai sulla terra. Questa è una buona ragione, se guardiamo al mondo che ci circonda e le sue miriadi di problemi. Secondo il World Economic Forum “Prospettive dell’Agenda Globale, entro il 2015,” la classifica di sfide probabili per il mondo e che preoccupano maggiormente i suoi dirigenti per i prossimi 12-18 mesi sono:

1.  Approfondendo le disparità di reddito

2.  La disoccupazione in persistente crescita

3.  Mancanza di leadership

4.  Geostrategica crescente, concorrenza tra le regioni del mondo

5.  Indebolimento della democrazia rappresentativa

6.  L’aumento dell’inquinamento nel mondo in via di sviluppo

7.  Crescente verificarsi di eventi meteorologici

8.  L’intensificare del nazionalismo

9.  Crescente stress idrico

10. Crescente importanza della salute dell’economia

In aggiunta, ci sono le continue minacce di terrorismo in varie forme, palesi apertura di immoralità, e un aumento generale di empietà in tutto il mondo, di cui religiosi e religiose, e poteri civili appaiono impotenti a fare qualcosa. Solo da questo punto di vista, si tratta di una buia e tetra prospettiva per il mondo in cui viviamo oggi. Il Regno di Cristo ci sarà mai, e se è così, riuscirà a risolvere i problemi dell’uomo? La Bibbia non ci dice come?

Nell’esaminare questo importante argomento, dovremmo innanzitutto renderci conto che il piano di Dio della salvezza per la caduta e morente razza umana abbraccia migliaia di anni nel tempo. Da questo, istintivamente sappiamo che è molto più facile credere in Cristo ed essere salvati. Si deve innanzitutto ricordare che Gesù non è venuto a morire per il mondo fino a quattromila anni dopo la caduta dell’uomo. Durante questo tempo, Dio non ha dato una definitiva Rivelazione del suo piano di redenzione, se ne parla solo vagamente attraverso i profeti e tipi e le ombre, e quindi solo ad una piccola nazione; Israele. Non è stato fino a quando Cristo è venuto e ha fatto risplendere la vita e l’immortalità mediante il Vangelo, che il popolo di Dio ha cominciato a rendersi conto che ha un piano, un “disegno eterno”, e che non sarà fino a quando la “dispensazione della pienezza dei tempi” che le cose in cielo e in terra saranno riunite a Cristo.—Ef. 1:10; 3:1

Gran parte dei dettagli del piano di Dio si rivelano attraverso la Sua Parola per mezzo di illustrazioni e fotografie del mondo. I nostri primi genitori sono stati testati per la loro ubbidienza alla volontà di Dio. Non è stato, anche se Gesù ha pagato lo scotto del loro peccato, una via di fuga dalla morte, a nessun membro di Adamo sarà data la vita eterna fino a quando non sia stato provato individualmente. I mille anni durante i quali gli individui in gara nel loro complesso saranno sottoposti a questo processo è chiamato nelle Scritture, come un giorno di giudizio. La parola “sentenza” utilizzata a questo proposito è quella di descrivere il pensiero di questo particolare aspetto di Dio, e come si consumerà durante la “dispensazione della pienezza dei tempi”.

Il peccato dei nostri primi genitori, è stata una ribellione alla volontà del Creatore, e tutta la razza umana ha continuato questa ribellione in misura maggiore o minore da allora. Dio ci ha assicurato che l’opposizione alla Sua volontà, non paga, e la Sua volontà sarà in definitiva a regnare in tutta la terra. Al fine di trasmettere ai nostri occhi ciò che è coinvolto in questo aspetto e qual’è lo scopo di Dio verso gli uomini, le promesse della Sua Parola ci parlano di un Regno, e che in questo Regno, Cristo regnerà fino a quando tutti i nemici saranno sottoposti ai suoi piedi, finché la volontà di Dio in terra sarà fatta, anche perché si è già fatta in cielo. (Matt. 6:10) Il termine “soggetti” viene spesso utilizzato in connessione con il pensiero di un Regno, e trasferisce il significato del Regno nelle illustrazione della Bibbia. A quel tempo, il mondo sarà “soggetto” alla volontà di Dio.

C’è un’altra importante parola che viene utilizzata per convogliare l’intero campo delle intenzioni di Dio verso il genere umano, ed è “alleanza.” La razza umana deve essere ripristinata alla relazione di alleanza con Dio. Un uomo potrebbe rivelarsi fedele nella prova, e potrebbe essere completamente soggetto alla Sua volontà e alle esigenze della legge di Dio. Tuttavia, per essere restituito al rapporto di alleanza con il Creatore, ci fornisce anche una maggiore e più completa disposizione di ciò che Dio, attraverso Cristo, Si propone di fare per l’umanità decaduta. Ci sono ancora altre espressioni utilizzate nelle promesse della Scrittura, ma nella nostra presente discussione ci limitiamo a questi tre—la sentenza, il Regno, e la realizzazione di una alleanza tra Dio e gli uomini.

IL LAVORO DI PREPARAZIONE

A causa della giusta mancata comprensione, molti hanno mancato giustamente di comprendere e armonizzare la Parola della Verità, molti hanno grossolanamente frainteso il fine divino, le sentenze, il Suo Regno, e i Suoi patti. La maggior parte del mondo cristiano insegna che il genere umano è in fase di sperimentazione durante questa vita, che ora è il giudizio di Dio per tutti gli uomini. Perché la Bibbia parla con enfasi di un futuro giorno del giudizio, questa linea di ragionamento fa sì di prendere le Scritture relative a questo soggetto, ma il risultato è confusione e contraddizione. È legato al momento basata sull’erronea premessa che insiste sul fatto che il momento della morte segna la fine della prova per tutti.

Le promesse di Dio riguardanti il Regno di Cristo e che cosa farà per la razza umana sono state fraintese. Non conoscendo il piano di Dio, molti insistono sul fatto che il Regno è stato impostato dal nostro Signore al Suo primo avvento, o in un momento nel corso dei secoli che seguirono, e che regna già sulla terra. Questo punto di vista annulla le promesse di Dio di un futuro glorioso Regno che porterà pace e gioia agli uomini, e la vita eterna a tutti coloro che ubbidiscono alle Sue leggi. Noi ci rallegriamo che possiamo vedere chiaramente che ciò che ha iniziato con Cristo al primo avvento è stato la vocazione e la formazione di coloro che si associano con Gesù, e non la creazione del Regno stesso.

Lo stesso principio di interpretazione vale per quanto riguarda le promesse di Dio di stabilire una relazione di alleanza tra Lui e gli estraniati della razza umana, che iniziò con la “casa d’Israele, e la casa di Giuda.” (Ger. 31:31) Questo viene chiamato dal profeta una “ nuova alleanza.” Molti, non capiscono il Piano di Dio, che assumendo questa nuova Alleanza ha cominciato ad operare tra Dio e gli uomini quando lo Spirito Santo discese sui discepoli alla Pentecoste. E’ lo stesso errore che si fa nel rispetto per il lavoro di giudizio e il lavoro del Regno e per lo stesso motivo.

Il motivo di tanti che non capiscono queste dottrine fondamentali delle Scritture è che non vedono la distinzione tra coloro che Dio ha promesso di benedire e di coloro che utilizzeranno per fornire queste benedizioni. Non riescono a capire che l’associazione delle sue promesse del giorno del giudizio, il Regno e la Nuova Alleanza con i suoi servi di questa età non significa che questo è il giorno del giudizio, né che il Regno è ora in uso, né che oggi viviamo sotto i termini della Nuova Alleanza.

I MISTERI RIVELATI

Prima del primo avvento di Gesù c’era molto del Piano di Dio che è rimasto un mistero. Una caratteristica importante che è stata dispiegata fino a che Cristo non fu che il seme della promessa, il Messia, il grande Re e Giudice, attraverso il quale Dio promette di benedire il mondo devono essere soddisfatte, è stato di avere collaboratori che condividono la Sua gloria e coloro che vogliono vivere, come re e giudice con Lui. L’apostolo Paolo disse che “questo mistero … è Cristo in voi, speranza della gloria.” (Col. 1:27) quando questo mistero è stato rivelato, tuttavia, il popolo di Dio i santi che “giudicheranno il mondo”, e “regneranno con Cristo per mille anni”,sono stati chiamati a essere “ministri” della Nuova Alleanza.—1 Cor. 6:2; Riv. 20:4,6; 2 Cor. 3:6

Prendendo nota del giorno del giudizio, Paolo ci dice chiaramente che Dio “ha stabilito un giorno in cui giudicherà il mondo con giustizia” tramite Gesù, “l’uomo che egli ha ordinato.” (Atti 17:31) Le Scritture anche dichiarano che Dio ha rimesso “tutto il giudizio” di suo Figlio Gesù Cristo, che giudicherà il “vivi e i morti, nella sua apparizione.” (Giovanni 5:22; 2 Tim. 4:1) La prima menzione del lavoro del giudizio che è stato dato da uno dei profeti Dio, fa sì che molti avrebbero partecipato. Enoch, che, secondo Giuda, profetizzò che il Signore sarebbe venuto con miriadi dei suoi santi, per giudicare. (Giuda 14,15), Confermando questo, Paolo scrive: “non sapete voi che i santi giudicheranno il mondo?”—1Cor. 6:2

Ripetutamente le Scritture proclamano Gesù Cristo il grande Re del Regno divino che governerà gli affari di tutto il mondo. La Parola di Dio, anche espressamente dichiara che i fedeli seguaci di questa età sono per condividere la gloria della Sua regalità, che sono per regnare con Lui. Questa è una bellissima “speranza di gloria” per chi sacrifica tutto, soffrire e morire con Gesù, e che nella “prima risurrezione” possa vivere e regnare con Lui.

Per la meravigliosa grazia di Dio, la Bibbia ci autorizza a includere nella speranza della gloria l’anticipazione di condivisione del lavoro di mediazione della Nuova Alleanza. Cristo Gesù è espressamente dichiarato essere il mediatore di quell’alleanza tra Dio e l’uomo. (Eb. 12:24; 1 Tim. 2:5) Tuttavia, i fedeli seguaci di Gesù sono anche detti “ministri della nuova alleanza,” chiamati e addestrati a servire nel “ministero della riconciliazione” nell’ambito del suo Regno.—2 Cor. 3:6; 5:18

FORMAZIONE PRATICA

Nella disposizione della divina provvidenza, la formazione di coloro che sono chiamati a partecipare con Gesù alla benedizione di tutte le famiglie della terra è stata realizzata su una base concreta. Quando Paolo consultò i fratelli di Corinto fratelli, “non sapete voi che i santi giudicheranno il mondo?” è stato loro ammonito per dare maggiore diligenza nell’applicare i principi della verità nella propria vita e in particolare nei loro rapporti con gli altri. Ritenne che se fossero loro permesso di condividere con Gesù nel giudicare il mondo, devono imparare ad applicare correttamente i principi di equità e di giustizia per risolvere i problemi sorti tra di loro di volta in volta.

Questa stessa formazione pratica del futuro governo del mondo si manifesta in connessione con la speranza di regnare con Gesù, il Re dei re. Quando si prega: “venga il tuo regno. Sia fatta la Tua volontà in terra come in cielo”, si deve ricordare anzitutto che la volontà di Dio deve essere fatta nei nostri cuori e nella vostra vita. L’incondizionato abbandono alla volontà di Dio, attraverso Cristo, la nostra Testa è la condizione in cui può sperare di condividere con Gesù nell’opera della creazione divina, nel cuore del popolo durante il Suo Regno. È quindi solo come si umilia sotto la potente mano di Dio che, si innalzerà al Regno gloria con il Capo.

Analogamente, in prospettiva dell’era messianica, come ministri della riconciliazione, essi ricevono la loro formazione. Nel presente ricorso la parola riconciliazione, è il loro privilegio ogni qualvolta si trova un orecchio per ascoltare, per dire: “Siate riconciliati con Dio.” (2 Cor. 5:20) In tal modo, essi servono come costruttori di pace in preparazione per il servizio allargato in grado di ministri della Nuova Alleanza, quando sarà il loro privilegio di contribuire a portare l’intera umanità in relazione di alleanza con Dio.

IL REGNO A PORTATA DI MANO

Gli studenti delle Scritture dovrebbero avere familiarità con molti testi che parlano del Regno, da un certo punto di vista, per il fatto che esso inizia con il primo avvento di Gesù. Paolo scrive: “ Chi ci ha liberati dal potere delle tenebre e ci ha tradotto nel regno del suo amato Figlio.” (Col. 1:13) Gesù ha affermato durante il suo primo avvento che “il regno dei cieli soffre violenza.” (Matt. 11:12) Queste ed altre Scritture ci mostrano che il Regno, in un certo senso, è entrato in vigore al primo avvento di Gesù. Tuttavia, per coloro che non sono in grado di gustare la Parola di verità che il Regno per l’umanità non ha avuto inizio. Essi riconoscono il Regno sia esistito solo nella sua fase di preparazione, e che il Vangelo è il periodo durante il quale coloro che regnano nel Regno sono stati chiamati e preparati per questo.

Il motivo da sottolineare questi fatti della verità è anche che lo stesso principio di interpretazione vale per quanto riguarda le promesse di Dio della Nuova Alleanza. Così come le promesse di Dio per il periodo di quel Regno è durante l’Era Messianica, in modo originale le promesse della Nuova Alleanza possiamo anche identificarle quando diventerà operativo, e che si farà “con la casa d’Israele e con la casa di Giuda.” (Ger. 31:31-34) Allo stesso modo, proprio come nel caso del Regno unito alle promesse, quelle relative alla nuova Alleanza stanno per essere soddisfatte, da un numero relativamente ridotto da Dio di persone consacrate durante la presente età.

Il Nuovo Testamento associa i consacrati seguaci di Gesù, con il nuovo patto della promessa, così come sono associati con le promesse di Dio per un Regno. Quando comprendiamo che l’attuale rapporto dei santi con l’alleanza è semplicemente nel senso di essere addestrati come i suoi servitori, allora non avremo alcuna difficoltà nel discernere la perfetta armonia di tutte le Scritture del soggetto. Dobbiamo quindi esaminare il Nuovo Testamento i riferimenti alla Nuova Alleanza, e notare come fare i riferimenti circa il Regno e la relazione della chiesa.

IL SANGUE DELLA NUOVA ALLEANZA

In Matteo 26:27,28, Gesù è citato ai suoi discepoli quando diede loro il Memoriale, come rappresentato dal “sangue del Nuovo Testamento”, o Nuova Alleanza. Questo è a volte è mal interpretato.

Vuol significare che Gesù diceva ai suoi discepoli che la preannunciata Nuova Alleanza era divenuta operativa, e che nel suo ambito sono stati quindi, mediante il Suo sangue, riconciliati a Dio. Quando si esamina la questione in modo più attentamente, però, questo non è il pensiero.

Ebrei 10:9 dice: “Allora egli mi disse: “Ecco, io vengo per fare, O Dio, la tua volontà. Egli toglie il primo, per stabilire il secondo.” Il “primo” è la Legge dell’antica Alleanza, e il “secondo” è la Nuova Alleanza. Secondo le Scritture, Gesù fece la Legge dell’Alleanza come un mezzo con il quale Israele, o cittadini di qualsiasi altra nazione, potrebbero essere riconciliati con Dio. Era stato tolto, come Israele tipico era stato rimosso da Babilonia come previsto da Ezechiele e Geremia, e in seguito dai Romani, come previsto da Gesù quando disse: “La vostra casa vi è lasciata deserta.”—Ez. 21:25-27; Ger. 25:9- 11; Matt. 23:38

Paolo scrive che la prima alleanza fu data in modo che la seconda, la Nuova Alleanza, potesse essere stabilita. Lo stesso vale per il Regno. Il Regno fu rimosso per permettere all’antitipo, sotto Cristo, di essere stabilito. Con la rimozione di quello tipico, il vero e proprio Regno era a portata di mano. Si è cominciato ha stabilirlo nel senso che, quando il Re di quel Regno cominciò a essere preparato per l’alto ufficio a cui era chiamato. Così è stato con la Nuova Alleanza. Nel seguire il nostro Signore al primo avvento, i suoi ministri idonei cominciarono ad essere assistiti nella scuola di Cristo e essi potrebbero essere pronti, in associazione con Lui, a inaugurare quella alleanza all’inizio dell’Era Messianica, il periodo del Regno millenario e giorno del giudizio. Ecco perché Gesù ha detto che il suo sangue fu il sangue della Nuova Alleanza. Non c’è altro sangue. Il vero scopo per il quale Gesù ha versato il suo sangue è stato di averlo perso per l’umanità, e essere riconciliati con Dio, e che il lavoro di riconciliazione si raggiunge attraverso la Nuova Alleanza.

Facciamo inoltre notare che Paolo espone il pensiero di come il sangue di Cristo è il sangue della Nuova Alleanza. Prima dell’inaugurazione della tipica “prima” alleanza, Mosè, il mediatore, attraverso animali sacrificati, e quando il patto è stato affidato a persone, ha usato il sangue di questi animali per irrorare “sia il libro stesso e tutto il popolo.” Poi aggiunge Paolo, “inoltre con quel sangue egli asperse pure il tabernacolo e tutti gli arredi del ministero. … Era dunque necessario che i modelli delle cose celesti devono essere purificati con queste cose; ma le cose celesti stesse con sacrifici più eccellenti di questi.”—Ebrei 9:19-23

L’aspersione di “tutto il popolo” con la tipica disposizione, punta in avanti per l’inaugurazione della nuova Alleanza. Oltre a ciò, tuttavia, come Paolo spiega, sia la tenda e tutti gli arredi del ministero sono anche sparse, che, a suo dire, rivolte in avanti per l’aspersione dell’antitipico tabernacolo e le sue disposizioni, le cose celesti in questa fascia di età. Il libro di Ebrei la piattaforma dei seguaci di Cristo spiega lo stesso rapporto con l’antitipico tabernacolo come i sacerdoti d’Israele erano la tipica dimora. Questi sono in via di sviluppo come sacerdozio, con la speranza di entrare nel “Santissimo.”

Non sappiamo per quanto tempo è necessario per la costruzione di una tipica dimora e l’inaugurazione dei propri servizi attraverso la quale la nazione di Israele ha ricevuto la sua benedizione ai sensi della Legge Alleanza, ma richiede l’intero Età del Vangelo per “creare” l’antitipico tabernacolo e avviare il Suo sacerdozio. Si tratta di un lavoro necessario per stabilire la Nuova Alleanza. Perché questo è stato fatto in preparazione per riconciliare il mondo a Dio attraverso la disposizione, il sangue di Cristo che rende possibile è indicato come il sangue della Nuova Alleanza. In altre parole, il sangue di Cristo è usato durante tutta l’età del Vangelo e rende accettabile il sacrificio di coloro che sono in fase di preparazione come ministri della Nuova Alleanza. Questo non vuol dire che sono sotto la Nuova Alleanza, ma piuttosto che essi sono stati preparati per amministrare le leggi del patto per il popolo quando il lavoro di preparazione di questo Vangelo sarà completa.

In Ebrei 9:14 Paolo spiega che il sangue di Cristo elimina dalla coscienza del cristiano le opere morte. Questo fatto è fondamentale, altrimenti non si può dire che sia gradito a Dio in quanto ministri della Nuova Alleanza. Nel successivo versetto Paolo spiega che è per la purificazione dei peccati che Gesù è il Mediatore della Nuova Alleanza. Per questo motivo, scrive l’apostolo, la morte di Gesù il “riscatto dalle trasgressioni commesse sotto il primo testamento”, o alleanza. Sarà così che coloro che sono chiamati riceveranno “la promessa dell’eterna eredità.”

In questo passaggio, quindi, troviamo due cose che vengono realizzate mediante il sangue di Cristo. Il primo è l’eliminazione di una coscienza dalle opere morte, e la seconda è il riscatto dalle trasgressioni commesse sotto il primo patto o alleanza. Al tempo di Paolo, i Giudei che erano venuti “in Cristo” avevano effettivamente trasgredito il patto dell’Antica Alleanza, ma ciò non era il caso per i pagani convertiti né allora né oggi. Ciò che egli si riferisce è il modo in cui la promessa di Geremia 31:34 sarà soddisfatta quando la Nuova Alleanza è fatta con la casa d’Israele e con la casa di Giuda.

Paolo parla in Ebrei 9:15 per la casa naturale di Israele come quelli che sono “chiamati.” Questo non è un riferimento a coloro che sono invitati all’alta vocazione. È opportuno ricordare che la nazione di Israele fu chiamata e taluni sono favoriti nel piano divino, e Paolo si riferisce a questo in Romani 11:26-29. Qui egli spiega che da Sion uscirà il Liberatore, e rimuoverà l’empietà da Giacobbe”, che questa è l’alleanza di Dio con loro, quando toglierà i loro peccati. Poi aggiunge, “perché i doni e la vocazione di Dio sono senza pentimento”. Confrontando questo passaggio con Ebrei 10:16, possiamo vedere chiaramente che in quest’ultimo versetto Paolo spiega che l’ultimo lavoro dell’opera del sangue di Cristo sarà “dopo quei giorni durante i quali il sangue è stato usato per ripulire la nostra coscienza dalle opere morte. Nel caso degli Ebrei convertiti, alcune di queste opere morte erano i loro sforzi per ottenere vita sotto la legge, ma tutta la chiesa, Giudei e Gentili, ha bisogno di questa purificazione al fine di essere preparata a gestire le leggi della Nuova Alleanza quando sarà inaugurata.

TAVOLE SU DI UN CUORE DI CARNE

Nella seconda Lettera ai Corinti 3:3-8, Paolo illumina ulteriormente il rapporto dei seguaci di Cristo alla Nuova Alleanza. E’ in questo passaggio che si parla di come “ministri” del patto, e Paolo indica chiaramente la natura del servizio. Dice che sono la “lettera di Cristo”, scritta non in pietra, ma su “tavole in un cuore di carne.” Nei versetti sette e otto egli afferma chiaramente che Egli è il confronto del ministero della Legge Alleanza con quello della Nuova Alleanza, e che il tipico ministero a cui si fa riferimento è quello che è stato condotto da Mosè in connessione con la legge che è stato incisa nella pietra.

Si pensi alle tavole della Legge, “l’epistola di Mosè.” Paolo ci sta dicendo che coloro a cui egli stava scrivendo sono i credenti consacrati, sono la “lettera di Cristo”, e che questo Vangelo è il periodo durante il quale queste epistole sono scrivibili dallo Spirito Santo. In Esodo 24:12 Dio disse a Mosè che le tavole della legge era stata data a lui in modo che egli potesse insegnare alla gente. Così è con le antitipiche tavole di carne, la “lettera di Cristo.” Ministri della Nuova Alleanza, vengono preparati come i futuri insegnanti del popolo. Questa è la Sion, e la legge della Nuova Alleanza, uscirà da Sion. Per questo, per essere vero, tuttavia, si deve imparare la legge, ed essere completamente risolti tutti i suoi termini, rallegrandosi anche come ha fatto Gesù.

Sono ministri della Nuova Alleanza, e ci sono due fasi del ministero. Anzitutto, vi è il ministero Sacrificale di tale patto, e poi seguirà il ministero nella gloria. Il ministero Sacrificale è in corso in tutta l’età del Vangelo, e alla sua fine, la fase di gloria il ministero avrà inizio. Quest’ultima, Paolo indica, è stata caratterizzata dalla gloria sul volto di Mosè mentre egli scendeva dal monte con le tavole della Legge. Paolo ci dice che, se Cristo è in noi abbiamo questa “speranza della gloria”, poiché la promessa è che, quando Egli apparirà, contraddistinto da Mosè”, quando egli scese dal monte, ma anche “apparire con lui nella gloria.”—2 Cor. 3:3; Col. 1:27; 3:4

Paolo scrive in Romani 8:24 che uno non spera più quello che già vede o possiede. Pertanto, se la gloria della Nuova Alleanza è ancora una speranza, Paolo rende chiaro che in questo modo possiamo sicuramente dire che la Nuova Alleanza non è operativa. Il suo funzionamento futuro è in preparazione. Coloro che sono chiamati sono sacrificati nel suo interesse, il loro sacrificio è reso accettabile con il sangue di Cristo. Tuttavia, la Nuova Alleanza non può essere realizzata con la casa d’Israele e la casa di Giuda, e attraverso di loro con tutte le nazioni, fino a quando Cristo appare nella gloria, come fece Mosè, e con lui la Sua “Epistola”—i suoi co-ministri—come le tipiche tavole di pietra di Mosè mentre egli scendeva dal monte.

Ebrei 8:6 parla di Gesù” come mediatore della Nuova Alleanza, con un “ministero tanto più eccellente.” Non vi è alcun dubbio che, quando Paolo parla della chiesa come “ministri” della Nuova Alleanza, significa che condividono con Gesù l’opera di mediazione, meglio di ministero. Inoltre, in Ebrei 9:21 l’apostolo parla degli “arredi del ministero” essendo “cosparse di sangue.” Tali arredi sono tipici anche delle cose antitipiche del tabernacolo, che sottolineano nei consacrati credenti” il vero rapporto con la Nuova Alleanza, come servi e ministri di quell’alleanza, non come coloro che devono essere sotto il suo regime.

Quando manteniamo questa distinzione in mente: la differenza tra i “servi” e “servi”—quindi non avremo alcuna difficoltà a comprendere tutto ciò che dice la Bibbia circa la Nuova Alleanza. Per esempio, nella lezione della seconda Lettera ai Corinti, capitoli cinque e sei, Paolo indica la piattaforma dei seguaci di Cristo come partecipano ai lavori della riconciliazione, parla di come collaboratori di Dio. Poi spiega che questo tempo è il tempo favorevole, il giorno di questa grande salvezza. A questo proposito egli cita Isaia 49:8-12, e lo applica alla chiesa. In questa meravigliosa profezia Dio si rivolge al Cristo, Capo e corpo, e dice: “… ti farò l’alleanza del popolo, per far risorgere il paese, per ereditare una terra desolata eredità.” (Isa. 49:8) Qui il Signore lo rende molto semplice, i fedeli di questa età sono dalla parte di una nuova alleanza che le benedizioni del Regno sono a portata di Israele e il mondo intero.

Rallegriamoci del Regno unito alle gioie che sono da erogare a tutti gli uomini in Dio. Cerchiamo di essere felici sapendo che tutti i disposti a ubbidire, Israele e il mondo devono essere portati in relazione di alleanza con Dio, e che la Sua legge sarà scritta nei loro cuori, che saranno restaurati alla perfezione di mente e corpo. Infine, siamo grati per questa disposizione, il giusto giudizio di tutta l’umanità.



STUDI BIBLICI INTERNAZIONALI—Lezione Uno

Pregando Gli Uni Per Gli Altri

Versetto chiave: “Quand’ebbero terminato la preghiera, il luogo in cui erano radunati tremò e tutti furono pieni dello Spirito Santo e annunziavano la parola di Dio con franchezza.”
—Atti 4:31

Scritture selezionata:
Atti 4:23-31

I DISCEPOLI DI GESÙ GIOIRONO sapendo che il loro Messia, che aspettavano da così tanto tempo era arrivato in armonia con le promesse date dai profeti. Tuttavia, con la sua morte inaspettata, quella gioia si cambiò in perplessità. Il Vangelo ci parla della loro delusione quando cominciarono a pensare di ritornare alle loro precedenti attività di vita. Le scritture ci descrivono anche la resurrezione di Gesù e l’ apparizione ai suoi discepoli. Egli ricordò loro che era necessario che Egli morisse per poi risorgere, e che loro sarebbero stati testimoni di queste cose ed avrebbero predicato il suo nome in tutte le nazioni.

Nella sua ultima apparizione, prima di ascendere nei cieli, Gesù disse ai suoi seguaci: “Giovanni ha battezzato con acqua, voi invece sarete battezzati in Spirito Santo, fra non molti giorni.” (Atti1:5) Il giorno della Pentecoste, il documento indica che gli Apostoli “furoni ripieni con lo spirito santo.” (capitolo 2:1-4) Questo si manifestò apertamente quando essi cominciarono a parlare in altre lingue “come lo spirito diede loro di parlare.” Le masse si meravigliarono ma qualcuno li schernì. Pietro rispose con un forte discorso proclamando la resurrezione di Gesù attraverso la potenza di Dio secondo la parola dei profeti di Dio.—versi 14-36

Nel quarto capitolo degli Atti vi è un altro esempio di come lo Spirito Santo si riversò con una manifestazione fisica. Dopo che Pietro e Giovanni furono minacciati dal concilio Ebraico, il verso 29 dice che i fratelli pregarono, “Ed ora, Signore, volgi lo sguardo alle loro minacce e concedi ai tuoi servi di annunziare con tutta franchezza la tua parola.” La loro preghiera era stata esaudita come indica il nostro Verso Chiave. In questa lezione troviamo l’importanza e l’efficacia di pregare per i fratelli.

Paolo disse, “Cerchiamo anche di stimolarci a vicenda nella carità e nelle opere buone, senza disertare le nostre riunioni come alcuni hanno l’abitudine di fare, ma invece esortandoci a vicenda; tanto più che potete vedere come il giorno si avvicina.” (Ebrei 10:24-25) Il lavoro di “provocare” ed “esortare” gli uni gli altri è compiuto nel modo migliore quando si ci riunisce insieme e si prega.

Giovanni dichiara che l’amore fraterno è la prova fondamentale del nostro amore per Dio, dichiarando, “Noi sappiamo che siamo passati dalla morte alla vita, perché amiamo i fratelli. Chi non ama rimane nella morte. Chiunque odia il proprio fratello è omicida, e voi sapete che nessun omicida possiede in se stesso la vita eterna. Da questo abbiamo conosciuto l’amore: Egli ha dato la sua vita per noi, quindi anche noi dobbiamo dare la vita per i fratelli” (Giovanni 3:14-16) Una sincera preghiera per i fratelli è un aspetto importante di sacrificare le nostre vite per loro.

Giacomo ci dà un simile messaggio dicendo: “ Confessate perciò i vostri peccati gli uni agli altri e pregate gli uni per gli altri per essere guariti. Molto vale la preghiera del giusto fatta con insistenza.”(Giacomo 5:16) Un “uomo giusto” qui descritto è colui che è stato generato dallo Spirito Santo—un membro della classe descritto come “figli di Dio.”—Romani 8:14

Infine Gesù pregò per tutti i suoi seguaci includendo coloro che vivono nel tempo presente: “Io prego per loro; non prego per il mondo ma per coloro che mi hai dato perché sono tuoi. Tutte le cose mie sono tue e tutte le cose tue sono mie, e io sono glorificato in loro. Io non sono più nel mondo; essi invece sono nel mondo, e io vengo a te, Padre santo, custodisci nel tuo nome coloro che mi hai dato perché siano una cosa sola come noi. (Giovanni 17:9-11) Fedelmente seguiamo questi esempi ed esortazioni di pregare ferventemente gli uni per gli altri.



STUDI BIBLICI INTERNAZIONALI—Lezione Due

Condividendo Tutte Le Cose

Versetto chiave: “Nessuno infatti tra loro era bisognoso, perché quanti possedevano campi o case li vendevano, portavano l’importo di ciò che era stato venduto”
—Atti 4:34

Scritture selezionata:
Atti 4:34

PROCEDENDO DALLA RISÒPOSTA alla preghiera registrata negli Atti 4:31 contemplata nella nostra lezione precedente, i fratelli si riavvicinarono fino al punto di dichiarare che tutto ciò che possedevano non era loro ma apparteneva alla comunità ecclesiastica.(versi 32) Questo era evidentemente un riconoscere che tutto ciò che possedevano non venne dai loro propri talenti e abilità ma erano un dono di Dio. In un mondo dove le ricchezze spesso sono un indice di prestigio personale, questo era un modo effettivo per dimostrare il loro pieno appoggio al lavoro di predicare il Vangelo.

La personale serietà di questo sforzo di sopportare il testimoniare del Vangelo di Cristo, fu dimostrata dalle azioni di una certa coppia, Ananias il marito e Saffira la moglie. Essi vendettero una proprietà per contribuire alla comune custodia dei fratelli, ma tennero per se stessi parte del ricavo. Pietro immediatamente discernendo la loro disonestà, disse che “essi non avevano mentito agli uomini ma a Dio.” Egli dichiarò che Satana aveva riempito il loro cuore con uno spirito di bramosia. Quando furono di fronte ai loro peccati, tutte e due Ananias e sua moglie caddero per terra e morirono. Fra i fratelli il risultato della loro morte fu un aumento grandissimo di reverenziale timore. (Atti 5:1-11) Questo rapporto ci dà una potente lezione spirituale circa l’importanza di mantenere pienamente i nostri voti di consacrazione e di trattenere niente da Dio. “È meglio non far voti, che farli e poi non mantenerli.—Ecclesia. 5:5 (Qoelet)

Quando si accorsero che questa disposizione di vita comunale non era fattibile in un mondo imperfetto, questa presto finì. Tuttavia, questo dà rilievo ad una importante lezione che tutto il corpo di Cristo è “… ben compaginato e connesso, mediante la collaborazione di ogni giuntura, secondo l’ energia propria di ogni membro, riceve forza per crescere in modo da edificare se stesso nell’amore.” (Efesini 4:16). Ed anche convalida la descrizione di Paolo quando ci parla dei membri del corpo di Cristo come sono tutti uguali agli occhi di Dio. Egli dice: “… perchè non vi fosse disunione nel corpo, ma anzi le varie membra avessero cura le une delle altre.”—1 Cor. 12:25

Benchè noi non viviamo tutti insieme con i nostri fratelli, dobbiamo assisterli nei loro bisogni spirituali e temporali, quando possibile. L’Apostolo Giovanni dichiara: “Ma se uno ha ricchezze di questo mondo e vedendo il suo fratello in necessità gli chiude il proprio cuore, come possiamo dire che in lui dimora l’amore di Dio? Figlioli, non amiamo a parole né con la lingua, ma coi fatti ed in verità. (1 Giov. 3:17,18) Coloro che trascurano di vivere secondo questo necessario “frutto dello Spirito” sono come quelli descritti dal nostro Signore: “Ogni albero che non produce frutti buoni, viene tagliato e gettato nel fuoco. Dai loro frutti dunque li potrete riconoscere.”—Matteo 7:19,20

Anche Giacomo parla di questo principio con queste parole: “Se un fratello o una sorella sono senza vestiti e non hanno cibo quotidianamente ed uno dice loro: “Andate in pace, riscaldatevi e saziatevi ma non date loro il necessario per il corpo, che giova? (Giacomo 2:15,16) Tale fu il caso di Ananias e saffira la cui azione costò loro non soltanto la perdita di guadagno temporale, ma anche delle loro vite. È necessario che si stia molto attenti nell’esaminare i bisogni dei nostri fratelli e di vivere secondo il principio di condivisione da un cuore sincero e generoso.



STUDI BIBLICI INTERNAZIONALI—Lezione Tre

Testimoniando La Verità

Versetto chiave: “Allora rispose Pietro insieme agli Apostoli: ‘Bisogna obbedire a Dio piuttosto che agli uomini.’“
—Atti 5:29

Scritture selezionata:
Atti 5:27-42

NELLE NOSTRE PRECEDENTI lezioni noi troviamo come la moltitudine Cristiana pregava ‘con un cuore’ per gli Apostoli. Le loro specifiche parole così come sono registrate negli Atti degli Apostoli 4:29,30 sono: “Ed ora, Signore, volgi il Tuo sguardo alle loro minacce e concedi ai tuoi servi di annunziare con tutta franchezza la tua parola. Stendi la mano perché si compiano guarigioni, miracoli e prodigi nel nome del tuo Santo Servo Gesù.” Abbiamo visto anche come le risorse terrene dei fratelli furono donate completamente per sostenere questo lavoro di testimonianza.

Le loro preghiere per gli Apostoli di dar loro forza morale e potere furono immediatamente esaudite: “Molti miracoli e prodigi avvenivano fra il popolo per opera degli Apostoli.” (Atti 5:12) La descrizione di questo avvenimento continua descrivendo l’efficacia della loro fatica. Un grande numero di malati furono portati agli Apostoli al tempio sia da Gerusalemme che dalle città circostanti. Come risultato “il numero di credenti nel Signore andava aumentando, moltitudini sia di uomini che donne”—versi 14-16

Il sommo sacerdote ed i Sadussei non gioirono così come aveva fatto il popolo, perché si accorsero dell’ efficacia delle preghiere e l’ abilità di guarire degli Apostoli. Invece furono pieni d’ indignazione e lasciarono che gli Apostoli fossero messi in prigione.(versi 17,18) Tuttavia, così come sul principio il lavoro di testimonianza era stato incrementato dalle preghiere e dalle risorse della moltitudine Cristiana, Dio adesso era intervenuto attraverso i Suoi angeli. “Ma durante la notte un Angelo di Dio aprì le porte della prigione, li condusse fuori e disse: “andate, e mettetevi a predicare al popolo nel tempio tutte queste parole di vita.” (versi 19-20) Qui abbiamo un’altra manifestazione miracolosa quando Dio diede ulteriori prove che il messaggio evangelico di Cristo non sarebbe stato ostacolato da alcuna opposizione umana.

La mattina dopo, quando gli ufficiali trovarono la prigione vuota e gli Apostoli che predicavano nel tempio, fu ordinato loro di portarli davanti al concilio. Furono minacciati un’altra volta di severe punizioni se avessero continuato a disubbidire alle autorità Ebraiche. (versi 21-28) La risposta degli Apostoli è nel nostro verso chiave. Simili minacce sono state fatte a tanti del popolo di Dio durante l’ Età evangelica da coloro che professano di credere nella dottrina Cristiana, ma che non sono in armonia con la verità così come era stata proclamata da Gesù e dagli Apostoli. È stato il privilegio di questi testimoni di Gesù di dichiarare: “Noi dobbiamo ubbidire Dio invece dell’uomo.”

Nel dibattito che venne dopo la dichiarazione degli Apostoli, di seguire Dio anziché il concilio dell’ uomo, un Fariseo, uomo di grande fama chiamato Gamaliele si alzò e diede testimonianza di altri che avevano sfidato l’autorità del concilio nel passato. Egli disse: “Uomini d’Israele, badate bene a quel che state per fare contro questi uomini.” (verso 35) Egli fece ricordar loro che altri allo stesso modo avevano attirato seguaci, ma i loro movimenti erano apparsi e scomparsi rapidamente. Gamaliele poi concluse consigliando loro: “Non occupatevi di questi uomini e lasciateli andare. Se infatti questa teoria o questa attività è d’ origine umana, verrà distrutta, ma se essa viene da Dio, non riuscirete a sconfiggerla; non vi accada di trovarvi a combattere contro Dio.” (versi 38,39)

La testimonianza delle parole di ammonimento di Gamaliele al concilio ci fa ricordare simili situazioni odierne, in cui individui sono disposti a lasciare la nostra testimonianza del Vangelo che si regga sul proprio merito. Approfittiamo di queste voci favorevoli tra quelle che cercano di opporre i nostri sforzi.



STUDI BIBLICI INTERNAZIONALI—Lezione Quattro

Ricordando La Fedeltà di Dio

Versetto chiave: “Ma egli (Stefano) pieno di Spirito Santo, fissando gli occhi al cielo vide la gloria di Dio e Gesù che stava in piedi alla Sua destra.”
—Atti 7:55

Scritture selezionata:
Atti 7:2-53

LE NOSTRE LEZIONI DIQUESTO mese si concentrano sulle prime attività della chiesa di questa Età Evangelica. Noi abbiamo preso in considerazione i principi più importanti, quello del pregare gli uni per gli altri, quello di imparare a mettere tutto nelle mani del Signore e di rimanere fedeli nel testimoniare la verità, quando le opportunità si presentano. La lezione di oggi conclude con l’ esame di questi principi con la testimonianza di Stefano, il primo martire Cristiano.

Avendo stabilito un sistema di vita in comune nella chiesa fondata sulla condivisione dei beni terreni, problemi cominciarono a sorgere con l’ afflusso di nuovi credenti, in riguardo all’amministrazione dei bisogni giornalieri dei fratelli. In risposta a questa situazione, gli Apostoli designarono sette diaconi “di buona reputazione , pieni dello Spirito Santo e di saggezza,” per sorvegliare questa attività mentre essi dedicavano tutto il loro tempo e sforzo alla predicazione del Vangelo di Gesù Cristo.—Atti 6:1-4

Fra quelli eletti c’era Stefano “un uomo pieno di fede e di Spirito Santo”(Verso 5) fra i sette diaconi selezionati, egli sembrava possibilmente il più capace nel testimoniare la verità. “Stefano pieno di grazia e di fortezza, faceva grandi prodigi e miracoli tra il popolo. Sorsero allora alcuni della sinagoga che disputavano con Stefano. ma non riuscirono a resistere alla sapienza e allo spirito con cui egli parlava.”—Versi 8-10

Come risultato del suo predicare, false accuse furono fatte contro Stefano, dicevano che egli pronunciava parole empie contro il sacro tempio. Il concilio Ebraico si trovò a confrontare di nuovo un’ altro discepolo di Gesù nel tentativo di por fine alla propagazione del Vangelo. In questo caso essi avrebbero dovuto saper meglio, poiché, quando Stefano fu portato davanti a loro, “tutti coloro che sedevano nel sinedrio lo guardarono intensamente e videro il suo volto come se fosse il volto di un angelo.”—verso 6:15

Quando il sommo sacerdote gli domandò “sono queste accuse vere?” Stefano rispose presentando la storia dei ripetuti insuccessi d’Israele nell’ubbidire i comandamenti di Dio. Egli li accusò d’ essere “ testardi e pagani nel cuore e nelle orecchie” e di opporre resistenza allo Spirito Santo. Facendo così egli presentò loro una difesa della verità invece di difendere se stesso.—Atti 7:1–51

Egli fece ricordar loro che proprio come Israele aveva rifiutato Mosè, adesso loro stavano rigettando Gesù. Poi nei riguardi di Gesù egli disse, “Questo è quel Mosè che disse ai figli d’Israele ‘Dio farà sorgere un profeta fra i vostri fratelli al pari di me; Egli voi ascolterete.’“ (verso 37) Concludendo il suo discorso, Stefano dichiarò: “Quale dei profeti i vostri padri non perseguitarono? Essi uccisero quelli che preannunciavano la venuta del Giusto; del quale ora voi siete divenuti traditori ed uccisori; voi che avete ricevuto la legge per mano di angeli e non l’ avete osservata.”—versi 52,53

Il discorso di Stefano fece arrabbiare il sinedrio quando si accorsero che li stava condannando per le loro azioni. La loro rabbia si mutò in violenza quando egli disse che cosa egli aveva visto nei cieli, citata nel nostro Verso Chiave. “Gesù in piedi alla destra di Dio.” Essi immediatamente lo buttarono fuori dalla città e lo assassinarono.—versi 55–58

Ci auguriamo d’aver lo stesso coraggio di Stefano quando testimoniamo per Gesù.




“Questa Cosa È Da Me”

Prefazione: L’ Articolo. “Questa Cosa È Da Me” è stato scritto dal fratello Norman Woodword ed è stato pubblicato nell’ “Aurora” del Luglio 1949. Egli lo diede anche in forma di discorso, in numerose occasioni ed è stato udito e letto, senza alcun dubbio, da migliaia di fratelli nel corso di questi ultimi 60 e più décadi. Alcuni anni fa è stato presentato, al convegno generale degli studiosi della Bibbia (Biblisti), una versione Power Point del discorso del fratello Woodword, usando la registrazione della sua voce. Tuttavia è molto importante il fatto che questo soggetto è d’una importanza vitale per ogni consacrata creatura di Dio, quindi è per ogni tempo. La sua presentazione qui—come se il Signore parlasse direttamente a noi—è anche potentemente efficace e personale. Noi siamo lieti di presentare questo messaggio ancora una volta, immutato dall’ originale, così come era stato incluso nel giornaletto “Aurora” del 1949, e preghiamo che sia una benedizione per tutti coloro che lo leggono.


QUESTE SONO LE PAROLE del Signore nostro Dio a Roabamo ed esprimono un punto di vista pertinente ai rapporti di Dio con il Suo popolo che sarebbe bene che noi ricordassimo sempre. Roabamo era un nuovo re Israelita successore al trono di suo padre Salomone. Rappresentanti delle dieci tribù intervistarono il nuovo re e domandarono che gli oneri imposti su loro da Salomone fossero rimossi; ma dopo dovute considerazioni, Roabamo decise di non cedere alle loro richieste. Allora le dieci tribù si ribellarono e domandarono che Gerobamo regnasse su loro.

Agendo in modo avventato, Roabamo radunò un esercito di 180.000 soldati con il quale egli era determinato a sedare la ribellione e con la forza delle armi, costringere le tribù ribelli ad assoggettarsi al suo dominio. Ma il Signore intervenne impedendo che questo piano si realizzasse, mandando istruzioni alre più o meno con questa spiegazione: “questa cosa è stata voluta da Me.”—1 Re 12:24

Probabilmente Roabamo non aveva mai veramente capito perché Dio avesse permesso questa rottura nell’ unità della nazione; e non è essenziale per noi capirlo adesso per trarne le implicazioni importanti di questo messaggio che il Signore ha mandato a questo regnante del Suo tipico popolo. Quello che era successo sembrò tutto sbagliato a Roabamo ed il suo giudizio della volontà di Dio così disarmonico, egli era sicuro che sarebbe stato divinamente benedetto nel suo piano di riunire le nazioni usando la forza. Ma egli sbagliò. “questa cosa (o situazione) è stata voluta da Me.” Disse il Signore.

Asserzioni come queste, fatte da Dio al Suo popolo dovrebbero portarci a realizzare che tutto ciò che interessa noi interessa molto di più Dio—che Egli è più interessato al nostro benessere di quel che lo siamo noi, ed è infinitamente più qualificato a sapere che cosa sia meglio per noi—Questa è anche la riassicurante lezione che Gesù ci diede dicendo: “Cinque passeri non si vendono forse per due soldi? Eppure no uno di essi è dimenticato davanti a Dio. Anche i capelli del vostro capo sono tutti contati. Non temete, voi valete più di molti passeri.”—Luca 12:6,7.

L’Apostolo Paolo espresse lo stesso riassicurante pensiero quando ci dice che tutto concorre al bene di coloro che amano Dio e che sono stati chiamati secondo il Suo disegno divino. (Rom. 8:28) L’Apostolo sapeva questo perché conosceva tutte le diverse promesse di Dio che mostrano il Suo amore e protezione per il Suo popolo. Lo sapeva anche perché, con gli occhi della sua grande fede, gli era possibile discernere che anche le sue più grande prove erano sfociate nelle più grandi benedizioni da Dio—benedizioni che non sarebbero mai state godute se non fosse stato per le difficili circostanze che le avevano portate a lui.

La nostra fede in Dio e nelle Sue prevalenti provvidenze nelle nostre vite di Cristiani dovrebbe aiutarci a capire che niente ci può succedere senza il permesso divino e che, molte volte le nostre più dolorose esperienze sono veramente per Suo decreto. Se siamo certi che questo è così, ogni nostra gioia dovrebbe essere una gioia più profonda, ed i nostri oneri e dolori saranno sopportati con coraggio perchè noi sappiamo che il nostro più che saggio Padre Celeste sa esattamente di quel che abbiamo bisogno per prepararci e renderci idonei all’ eredità dei santi nella luce.

Riferendosi ai sentimenti di Dio Padre verso il Suo tipico popolo, Israele il profeta dichiara, “chi tocca te tocca le pupille del Suo occhio; E senza dubbio il nostro Padre Celeste è egualmente interessato all’Israele spirituale e quindi entra e condivide ogni nostra esperienza, sia di gioia che di dolore. (Zaccaria 2:8) Al Suo vecchio popolo Il Signore Dio dice anche, “Tu eri prezioso ai Miei occhi” (Isaia 43:4). Possiamo mettere in dubbio che è lo stesso per noi? Il Signore non ci sussurra, attraverso la Sua Parola le stesse riassicurazioni del Suo amore per noi? Non dovrebbe questo accrescere il valore di ogni nostra esperienza mentre ogni giorno cerchiamo di eseguire il nostro patto con Lui, sacrificandoci?

Abbiamo tentazioni? Bene, l’Eterno sa quali sono. Egli non ci tenta perché Dio non tenta l’uomo (Giacomo 1:13). Ma Egli sa delle nostre tentazioni e le permette; e possiamo essere sicuri che quando diventano molto gravose Egli provvederà a darci una via d’uscita—forse non la nostra, ma una via che sarà molto più adatta al nostro eterno benessere più di qualsiasi altra nostra scelta. (1Cor. 10:13) Così, in tali momenti, il Signore potrebbe dirci:

“Io voglio che voi sappiate che quando il nemico viene come un diluvio, queste cose vengono da Me ed Io le ho permesse in modo che tu capisca pienamente le tue proprie debolezze e che tu dipenda con più fiducia dalla Mia grazia per aiutarti in ogni tuo bisogno. (Ebrei 4:16) Io voglio che tu impari che la tua salvezza, come una nuova creatura in Cristo, dipende dal come ti rivolgi a Me per ottenere fortezza d’ animo; poiché mentre Io voglio che tu faccia del tuo meglio per combattere i nemici che ti assalgono come nuova creatura. Io voglio anche che tu capisca che la battaglia non è vinta da coloro che pensano d’essere forti separati da Me, ma da coloro che si affidano a Me ed Io combatterò per loro.”

Aver fede che la mano di Dio è in tutti i nostri affari, è essenziale tener in mente che Egli ci sta preparando per il grande lavoro del futuro e per quell’alta posizione d’essere eredi con Suo Figlio, Gesù Re. Una delle necessarie lezioni da imparare per essere idonei a questa alta posizione è quella d’umiltà ed è possibile che il Signore usi normali esperienze per insegnarci ad essere umili. Per chi di noi ha bisogno di una tale esperienza il Signore potrebbe dire:

“Le circostanze della tua vita sono tali da essere umilianti da sopportare? La tua sorte è tale di stare in mezzo a gente che non ti apprezza e non ti capisce, gente che non considera mai le tue preferenze o il tuo gusto, e che cercano sempre di metterti in secondo piano e mettere se stessi in prima fila? Non dar colpa alle tue associazioni; “questa cosa è da Me”. Io sono con voi in tutte le vostre umiliazioni aiutandovi a sopportarle e da loro imparare le lezioni necessarie. Io ti sto preparando per essere un regnante, per esercitare grandissime responsabilità; ma Io voglio che tu lo faccia per la Mia gloria e non per la tua. Così, prima di tutto è necessario che tu arrivi al punto di essere abbastanza contento di dire con tutto il cuore, ‘O! essere niente, niente.’ Quindi ricorda, mia cara creatura, che non sei nelle presenti circostanze per sbaglio; Questo è da Me, perché Io sapevo che soltanto in queste circostanze potevi essere correttamente allenato per il regno glorioso.

Di nuovo a qualcuno di noi il Signore potrebbe dire: “Sei in difficoltà finanziarie? trovi sempre più difficile far quadrare il bilancio? Anche questo è da Me, perché Io voglio che tu abbi piena fiducia in Me e che tu ti renda conto che Io so esattamente di cosa hai bisogno. Io capisco che possa essere imbarazzante, alle volte, non aver tutti i soldi che tu pensi siano necessari. A te piacerebbe fare una buona figura con i tuoi amici e forse anche con i tuoi fratelli ma hai mai pensato che con il mio allenamento, la mia direttiva e stando vicino a Me tu potresti entrare nel regno prima di qualcuno che è capace di fare una più bella figura secondo la carne? Io, certamente non voglio che tu ti senta superiore ad altri perché sei povero, perché allora non impareresti la lezione che sto cercando di insegnarti che è quella d’aver fiducia in Me e nella Mia abilità di provvedere a tutti i tuoi bisogni ed una gioiosa consapevolezza che sono Io che sto permettendo la tua posizione nella vita; poiché “anche questo è da Me.”

Stai attraversando una notte di dolore, dovuta alla perdita di qualcuno molto caro, o a circostanze che sembra nessuno capisca? Di nuovo sentiamo la voce del Signore che dice: “Questo è da Me. Io ho permesso che i confortatori terreni non ti confortino così che tu ti rivolga a Me per conforto. Forse non hai realizzato—ma Io si—che se tu avessi avuto tutti i tuoi cari con te ed i tuoi fedeli amici fossero stati sempre capaci di consolarti nelle tue prove, molto spesso tu non mi avresti neanche pensato. Ma una volta tu hai fatto un patto con Me ed Io ti ho accettato nella mia famiglia. Tu sei stato sempre molto caro a Me. Io avrei voluto fare molto di più per te e ricolmarti di benedizioni; ma tu stavi andando così bene, la tua vita era così piena di amici ed eri così soddisfatto del tuo successo che Io ero largamente lontano dai tuoi pensieri e vie. Non avevi capito che avevi bisogno di Me. Io non gioisco delle tue sofferenze; ma Io so e tu timparerai che rivolgendoti a Me troverai conforto e consolazione più di quanto i vostri amici terreni possibilmente avrebbero potuto darti. Io voglio che tu sappi che Io sono la tua eterna parte ed Io voglio che tu mi venga vicino ed Io mi avvicinerò a te.”—Giacomo 4:8

Qualcuno ha fatto circolare false idee su di noi cercando di sminuire le nostre abilità travisando anche il nostro carattere? Il Signore nostro Dio permette anche queste esperienze perché rientrano tra “tutte le cose” che, attraverso la Sua predominanza, concorrono per il nostro bene. Da questo punto di vista, quindi Egli potrebbe benissimo dire:

“Lasciateli a Me costoro che vi mettono in falsa luce. Io mi occuperò di loro secondo la loro responsabilità nella questione. C’è una lezione in questa esperienza, una lezione che Io voglio che voi impariate. Questo è un’altro mezzo in cui potete imparare la tanto necessaria umiltà simile a quella di Cristo. In questa esperienza ‘considera Lui che ha sopportato tale grande ostilità da peccatori, in modo che non vi stanchiate e vi scoraggiate.’ (Ebrei 12:3) Quando Gesù fu contraddetto, e quando fu insultato mentre pendeva dalla croce, Egli non li insultò indietro, affidò invece se stesso alla Mia cura e custodia; e questo è quello che Io voglio che voi facciate.”

Benchè abbiamo fatto il patto con il nostro Padre Celeste di fare la Sua volontà, noi alle volte andiamo avanti giorno dopo giorno facendo i nostri piani, senza prendere in considerazione se i nostri piani siano in armonia con la Sua volontà. Naturalmente vogliamo che Egli benedica i piani che facciamo, e se Egli non lo fa, allora ci meravigliamo e ci domandiamo, come mai? Sentiamo un’altra volta la voce del Signore, poiché Egli ci potrebbe dire:

“I vostri piani non sono riusciti? Anche questa situazione è da Me. È stato un bene che avete chiesto la Mia benedizione su i vostri piani, ma nella vostra consacrazione avete espresso la vostra determinazione di fare la mia volontà, di seguire i piani che Io ho per voi. Io sono stato sempre pronto a guidare i vostri passi, ma spesso non mi avete dato l’opportunità di farlo, ed adesso che i vostri progetti non sono riusciti bene, Io voglio che voi sappiate la ragione e che cercherete di far meglio, cioè di consultarmi in ogni dettaglio della vostra vita. Io vi posso assicurare che quando farete così, le mie benedizioni vi renderanno ricchi—ricchi nella pace e nella gioia, e nel realizzare che Io sarò sempre al vostro fianco e non rifiuterò mai di darvi tante cose buone fintanto che camminerete con rettitudine.”—Salmi 84:11

Tutto il popolo di Dio, prima o poi sono stati gravati da responsabilità e sovracaricati da ansie e preoccupazioni. Abbiamo la tendenza a preoccuparci sul risultato di questa esperienza o il risultato di quello sforzo. Sotto questo peso di ansia, abbiamo la tendenza di chiederci come mai non abbiamo la gioia e la pace nel Signore che una volta arricchivano le nostre vite. E poi, malgrado tutta la nostra ansia e preoccupazione qual cosa và male ed il nostro spirito è distrutto. Nel nostro dolore ci rivolgiamo al Signore e, attraverso la Sua Parola sentiamo che Egli dice:

“Questa cosa è da Me. Io vi ho sempre detto di buttare su di Me tutti i vostri affanni poichè Io sono più che capace del buon risultato d’ogni servizio che Io ho richiesto fosse reso a Me. (1Pietro 5:7) Io non voglio soltanto che vi rendiate conto della Mia volontà riguardo a tutti gli affari della vostra consacrata vita, ma facendo questo, Io voglio che mi lasciate anche essere responsabile della riuscita. Allora voi avrete pace e gioia nello Spirito Santo, perché riconoscerete che a causa della Mia onnipotenza ed infinita saggezza non c’è per Me nessuna situazione difficile da affrontare. Nondimeno, l’esito di ogni vostra esperienza ed il risultato di ogni vostro sforzo nel servirmi potrebbe non essere quello che voi desideravate; ma siate sicuri e confidenti che sotto il dominio della mia provvidenza, tutto contribuirà al raggiungimento del vostro bene e per la Mia gloria.”

Ogni veramente consacrata creatura di Dio è vigilante di servire Lui ed il Suo popolo in ogni e tutti i modi possibili. Coloro che non desiderano essere attivi nel Suo servizio è bene che esaminino la genuinità della loro consacrazione. Tuttavia, a molti sembra che le opportunità di servizio siano piuttosto limitate. Noi desideriamo di far più per il Signore di quel che stiamo facendo o abbiamo l’opportunità di fare. Può essere per mancanza di forza fisica; può essere che è dovuto alle obbligazioni verso coloro dei quali Dio vuole che ci prendiamo cura; può essere per inabilità finanziarie o altre disabilità. Ci domandiamo, allora, perché questo avviene che sebbene il nostro cuore desideri di far di più nel servizio di Dio, siamo privati di questa opportunità? Anche in questa esperienza, il Signore potrebbe ben dirci:

“Questa cosa è da Me”. Io so che tu desideri di fare molto di più per Me, ed invece Io ho permesso che tu fossi messo di fianco su un letto di debolezze e dolori, perché c’è una lezione in questo che è essenziale che tu impari. Nel profondo del tuo cuore, perché sei così ansioso d’essere affaccendato nel mio servizio? Lo fai perché mi ami, o per amore dei tuoi fratelli o per tutti coloro che potrebbero essere benedetti per quel che tu fai attraverso il ministero della verità? È bene che tu esamini te stesso scrupolosamente per capire le tue motivazioni. E non c’è miglior tempo per fare questo di quando sei messo di fianco dal servizio attivo. Se ci fosse la più piccola traccia nel tuo cuore di un motivo che non è altruista e puro, prosperità nel mio servizio potrebbe essere dannosa per te, ed Io ti amo troppo per permettere che tu sia ferito.”

“Inoltre per benedirti nel Mio servizio è essenziale che tu ti appoggia a Me per forza d’animo e guardi Me per essere guidato. L’esperienza dell’attesa che stai vivendo per adesso, ti aiuterà a capire le tue debolezze ed a riconoscere quanto bisogno tu abbia di Me. La Mia potenza perfezionerà le tue debolezze, ma soltanto se le riconosci. (2 Cor. 12:9) Quando verrai al punto in cui tremi quando esamini te stesso e ti accorgi quanto poco tu puoi fare per Me con le tue sole forze, allora Io potrò usarti per fare grandi cose per Me, se non da questa parte del velo, allora quando ti avrò esaltato in gloria per vivere e regnare con il Mio amato Figliolo.”

“E se, nella mia provvidenza, questo richiedesse tutto il tuo tempo e tutta la tua forza e tutto ciò che possiedi per far fronte alle tue responsabilità verso coloro che dipendono da te, anche questa cosa è da Me. Se tu scarichi tutte le tue responsabilità su Me, Io accetterò il tuo servizio come se fatto direttamente nel mio vigneto. Io so che nel tuo cuore tu vuoi rendermi servizio, e quello è giusto. Io mi diletto in questa attitudine e ti sarò molto vicino e ti benedirò. Ma stai attento, è possibile che verrà il tempo quando Io aprirò la via per servirmi in modo più diretto. Stai attento e prega di non adagiarti in una vita d’indifferenza mondana semplicemente perché al momento sei privato del privilegio di lavorare direttamente per Me.”

“Se, nel tuo caso, è questione di desiderare più soldi per spendere nel tuo servizio, Io lo apprezzo, ma che cosa fai con quel poco che hai? Io ho sempre detto al Mio popolo che colui che è fedele nelle piccole cose sarà fedele anche nelle grandi. (Luca16:10) Dopo tutto, mia cara creatura, quello che Io considero in te più di ogni altra cosa, è che tu sia fedele; e puoi fare ciò anche con pochi soldi proprio come se tu possedessi una grande fortuna che potrebbe essere dedicata completamente al Mio servizio. Senza dubbio tu avrai letto che cosa ha detto il Mio amato Figlio circa la vedova che gettò due spiccioli nel tesoro del tempio. Che tu possa contribuire soltanto un poco al Mio servizio è la Mia provvidenza per te. Questa cosa è da Me! Io sto a guardare per vedere se tu sarai come quella vedova.”—Marco 12:42-44; Luca 21:1-4

Le provvidenze del Signore sul Suo popolo sono veramente meravigliose. Molto spesso coloro che hanno avuto poche o nessuna opportunità di servirlo tutto ad un tratto trovano quei gloriosi privilegi, nella stagione della raccolta, dischiudersi davanti a loro. A coloro che erano state date piccole opportunità ne saranno date di più grandi. Coloro resi incapaci a causa di malattia, riacquisteranno la salute. Le responsabilità per la famiglia diminuiranno. Alcuni che hanno poco dei beni di questo mondo, ne acquisteranno di più che potranno usare per il Signore. Questi cambiamenti di circostanze dovrebbero essere accettate come se venissero dal Signore; Ancora una volta sentiamo la Sua voce che dice: “Questa cosa è da Me. Come una nuova creatura, tu hai guadagnato dalla tua passata posizione nella vita, e adesso Io ho risposto alle tue preghiere per più grandi opportunità di servizio. Ma è bene ricordare che avrai sempre bisogno del Mio aiuto ed adesso più che mai; poiché, nell’usare questi più grandi privilegi di servizio, vi può essere in te la tendenza di sviluppare un senso di presuntuosità. Quando eri debole e malato, hai sentito il bisogno di Me; ma adesso che sei forte e stai bene Hai bisogno di Me più di prima; così non trascurare di riconoscere Me in tutto ciò che fai, e di guardare Me per dirigere il tuo cammino e per ricevere la forza necessaria per camminarci.”

“Il servizio che hai reso a coloro che dipendano da te era importante, ma adesso che Mi servi direttamente avrai bisogno della Mia guida e benedizione anche più di prima per la semplice ragione che tu stai gestendo le cose sante della Mia Parola e del Mio piano. E se tu adesso avessi più soldi per spendere per Me, stai attento di non venire alla conclusione che quei soldi servono a comprarti speciali privilegi d’onore ed autorità sulla mia gente. Stai attento anche di non adagiarti pensando che i tuoi soldi sono tutto quel che voglio. Sopra ogni altra cosa, da te—come da tutte le Mie creature—Io voglio che voi mi amiate con tutto il cuore. Io voglio che mi stiate vicini e che stiate molto attenti a tutte le mie istruzioni. Io voglio che la Mia Parola vi faccia tremare, non per paura di quel che Io vi possa fare, ma perché siete ansiosi nel caso che dovesse perdere la promessa d’entrare nel pieno riposo di fede, facendo la Mia volontà, e di non sentirvi neanche all’altezza di ciò.”—Ebrei 4:1

Così, cara consacrata creatura Mia, dato che tu hai accettato di riconoscermi in tutto ciò che fai (Prov. 3:6) ricordati che io ti sto dirigendo in tutte le cose. Non v’è neanche una esperienza che viene nella tua vita che Io non sia del tutto cosciente, ma l’ho permessa o l’ho commissionata perché sapevo che sarebbe stato per il tuo bene come mia creatura e co-erede con il mio amato Figlio, Gesù. (Rom. 8:16,17) Non dubitare mai del Mio interesse in te, e la Mia abilità di aver cura di te. Quanto ogni nuova benedizione viene a te, tanto le prove gravano su di te, tieni le tue orecchie intonate al Mio messaggio riassicurante. Questa cosa è da Me, il Dio della tua salvezza, il Dio di misericordia e abbondante grazia, che ogni giorno rivolge su di te il Suo volto e ti da pace.”—Num.6:24-2

“Io sono anche tuo Padre, tuo Padre Celeste e tutto quello che turba te turba anche Me. Il Mio amore è tuo per il tuo conforto e gioia. La Mia infinita sapienza è tua per dirigere tutti i tuoi passi. La Mia infinita potenza è promessa per tuo sostegno, per aiutarti a sormontare tutti i posti scabrosi nel tuo santo cammino, per difenderti da tutti i tuoi nemici e per fortificarti in tutte le tue debolezze. E ricordati, creatura Mia cara, che non ti farò mancare mai niente e che Io do sempre del Mio meglio a coloro che lasciano la scelta a Me.” (Salmi 84:11) Benedetti tutti coloro che si affidano a Me.”—Salmi 2:12; 34:8

Le parole del Signore sono veramente rassicuranti, quando ci parla attraverso le Scritture. Forse una delle lezioni importanti noi dovremmo imparare dai suoi messaggi è che quando comunichiamo con Lui, è bene non dire troppo. Se è importante che tutto il mondo sia silenzioso davanti a Lui, questo è ancora più importante per noi Suoi figli. (Sofonia 1:7) Il nostro Padre Celeste è tuttavia lieto che noi esprimiamo la nostra devozione ed amore per Lui, e che reiteriamo il nostro voglioso desiderio di riuscire graditi a Lui e di stare vicini a Lui. Quanto è appropriato che noi dicessimo:

“Sole della mia anima, mio carissimo Padre, Io non vedo notte quando mi sei vicino O! possa no nuvola nata dalla terra sorgere Per nasconderti dall’occhio del tuo servo. Scudo dell’anima mia, benchè le tempeste infuriano e contro di me miriadi d’avversari ingaggiano in battaglia. Tu sei il mio rifugio e la mia fortezza. Davanti a Te ogni nemico si inchina.”



Associazione Studenti Biblici Aurora