AURORA
Settembre-Ottobre 2007

Contenuto Di Questo Numero

  1. L’era Atomica Nel Mondo
  2. Restituzione–O–Restaurazione

L’era Atomica Nel Mondo

BENCHÈ L’ENERGIA ATOMICA per molti anni e stata in caccia dai ricercatori scientifici di varie nazioni del mondo, la sua potenza e capacità è stata conosciuta dopo che la sua energia distruttiva ha annichilato due intere città Giapponesi di quattro milioni di abitanti verso la fine della seconda guerra mondiale. Sia nel passoto come ancora oggi, si è nella convinzione che la sua incredibile forza nucleare, può polverizzare il nostro globo terrestre senza preferenza e senza distinzione di razze, nazioni e lingue.

Fu detto che tecnicalmente la razza umana ha fatto un balzo avanti così meraviglioso alla quale alcuni problemi che fino ad oggi erano insolubili, saranno controllati con la massima semplicità, e messi in pratica usando l’energia antomica. Fù detto che il clima mondiale (le condizioni atmosferiche) si possono controllare facilmente, e una sola libra di Uranio 235, potrà fornire l’energia uguale a 10 milioni di libre di benzina, ed un calore paragonabile a quello spriggionato da 20 milioni di libre di carbone.

E senza dubbio, la scoperta e l’uso nell’energia atomica darà all’uomo un grande vantagio economico infatti al presente esistono in varie nazioni incluso in Italia, l’energia atomica è usata, ma e anche verità che possibilmente una catastrofe causata dell’uso dell’energia atomica nel caso di una guerra, distruggerà ogni segno di vita dalla terra. Possibilmente i nostri concetti divengono più chiari quando realizziamo le parole di Gesù scritti in Matteo 24:21-22 “Allora vi sarà una tribolazione così grande, quale non vi fù mai dal principio del mondo fino ad ora, ne mai più vi sarà. E se quei giorni non fossero abbreviati, nessuna carne si salverebbe, ma a motivo degli eletti quei giorni saranno abbreviati.”

Se nel passato non avevamo una chiara conoscenza, nettanpoco immaginare come l’umanità potrebbe essere sterminata in poco tempo dalla potenza nucleare, oggi al presente, possiamo comprendere con chiarezza la profezia di Gesù quando disse che “Ogni cosa sarà compresa a suo tempo.”

La sapienza umana con le loro false teorie far credere che tutto ciò che accade all’uomo, non e altro che una ripetizione della storia umana col dire che guerre ve ne sono state sempre, come anche rivoluzioni, piaghe e depressioni e che sempre ve ne saranno, ma non possono sotterrare le profezie delle Bibbia e la veracità delle parole di Gesù.

Le bombe atomiche lanciati sulle due città Giapponesi non solo ha distrutte le città e gli abitanti, ma anche aprì gli occhi delle nazioni sulla possibilità di una distruzione mondiale se bombe nucleari verrebero usati nel futuro nel caso di una terza guerra mondiale.

Il mondo vede già le nubi dei torbidi annunciarsi minacciose ed oscuri e realizza che una potenza colla quale non può lottare, e attualmente all’opera ed influisce sugli affari degli uomini. Il prossimo avvenire si pesenta oscuro e di cattivo auspicio per tutti coloro che hanno sufficiente intelligenza di percepire il corso degli eventi. Gli uomini riflessivi notano la persistenza con cui la quistione del bene e del male, della giustizia e dell’ingiustizia, s’impongono al loro esame ed esigono un pronunciamento dei loro principi individuali.

Quello che Gesù predisse oltre 19 secoli orsono, si stà manifestando oggi, e gli uomini sapienti del mondo tremono non trovando una via di uscita per risolvere i loro problemi. Il contenuto profetico delle Sacre Scritture non e stato pienamente compreso, se non una porzione al propio tempo. Ciò armonizza con le parole scritti dal profeta Daniele capitolo 12:4 “Ma tu Daniele, tieni nascoste queste parole e sigilla il libro fino al tempo della fine, molti andranno avanti e indietro e la conoscenza aumenterà.”

Per quasi 6 mila anni l’umanità percorse un cammino nell oscurità, nel mentre gli ultimi 75 anni la conoscenza ha aperto all’uomo una incredibile. Era in relazione alle scoperte scientifiche, trasporti, medicina, varie invenzioni di comunicazioni, tutti questi eventi porterà a fine il vecchio ordine di cose, e inizierà al tempo stabilito di Dio una nuova Era sotto l’amministrazione di Cristo Gesù, il Re dei Re ed il principe della pace.

Onestamente bisogna ammettere che l’uomo e stato egoista del suo potere e avere, ma se l’energia Atomica diverrebe in uso generale basato sui principi di pace, per come si prospettava, allora l’eso di questa energia diverrebe simile alla corrente elettrica del presente ma molto meno costosa sia per uso domestico come anche per le industrie commerciali. Ma si teme che la libertà di uso comune e sotto il controllo di alcuni governi, potrà divenire un azzardo pericoloso per alcini paesi. Ricordiamo che la guerra dell’Iraq ebbe inizio per il motivo che questa nazione era stata sospettata di avere in possesso bombe nucleari, e non avrebbe esitato a usarli. Nei frattempo questa nazione divenne un campo di distruzione. I bombardamenti aeri, di giorno e di notte hanno devastato intere città, uccidendo centinaia e migliaia di persone innocenti, anche dal punto di vista militare, soldati Iracheni e Americani hanno perso la loro vita. Ma nonostante questi distruzioni, la pace e la stabilizzazione di quel paese e incerto. Il movimento Islamico si sta estendendo in tutto il mondo, la loro filosofia religiosa non e basata sull’amore per il prossimo ma sulla violenza, il cui concetto e di convertire il mondo alla religione Islamica. E vero che nei secoli del passato questo popolo ha sofferto sotto il giogo degli Europei, ma le nuove generazioni non devono soffrire per i peccati che i loro antenati hanno commesso. Si spera che il loro movimento cambierà basandolo sulla pace e non sulla violenza.

Un’altro problema alla quale di recente si sta verificando e impaurendo molti nazioni del mondo. Si teme che l’Iran è in possesso di bombe Nucleari. Nel frattempo la lotta continua fra le nazioni del mondo sia con parole come anche con minaccie. La realtà degli eventi mondiali rivela che è impossibile per le nazioni, non soltanto incapaci si risolvere i loro problemi, ma ancora quelli degli altri.

La Sacra Scrittura ci rivela che solo l’intervento del Signore può stabilire una pace in tutto il mondo e restaurare l’umanità allo stato di perfezzione, acciocchè vivrà sulla terra per sempre, in armonia col suo creatore e con il suo prossimo. Tutte le invenzioni che furono sviluppati negli ultimi cento anni incluso l’energia Atomica che Iddio ha permesso all’uomo di sviluppare, sono un preludio del giorno della restaurazione di tutte le cose sotto la direzione esacutiva di Dio Geova.

Resturazione significa ridare a l’uomo tutto quello che Dio aveva dato ad Adamo nel giardino dell’Eden prima che egli aveva disubidito al suo Creatore, in più non soltanto Adamo, ma tutta l’umanita beneficherà di tutto quello che l’amoroso Creatore ha preparato per loro in questi ultimi cento anni. L’uomo non si affaticherà più in vano. Una volta che la terra sarà governato da Cristo Gesù, tutte le sue opere saranno benedetti e prospreranno in perfetta armonia fra tutti i popoli della terra, perciocchè in quel giorno tutti conosceranno il Signore e lo adoreranno con purità di cuore e di mente.

Il profeta Isaia 2:3-4 profetizzò gli eventi che si materializzeranno durante il regno di Cristo con queste parole: “Molti popoli verranno dicendo: venite, saliamo al monte dell’Eterno, alla casa di Dio di Giacobbe. Egli ci insegnerà le sue vie e noi camminiremo nei suoi sentieri. Perchè da Sion uscirà la legge e da Gerusalemme la parola dell’Eterno Egli farà giustizia fra le nazioni e sgriderà molti popoli. Forgeranno le loro spade in vomeri e le loro lance in falci. Una nazione non alzerà più la spada contro un’altra nazione e non impareranno piu la guerra.”

Un’altra predizione profetica fù scritta dall’Apos-tolo Giovanni nell’Apocalisse capitolo 21:1-5 “Ed io Giovanni vidi un nuovo cielo e una nuova terra, perchè il prino cielo e la nuova terra erano passati, e il mare non c’era più. E io vidi la santa città, la nuova Gerusalemme, che scendeva dal cielo da presso Dio pronta come una sposa adorna per il suo sposo. E udì una gran voce dal cielo che diceva: “Ecco il tabernacolo di Dio con gli uomini! Ed egli abiterà con loro, e essi saranno suo popolo e Dio stesso sarà con loro e sarà il loro Dio. E Dio asciugherà ogni lagrima dai loro occhi, e non ci sarà più la morte, ne cordoglio ne grido, ne fatica, perchè le cose di prima son passate.”

Quanti canti d’allegrezza possiamo noi in visione immagginare. Bilioni e milioni di essere umani, una grande innumorevole moltitudine di gente progressivamente ritorneranno in vita e celebreranno la loro liberazione dalla morte e dal regno di Satana, e con grande gioia ed allegrezza loderanno e ringrazieranno il Signore per il Suo grande amore di aver mandato il Suo unigenito figliolo Cristo Gesù per la loro salvezza, e la salvezza di tutto il mondo.



CONTINUAZIONE DELL’ARTICOLO
—Luglio-Agosto

Restituzione—O—Restaurazione

CON LA PERDITA della vita, l’uomo perdette anche il dominio, concessogli da Dio, su la terra e su quanto in essa dimorava e viveva.—Genesi 1:28

Il profeta Davide, nell’ammirar l’onnipotenza dell’Eterno Iddio, scrisse: “Quando’io considero i tuoi cieli, opra delle tue dita, la luna e le stelle che tu hai disposte, che cosa è l’uomo che tu ne abbia memoria? Ed il figliuolo dell’uomo che tu ne prenda cura? Eppure tu l’hai fatto poco minore degli angeli, e l’hai coronato di gloria e d’onore. Tu l’hai fatto signoreggiare sulle opere delle Tue mani, hai posto ogni cosa sotto ai suoi piedi: pecore, buoi, tutti quanti ed anche le fiere della campagna; gli uccelli del cielo e i pesci del mare, tutto quello che percore i sentieri dei mari.”—Salmo 8:3-8

L’apostolo Paolo, scrivendo agli Ebrei 2:7-10, cita e commenta, nei termini che riportiamo, questa profezia: “al presente, non vediamo ancora che tutte le cose gli siano sottoposte; ben vediamo, però, Colui che è stato fatto [per un pò di tempo] di poco inferiore agli angeli, cioè Gesù, coronato di gloria, a motivo della morte che ha patita, onde, per la grazia di Dio, gustasse la morte per tutti. “Nel precitato versetto, Davide dice:” … che cosa è l’uono … che tu ti ricorda di lui … ed il figliuolo dell’uomo che tu ne abbia cura? … L’aver cura si riferisce a Gesù, alla Sua prima venuta su la terra per redimere l’uomo dal peccato e dalla morte. E Paolo spiega che, mentre non vediamo ancora tutte le cose a Lui sottoposte [come stabili il disegno originale del Creatore a favore dell’uomo], rileviamo, però, che l’effettuazione dei disegni divini progredisce e si avvia ad un prossimo compimento, come discerniamo dall’Opera iniziata da Gesù, il quale, venuto su la terra, diede sé stesso in riscatto per tutti [compresi coloro che giacciono nel soggiorno dei morti], onde redimerli e far riottenere la totalità dei diritti e dei privilegi lor conceessi dal Creatore, mediante la restaurzione alla vita perfetta su la terra.

LA SECONDA VISITA

Come le Scritture rivelano, il ritorno di Cristo su la terra è parte integrante del Disegno del Creatore e questa volta per regnare, qual Re dei re e Signore dei signori, onde, tramite il governo del Suo Regno, restaurare l’umanità alle condizioni privilegiate che Egli provvedette loro con la Sua morte, alla Prima Venuta. Ecco perché l’apostolo Pietro, parlandoci di Gesù, ci disse: “che il cielo deve tenere accolto, sino ai tempi della restaurazione di tutte le cose.” Egli volle indicarci che questa beata speranza ha un fondamento sicuro su le promesse divine—promesse che hanno tratto origine dall’Opera di Cristo e sono convalidate dal sangue da lui sparso a pro’ dell’umanità. L’Apostolo, nella sua allocuzione, tenne anche a precisarci che dei tempi, in cui sarà messa in atto “la restaurazione di tutte le cose. Iddio ce ne parlò per bocca dei Suoi santi profeti, che sono stati sin dal principio.”

Continuando il suo discorso e, chiarificate le salde basi su le quali poggiava la promessa restaurazione, testimoniata da tutti i Santi Profeti, Pietro cita, quel lampante esempio, una delle profezie, di Mosè (Deut. 18:15), che dice: “L’Eterno, il tuo Dio, ti susciterà un profeta come me, in mezzo a te [Israele], d’infra i tuoi fratelli; a quello darai ascolto!” Questa profezia è stupefacente. Essa pone in risalto l’evento in cui l’Eterno Iddio diede istruzioni a Mosè onde parlasse al popolo Israelitico di un giorno futuro, allorquando uno dei fratelli sarebbe stato inalzato, fra loro, e al di sopra di loro, e tutti lo avrebbero dovuto ascoltare, onde profittare dell’opportunità che EGLI offriva loro di usufruire delle supreme benedizioni, racchiuse nella restaurazione. Ma tenne, anche, a precisar loro che “ogni anima [individuo] la quale non avesse ascoltato codesto profeta sarebbe stata del tutto distrutta di fra il popolo.”

In armonia con tale ispirata chiarificazione, Pietro ci’indica che questa profezia sarà adempiuta da Cristo, durante i tempi della “restaurazione di tutte le cose.” Or, ciò sta a significare, esplicitamente, che gl’Israeliti, i quali vivevano ai tempi di Mosè [cui egli comunicava quanto Iddio avrebbo loro concesso, nel futuro] sarebbero stati risvegliati dal sonno della morte per godere dei beneficii offerti loro da questo Profeta, qualora lo avessero ascoltato ed ubbidito. Al contrario, sarebbero incorsi nella morte seconda, come abbiamo citato nel paragrafo precedente. (Atti 3:23) Quanto abbiamo esposto rivela quali differenti condizioni esistevano in quei giorni, in confronto a quelle dei tempi attuali. In niuna epoca, prima di quella che sta per giungere [della instaurazione del Regno Messianico] v’è Stato alcuno che abbia potuto sfuggire alla morte, nel credere e servire Iddio? Tutti, credenti o miscredenti, giusti o ingiusti, hanno dovuto, e debbono ancora, sottostare alla implacabile ed inevitabile morte.

IL PATTO CON ABRAHAMO

Pietro, nella stessa maniera, in cui parlò agli Ebrei della restaurazione d’ogni cosa, aggiunse: “voi siete figliuoli dei profeti e del Patto che Iddio fece con i vostri padri, dicendo ad Abrahamo: nella tua progenie tutte le nazioni della terra saranno benedette.” (vs. 25) Or, Pietro c’indica che questa categorica promessa dell’Eterno, ad Abrahamo, sta ad assicurarci infallibilmente che vi saranno i tempi della restaurazione.

L’apostolo Paolo, in riferimento, alla promessa che l’Eterno espresse ad Abrahamo (Gen. 22:18) “tutte le nazioni della terra saranno benedette nella tua progenie,” c’ indica che Cristo è la progenie cui si riferiva Iddio ed aggiunge che anche i fedeli seguaci i quali hanno seguito, e quelli che seguono, le Sue orme fanno parte della progenie d’Abrahamo [“essendo tutti, unti in Cristo”]. (Gal. 3:8, 14 e 27-29) Occorre tener ben presente che fu necessario molto tempo per individuare e raccogliere la maggior parte di tale progenie. Occorse tutta l’èra Evangelica. E sarà essa che collaborerà con Cristo, suo Capo, nel corso del prossimo Regno Messianico, nell’erogare le benedizioni a tutte le famiglie della terra.

Come già abbiamo notato, tali benedizioni consisteranno nella restaurazione alla vita perfetta, quale fu data, in origine, dall’Onnipotente Creatore, insieme con il dominio della terra e quanto in essa cresce, vive e risiede [il tutto perduto da Adamo, per aver trasgredito al Comandamento divino]. In armonia con il soggetto su la restaurazione e l’Onnipotenza di Dio, leggiamo nel Salmo 90:3, questo succinto inno di lode, espresso da Mosè a Dio. Egli dice: “Tu fai ritornare i mortali in polvere e dici ritornate [dalla morte, mediante l’Opera redentrice di Cristo], o figliuoli degli uomini.”

La profetessa Anna, elevando un cantico di lode all’Onnipotente Iddio, dice: “l’Eterno fa morire e fa vivere; fa scendere nel soggiorno dei morti [sepolcro] e ne fa risalire.” (I Samuele 2:6) Anche qui rileviamo che, in seguito alla sentenza di morte, inflitta a causa del peccato, fu instaurata la morte su la terra e, ora, sarà la Grazia di Dio che, mediante l’Opera di Cristo, condurrà l’umanità verso la vita perfetta, durante i tempi di restaurazione. Quindi, siamo più che sicuri che, nel futuro, non è né può essere riservato all’umanità un luogo di tormento, ma una vita perfetta, nella pace e nella letizia, concessa a tutti color i quali che, per la loro devozione ed ubbidenza alla Leggi divine, saranno restaurati alla perfezione umana, su la terra, anch’essa restaurata nelle condizioni in cui Dio la concesse al dominio dell’uomo, nello splendore del giardino parasidiaco, l’Eden.

VIVERE DI NUOVO

Il profeta Gobbe, nelle angustie di ogni sorte, in cui venne a trovarsi, desiderò d’essere accolto nel soggiorno dei morti [la tomba], poichè sapeva che vi sarebbe stata la risurrezione e sperava in essa. Perciò disse: “Se l’uomo, dopo morto, potesse ritornare in vita, aspetterei tutti i giorni della mia fazione [tutto il tempo che trascorrerà, sino alla risurrezione], finché giungesse il cambio [allorché Gesù Cristo chiamerà fuori dalle tombe i morti]; tu mi chiameresti ed io risponderei.” (Giobbe 14:14-15) L’uomo è opera delle mani di Dio e fu creato alla Sua immagine. Lungo le migliaia d’anni trascorsi, dalla creazione, tale divina immagine è andata deformandosi caratteristicamente man mano che decadeva dal perfetto livello, concessogli da Dio, a quello degradante, in cui era disceso dopo la condanna alla morte ed alla perdita di tutti i privilegi, nel dominar la terra e quanto in essa risiedeva, cresceva e vivea. Ma, nei tempi della restaurazione, come dice anche Giobbe, “Iddio bramerà rivedere l’opera delle Sue mani” e, perciò, mediante l’Opera di Cristo, la restaurerà alla perfezione originale e l’immagine di Dio risplenderà in lui al par di come e quanto risplendette “al principio,” nel giardiano dell’Eden.

LE LACRIME ASCIUGATE

Le lacrime sono state e sono, quasi sempre, l’espres-sione di sofferenze, dolori, o di dure esperienze. Esse hanno solcato le guance di tutti gli esseri viventi, lungo il corso della breve vita che, dopo la condanna Adamica è stata trascorsa in condizioni quasi disperate. Perciò, il profeta Isaia 25:9 volle rassicurarci, scrivendo che “l’Eterno annienterò per sempre la morte: asciugherà le lacrime d’ogni viso.” Quale meravigliosa speranza per l’umanità e quante benedizioni saranno erogate nel tempo della restaurazione!

Isaia sviluppa più vastamente questo soggetto nel 35° capitolo. Ivi, leggiamo che, allora si “apriranno gli occhi dei ciechi e saranno sturati gli orecchi dei sordi; lo zoppo salterà come un cervo e la lingua del muto canterà; perché delle acque sgorgheranno dal deserto e dei torrenti nella solitudine, il miraggio diventerà un lago ed il suolo assetato un luogo di sorgeti d’acqua … Quiviprosegue—vi sarà una strada maestra, una via che sarà chiamata ‘la via santa;’ nessun impuro vi passerà.” Questa via, ove, simbolicamente parlando, tutti gli esseri umani s’incammineranno, in qul giorno, esortati e guidati dagli agenti del Regno Messionico, inizieranno a vivere riportandosi al tempo della perfetta vita adamica, nell’Eden. Il Profeta, parlando ancora, della ‘via santa’ che immette nella perfezione originale, scrive “ivi non vi saranno leoni, nessuna bestia feroce vi metterà piede, o vi apparirà; ma vi cammineranno i redenti; ed i riscattati [dalla morte], dall’Eterno, ritorneranno; verranno a Sion con canti di gioia ed un’allegrezza eterna coronerà il loro capo; otterranno gioia e letizia ed il dolore ed il gemito fuggiranno.”

Il principale “leone,” su la terra, lungo il corso della lunga notte del peccato e della morte, è stato Satana. L’apostolo Pietro, riferendosi a lui, lo addita qual “leone ruggente che va attorno, cercando chi possa divorare.” (I Pietro 5:8) Ma, nel corso del prossimo “tempo della restaurazione di tutte le cose” costui sarà legato (Apoc 20:2), onde non possa più interferire con le mensogne e gl’inganni per distogliere le genti dall’osservanza delle leggi di Dio e sviare coloro che s’incamminano lungo la “strada” simbbolica, per la quale perverranno alla perfezione della mente, del cuore e di tutto il loro essere, per vivere, così, per sempre.

Altri “leoni” e bestie voraci”, in questi giorni, sono nascoste un pò dapertutto. E impauriscono, scoraggiano ed accecano coloro che sarebbero ben lieti di servire il Signore. V’è leone”, rappresentato dalle bevande alcooliche; quello della “bestia rapace” che rappresenta la superstizione, l’avversa opinione pubblica, nonché tante altri intralci d’ogni specie. Contro tutte queste forze tenebrose ed avverse, è confortevole rilevare, nelle Scritture, la sicurezza che, nei tempi della restaurazione [Messianica] non sarà permesso più niun guasto, né male, a danno di coloro che vorranno osservare le Leggi del Signore, anche perché la terra sarà ripiena della conoscenza dell’Eterno.”—Isaia 11:9

Lo stesso Profeta scrive, anche, “i riscattati dall’Eter-no torneranno.” E l’apostolo Paolo (I Tim. 2:3-6), ci spiega chiaramente che “Gesù diede sé stesso qual riscatto per tutti,” volendo significare che tutti gli esseri umani [compresi quelli che giacciono nel sonno della morte] ritorneranno e s’incammineranno lungo la “via santa” che conduce alla restaurazione ed alla perfezione. Essi “torneranno con canti di gioia ed un’allegrezza eterna coronerà il loro capo.” Anche nell’Apocalisse (21:4), ci è assicurato che “non ci saran più coroglio, né grido, né dolore, poiché le cose di prima saranno passate.” Quindi, le malattie ed ogni malanno, apportatore di dolori e sofferenze, non esisteranno più. La stessa morte “sarà l’ultimo nemico che sarà distrutto.”—I Cor. 15:26

Circa i tempi della restaurazione, ancora Isaia (65:21-25), scrive: “Essi [la gente] costruiranno le case e le abiterrano; pianteranno vigne e ne manageranno il frutto. Non costruiranno più perché un altro abiti; non pianteranno più perché un altro mangi; poiché i giorni del mio popolo saran come i giorni degli alberi; ed i miei eletti godranno a lungo dell’opera delle loro mani …” Questa mirifica prospettiva di pace, benessere e benevolenza ci rammenta pure che, quando l’uomo fu creato, gli fu concesso anche il dominio su gli animali, le fiere e ogni essere vivente, nonché quanto fruttificava la terra. Or, con la restaurazione, saran restituiti all’uomo tutti questi altri privilegi e la vita sarà gioiosa per tutti, allorché “il sole di giustizia apparirà in tutto il suo fulgore e la guarigione sarà nelle sue ali.”—Malachia 4:2

Un’altra gioiosa certezza di benedizioni, per tutta l’umanità è racchiusa in questi versetti del profeta . (Geremia 31:31-34) Egli dice: “Ecco, i giorni vengono, dice l’Eterno, che io farò un nuovo patto con la casa d’Israele e con la casa di Giuda; non come il patto che o stabilito con i loro padri, il giorno che li presi per mano, per trarli fuori dal paese d’Egitto: patto che essi violarono, benché io fossi loro Signore, dice l’Eterno; ma questo è il patto che farò con la casa d’Israele, dopo quei giorni, dice l’Eterno: io metterò la mia legge nell’intimo loro, la scriverò sul loro cuore ed io sarò loro Dio ed essi saranno mio popolo.”

A mezzo di Mosè, che servì da mediatore dell’Eter-no Iddio, sul monte Sinai, fu stipulato il Patto con gl’Israeliti, e la Legge fu incisa su dei lastroni di pietra. Quel Patto prometteva la vita agl’Israeliti, se avessero osservate le Sue Leggi, fedelmente, ma essi le trasgredirono e non ottennero più la vita. Or, nelle promesse del Nuovo Patto, Iddio, come abbiamo avanti riportato, “porrà la Sua Legge nell’intimo loro, scrivendola nei loro cuori, in luogo di farla incidere su la pietra. Da quì scaturisce la conferma che sarà effettuata la restaurazione “all’immagine di Dio,” in tutta la completezza ed originarietà, in cui l’uomo fu creato da Dio.

Inoltre, siamo assicurati dal Signore che, allorquando saranno rese funzionali le Leggi del Patto, tutte le genti le conosceranno e, quindi, non occorrerà più propagare la Verità, nei Suoi riguardi. E noi, nel considerare la conturbante confusione [del passato e del presente] che ha afflitto ed affligge le menti di tutti gli esseri umani, ostacolati nel poter discernere l’esistenza di Dio, abbiamo i nostri cuori traboccanti di gioia, perché, infine, terminerà questo critico e diabolico ordine sociale e l’ottenbrata e sofferente umanità potrà godere, finalmente, dell’eterna luce, vivificante ed allietante, che Iddio spanderà su tutti e dapertutto.

Allorquando l’ordinamento del Nuovo Patto sarà nella completa fuzionalità, il mondo intero sarà in pace con Dio e nella pace fra gli uni e gli altri. Solo coloro che rifiuteranno di accettare la provvidenza erogata loro dall’infinito amore di Dio, a mezzo di Cristo, non riceveranno le benedizioni di quei giorni. Pietro spiegò che quei malintenzionati “saranno del tutto distrutti di fra il popolo.” (Atti 3:23) Allora, la mirifica visione, esposta nell’Apocalisse 5:13, e che trascriviamo, potrà essere interpretata e compresa da tutti, meditatela: “E tutte le creature, che sono nel cielo e su la terra e sotto la terra e sul mare, e tutte le cose che sono in essi, le udii che dicevano: A colui che siede sul trono ed all’Agnello siano la benedizione e l’onore la gloria e l’imperio, nei secoli dei secoli.

E PROIBITA DA DIO LA TRASFUSIONE DEL SANGUE?

Nella Genesi 9:4, leggiamo questo Comandamento dell’Eterno Iddio: “Non mangerete carne con la vita sua, cioè col suo sangue.” Questo passaggio delle Scritture e d’altri consimili, sono spesso citati da chi vorrebbe provare che il donare il proprio sangue, o riceverne, sé stesso, per evitare di morire, è proibito da Dio e costituisce un peccato morale, punito con la morte eterna. Or, siamo noi giustificati, interpretando il comandamento divino, succitato, quale ingiunzione estensible ai donatori di sangue per trasfondarlo, onde salvare la vita in pericolo d’un essere umano?

Le trasfusioni del sangue umano non erano ancora conosciuta nei tempi antichi, per cui, principalmente, non è dibattuta tale questione, nella Parola di Dio; né deve esser confusa la masticazione con la trasfusione, ma esaminare, a fondo, i principii Scritturali, più che i passaggi.

Esistono dei punti comuni?—Per quanto siamo in grado di giudicare, non ve n’è, Reperiamo, però, chiaramente, che le due pratiche non hanno alcunché di comune. Iddio vietava al Suo antico popolo, assolutamente, di bere il sangue degli animali, mentre, nelle trasfuusioni attuali fra gli esseri umani, v’è il dono del sangue dell’uno all’altro, che può solo considerarsi un supremo atto di carità cristiana.

Si consideri, anche che, per bere il sangue degli animali, occorre ucciderli, mentre le trasfusioni, oltre a non esigere la morte del donatore, consentono di salvare una vita.

Si tenga presente che, assorbendo del sangue, per via orale, gli elementi nutritivi passano nel corpo, tramite gli organi digerenti, mentre le scorie vanno eliminate. In tal maniera, il sangue, in sé stesso, vien distrutto, Nelle trasfusioni, invece, il sangue del donatore, passa direttamente nel sistema circolatorio del paziente in tutta la propria efficienza.

Da ciò, si rileva che non v’è niuna attinenza fra l’antico costume di bere del sangue, che era probito da Dio, e la moderna trasfusione del sangue. Perciò, l’interdire un’applicazione salutare, approvata dal consenso d’un Ente della Publica Sanità, costituirebbe una falsa interpretazione delle Scritture ed un infrazione alle Leggi del Paese in cui si dimore. Niuno, dunque, dovrebbe lasciarsi influenzare da una errata interpretazione delle Scritture e temere d’incorrere a disubbidire Iddio ed essere condannato alla “morte seconda,” per dare o ricevere sangue nel caso di tranfusione. Noi consideriamo il gesto d’un volontario donatore del proprio sangue, altamente apprezzabile, in quanto costituisce un supremo atto di amore e solidarità umana.

IL SANGUE DELL’ESPIAZIONE

Nel Levitio 17:10-11, leggiamo: “Se un uomo qualunque della Casa d’Israele, o degli stranieri che soggiornano fra loro, mangia qualsiasi specie di sangue, io volgerò la mia faccia contro la persona che avrà mangiato del sangue e la sterminerò di fra il suo popolo, poiché la vita della carne è nel sangue, per questo vi ho ordinato di porlo sull’Altare, per l’espiazione per le vostre persone, perché il sangue è quello che fa l’espiazione.”

La locuzione “qualsiasi specie di sangue” di sui alla precitata citazione, non si riferisce, né poteva riferirsi, anche al sangue umano, poiché esso non fu mai offerto sull’altare degl’Israeliti.

L’espiazione, fatta mediante l’offerta del sangue degli animali, fu d’una natura tipica e tendeva alla espiazione che sarebbe stata fatta, per Adamo, e la sua progenie, con il sangue di Gesù. Infatti, agli Ebrei 9:22-29, leggiamo: “Secondo la Legge, ogni cosa è purificata con il sangue, e, senza spargimento di sangue, non v’è remissione. Era necessario, quindi, che le cose raffiguranti quelle nei cieli, fossero purificate con questi mezzi, ma le cose celesti stesse dovevano esserlo con sacrificii più eccellenti di questi.”

Il sangue “dei tori e dei montoni,” nell’Era Evangelica, non poteva togliere, come non togliè, i peccati degl’Israeliti, ma Dio si serviva di questi sacrificii per illustrare il futuro spargimento di sangue di Gesù. Il sangue degli animali doveva, dunque, avere un carattere sacro e, per tal ragione, Iddio non voleva che gl’Israeliti lo considerassero come un nutrimento ordinario. Circa il punto di vista, sul ‘sangue tipico’ l’apostolo Paolo ci fa un’allusione nella sua Epistola agli Ebrei 10:29, impartendoci anche una lezione circa coloro i quali, venuti a conoscenza della Verità ed accettata la provisione della grazia divina, a mezzo di Cristo, in seguito adottano una condotta contrastante con i precetti di Dio. Egli scrive: “di qual peggior castigo, stimate voi che sarà giudicato degno colui che avrà calpestato il Figliuolo di Dio ed avrà tenuto per profano “IL SANGUE DEL PATTO,” col quale è stato santificato, ed avrà oltraggiato lo Spirito della Grazia?

Poiché Jehovah, il nostro Dio, vuole che il Suo popolo considera il sangue di Gesù sacro e santo, comprendiamo bene la ragione per cui EGLI proibì al Suo popolo di cibarsi col sangue degli animali che prefigurava il vero sangue dell’ “espiazione.” Per gl’Israeliti, tale ordine costituiva una designazione per condurli, al tempo stabilito, a Cristo. Ma ciò non ha attinenza alcuna con la trasfusione del sangue, quale ritrovato medicamentoso, adoperato dalla scienza medica odierna.

E il sangue prefigurato dai sacricii tipici, il sangue di Gesù, che dev’essere bevuto. Infatti, Egli disse [ai Giudei]: “in verità, io vi dico che, se non mangiate la carne del Figliuolo dell’uomo e non bevete il suo sangue, non avete la vita, in voi.” (Giovanni 6:53) Ciò sta a significare, semplicemente, che per ottenere la vita eterna, ora, per la fede, e nell’èra a venire, di accettare Cristo ed il sacrificio ch’Egli ha compiuto per noi: cioè riconoscere ch’Egli è morto per i nostri peccati e per tutta l’umanità, compreso Adamo. Ma, ripetiamo, che l’accettazione di Cristo, rispetto al suo sangue, non ha relazione alcuna con le trasfusioni del sangue, praticate per l’intervento d’un medico o d’un chirurgo.

CHE COSA-È-LA-VERITÀ

“Che cosa é la verità chiese Pilato—governatore Romano—quando Gesù fu presentato a lui, nella sala giudiziaria (Giov. 18:38), per essere processato. Certo, il suo arresto fu sconcertante, ma nostro Signore conservò una perfetta e calma padronanza. Egli poco prima, aveva detto a Pilato, “il mio Regno non è di questo mondo” (vs. 36) e cioè: non è un regno che appartiene all’attuale ordine sociale. E richiamò l’attenzione di Pilato a costatare che i suoi seguaci non combattevano per lui, nè si adoperavano ad instaurare il suo Regno, per forza. E, se il suo regno avesse dovuto essere instaurato in tal maniera, di certo, egli non sarebbe restato in balia dei suoi nemici. Il suo regno non era “di questo mondo,” nè era venuto ancora il tempo in cui sarebbe ritornato su la terra con tal potere.

Evidentemente, Pilato comprese il pensiero di Gesù e gli chiese: “ma, dunque, tu sei re? Gesù rispose: tu lo dici: io sono re; io sono nato per questo, e per questo sono venuto nel mondo; per testimoniare della Verità. Chiunque è per la Verità ascolta la mia voce.” Gesù soggiunse, poi, che altri, in grran parte—al presente—non lo riconoscevano, nè lo avrebbero riconosciuto, sino al giorno in cui avrebbe instaurato il Suo Regno.

Il riferimento di nostro Signore alla Verità, l’on-està e sincerità, commosse Pilato, che forse pensò fra sè: ‘può essere vero, ma chi è in grado di dirci quanto vicino è il tempo in cui detta Verità, o sincerità, potrà funzionare negli affari della vita?’

È bene, per noi, tener in mente, che come il Maestro designò sé stesso d’esser “la VIA, LA VERITA E LA VITA,” anche tutti coloro, che sono veraci discepoli suoi, debbono adoperarsi ad essere tali. Il Padre celeste ha attratti, ed attrae ancora, a Gesù coloro che sono umili di cuore, desiderosi d’istruirsi, assetati di Verità, sinceri e confrormati al pari dei puri figliuoli della Verità.

Consideriamo sempre quanto è importante il rammentarci d’essere puri di cuore, dal principio, sino alla fine; sinceri in tutte le nostre opere, pensieri e parole! Poniamoci bene in mente la Parabola di nostro Signore circa “il seme ch’è in una buona terra”; cioè coloro i quali, dopo aver udita la Parola di Dio, “la custodiscono in un cuore onesto e buono e portano frutto con perseveranza.”—Luca 8:15

Pilato, probabilmente, ebbe dei pensieri, circa la trascuratezza sua, nel considerare ed adottare la sincerità, nel vagliare i casi della vita che si presentavano al suo giudizio. Fu, anche, probabile che, considerando le guide d’Israele—che andavano proclamandosi grandi santi, nel mondo d’allora, dovette aver paura nel fare la domanda “cos’è la verità ed in che consisteva la sincerità.” Tali quesiti erano quasi estranei nel suo campo d’azione ed al di là del suo volere e potere. E, apparentemente, in parti uguali, egli non era in grado di valutare la superiorità degli Scribi e dei Farisei.

Gesù, lui stesso, fu il solo rappresentante ed esponente della Verità. Egli predicava una dottrina che, evidentemente, era al di sopra delle scarse doti intellettive e culturali dei dirigenti della propria Nazione. Noi possiamo rilevare che il Divin Piano, nel predicare la Verità, assolveva il compito voluto dal Signore, di raccogliere, nel corso dell’èra Evangelica, un popolo per sé stesso, “la Sua proprietà particolare,” come dalla definizione di Malachia 3:17. Noi dobbiamo valutare la Verità, al di sopra delle ricchezze e degli onori umani, e, persino, della nostra stessa vita. Così, potremo considerarci dei veraci discepoli di Colui ch’è la Verità stessa e, nella preghiera che rivolse al Padre Suo, chiedendo per essi: “SANTIFICALI NELLA VERITA: LA TUA PAROLA E VERITA.”—Giovanni 17:17

PREZIOSA

La Verità divina ci è ricordata nella incanalatura, divinamente preparata dalla Parola di Dio e nella maniera in cui c’è attestata in varii Salmi, in termini dai quali rifulge la sua preziosità. Ve ne elenchiamo alcuni: “La Tua giustizia è una giustizia eterna e la Tua Legge è Verità”; “la legge della Tua bocca mi val meglio di migliaia di monete d’oro e d’argento”; perciò io amo i Tuoi Comandamenti più dell’oro, dell’oro finissimo,” io mi rallegro della Tua Parola, come uno che trova grandi spoglie”; “la Tua Parola è pura d’ogni scoria, perciò il Tuo servitore l’ama.”—Salmi 119:142, 72, 127, 162, 140

I versetti che seguono ci rammentano ancora l’importante preziosità della Parola di Verità divina: nel Salmo 119:105, leggiamo: “la Tua Parola è una lampada al mio piè ed una luce sul mio sentiero.” Nella seconda Epistola a Timoteo, 3:16 c’è assicurato che “ogni Scrittura è ispirata da Dio ed è utile ad insegnare, a riprendere, a correggere, ad educare alla giustizia, affinché l’uomo di Dio sia compiuto, appieno fornito, per ogni opera buona.” Ai Colossesi, 3:16, “La Parola di Cristo abiti in voi doviziosamente, ammaestrandovi ed ammonendovi, gli uni gli altri, con ogni sapienza, cantando di cuore a Dio, sotto l’impulso della grazia, salmi e cantici spirituali.” Nella prima Epistola di Pietro 1:22-23, leggiamo: “Avendo purificate le anime vostre con l’unbidienza alla Verità, per arrivare ad un amore fraterno, non finto, amatevi l’un l’altro, intensamente poiché siete stati rigenerati, non da seme corruttibile, ma incorruttibile, mediante la Parola di Dio, vivente e permanente.”

I fedeli consacrati seguaci di Gesù sono consci e grati d’essere istruiti da Dio, tramite la Sua Parola, gioendo nella Verità e nel favore Suo che illumina con lo Spirito Santo le loro menti, allontanandoli dalle erronee tradizioni umane. La loro esperienza meravigliosa c’è espressa ai Corinzi 1, 2:12-13, in questi termini: “Noi abbiamo ricevuto non lo spirito del mondo, ma lo Spirito che viene da Dio, affinché conoscessimo le cose che ci sono state date da LUI; e ne parlassimo con parole, non insegnate dalla sapienza umana, ma insegnate dallo Spirito, adottando parole Spirituali a persone Spirtuali.”

Indipendentemente, dal modo e dal tempo in cui i figliuoli di Dio hanno gioito e gioiscono della gloriosa Verità, e della Volontà del Padre celeste, nell’illuminarli, circa il Piano Divino di Salvezza, essi restano sempre premurosi di approfondire le meravigliose Verità che vanno loro presentandosi. Ecco, come l’Apostolo Pietro (II, 1:22-23), sviluppa tal concetto: “Avrò cura di ricordarvi del continuo queste cose, benchè le conosciate e siate stabiliti nella Verità che vi è stata recata. E stimo cosa giusta, sinché io sono in questa terra, di risvegliarvi, ricordandovele.”

Noi, quali figliuoli di Dio, amiamo la Verità ed abbiamo un’affinità con essa. Quando, per grazia divina ci fu rivelata, noi riconoscemmo l’armonia e la bontà in cui era costituita. Grazie alla’aiuto del Signore, siamo stati privilegiati di guadagnare ed aumentare—la conoscenza d’essa, per cui continuiamo a valutarne altamente l’essenza, in meditazione, e gioire per il privilegio di essere in grado di transfonderla in altri fratelli, assicurandoli che Essa è a somiglianza di Dio; la manifestazione della Sua bonità gloriosa; il riflesso del Suo amorevole, saggio e giusto carattere.

CARESTIA

Il profeta Amos 8:11, ci parla d’ un tempo in cui “vi sarà fame su la terra: non di pane o sete d’acqua, ma la fame e la sete di udire le Parole dell’Eterno.” Mentre questo riferimento del Profeta c’indica le condizioni che prervalsero durante il tempo dell’oscurantismo, noi rileviamo, anche, oggi, il perdurare di tali condizioni, rispetto alla Verità: essendo gran parte delle genti ancora nelle tenebre.

Un gran numero di persone, d’ogni nazione, immagina di conoscere bene gl’insegnamenti della Bibbia, mentre, in realtà, sono a conoscenza d’uno dei diversi ‘credi’ denominazionali, sorti nelle trascorse ère del più tenebroso oscurantismo. Milioni di persone che avrebbro potuto conoscere la Verità divina, sono stati indotti nell’erroneo convincimento che le tradizioni ed i diversi ‘credi’ stessero a rappresentare giustamente la Parola di Dio.

I seguaci delle Orme di Gesù, istruiti a mezzo della Bibbia, gioiscono nella Verità e fruiscono del favore divino, per il quale non corrono il pericolo d’essere intrappolati nella pania delle numerose erronee tradizioni. Essi tengono bene a mente come Gesù, durante il Suo Ministerio terreste, rimproverò aspramente alcuni, che—come oggi ancora—si attenevano alle tradizioni umane, anziché alla Verità divna. Marco 7:8, Gesù, rivolgendosi a dei Farisei, disse loro: “Voi, lasciato il Comandamento di Dio, per osservare le tradizioni degli uomini,” indi, al 13° versotto soggiunge: “annullando, cosi, la Parola di Dio, con la tradizione, che v’è stata tramandata. E di cose consimili ne fate tante!” Anche l’apostolo Paolo, scrivendo ai Colossesi 2:8, dice loro:” “Guardate che non vi sia alcuno che faccia di voi sua preda, con la filosofia e con vanità ingannatrici, secondo la tradizione degli uomini e gli elementi del mondo e non secondo Cristo.”

Il corso necerssario che dobbiamo seguire, consiste nell’ingaggiarci in ogni studio biblico, con accortezza e religiosità, rifuggendo da ogni spettacolarità. I nostri progenitori che compilarono i diversi ‘credi,’ più o meno, parteciparono alle persecuzioni dell’uno verso l’altro [come avviene ancora, un pò dapertutto] e tale comportamento noi lo ripudiamo. Indubbiamente, essi reputavano—come ora reputano—di agire onestamente, verso noi, ma ebbero meno luce divina, giacché vissero in ère ben più oscure.

Il credere che l’Eterno Iddio possa condannare al tormento eterno bilioni di creature umane diresse alcuni dei nostri ben intenzionati progenitori a tormentarsi, nel nome di Dio, l’un con l’altro, in maniere che non possiamo, né vogliamo ritenere giuste, amorevoli e Cristiane, tale irragionevole dottrine.

SIATE STABILI

Gli Apostoli, nei giorni loro, erano dei maestri schivi da ogni compromissione. Consci d’essere privilegiati possessori della Verità, parlavano confidenzialmente e francamente, dichiarando che qualsiasi cosa contraria ad essa costituiva una falsa dottrina. Essi ammonivano anche i credenti che la stabilità nella fede, non era soltato un privilegio, ma costituiva, anche, un esplicito dovere. Inoltre, erano tenuti a dimostrare, sempre, che quanto essi credevanno era in rispondenza assoluta con delle asserzioni Scritturali. Perciò, l’apostolo Pietro 1, 3:15, esortava tutti, in questi termini: “… siate sempre pronti a rispondere a vostra difesa, a chiunque vi domanda ragione della speranza che è in voi, ma con dolcezza e rispetto; avendo una buona cocienza.” Così dobbiamo comportarci noi, oggi. Ogni consacrato credente deve chiedere a sé stesso: “Con quanta accortezza ho io studiato ciò che riconosco far parte della Verità divina? Quanto son capace io” a maneggiar la spada dello Spirito che è la Parola di Dio?

L’essersi fondati stabilmente nelle Verità, significa che ognuno di noi ha studiato con accuratezza e provato completamente “la legge e la testimonianza”—Isaia 8:20-e, in conseguenza, siamo pervenuti a discernere la Verità, in tutta la sua interezza. Così, la nostra fede si consolida, in quanto veniamo a perfetta conoscenza di Colui, nel quale abbiamo creduto; abbiamo avuto la prova della Sua Bontà; abbiamo gioito e gioiamo nella Sua amorevole compagnia; partecipato al Suo Spirito di mitezza, fede, misericordia, comprensione, sino al punto di percepire la pienezza della Sua grazia, quale ci è stata manifestata nel suo meraviglioso Piano delle Età. Inoltre, ci è stato promesso discernere, non solo le varie prospettive del precitato Piano, ma d’individuare—anche—la necessità e la ragionevolezza di tutti i varii provvedimenti divini, atti a pervenire ai gloriosi risultati, nella pienezza dei tempi.

Ma, sebbene noi siamo divenuti stabili, nella Verità, occorre tener bene in mente che la nostra posizione, alla quale fummo chiamati—l’incorruttibile eredità—non ancora è divenuta sicura. “La corsa verso la mèta per ottenere il premio della superna vocazione di Dio in Cristo Gesù, non ancora è completata. Noi siamo ancora circondati da molti astuti e possenti nemici, per cui dobbiamo “combattere il buon combattimento della fede.” Rammentandoci che tal combattimento non è contro sangue e carne, ma contro i principati, contro le potestà, contro i dominatori di questo mondo di tenebre, contro le forze spirituali della malvagità, che sono nei luoghi celesti.”—Efesini 6:12

Ciò stante—dovendo noi rivolgere il nostro combattimento contro le astuzie delle tentazioni ed eliminare le debolezze carnali—le Scritture ci suggeriscono la diligente coltivazione della grazia Cristiana ed il continuo rammentarci dei doveri annessi alla Verità, acquisita per grazia divina, ed attenerci ad essi, onde restar saldi, per rendere sicura la nostra elezione.”

E, solo allorquando [riusciti a liberarci dalla tenebrose confusioni della Babilonia e dei residui di crédi erronei e tradizioni d’oscuri filosofie, ci nutriremo del cibo del tempo e, cioè, delle pure parole del nostro Signore, dei Suoi Apostoli e di quelle dei Profeti, loro ispirate da Dio, e la grazia Sua aprirà, i nostri occhi d’intendimento, prospettandoci le Verità divine, in tutta la propria luce.

Le Scritture c’insegnano chiaramente che il Signore va scegliendo coloro che debbono divenire gli coeredi con Lui, al di là del velo, per sedersi con Lui sul trono del Regno Millenario e giudicare Israele e tutte le Nazioni del mondo.

Ma, prima d’apprendere il differimento che intercorre fra la Chiesa, Sua Sposa [i membri del Suo Corpo] ed il Mondo, potremo acquisire una chiara concezione del proposito divino che è andato progredendo lungo tutto il corso dell’èra Evangelica.

Da questa visuuale possiamo comprendere chiaramente perché niuno può essere [Membro] della vera Chiesa, senza svilupparsi un carattere ed una fede al di sopra, ed oltre, a quanto potrebbesi nel mondo, generalmente; anche perché tali membri, chiamati a portar buoni frutti, dopo aver abbandonato tutto e seguita l’angusta via che mena alla vita, devono conformarsi a un carattere untuoso, in ordine, degnità e preprazione, onde poter estrinsecare la Grande Opera alla quale il Signore li ha designati, a prò del mondo, durante il Regno Millenario.

RENDERE TESTIMONIANZA

“Allora, Pilato gli disse: ma, dunque, tu sei re? Gesù rispose: Tu lo dici; io sono re; io sono nato per questo a per questo sono venuto nel mondo; per testimoniare della Verità.” (Giov. 18:37) Iddio aveva ordinato che vi sarebbe stato un Re Emmanuele, che significa “Dio con noi,” un Sacerdote regale, che avrebbe annientato il peccato e la morte, e restaurati gli uomini e ricostituiteli nel favore divino. Più oltre Isaia 32:1, asserisce: “Un re regnerà secondo giustizia, ed i principi governeranno con equità,” sinquando ogni ginocchio si sarebbe piegato ed ogni lingua avrebbe confessato la gloria di Dio! Perciò, Gesù, nostro Signore, alla domanda di Pilato, rispose che egli era venuto nel mondo a tal fine.

La parte finale del 37° versetto del 18° capitolo di Giovanni, dice: “… per questo son venuto nel mondo, per testimmoniare della Verità. Chiunque è per la Verità, ascolta la mia voce!” Mentre è esatto che Gesù disse sempre la Verità, rileviamo che vi fu una certa e grande Verità, alla quale Egli rese testimonianza: quella che sostenne, nell’asserire che Dio aveva creato l’uomo; che, poi, aveva peccato e, indi, l’umanità s’era corrotta, discreditando il proprio Creatore ed allontanandosi da LUI. Infatti, il Regno del peccato e della morte costituisce un discredito per l’Eterno Iddio e per ogni buon governante.

In tali circostanze, se potesse sembrar ragionevole a qualcuno di chiederci; ‘perché l’Eterno Iddio non provvide diversamente per le sue creature? Noi risponderemmo che di già EGLI, nella sua infinita misericordia, aveva determinato che la maledizione su l’uomo gli sarebbe stata tolta, sostituendola con una grande benedizione, qual quella che EGLI aveva promessa ad Abrahamo ed alla sua progenie. Difatti, tale promessa è ben esposta ed attestata nella Bibbia, per quanto non ancora compiuta, e costituisce la base fondamentale del Suo Piano di Salvezza.—Genesi 22:15-18; Galati 3:15-19

Al tempo del Primo Avvento di nostro Signore, erano trascorsi svariati secoli dal tempo in cui Iddio aveva pronunziata la Sua solenne promessa—con giuramento—e, tuttavia, le nazioni, non ancora erano state benedette, secondo la promessa. Ma Dio era restato fedele alla Sua promessa, in quanto EGLI non aveva ritratta la SUA PAROLA ed Essa resta valida. Egli s’era proposto di benedire il mondo intero [tutte le famiglie della terra] e, di certo, effettuerà i Suoi Disegni, perché sappiamo che sono da lungo tempo in corso d’effettuazione. La Legge, sotto forma di ‘tipi’ ombreggiò la Salvezza, ma i Profeti, fedelmente resero testimonianza su ciò.

(Continua Nel Prossimo Numero)



Associazione Studenti Biblici Aurora