AURORA
Settembre-Ottobre 2014

Contenuto Di Questo Numero

  1. Il Giorno In Cui Il Mondo Finirà
  2. Una Visione Del Futuro
  3. Restaurazione
  4. Un Nuovo Futuro
  5. Improbabili Possibilitá
  6. Questa Publicazione E La Sua Missione

Il Giorno In Cui Il Mondo Finirà

“E, come egli era seduto sul monte degli Ulivi, i discepoli gli si accostarono in disparte, dicendo: “Dicci, quando avverranno queste cose? E quale sarà il segno della tua venuta e della fine del mondo?”
—Matt. 24:3

QUESTA ESPRESSIONE, “LA fine del mondo”, è ben nota a milioni di persone, e per la maggior parte, è spaventosa. Ciò è dovuto ad un erroneo concetto di questo importante sviluppo del grande piano dell’età di Dio. L’età oscura nella tradizione insegna che la fine del mondo, annunciata nella Bibbia, significa la distruzione del pianeta Terra, e che al momento della distruzione tutti i fedeli cristiani vivi saranno trasportati nel cielo, e tutti i non-cristiani saranno condannati.

Naturalmente, con questo concetto della fine del mondo, la maggior parte dei professanti cristiani non si curano di pensare troppo, e i non cristiani anche di meno. Vi è una generale convinzione, che è anche scritturale, che la fine del mondo e la seconda venuta di Cristo siano in qualche modo associati. Tuttavia, è impossibile comprendere chiaramente questi due concetti così come sono insegnati nelle Scritture, mentre allo stesso tempo cerchiamo di mantenere il concetto usuale della fine del mondo. Il sincero studente della Bibbia deve mettere da parte idee preconcepite per vedere il punto di vista Scritturale.

LA TERRA RIMANE

Secondo la Bibbia, il pianeta Terra non sarà mai distrutto. Salomone scrisse: “Una generazione va, una generazione viene, ma la terra rimane in eterno.” (Ecclesiaste 1:4) Il profeta Isaia spiega che la terra rimarrà per sempre perché Dio l’ha progettata per essere abitata dall’uomo, e che il progetto è stato “non invano.” Citiamo: “Così dice l’Eterno che ha creato i cieli, Egli, il Dio che ha formato la terra e l’ha fatta; Egli l’ha stabilita, non l’ha creata informe ma l’ha formata perché fosse abitata: “IO sono l’Eterno e non c’è nessun’altro.”—Isaia 45:18

Questa promessa del Signore ci ricorda la Genesi della creazione dove siamo informati del fatto che Dio ha creato l’uomo a sua immagine, ordinando di moltiplicarsi e riempire la terra e soggiogarla. In altre parole, la Terra doveva essere la dimora eterna. (Gen. 1:27,28) In Genesi viene detto che “Dio piantò un giardino in Eden, ad oriente”, ed era stato fornito di “ogni sorta di alberi graditi alla vista e buoni da mangiare”. In realtà, questi sono tutti alberi della vita, che fornivano tutte le sostanze nutritive a sostegno della vita dell’uomo, il quale ne avrebbe avuto bisogno per continuare a vivere per sempre.—Genesi 2:8,9

Tuttavia, come spiega il versetto 17, c’era anche l’ “albero della conoscenza del bene e del male.” Ad Adamo era stato proibito di mangiare di questo albero, e la pena per la disobbedienza era la morte: “Quando tu ne mangiassi certamente morirai.” Sappiamo tutti che cosa è successo. I nostri primi genitori trasgrediscono la legge divina, la pena di morte scese su di loro ed essi furono scacciati dalla loro casa (il giardino) per vivere i loro restanti anni e poi morire.

Il primo peccato dei nostri progenitori e la conseguente condanna a morte, non ha cambiato l’originale progetto di Dio; che la terra deve essere la dimora eterna dell’uomo, in cui egli potrà vivere nella perfezione in tutti i secoli per l’eternità. Voleva soltanto dire che nella divina disposizione, questo non si sarebbe realizzato nei giorno di Eden. Nel suo progetto Dio, infatti, previde la caduta dell’uomo nel peccato e nella morte, e provvedette redenzione da ciò che altrimenti sarebbe stata una eterna tragedia. Quella redenzione fu attraverso Gesù, “Poiché Dio ha tanto amato il mondo da dare il suo Figlio unigenito, perché chiunque crede in lui non muoia, ma abbia la vita eterna.”—Giovanni 3:16

In questo noto e bellissimo testo, la parola “muoia” non indica distruzione eterna. Mentre i nostri primi genitori, e tutti i loro discendenti, si sono addormentati nella morte, e la razza umana continua così a morire, questa non è morte eterna, ma è descritta nella Bibbia come un sonno da cui ci sarà un risveglio. Questo risveglio, accadrà perché Gesù ha dato la sua umanità nella morte come un sostituto per Adamo e la sua progenie. Paolo scrive: “Il salario del peccato è la morte; ma il dono di Dio è la vita eterna in Cristo Gesù, nostro Signore.”—Rom. 6:23

La possibilità di ottenere vita eterna verrá agli uomini dopo che sono stati svegliati dal sonno della morte. Così, se possiamo visualizzare quello che sarebbe successo nell’esperienza umana se i nostri progenitori non avessero trasgredito alla legge di Dio, possiamo anche capire esattamente quello che il grande piano di Dio ha in riserbo per l’umanità. A causa della morte di Gesù come Redentore dell’ uomo, l’intento originale e scopo di Dio per l’uomo è ancora da realizzare.

RESTAURO

Il vecchio e il Nuovo Testamento abbondano di promesse e profezie che ci assicurano che è il piano di Dio di ridare la salute e la vita all’umanità sulla terra. Una delle più esaurienti si trova nel terzo capitolo del Libro degli Atti, compresi i primi due versetti del capitolo 4. Questo è un eccellente sermone predicato dall’apostolo Pietro subito dopo che Pietro e Giovanni avevano guarito un uomo che era stato zoppo fin dalla nascita. Dopo questo miracolo, Pietro spiegò che dopo il ritorno di Gesù sarebbero venuti “tempi della restaurazione di tutte le cose.” (Atti 3:20,21) Pietro aggiunse che questi tempi di restaurazione erano stati predetti per bocca di tutti i santi profeti di Dio fin dal principio del mondo.

Ciò implica che, se la terra sará distrutta, quando Gesù ritorna, i profeti di Dio, che avevano predetto che ci sarebbe stato un tempo di restaurazione; non sarebbero stati santi, ma falsi profeti. Tuttavia, siamo lieti per le assicurazioni della Parola di Dio che ci confermano che il Creatore prima che il peccato entrasse nel mondo, progettò la restaurazione del mondo umano malato e moribondo.

COS’É CHE ARRIVERÁ ALLA FINE?

Uno dei principali insegnamenti della Bibbia è che il mondo attuale, al tempo stabilito da Dio, in realtá, finirá. Come abbiamo visto tuttavia questo non vuol dire letteralmente la fine del pianeta terra. Piuttosto, il presente satanico ordine di cose è il “mondo” che sará distrutto in quel che il profeta Daniele descrive come “un tempo d’angoscia, come non c’era mai stato da quando esistono le nazioni.”—Daniele 12:1

A volte le profezie che si riferiscono alla fine del mondo usano il fuoco come simbolo delle potenze distruttive di questo tempo profetico pieno di problemi. Altri simboli sono utilizzati anche, da un certo punto di vista o un altro, per illustrare il modo in cui il presente, diabolico ordine di cose sará distrutto. Nel Nuovo Testamento la parola “mondo” è spesso usato per indicare questo. La parola “terra” é anche usata ed é questo che ha portato molti nel passato a concludere che doveva essere il pianeta Terra che sarebbe stato distrutto. Tuttavia, la parola “ terra” è usata molte volte nell’Antico Testamento in contesti che indicano chiaramente che il pianeta non è letterale. Per esempio, in Geremia 22:29 leggiamo: “O terra, terra, terra, ascolta la parola del Signore.” È chiaro che non è al pianeta che viene detto di ascoltare, ma al popolo, e le associazioni di persone sulla terra.

In una delle profezie relative alla fine del mondo si legge: “aspettami,” dice l’Eterno, “quando mi leverò per far bottino, perché la mia determinazione è di radunare le nazioni, di riunire i regni, per riversare su di essi la mia indignazione, tutto l’ardore della mia ira; poiché tutta la terra sarà divorata dal fuoco della mia gelosia [ebraico: zelo].” (Sofonia 3:8) Questo assembramento di nazioni è connesso al tempo profetico di afflizzioni che alla fine, distruggerà il presente, diabolico ordine, che esiste già da tanti anni.

Il profeta ci informa che per volontà di Dio la terra “sará divorata” dal fuoco del suo zelo. Impariamo che cosa si intende con l’uso della parola “divorare” esaminando le parole di un altro santo profeta. In Daniele 7:23 questa parola viene usata anche per descrivere l’aggressiva propensione di una grande “bestia,” ed è una metafora per rappresentare un particolare “regno.” La maggior parte degli studenti della profezia credono che si riferisce all’antico Impero Romano, di cui Daniele ha scritto: “La quarta bestia sarà un quarto regno sulla terra che sarà diverso da tutti gli altri regni e divorerà tutta la terra, e la calpesterà” sostengono che il riferimento non è la Terra letterale. È una profezia che si è compiuta molti secoli fa, eppure il nostro pianeta rimane ancora. Tuttavia, una simbolica “terra” è stata “divorata” dalle aggressioni dell’Impero Romano, che molte nazioni hanno calpestato e fatto a pezzi.

DIO ESALTATO SULLA TERRA

Il Salmo 46 contiene una interessante profezia circa la fine del mondo. Nel grande momento di distruzione simbolicamente descritto, la terra viene “rimossa,” ed anche “fusa.” (vs. 2,6) Ancora, dopo aver descritto il tempo di guerra e di caos che porta a questo risultato, il Signore dice: “Fermatevi e riconoscete che io sono Dio; io sarò esaltato fra le nazioni [Ebraico: nazioni unite], sarò esaltato sulla terra.” (vs. 10) Quest’ultimo riferimento è alla Terra vera e propia che rimane per essere la dimora eternal dell’uomo, ed ancora esiste nella profezia anche dopo che la simbolica terra è “rimossa” e “fusa.”

La profezia del Salmista continua: “Venite, guardate le opere del Signore, Egli ha fatto portenti sulla terra. Egli fa cessare le guerre fino all’estremità della terra; egli rompe gli archi e spezza le lance, e brucia i carri col fuoco.” (vss. 8,9) La guerra è una delle terribili caratteristiche di questo mondo perverso. Qui’, il profeta ci assicura che, in ultima analisi, quando il Signore dice “state calmi” nelle caotiche e furenti nazioni della terra, la guerra sarà una cosa del passato, poiché la distruzione del male presente porterà l’inizio di un nuovo ordine di cose—il nuovo mondo di domanidi Dio.

PROFEZIA DI GESÙ

Come abbiamo già notato, le profezie della Bibbia associano la fine del mondo con il ritorno di Cristo. Sarà Lui, infatti, il grande Re nel mondo nuovo di Dio. Vicino alla fine del ministero terreno di Gesù i discepoli lo interrogarono sul segno del suo promesso ritorno. Essi chiesero, com’è registrato nel nostro testo di apertura, “Quale sarà il segno della tua venuta [Greco: presenza], e della fine del mondo?” (Matt. 24:3) Numerose altre traduzioni rendono l’ultima parte di questo versetto come “fine dell’etá”, e questo è il pensiero del testo originale greco. Siamo consapevoli del fatto che la domanda dei discepoli non riferisce alla fine del fisico pianeta, ma la fine del presente ordine sociale o “età,” caratterizzato dal male, che darà luogo ad una nuova era caratterizzata dalla giustizia.

Nella sua risposta a questa domanda, Gesù citò tutto ciò che avrá luogo sulla terra durante il periodo della sua presenza,—l’ultima é che coloro che saranno degni della vita durante il futuro giorno del giudizio “riceveranno il regno preparato per [loro] fin dalla fondazione del mondo.”—Matteo 25:31-34

Nella sua profezia Gesù citò molti eventi che precederanno il restauro definitivo dell’umanità obbediente, alla vita ed al loro paradiso perduto. Egli ha fatto riferimento, per esempio alla grande profezia di Daniele di un tempo di angoscia come non c’era mai stato da quando c’é stata una nazione, descrivendola come una grande “tribolazione” che sarebbe venuta sui popoli della terra. Egli ha detto che questa tribolazione sarebbe stata così grave e diffusa che a meno che non sia interrotta nessuna carne sarebbe sopravvissuta. Ciò significa che stiamo guardando un “mondo” giunto alla fine. Però, Gesù ci ha dato l’assicurazione che il periodo di questa tribolazione, sarà interrotto prima che tutta la carne sia distrutta.—Matteo 24:21,22

Possiamo trarre conforto in questo, mentre osserviamo ciò che si svolge dappertutto nel mondo di oggi. Sappiamo che la distruzione del genere umano è sempre minacciata dal cattivo uso dell’energia nucleare. L’inquinamento ambientale e cambiamento del clima continuano a mettere in pericolo l’esistenza del genere umano, come pure il possibile uso di armi chimiche e biologiche da paesi canaglia. Nel mondo sovvertimento di sistemi di comunicazione, mercati finanziari, o di reti informatiche potrebbe avere effetti devastanti sull’uomo; la sua sopravvivenza.

Il Maestro ci assicura però che attraverso l’eletto di Dio—il Cristo, capo e membri del corpo—vi sarà intervento divino negli affari degli uomini in tempo per evitare tutti i sopra elencati eventi climatici di distruggere l’umanità e la terra in cui abitiamo.

TRE MONDI

La Bibbia parla di tre mondi, uno segue l’altro, dove il pianeta Terra è il luogo di tutti e tre. C’era il mondo prima del diluvio, spesso chiamato di come il mondo antidiluviano. C’è poi il presente “mondo perverso,” come descritto dall’Apostolo Paolo. (Gal. 1:4) vi è, infine, “il mondo a venire.”—Ebrei. 2:5

Pietro chiama questi mondi simbolicamente, nel loro aspetto spirituale e materiale, “cielo e la terra.” In relazione al mondo antidiluviano, Pietro rilevò che “per mezzo della parola di Dio i cieli vennero all’esistenza molto tempo fa, e che la terra fu tratta dall’acqua e fu formata mediante l’acqua: a motivo di cui il mondo di allora, sommerso dall’acqua, perì.” (2 Pietro. 3:5,6) Egli continua, “ma il cielo e la terra, attuali, dalla stessa parola sono riservati per il fuoco conservati per il giorno del giudizio e della perdizione [distruzione] degli uomini empi.”—vs. 7

Nel versetto 13, Pietro afferma: “Ma noi, secondo la sua promessa, aspettiamo nuovi cieli ed una nuova terra, nei quali abita la giustizia.” Questo nuovo cielo e nuova terra sarà il terzo mondo, il “mondo a venire.” La prima parte di questo mondo sarà il millenario dominio di Cristo e della sua Chiesa glorificata, su l’umanità. Sarà anche il millenario giorno durante il quale l’uomo sarà giudicato. Per questi motivi Pietro può fare riferimento ad un nuovo cielo ed una nuova terra, come rappresentanti di condizioni giuste, anche se le ultime vestigia del peccato non saranno completamente distrutte fino alla fine dei primi mille anni di questo nuovo “mondo.”—Apocalisse 20:4,6,11,12

IL “GIORNO”

Il titolo di questo articolo è “il giorno in cui il mondo finisce,” individuando il tempo del completamento del piano del Padre celeste , quando questo mondo perverso sarà distrutto, così che il nuovo modo di domani di Dio potrà essere stabilito. La fine del mondo attuale e l’instaurazione di quello nuovo sono realizzati in un periodo di tempo, la cui lunghezza è nota al Signore, ma non è ancora stata rivelato al suo popolo. Il periodo di tempo in cui il mondo antidiluviano finì nelle Scritture è definito, come: “i giorni di Noè.” Mentre è stato Dio a causare le acque del diluvio, per distruggere quel mondo, Noè fu strettamente concomitante a tutto ciò che avvenne, e fu il costruttore dell’arca in cui lui e la sua famiglia furono portati nel nuovo mondo.

Pietro parla del periodo in cui il presente mondo finisce e lo chiama “il giorno del Signore” e “il giorno di Dio.” Altre profezie lo descrivono come il giorno dell’ira di Dio riversata su un ordine di cose malvagio che porterà alla sua distruzione. Nella profezia di Pietro, profeticamente, gli elementi di distruzione sono simboleggiati dal fuoco. Egli dice: “Il giorno del Signore verrà come un ladro di notte; in quel giorno i cieli passeranno stridendo, gli elementi si dissolveranno consumati dal calore e la terra e le opere che sono in essa saranno arse.” “Mentre aspettate e affrettate la venuta del giorno di Dio, a motivo del quale i cieli infuocati si dissolveranno e gli elementi saranno consumati dal calore.”—2 Pietro. 3:10,12

Nel leggere questa descrizione della distruzione del presente mondo perverso è importante ricordare che, quando il mondo antidiluviano fu distrutto, significava semplicemente la distruzione dell’ordine di quel mondo, non la distruzione della terra. Così anche oggi, non è la distruzione della terra, che è coinvolta nella distruzione del mondo perverso. È il malvaggio presente ordine mondiale, i sistemi sia civili che religiosi, e non le persone, che verrà distrutto. Tanto tempo fa Dio promise che non avrebbe mai piú distrutto ogni carne sulla terra.—Gen. 8:21

Il fuoco è solo uno dei simboli utilizzati da Dio nella Bibbia per indicare il modo in cui il male del mondo è distrutto, sia gli aspetti religiosi, il “cielo” sia quelli civili e sociali la “terra.”

Le Scritture usano anche tempeste, uragani, terremoti ed altri simboli—anche innondazioni—per simboleggiare quel che noi adesso vediamo come guerre, rivoluzioni, anarchia, collassi ecomomici, sovvertimenti sociali, e così via—tutto ciò contribuisce all’incremento del caos, che finalmente porterà alla completa disgregazione del presente “mondo.” In effetti, è il “giorno” in cui il nostro mondo attuale è nella sua fase finale.

Nella sua profezia, Pietro ha segnato tutta l’estensione nel tempo del “cielo e la terra, che sono ora,” quando dice che sono “riservati per il fuoco nel giorno del giudizio.” La versione Standard revisionata rende il pensiero più chiaro. Questa traduzione dice che “per mezzo della parola di Dio i cieli vennero ad esistere molto tempo fa, e che la terra fu tratta dall’acqua e fu formata mediante l’ acqua dalla parola di Dio, e per mezzo di questa, il mondo dall’ora fu innondato con acqua e perì. Mentre i cieli e la terra attuali sono riservati, dalla stessa Parola, per il fuoco, mantenuti fino al giorno del giudizio e della distruzione degli uomini empi.—2 Pietro. 3:5-7

Il primo mondo esisteva finchè fu distrutto nelle acque del diluvio. Il secondo mondo esiste ancora, benché a “fuoco” e continuerà ad essere mantenuto fino al giorno del giudizio e della distruzione degli uomini empi.” Mentre ci sarà distruzione della vita umana provocata dal fuoco simbolico del giorno del Signore, questo non è quello di cui Pietro sta parlando qui. La presente distruzione é sulle istituzioni e perverse nazioni—un malefico ordine mondiale—e non é progettata specificamente per la distruzione degli individui.

Pietro nella dichiarazione relativa alla “distruzione degli uomini empi” si riferisce alla venuta del giorno del giudizio. In quel tempo l’Eterno si occuperá degli individui, essendo l’intero ordine mondiale sotto il dominio di quel “profeta,” predetto per mezzo di Mosè. Durante questo periodo saranno solo “coloro che non ascolteranno quel profeta, saranno distrutti tra il popolo.” Questi saranno veramente “empi,” i volontari peccatori, che saranno distrutti nella “seconda morte.”—Atti 3:22,23; Rev. 20:12-14

Quanto diverso sarà il giorno del giudizio durante il millennio, tuttavia, per i giusti, coloro che volentieri e con gioia abbracceranno la vera conoscenza dell’Eterno, come allora sarà rivelata a loro. Il Salmista descrive che periodo felice sarà per loro, con queste parole: “Si rallegrino i cieli e gioisca la terra, frema il mare e quanto contiene. Lasciate che il campo sia gioioso, e tutto ciò che è in essa. allora tutti gli alberi della foresta manderanno grida davanti all’Eterno, perché egli viene … a giudicare la terra; egli giudicherà il mondo con giustizia e i popoli nella sua verità.”—Salmo 96:11-13

PROMESSI NUOVI CIELI E NUOVA TERRA

Dopo aver profetizzato la distruzione dei presenti cieli e della terra in un lungo periodo di difficoltá che egli descrive simbolicamente di fuoco e frastuono, Pietro aggiunge: “Ma noi, secondo la sua promessa, aspettiamo nuovi cieli e una terra nuova, nei quali avrà stabile dimora la giustizia.” (2 Pietro 3:13) Come Pietro mostra, la prima e la seconda simbolica terra e cieli che esistettero secondo la Parola di Dio. Ora, egli spiega che ciò è vero anche dei nuovi cieli e nuova terra, anche questi esisteranno secondo la Parola di Dio della promessa.

Importante fra queste promesse è quella esposta ida Isaia 65:17, che dice: “Ecco, io creo nuovi cieli e nuova terra, e le cose di prima non si ricorderanno più e non verranno più in mente.” Isaia spiega inoltre che in questo nuovo cielo e una nuova terra “fabbricheranno case e le abiteranno, pianteranno vigne e ne mangeranno il frutto. Non costruiranno più perché un altro vi abiti, non pianteranno più perché un altro mangi; poiché come i giorni di un’alber saranno i giorni del mio popolo, e i miei eletti godranno a lungo dell’opera delle loro mani.” (vss. 21.22) Si noti che queste attività si svolgono sulla terra, che è ancora qui dopo che il primo cielo e la terra simbolici sono distrutti.

Giovanni il rivelatore, in una visione datagli dal Signore Gesù risorto mentre era sull’isola di Patmos, vide i promessi cieli nuovi e terra nuova, che ha descrisse in questo modo: “vidi poi un nuovo cielo e una nuova terra, perché il primo [ex] cielo e la prima [ex] terra erano passati … e io, Giovanni, vidi la santa città, la nuova Gerusalemme, che scendeva dal cielo da presso Dio, pronta come una sposa adorna per il suo sposo. E udii una gran voce dal cielo, che diceva: “Ecco il tabernacolo di Dio con gli uomini, ed egli abiterà con loro; e essi saranno suo popolo e Dio stesso sarà con loro e sarà il loro Dio. E Dio asciugherà ogni lacrima dai loro occhi; non ci sarà più la morte né cordoglio né grido né fatica, perché le cose di prima sono passate. E colui che sedeva sul trono disse: “Ecco, io faccio nuove tutte le cose. E mi disse: “Scrivi, perché queste parole sono veraci e fedeli.”—Riv. 21:1-5

La “nuova Gerusalemme,” di cui Giovanni parla é la classe di Cristo, simboleggiata come lo Sposo e la Sposa. Questi costituiranno il “nuovo cielo” e governerá con giustizia sulla “terra nuova.” Quanto é significativa, anche, la promessa di Dio che Egli farà nuove tutte le cose, sulla terra,—terra che dura per sempre, e alla fine vedrá la volontà di Dio fatta in tutta la sua estensione, cosi come è ora fatta in cielo. Questa sarà la fine del mondo perverso. Continuiamo a pregare per il Regno, che porterà a queste benedizioni.

Importante è fra “tutte le cose” che saranno cambiate la distruzione del dolore e della morte.

Pensa a quello che questo vuol dire per l’esperienza umana Non ci sarà più bisogno di ospedali, medici, infermieri, assistenti per gli infermi, o farmacie, per quanto queste siano necessarie e apprezzate adesso. Ringraziamo il nostro Padre Celeste per darci questi provvidi servizzi, ma noi siamo piú grati per la prospettiva di queste beate condizioni nei nuovi cieli e nuova terra quando malattia, l’agonia e la morte stessa, saranno “passate via.”

Isaia scrisse del nuovo mondo, dicendo: “Il Signore è il nostro giudice, l’Eterno è il nostro legislatore, l’Eterno è il nostro re; egli ci salverà.” (Isaia 33:22) il versetto 24 aggiunge: “e nessun abitante dirà: io sono malato: il popolo che vi abita otterrà il perdono della sua iniquità.” Che bello è rendersi conto che il Signore è giudice, Legislatore e Re, Egli infatti salverà il popolo dal dolore, la malattia, il peccato e la morte.

È la presente condizione di peccato dell’umanità, comincindo dal peccato originale nel giardino di Eden, che continua a causare la malattia e la morte. Tuttavia, attraverso la morte di Gesù, Dio ci riscattò dal peccato adamico. Paolo scrisse: “come tutti muoiono in Adamo, così tutti saranno vivificati in Cristo.” (I Cor. 15:22) Ciò significa che, oltre all’abolizione della malattia, i miliardi di uomini che sono già scesi nella tomba, saranno risvegliati dal loro lungo sonno dalla grande prigione della morte. Tutti coloro che diventano obbedienti alle giuste leggi del Regno, otterranno una perfetta vita eterna sulla terra. Allora sarà di fatto che non ci sarà più la morte. In effetti, “L’ultimo nemico che sarà distrutto è la morte.”—vs. 26

LA PROSPETTIVA

Meravigliosa ed emozionante è la prospettiva del mondo nuovo di Dio di domani, come offertaci dalle preziose promesse di Dio. Coloro che hanno fede in queste promesse possono rallegrarsi nel vedere l’evidenze che il malvaggio presente mondo cesserà ben presto. Sapendo che cosa il termine biblico “fine del mondo” significherà per il popolo di tutte le nazioni, dobbiamo quindi desiderare che venga al più presto.

Mentre c’è stato molto nel mondo che ora “è” che è stato buono, nel complesso, è stato un ingiusto mondo. Esso è stato caratterizzato dal peccato, l’egoismo, la malattia e la morte. Rallegriamoci che non sarà più così, e che questo è in corso di cambiamento. Presto sarà completamente distrutto, in preparazione del mondo nuovo di Dio, “i nuovi cieli e una terra nuova, nei quali avrà stabile dimora la giustizia.”



STUDI BIBLICI INTERNAZIONALI—Lezione uno

Una Visione del Futuro

Versetto Chiave: “… perché, I giorni verranno, dice l’Eterno, nei qual Io faró ritornare dalla cattivitá il Mio popolo Israele e Giuda, dice l’Eterno, e li condurró nel paese che diedi ai loro padri, ed essi lo possederanno.”
—Geremia 30:3

La Scrittura Selezionata:
Geremia 30:1-3, 18-22

NELLE NOSTRE LEZIONI DI questo mese esaminiamo alcune affermazioni profetiche dal libro di Geremia che descrivono certe benedizioni e provvedimenti di Dio che accompagneranno il futuro regno Messianico. In queste profezie Israele e Giuda—le due divisioni della nazione Giudaica che avvenne dopo la morte del re Salomone—sono specificatamente identificate come i beneficiary di queste benedizioni. Questo è perché essi sono stati il popolo con cui l’Eterno ha fatto il patto durante nell’Antico Testamento ed “amati a causa dei padri,” malgrado tutte le loro debolezze.—Rom. 11: 28

In queste profezie, Israele rappresenta tutto il mondo umano, che come la nazione Giudaica, ha mancato a mantenere le giuste leggi di Dio. É il desiderio di Dio che “tutti gli uomini [Giudei e Gentili] siano salvati, e vengano alla conoscenza della veritá.”(1Tim. 2:4) Quindi, considerando le profetiche parole del profeta del Signore Dio, dobbiamo tener a mente questa duplice applicazione—ad Israele ed al mondo in generale —In veritá, la promessa ad Abramo é stante anche nel suo seme “tutte le nazioni della terra saranno benedette.”—Gen. 22:18

Parlando tramite il profeta, l’Eterno nel verso chiave delle nostre lezioni dice: “Io farò ritornare (libererò) dalla cattivitá il Mio popolo.” Per più di venti cinque secoli, Israele ed il suo popolo erano rimasti prigionieri d’altre nazioni Gesu disse che essi sarebbero stati “… calpestati dai Gentili finchè i tempi dei Gentili siano computi.”—Luca 21: 24

Molte evidenze mostrano che nel 1914, come risultato della Prima Guerra Mondiale, quest “tempi dei Gentili” siano venuti a compimento ed il dominio di queste nazioni su Israele sia finito.

Citando inoltre il nostro verso chiave, l’Eterno promise che dopo la loro schiavitù Egli causerà che il Suo popolo ritorni nel paese che Egli diede ai loro padri, ed essi lo possederanno.” La dichiarazione di Balfour del 1917, ha permesso ai Giudei di fare proprio questo—ritornare nel paese—e soltanto 31 anni dopo, nel 1948, Israele divenne ancora una volta una nazione sovrano.

Nelle parole di Geremia c’è un più grande profetico punto di vista che noi desideriamo far notare. Ed è quello che si realizzerá nel Regno del Messia, e che avrà effetto non soltanto su Israele, ma su tutta l’umanità

I tanti secoli di cattività d’Israele alle nazioni Gentili sono in molti modi, un esempio della schiavitù l’uomo ha sofferto da quando I nostri primi genitori hanno peccato.

É una schiavitù al peccato, alla sofferenza ed alla morte, da cui nessuno é stato capace di sfuggire, malgrado I migliori sforzi della scienza e della medicina.

L’Eterno, tuttavia, proprio così come aveva promesso ad Israele la loro eventuale liberazione dalla schiavitù, Egli ha anche promesso all’umanità liberazione dalla schiavitù al peccato ed alla morte. Gesù, nel provvedere il pregiato riscatto, ha assicurato la liberazione per Adamo e tutta la sua progenie.

Lo scopo del prossimo Regno di Cristo è di causare completamente la fine della schiavitù dell’uomo al peccato—“… per aprire gli occhi dei ciechi, per liberare coloro che sono prigionieri e dar luce a coloro che giacciono nelle tenebre.”—Isaia 42:7



STUDI BIBLICI INTERNAZIONALI—Lezione Due

Restaurazione

Versetto Chiave: “Ecco verranno giorni, dice l’Eterno, nei quali stabilirò un nuovo patto con la casa d’Israele e con la casa di Giuda.”
—Geremia 31:31

La Scrittura Selezionata:
Geremia 31:31-37

È IL PIANO DELL’ETERNO per l’umanità che a ciascuno sia data un’opportunità di restaurare tutto quello che é stato perduto quando I nostri progenitori hanno peccato—perfezione di salute e vita, dominio sulla terra, e comunione e favore con Dio.

L’Apostolo Pietro parlò di questo tempo promesso come, il periodo della “restaurazione di tutte le cose,” dicendo che era stato predetto “per bocca di tutti I Suoi Santi profeti fin dal principio del mondo.”—Atti 3: 21

Uno di questi fedeli profeti, Geremia, parla di questo futuro periodo di restaurazione nei versi della lezione di oggi. Queste parole sono concentrate particolarmente su Israele e Giuda. Tuttavia, come abbiamo notato prima, (esamina la lezione del 7 di Settembre) esse sono, in molti modi “tipici” di tutta la razza umana. La nazione Giudaica era un popolo connesso a Dio attraverso un patto. Essi sono stati messi in questa posizione quando hanno accettato ed hanno promesso di restar fedeli alla legge di Dio quando questa fu a loro presentata.

Parlando per bocca di Mosè, Dio aveva detto: “… se darete attentamente ascolto alla Mia voce ed osserverete il Mio patto, sarete fra tutti i popoli il Mio tesoro particolare.”

Rispondendo a questo “… tutto il popolo rispose insieme e desse: “Noi faremo tutto ciò che l’Eterno ha detto.” E Mosè riportò le parole del popolo all’Eterno.”—Esodo19:5,8

Dovuto al fatto che la legge di Dio é perfetta e nessuno in Israele sarebbe capace d’arrivare a soddisfare si alti valori spirituali, la nazione Giudaica non è stata capace di mantenere I termini del loro patto con Dio. In merito a questo, il profeta Geremia scrisse:

“… essi violarono il mio patto, benchè Io fossi il loro Signore (marito), dice Eterno” (Ger. 31: 32). Soltanto Gesù, nato da donna sottoposto alla legge” (Gal 4:4) é stato capace di mantenere I termini del patto d’Israele con Dio. Così facendo ed inoltre morendo come redentore dell’uomo, Gesù ha cancellato “il documento d’ordinamenti che era contro Israele e l’ha tolta di mezzo inchiodandola alla croce.”—Col. 2:14

Questo lavoro del nostro Signore alla sua prima venuta, ha reso possible gli eventi che presto avverranno durante il regno Messianico. Avendo redento Israele dalla “maledizione” della legge ed avendo redento l’umanità dalla “maledizione” pronunziata in Eden, la scena é ora pronta per un nuovo patto” stabilito con il popolo di Dio—Israele e Giuda—e per estesione con tutto il popolo adamico “in Adamo”.—Gal. 3:13; Gen. 3:17; Apo. 22:1-3; 1 Cor. 15:22

Il nostro verso chiave profeticamente parla di questo nuovo patto, ed I versi che seguono aggiungono queste importanti parole: “Ma questo è il patto che stabilirò con la casa d’Israele dopo quei giorni” dice l’Eterno “metterò la mia legge nella loro mente e la scriverò sul loro cuore ed Io sarò il loro Dio ed essi saranno il Mio popolo. Non insegneranno più ciascuno il proprio vicino nè ciascuno il proprio fratello dicendo: “conoscete l’Eterno” perché tutti mi conosceranno, dal più piccolo al più grande” dice l’Eterno, “poichè Io perdonerò la loro iniquità e non mi ricorderò più del loro peccato.”—Ger. 31:33,34

Il Nuovo Patto é attestato anche da Paolo (Vedi Ebrei 8:6-12) sará la legge del regno di Messia, sotto la quale Israele e tutte le famiglie della terra saranno ripristinate da quello che avevano perduto in Eden.

In veritá Gesù venne “a cercare ed a salvare ciò che era perduto.”—Luca 19:10



STUDI BIBLICI INTERNAZIONALI—Lezione Tre

Un Nuovo Futuro

Versetto Chiave: “Poiche, così dice l’Eterno degli Eserciti, il Dio d’Israele: in questo paese, case campi e vigneti saranno un’altra volta posseduti.”
—Geremia 32:15

La Scrittura Selezionata:
Geremia 32:2-9,14,15

LO SCENARIO DELLA lezione d’oggi é veramente triste. Geremia, il fedele Israelita e profeta di Dio, é stato messo in prigione da Zedechia, re di Giuda—l’altra divisione d’Israele.

Zedechia era costernato perchè Geremia aveva profetizzato che Gerusalemme sarebbe stata assediata e sconfitta dal re di Babilonia. Ed inoltre aveva profetizzato che il regno di Zedechia gli sarebbe stato tolto ed egli sarebbe stato preso prigioniero e mandato in Babilonia.—Ger. 32: 2- 5

Benché adesso prigioniero per mano del suo propio re, le parole di Geremia erano vere.

Effettivamente, tutto quello che egli aveva predetto, circa Gerusalemme, Zedechia ed il suo regno, si è avverato. Gli Israeliti erano adesso schiavi di Babilonia. Non possedevano più né case, né campi né vigneti.

Mentre in prigione “la parola di Dio” venne a Geremia in un modo molto interessante. (versi 6 -14) Parafrasando il rapporto, Dio informò Geremia che un campo, nel suo paese nativo di Anaton, che precedentemente era stato di suo zio, sarebbe rimasto sotto la padronanza della famiglia se egli l’avrebbe comprato: “Tu hai il diritto di riscattarlo,” Dio disse a Geremia.

Il figlio dello zio di Geremia venne a lui nel cortile della prigione e confermò le parole di Dio dicendo: “Il diritto d’eredità è tuo, ed anche il diritto di riscatto; Compratelo!”

Allora Geremia “seppe che questa era la parola di Dio.”

Comprò il campo, diede I soldo al figlio di suo Zio e garantì l’evidenza d’acquisto con I dovuti documenti, sigillandoli in un’urna di terracotta in caso fosse stato necessario, nel futuro, di convalidare l’affare.

Benché l’acquisto di Geremia del campo di suo zio è senza dubbio vero, l’Eterno l’uso per illustrare qualcosa di più grande importanza per Israele.

Immediatamente dopo il precedente racconto, troviamo le parole del nostro verso chiave che promette che “case, campi e vigneti saranno un’altra volta posseduti in questo paese.”

Così come Geremia aveva reclamato possesso della propietà di suo zio, pagando il prezzo per la sua redenzione, anche Gesù pagò il prezzo—la sua perfetta natura umana—per la redenzione d’Adamo.—1 Tim. 2:5,6

Come è stato riportato nella narrative della nostra lezione, Israele, era a quell tempo, prigioniero in Babilonia. Così pure l’umanità è stata ed è ancora soggetta “al peccato ed alla morte” da quando Adamo cadde nel peccato.—Rom. 8:2

Nel caso d’Israele, l’acquisto del campo di suo zio era stata portata a termine mentre egli era ancora in prigione e mentre la nazione era in schiavitù. Il redentivo acquisto di Adamo e la sua razza effettuato da Gesù, è stato realizzato più di 2000 anni fa, mentre il genere umano era ancora schiavo al peccato ed alla sua terribile conseguenza, la morte. Effettivamente questa schiavitù continua ed esiste anche oggi.

Dio è fedele alle Sue promesse ad Israele ed al mondo intero. Tutta l’umanità è stata “redenta … con il prezioso sangue di Cristo,” ed è sotto la sua “padronanza” (1 Pietro 1:18,19). Insieme al Suo Padre Celeste, Cristo benedirà la razza umana che ha comprato con il suo sangue. Tutti coloro che ubidiscono le giuste leggi del Messia possederanno un’altra volta il meraviglioso giardino Edenico perduto tanto, tanto tempo fà. Senz’alcun dubbio “Case e campi e vigneti saranno posseduti ancora una volta in questo paese” chiamato terra, eterna e perfetta dimora dell’uomo.

Che glorioso futuro è riservato per la razza umana!



STUDI BIBLICI INTERNAZIONALI—Lezione Quattro

Improbabili Possibilitá

Versetto Chiave: “Grida di gioia e grida d’allegria, la voce dello sposo e la voce della sposa, la voce di quelli che dicono: “Celebrate l’Eterno degli Eserciti, perché l’Eterno è buono, perché la sua benignitá dura per sempre: e di quelli che portano offerte di ringraziqmento nella casa dell’Eterno. Poiché Io farò tornare gli esuli del paese e li ristabilirò come al principio, dice l’Eterno.”
—Geremia 33:11

La Scrittura Selezionata:
Geremia 33:2-11

COME ABBIAMO VISTO nella precedente lezione, la parola di Dio venne a Geremia, mentre egli era in prigione avvisandolo di redimere il campo dello zio, illustrando (con questa storiella) come il prezzo redentivo pagato da Gesù dará alla razza umana la possibilitá, ancora una volta di possedere “una nuova terra” resa perfetta.

Nella lezione di oggi leggiamo che “la parola di Dio venne a Geremia una seconda volta, mentre egli era ancora in prigione.”—Ger. 33: 1

Questo secondo messaggio da Dio aggiunse ulteriori dettagli alla speranza precedentemente data. L’importanza di quello che Egli era sul punto di dire a Geremia è rivelato nelle parole del terzo verso. L’Eterno dice: “Io mostreró cose grandi ed impenetrabili che tu non conosci.”

Nei versi 4-7 Dio riveló al profeta che benché la citá santa d’Israele, Gerusalemme, e la casa reale di Giuda sarebbe stata “buttate giù” e sarebbe stata presto coperta dei “corpi morti” di coloro che Egli aveva permesso d’essere uccisi a causa della loro cattiveria, questo sarebbe stato soltanto per un breve periodo. A tempo debito, l’Eterno disse a Geremia, “Io rechero … benessere e guarigione; guariró e sveleró loro abbondanza di pace e di veritá. Faró tornare gli esuli di Giuda e gli esuli d’Israele e li ristabilirò come al principio.”

L’Eterno inoltre indicò che per ricevere “benessere e guarigione” Israele doveva essere prima purificato e perdonato per “tutte le loro iniquita’ per cui essi hanno peccato e per cui essi hanno trasgredito contro di Me.”—v. 8

Benché a Dio piaccia purificare e perdonare coloro che peccano contro di Lui, questo non avviene ad alcuno a meno che essi, prima di tutto, esprimono un sincero desiderio di pentimento e il desiderio di conformare la loro condotta alla Sua.

Quando ha fatto questa promessa, Dio evidentemente ha guardato giù lungo il corso del tempo a quando Israele infine cambierá il suo atteggiamento. Allora sará Suo piacere purificarli, perdonarli, “risanarli e guarirli.”

Il tempo per la realizzazione di questo piacere verso il Suo popolo sará al principio del regno di Cristo, quando I Giudei, in sincera umiltá e pentimento, riconosceranno il loro Messia e grideranno, “Benedetto é colui che viene nel nome del Signore.”—Matteo 23: 39

Allora Israele sará “un titolo di gioia, di lode e di gloria davanti a tutte le nazioni della terra, quando verranno a sapere tutto il bene che Io faccio loro; e temeranno e tremeranno a motivo di tutto il bene e di tutta la pace che Io procureró loro.”—Ger. 33:9

Il nostro verso chiave dice che un’altra volta suoni di gioia, suoni d’allegria e di lode a dio risuoneranno dapertutto nella terra d’Israele, mentre proclamano la Sua grande misericordia verso di loro. Questi saranno I benedetti risultati della dirigenza (Gesù Re e la classe dirigente) del regno di Cristo sulla terra. Non dimeno, le benedizioni ad Israele sará soltanto il principio. La parola di Dio é piena d’affermazioni che indicano che le benedizioni del regno s’estenderanno a “tutte le nazioni della terra.”—Genesi 22:18

Il profeta Isaia molte volte parla di questo, un esempio di questo lo troviamo in queste parole: “È troppo poco che tu sia mio servo per rialzare la tribù di Giacobbe e per ricondurre gli scampati d’Israele. Ti ho stabilito come la luce delle nazioni perché tu sia la mia salvezza fino all’estremitá della terra.”—Isaia 49:6

Sia lodato Dio che la Sua salvezza sará “fino alla fine della terra!”



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Questa publicazione presenta i suoi articoli di studio e di edificazione spirituale per lo sviluppo e la conoscenza della parola di Dio. Metterne in evidenza le preziose verità ed orientare verso di esse il cammino del credente. Il suo scopo è quello di annunziare il prossimo Regno di Cristo sulla terra che porterà a tutti I popoli pace, vita, salutue, libertà e felicità.

La sua missione resta al di fuori di tutte le sette e tradizioni umane e vuole apportare-nello spirito di amore cristiano un raggio di speranza e consolazione a tutti.



Associazione Studenti Biblici Aurora