AURORA
Novembre-Dicembre 2015

Contenuto Di Questo Numero

  1. L’Eterno “Piano Delle Eta’” Di Dio
  2. Il Giorno Del Signore
  3. Offerte Accettabili
  4. La Dedizione Del Primogenito
  5. Dotato Di Umiltà

SOGGETTI PIU’INTERESSANTI DELL’AURORA

L’Eterno “Piano Delle Eta’” Di Dio

LA SOLUZIONE DIVINA Agli Innumerevoli Problemi Dell’Umanitá “… affinché nel tempo presente sia manifestata … la multiforme sapienza di Dio, secondo il proponimento eterno che Egli Attuó in Cristo Gesù, nostro Signore.”
—Efesini 3:10,11

Negli Stati Uniti ci vuole più d’un anno ancora all’elezioni presidenziali del 2016. Tuttavia sembra che molti candidati abbiano aspirato a quella carica sin dal Novembre del 2012 quando l’ultima elezione é stata decisa. Mentre scriviamo, un totale di venti due principali candidati si sono presentati per il più alto ufficio della nazione—sei Democratici e sedici Republicani—un Republicano recentemente si é ritirato dalla gara. I diciasette Republicani che inizialmente avvano dichiarato la loro candidatura per la gara presidenziale, rappresentano il maggior numero di candidati, per un singolo partito politico, nella storia della nostra nazione. Già vi sono stati tre dibattiti fra i vari candidati Republicani, con altri nove programmati per la metá di Marzo dell’anno prossimo. Anche i Democratici progettano almeno sei dibattiti fra ora e la fine di Marzo.

La nostra intenzione nel menzionare quel che abbiamo detto prima, non é d’entrare in discussioni su i meriti d’ogni singolo candidato. Molti di essi, e possibilmente tutti, hanno il desiderio di migliorare le condizioni odierne di questa nazione tentando di trovare soluzioni a tutti i suoi problemi e sfide.

Qui sotto abbiamo compilato una lista parziale dei problemi che il prossimo presidente dovrá affrontare, così com’é stato publicato su un’importante giornale del Medio-Ovest.

Policy sull’immigrazione, riforma e rinforzo.
Dibattito sulla pena di morte.
Policy sulla droga, riforma e legislatura.
Riforma del controllo delle armi.
Controversie sull’aborto ed inerente ricerca fetale.
Riforma del prestito per studi superiori.
Valutazione sul progresso dei diritti civili.
Riduzione del deficit federale e far quadrare il bilancio.
Riforma tributaria ( tasse).
Dibattiti sulla omosessualitá ed altre questioni morali.
Riscaldamento della terra.
Dibattiti sull’energia.
Campagna per la riforma delle attivitá finanziarie.
Solvibilitá dell’Assistenza Sociale e Medica.
Riforma dell assistenza sociale.
Cercare di trovare rimedi per una crollante infrastruttura; in tanti settori—strade, ponti, condutture per nominarne alcune.
Come reaggire a severe condizioni atmosferiche e incendi violenti.
Città rovinate e risultanti perdite di valori di propietà.
Bisogno di migliorare la sicurezza e l’elettronica degli aereoporti.
Costituire fondi per primi rispondenti e per il continuo bisogno di comunicazione coesiva.
Potenziale oppressione d’agenzie federali dedicate a risolvere questi problemi.

É bene notare che la su detta lista descrive soltanto problemi domestici. Noi possiamo aggiungere a questa la moltitudine di preoccupazioni di politica estera che colpisce gli Stati Uniti ogni giorno. Questo comprende ogni regione della terra e tocca tutti gli aspetti della vita—economici, politici, sociali e religiosi. Presentando ai nostri candidati presidenziali un tale catalogo di problemi, sia domestici che esteri, ci meravigliamo che qualcuno desideri, a tutti i costi, ottenere un tale ufficio.

A loro credito, vari candidati hanno tentato d’offrire “piani” per risolvere alcuni dei più ardui problemi che oggi minacciano la nazione. Facendo questo, tuttavia, hanno scelto, nella maggior parte dei casi, di proporre idee che essi pensano siano più accettabili al publico, guadagnando così più voti. In altre parole, invece di escogitare piani ben ponderati che a lungo andare, nello insieme potrebbero esser benefici alla nazione, la maggior parte ammontano a nient’altro che ad un semplice ben—aid ai grandi problemi. Tali idee spesso sembrano buone nella struttura della retorica politica, nei discorsi e dibattiti. Tuttavia questi piani mancano di previgenza e sapienza di vere soluzioni che, alla fine, beneficherebbero tutti.

Noi crediamo di non esagerare quando diciamo che orgoglio ed egoismo sono alla base, sono le radici di tutti i problemi che minacciano non solo questa nazione ma anche il mondo intero. Inoltre, é orgoglio ed egoismo che impediscono sinceri sforzi per risolvere questi problemi. Per di più, tutto questo non é colpa soltanto dei capi delle nazioni ed a candidati che corrono per ufficio publico, ma include le masse. L’umanitá generalmente é caduta vittima del principale aspetto del carattere di Satana, l’orgoglio. Proprio come questo empio attributo di Satana gli causó di perdere per sempre il favore di Dio, così anche é stato la causa di tanto peccato, dolore e cattiveria tra gli uomini ed é stato il principale ostacolo all’abilitá dell’uomo di risolvere i problemi che gli stanno di fronte.

Tuttavia, noi non siamo profeti di distruzione—questa non é la nostra fede, la nostra dottrina. Piuttosto noi desideriamo semplicemente chiamar l’attenzione sulle deficenze dell’uomo, con il proposito di meteere in evidenza il fatto che mentre l’uomo ed i suoi piani cadranno, Dio ha un piano che avrá successo e prospererá. Questo piano é entrato in vigore sin da quando il mondo fu creato ed é, come dice il titolo di questa lezione , un “piano delle Eta”—passato, presente e futuro—basato su nient’altro che la sapienza di Dio. È un piano che promette un futuro glorioso per la razza umana, come descritto nella Parola di Dio, e che, quando sará completato sorpasserá i limiti d’ogni esito in cui l’uomo non ha avuto il coraggio di sperare.

Il piano di Dio non fallirá. É un progetto nel quale l’uomo avrá il permesso d’usare tutte le sue straordinarie capacitá (doni) e di dirigerli secondo principi che sono altruistici. Dio fará per l’uomo ció che l’uomo non é stato capace di fare per se. Il futuro é glorioso, molto più luminoso di quanto lo sono le correnti condizioni del mondo di oggi. Sará tanto glorioso quanto sono gloriose le promesse di Dio. Con questa prospettiva, guardiamo alle più importanti caratteristiche di questo “piano delle Etá” così come sono presentate nella Parola di Dio, da Genesi alla Apocalisse.

IL PECCATO APPARE

Chiamando l’attenzione su gli elementi chiave del “Piano di Dio” esamineremo numerosi passaggi Scritturali, osservando che alcuni narrano di veri eventi ed altri presentano profezie e promesse.

La prima di queste é la tentazione che ha avuto luogo nel Giardino dell Eden. Il serpente, che nella Bibbia simbolizza Satana, tentó madre Eva a disubbidire al suo Creatore con il prendere un pó del frutto proibito. Sia Adamo che Eva ne presero e come risultato furono condannati a morte e scacciati dal Giardino dell’Eden.

É importante notare quel che avvenne prima della tentazione. Quando Dio creó i nostri primi genitori nella Sua immagine e somiglianza, Egli comandó loro di moltiplicarsi e di riempire la terra e di soggiogarla. All’uomo fu dato il dominio sulla terra. Tuttavia gli fu detto che se avesse preso dal frutto proibito che era nel Giardino, egli sarebbe morto: “… nel giorno che tu ne mangerai per certo morirai.”—Gen. 1:26-28; 2:16,17

Il divino proposito della creazione della razza umana é rivelato nel comando di moltiplicarsi e di riempire la terra e di avere dominio su di essa. L’uomo non é stato creato e messo sulla terra provvisoriamente e poi portato nel cielo o relegato in purgatorio or ad un’inferno di tormento. Quando i nostri primi genitori peccarono non hanno perduto una casa in cielo, ma hanno perduto il privileggio di godere la loro dimora sulla terra.

Satana, attraverso il serpente ha mentito a madre Eva convincendola che non sarebbe morta se avesse preso un pó dall’albero del frutto proibito. (Gen. 3:4) Da questa menzogna ebbero sviluppo, attraverso l’Etá, le varie teorie che portarono a credere che non c’é la morte. La morte, tale teoria sostiene, non é in realtá quel che sembra, ma é un passaggio ad un’altra vita. Il fatto rimane, tuttavia, che la morte é una realtá indiscutibile. Le Scritture affermano che: “… l’anima che pecca muore” e “il salario del peccato é la morte.” (Ezec. 18:4; Rom. 6:23) Il regno del peccato e della morte é stato e continua ad essere crudele. Soltanto “il Piano di Dio” ci dá una via d’uscita, la salvezza.

La sentenza di morte pronunziata sui nostri primi genitori e, per ereditá alla loro progenie, era sicura. Tuttavia, in un linguaggio velato, provvede un raggio di speranza. Dio maledì il serpente, l’agente di Satana, per quello che aveva fatto, e poi disse a satana, “Io porro inimicizia fra te e la donna e fra il tuo seme ed il seme di lei; esso ti schiaccerá il capo e tu ferirai il suo calcagno.” (Gen. 3:14,15) “Sema” si riferisce alla discendenza, e la parola “ferire” così com’é usata in questo verso, vuol dire anche schiacciare o spezzare. Letteralmente schiacciare o spezzare la testa del serpente vuol dire annientarlo, distruggerlo.

Il significato delle parole di Dio, qui comunque riguardavano Satana. Nella Sua asserzione era contenuta la dichiarazione che un futuro seme o discendente della donna, Eva, avrebbe procurato il mezzo attraverso il quale Satana, eventualmente, sarebbe stato schiacciato, che vuol dire distrutto. Per di più, questa promessa d’un “seme” che avrebbe realizzato un si grande lavoro per il beneficio dell’umanitá é diventato il teme centrale della Bibbia, e la chiave per capire il “Piano delle Eta” di Dio.

LA PROMESSA DI DIO AD ABRAMO

Il secondo passaggio che noi esamineremo, e che avvenne dopo il racconto dell’Alluvione, é quello che parla d’una promessa meravigliosa fatta ad Abramo, il cui nome più tardi fu mutato in Abrahamo. Dio disse a questo fedele patriarca, “In te saranno benedette tutte le famiglie della terra.” (Gen. 12:3) La razza umana, come vediamo, continua a soffrire ed a morire, ma qui Dio aveva promesso che avrebbe benedetto tutte le famiglie della terra. Questo fu un’altro raggio di speranza.

Più tardi, nella vita di Abramo, quando suo figlio Isacco era già cresciuto, Dio gli comandó d’offrire suo figlio in sacrificio. Abramo, avendo piena fiducia in Dio, ubbidiente a questa richiesta, era pronto ad uccidere suo figlio. Dio vide che Abramo avrebbe eseguito il sacrificio e non permise che Isacco fosse ucciso, invece provveduto un agnello per essere offerto al posto d’Isacco. Dio contó la questione come se Isacco fosse stato ucciso. Egli parló ancora una volta ad Abramo dicendo: “Poiché tu … non hai risparmiato tuo figlio, l’unico tuo figlio … Io ti benediró e moltiplicheró la tua discendenza (seme) … e tutte le nazioni della terra saranno benedette nella tua discendenza”—Gen. 22:15-18

Nelle due promesse ad Abramo summenzionate, l’attenziona é richiamata un’altra volta su un “seme” Dio promise che in un tempo futuro tutta l’umanitá sarebbe stata benedetta “nel” discendente d’Abramo, ma prima che queste benedizioni arrivino, un Padre amoroso deve sacrificare il Suo unico Figlio. Egli inoltre spiega che questa offerta apparirebbe come quella d’un agnello.

Dio si compiacque così tanto nell’ubbidienza di Abramo che confermó la Sua promessa originale affermando con un giuramento: “Io giuro per Me Stesso” (Gen. 22:16) Paolo riconta questo giuramento come é registrato nel libro degli Ebrei 6:13-20, e dice che tutto l’episodio di Abramo che sacrificó Isacco punta avanti nel futuro d’una importanza vitale. Effettivamente é il Padre Celeste che “diede il Suo unico Figliolo” per essere il Redentore ed il Salvatore del mondo.—Giov. 3:16

GESÙ IL SEME PROMESSO

Il Nuovo Testamento informa che il “seme” promesso ad Abramo, il “seme” che avrebbe benedetto tutte le famiglie della terra era, in realtá Cristo. L’Apostolo Paolo scrisse: “Ora le promesse furono fatte ad Abramo ed al suo “seme”, che é il Cristo. Egli non disse ed ai “semi” come se si trattasse di molti, ma é chiaro che parla di uno solo: “Ed al tuo “seme”, che é il Cristo.”—Gal. 3:16

Inoltre, il Nuovo testamento ci dice che il seme”, promesso da Dio a madre Eva, che avrebbe schiacciato o distrutto Satana é anche questo “seme” Gesù Cristo. “Noi vediamo Gesu”, dice Paolo, “che adesso é coronato di gloria ed onore,” ma che prima “avrebbe dovuto gustare la morte per tutti; … per distruggere colui che ha il potere sulla morte, cioé il diavolo.” “Questo Gesù, dice Paolo inoltre, “si prese cura della progenie di Abramo.”—Ebrei 2:9,14,16.

Così noi vediamo che per portare a termine il piano di Dio di benedizioni per tutte le famiglie della terra, Gesù é il mezzo designato attraverso il quale queste promesse benedizioni fluiranno. Tuttavia, ci fanno ricordare che in “tutte” le famiglie della terra sono inclusi anche coloro che sono morti. La morte é venuta come risultato del peccato, e la condanna di morte rimane ancora su tutta la razza umana. Prima che Gesù possa estendere le benedizioni di vita a tutta l’umanitá, é stato necessario che Egli desse la Sua vita per i peccati del mondo.

Giovanni Battista vide Gesù e disse: “Ecco l’Agnello di Dio che toglie il peccato del mondo.” (Giov. 1:29) Isaia aveva profetizzato in riguardo a Gesù, che egli sarebbe stato “portato come un agnello al macello” e che avrebbe offerto “la sua anima in sacrificio per il peccato.” (Isaia 53:7,10) Dio aveva considerato il “seme” di Abramo, Isacco come se fosse stato sacrificato, ed aveva provveduto un agnello che fu ucciso, per completare l’immagine. Gesù adempì tutte e due le parti dell’immagine. Egli era il Figlio di Dio, e l’Agnello di Dio. Egli fu il grande Isacco, il seme di Abramo, ed il più valente “Agnello che fu ucciso”. (Apo. 5:12) Quanto é armoniosa la Parola di Dio, da Genesi ad Apocalisse, in riguardo a questa grande veritá del piano dell età di Dio.

L’Apostolo Paolo scrisse che Gesù “diede se stesso come prezzo di riscatto per tutti, testimonianza resa nei tempi stabiliti”. (1 Tim. 2:3-6) Questo grande lavoro di dare “se stesso in sacrificio per tutti” é stato realizzato al Calvario, benché “il tempo debito” per essere divulgato a tutti non sia ancora arrivato. Il punto di vista del Signore sulla redenzione é spiegato dall Apostolo Paolo: “Siccome per mezzo di un uomo é venuta la morte, così pure per mezzo di un uomo verrá la resurrezione dei morti. Perché come tutti muoiono in Adamo, così tutti saranno vivificati in Cristo.”—1 Cor. 15:21,22.

Tutti, dopo essere stati resurretti dalla morte capiranno i benefici del riscatto saranno attestati a tutta la gente. Ed é allora che sará data loro la capacitá di capire quello che la morte e la resurrezione di Gesù provvedette per loro—la opportunitá di essere restaurati ad una vita perfetta sulla terra, e la possibilitá di ricevere tutte le benedizioni promesse da Dio. (Atti 17:31) Tutti coloro che, in ubbidienza alle giuste leggi di Dio, dimoreranno in Cristo, saranno “vivificati” nel vero senso della parola—fisicamente, mentalmente e moralmente, perfetti esseri umani. Così vediamo la importanza della morte di Gesù nel piano di Dio come un “riscatto per tutti” e per le benedizioni di tutte le famiglie della terra.

UN’ALTRO TIPICO ASPETTO

Senza nessun’altra informazione circa il Piano di Dio per le benedizioni del popolo, noi potremmo naturalmente concludere che questo lavoro di benedizioni sarebbe cominciato subito dopo la morte e la resurrezione di Gesù. Ma sappiamo che non é così. Il popolo continua a soffrire ed a morire come prima. La Bibbia ci spiega il perché. Nel Piano di Dio, c’é un’altro componente. Dio ha provveduto soltanto per un “piccolo gregge” di fedeli seguaci del Maestro, d’esseri scelti dal mondo dell’uomo, che, quando il tempo delle benedizioni arriverá, saranno soci di Gesù nel lavoro d’elargire pace, salute e vita al resto dell’umanitá.

Nella lettera ai Galati, Paolo c’informa che i veri Cristiani, descritti come coloro che “sono stati battezzati in Cristo” sono considerati come UNO con Lui e sono parte del “seme di Abramo, ed eredi secondo la promessa.” (Gal. 3:27-29) Quel che si sta svolgendo adesso (durante l’etá Evangelica) é Il processo di selezionare questi per il futuro lavoro. Ed era a questi consacrati fedeli che Gesù promise di “preparare un posto” e, che quando egli sarebbe ritornato, li avrebbe accolti presso se stesso affinché “ dove sono io sarete anche voi.” (Gio. 14:2,3) Questi allora si uniranno a Lui nel lavoro d’amministrare le benedizioni del regno di Dio. Gesù disse: “Non temere, o piccolo gregge, perché al Padre vostro é piaciuto di darvi il regno”.—Luca 12:32

LA SPERANZA DEL REGNO

Una lunga catena di promesse, sia nell’Antico che nel Nuovo Testamento rivela che Dio stabilirá dappertutto nel mondo un governo o regno, nel quale le Sue promesse benedizioni di vita saranno estese al popolo. Una delle promesse, quando la nascita di Gesù fu profetizzata, é che “dell’ incremento del Suo governo e di pace non avrá fine.”—Isaia 9:6,7

Le Scritture rivelano che, mentre Gesù, al Suo primo avvento, venne a soffrire ed a morire per l’umanitá, Egli ritornerá, la seconda volta, (secondo avvento) ad istituire un regno per benedire il popolo. Durante questa sua seconda presenza, Cristo, insieme al Suo fedele “piccolo gregge”, sará un potente sovrano “RE DEI RE”. (Apocalisse 19:16) In questo regno il mondo riconoscerá il vero Dio ed a tutti sará data l’opportunitá d’ubbidire alla legge divina e di vivere per sempre.

Il modo in cui le condizioni del mondo di oggi adempiano tante profezie della Bibbia, ci assicurano che noi siamo proprio alla soglia del lungo atteso regno Messianico. Il profeta Daniele identificó i nostri giorni come “il tempo della fine”. Egli indicó che quel tempo sarebbe stato “un tempo di angoscia” come non c’era mai stato, l’uomo sarebbe “andato avanti ed indietro e la conoscenza aumenterá.”—Dan. 12:1,4

L’espressione “il tempo della fine” non vuol dire la fine del tempo e non si riferisce alla tradizionale credenza che la terra sará bruciata. Piuttosto denota la fine del regno del peccato e della morte. “Il tempo della fine” significa il tempo in cui Dio interverrá negli affari degli uomini, per il crollo di questo “presente mondo perverso” in preparazione per la restaurazione del regno Messianico. Guerra, sfruttamento, malattie, fame, morte e tutti gli altri mali del mondo presente finiranno.

LA TERRA RIMARRÁ PER SEMPRE

In quanto alla terra, la Bibbia dichiara chiaramente che “la terra rimarrá in eterno.” (Eccl. 1:4) Il Signore ci assicura che Egli non creó la terra “inutilmente, (o per niente)” ma “l’ha formata per essere abitata.” (Isaia 45:18). Come abbiamo imparato, il piano di Dio é che l’uomo vivrá sulla terra eternamente. Questa é la sua dimora. All’uomo non sará permesso di distruggere se stesso o la sua dimora terrene con armi nucleari, inquinamento, o altre forme d’annientamento.

Quando a Gesù fu chiesto quando sarebe ritornato e la fine di questo presente sistema mondiale, Egli ripetette le profetiche parole di Daniele sopra citate, dicendo che vi sará “una grande tribolazione” o afflizione. Quell’afflizione sará così grande, Gesù disse, che “se quei giorni non fossero abbreviati,” nessuna carne sarebbe salvata.—Matt. 24:3,21,22 Questa é precisamente la situazione in cui il mondo di oggi si trova, come convalidano i paragrafi all’inizio della nostra lezione. Gesù ci assicura, tuttavia, che questo tempo di tribolazione “sará abbreviato”. Tutta la carne non perirá, e questo vuol dire che anche la terra—abitazione dell’uomo—non sará distrutta.

IL NOSTRO GIORNO NELLE PROFEZIE

Nella Bibbia diverse profezie predicono molti importanti sviluppi del nostro mondo di oggi. Abbiamo giá richiamato una speciale attenzione sul grande incremento di conoscenza ed il rapido viaggiare—l’andare avanti ed indietro—come fu predetto da Daniele. I più giovani membri della nostra societá probabilmene non possono apprezzare completamente il fatto che la maggior parte di questi cambiamenti ebbero inizio un pó più di cento anni fa. Lo uomo non é arrivato a questo punto gradatamente attraverso l’epoche passate, ma improvvisamente nel nostro giorno. Qui, ancora una volta, abbiamo l’adempimento della profetica testimonianza della Bibbia, in riguardo allo avvicinarsi del regno Messianico.

La profezia di Daniele d’ “un tempo d’angoscia come non vi era mai stato da quando esistono le nazioni” e la predizione di Gesù di “grande tribolazione” sono descrizioni accurate del giorno di oggi. (Dan. 12:1; Matt. 24:21,22) Tutte le nazioni della terra sono afflitte, e la paura di quello che puó abbattersi sulla terra riempie il cuore della gente di paura da per tutto. Gesù parló dei nostri giorni come di un tempo quando vi sará “angoscia di popoli, con smarrimento” e i cuori del popolo “verranno meno dalla paura” mentre vedono “queste cose abbattersi sulla terra”—Luca 21:25,26

Le Scritture non ci rivelano in dettagli, quanto distruttiva la situazione diventerá, prima che il regno di Cristo imponga la propria autoritá e salvi la razza umana dalla sua folle impresa. Comunque, la Parola di Dio ci dice chiaramente che le istituzioni egoistiche e sfruttatrici create dall’uomo saranno distrutte. L’Apostolo Pietro ci dice che il presente simbolico “cielo” e “terra” del sistema maligno di Satana scomparirá e sará sostituito da un nuovo ordine di cose “nuovi cieli” ed “una nuova terra” nei quali dimorerá la giustizia.”—2 Pietro 3:10-13

CITÁ DI DIO

Nella Bibbia una cittá simbolizzava un governo. Anche noi usiamo questo modo di parlare. Per noi Washington rappresenta il governo Americano, Roma quello Italiano, Londra il governo Inglese e Mosca quello Russo e così via. Apocalisse 21:1-3 ci parla di un “nuovo cielo ed una nuova terra” frase che ci fa ricordare le parole di Pietro sopra menzionate. Usando un linguaggio altamente simbolico, questo passaggio nell’Apocalisse parla anche d’una “Cittá Santa” che viene giù da Dio dei cieli. (vs. 2) Questo é il nuovo governo di Dio, i “nuovi cieli” ed il suo sovrano sará Gesù Cristo ed il Suo “piccolo gregge” di fedeli compagni. Questo giusto governo regnerá sulla “nuova terra” per il definitivo risultato che gli esseri umani saranno il Suo popolo e Dio Stesso sará … il loro Dio.—vs 3

Gesù disse a Pilato, “… il mio regno non é di questo mondo.” (Giov. 18:36) Ció vuol dire che il suo governo, la sua citá ha origine da Dio. Non é d’origine umana non é istituita dalla saggezza o potenza dell’uomo peccatore. É un governo divino e le sue leggi saranno le leggi di Dio. L’uomo, quando imparerá ad ubbidire a queste leggi, riceverá le promesse fatte ad Abramo; che attraverso il suo “seme” tutte le famiglie della terra riceveranno le Sue benedizioni.

L’ ACQUA DELLA VITA

Siamo stati assicurati che queste benedizioni includeranno la distruzione delle malattie e della morte. Descrivendo le condizioni sulla terra quando la cittá santa di Dio avrá completato il proposito del suo regno, il Rivelatore continua nel capitolo 21, e dice “Dio asciugherá ogni lacrima dai loro occhi, e non ci sará più la morte, né cordoglio, né grido, né fatica poiche le cose di prima son passate, ecco Io faccio tutte le cose nuove.”—versi 4,5

In un’altra simbolica promessa del regno Messianico é descritta come un trono—“il trono di Dio e dell’Agnello.” (Apocalisse 22:1) Scaturisce da questo trono il “ fiume puro dell’acqua della vita.” E da una parte e dall’altra del fiume “vi é l’albero della vita. “Inoltre ai frutti vivificanti, le foglie di questo albero, c’é detto, sono per la guarigione delle nazioni. (Apo. 22:1,2) Oh quanto é necessario che il popolo di ogni nazione sia guarito da tutte le malattie, sia quelle fisiche che quelle spirituali e morali!

Questa grande benedizione presto arriverá su tutta l’umanitá. I nostri primi genitori furono scacciati dalla loro dimora paradisiaca e privati del frutto dell’albero che dá la vita. Tuttavia, durante il regno Messianico, adesso vicino, e poiché Gesù morendo prese il posto del peccatore, tutta la progenie d’Adamo sará invitata a venire e mangiare dall’ “albero della vita” ed a “bere liberamente l’acqua che vivifica.”—versi 14,17

Nelle pagini precedenti abbiamo soltanto parlato brevemente di alcuni punti culminanti del grande piano delle etá di Dio. Noi speriamo che questa breve considerazione d’una semplice porzione dell’armoniosa testimonianza delle Scritture possa stimolare le nostre menti ad uno studio ancora più profondo ed ad apprezzare sempre più la Parola di Dio. Facendo così rallegriamoci sempre più nella “profonditá di ricchezze, di sapienza e di conoscenza di Dio.”—Rom. 11:33



STUDI BIBLICI INTERNAZIONALI—Lezione Uno

Il Giorno Del Signore

Versetto chiave: “Ricordati del giorno di sabato per santificarlo.”
—Esodo 20:8

Scritture selezionata:
Esodo 20:8-11; 31:12-17

PER APPREZZARE CORRETTAMENTE il significato del sabato, bisogna capire la sua origine come parte dei rapporti di Dio con Israele. Egli ha adottato la nazione ebraica come Suo speciale possesso di tutti i popoli del mondo, e dichiara, ”Soltanto voi ho conosciuto fra tutte le famiglie della terra”. (Amos 3:2) Con loro Dio ha fatto il Patto della Legge per mezzo di Mosè sul monte Sinai. Più tardi mandò i suoi messaggeri, i profeti, e infine Suo Figlio. Nessun altro paese ha ricevuto questo favore speciale da Dio. Quando i Giudei rifiutarono Gesù, Lui prese su di se il patto della legge “Egli ha annientato il documento fatto di ordinamenti, che era contro di noi e che ci era nemico, e lo ha tolto di mezzo inchiodandolo alla croce”, non è stato né esteso a qualsiasi altra nazione, né alla Chiesa.—Col. 2:14

Di conseguenza, non è per noi esigere che i leader del mondo cristiano applichino il Sabato Ebraico o qualsiasi altra specifica osservanza del sabato. Dobbiamo ricordare che i regni della terra sono ancora sotto il dominio del “dio di questo mondo”, che Dio gli permette. Egli non ha comandato che l’umanità osservi uno speciale giorno di sabato o di qualsiasi altra funzione della legge mosaica. I credenti cristiani non sono sotto il Patto della Legge, come dichiara l’Apostolo, “Voi non siete sotto la legge ma sotto la grazia”.—Rom. 6:14

Essendo liberi da una disposizione che era stata basata su una perfetta ubbidienza nella carne, dovremmo essere confortati dal pensiero che Abramo, Isacco e Giacobbe furono approvati dal Signore senza la legge. La loro fede in Dio costituiva un obbligo di fare la volontà divina nella misura delle loro conoscenze e delle loro capacità. Lo stesso è vero con noi come seguaci di Cristo. Le Scritture ci assicurano che siamo stati adottati nella famiglia di Dio e resi partecipi del Suo Spirito (Rom. 8:15,16) camminando “non secondo la carne ma secondo lo spirito”, significa che la nostra regola di azione deve essere ormai l’amore, perché ”l’amore è il compimento della legge”. —Rom. 8:1; 13:10

Su questa base possiamo vedere che Dio forma un nuovo gruppo di individui raccolti fuori da tutte le nazioni delle quali l’Apostolo dice: “Voi siete … un regale sacerdozio, una nazione santa, un popolo acquistato per Dio”. (1 Piet.2:9) Sebbene siamo liberi dalla Legge Mosaica, possiamo ricavare una grande benedizione esaminandola perché riconosciamo che è stata, santa e buona. Dovremmo cercare di apprezzare il suo significato interiore e il suo spirito, ma con il riconoscimento del fatto che noi siamo giustificati mediante il sangue prezioso di Cristo e non mediante le “opere della legge”.—Rom. 5:8,9; Gal. 2:16

Di conseguenza, come si guarda il decalogo ci coglie la profondità del suo significato. Rispetto al comando, “Ricordati del giorno di sabato,” come Israele spirituale ci rendiamo conto che non siamo sotto la schiavitù per un giorno. Piuttosto, veniamo a conoscere le intenzioni di questo comando e cerchiamo di essere in armonia con il suo spirito. Troviamo che il vero significato del sabato è il “resto” della fede, basato sulla accettazione di Gesù come il nostro Redentore e fare una consacrazione della nostra volontà per fare la volontà di Dio. Così, cominciamo a entrare in questo riposo. D’ora in poi, se noi siamo fedeli al Signore e rimaniamo nel Suo amore il nostro Sabato non finisce mai. ”Noi che abbiamo creduto, entriamo nel riposo”.—Ebrei 4:3

Il nostro ”resto” della fede dovrebbe continuare durante tutti i giorni della settimana. È così che Israele spirituale osserva il sabato ogni giorno di riposo nel lavoro finito di Cristo, cessando dalle nostre proprie opere, e da tutti gli sforzi per giustificare noi stessi attraverso la legge. (Eb. 4:10) Per noi ogni giorno è da ricordare, “per mantenerlo santo”.



STUDI BIBLICI INTERNAZIONALI—Lezione Due

Offerte Accettabili

Versetto chiave: “Vi esorto dunque, fratelli, per le compassioni di Dio, a presentare i vostri corpi in sacrificio vivente, santo e accettevole a Dio, che è il vostro ragionevole servizio.”
—Romani 12:1

Scritture selezionata:
Levitico 22:17-25, 31-33

NELL’ODIERNO VERSETTO chiave possiamo scoprire la base del nostro rapporto con Dio. Nei precedenti capitoli della lettera ai Romani, l’apostolo Paolo aveva stabilito il rapporto che esisteva tra Dio e Israele sotto il patto della legge. Egli disse che avevano uno “zelo per Dio, ma non secondo la conoscenza”. (Rom. 10:2) Paolo spiegò che “Cristo è il fine della legge per la giustificazione di ognuno che crede”. (vs. 4) Più tardi egli affermò che Dio non ha eternamente castigato Israele, ma a causa della loro resistenza ai Suoi comandamenti, anche i gentili sono ora ammessi a partecipare alla “radice della grassezza” del favore di Dio. Questi, dice Paolo, sono stati innestati nell’ “Ulivo” che era Israele perché quei “rami sono stati troncati”.—Rom. 11:17-21

Quelli “innestati” nell’albero di ulivo sono consacrati, i membri del Corpo di Cristo-veri credenti. Essi hanno accolto l’invito del nostro versetto chiave, sulla base della piena fede nel sangue di Gesù come il loro unico mezzo di salvezza. Paolo Più tardi chiarisce che l’età del Vangelo, in cui oggi stiamo vivendo, è “un giorno di salvezza per coloro che accettano questo invito al sacrificio. (2 Cor. 6:2, traduzione Diaglott) Un giorno della salvezza attende Israele e il mondo, dopo che la classe della chiesa è stata completata.—Rom. 11:25,26

Dobbiamo capire che l’invito al sacrificio dovrebbe essere considerato un privilegio, non un dovere o un comando. Paolo sottolinea il fatto che il nostro sacrificio deve essere santo per essere gradito a Dio. Nelle nostre Scritture selezionate da Levitico, troviamo che Israele è stato incaricato di offrire offerte intere, senza macchie, che illustrano il fatto che la giustizia di Dio richiede la perfezione per il perdono dei peccati. Troviamo questo principio che viene anche mostrato nelle offerte registrate nella Bibbia di Caino e Abele. Mentre fu offerto il meglio dei loro possedimenti, fu accettata solo l’offerta di Abele perché vi era incluso lo spargimento di sangue, che era la sola offerta adatta per mostrare il disegno di Dio. Lo stesso principio è stato illustrato nell’istituzione della festa della Pasqua registrata in Esodo 12:3-14.

La parola “sacrificio” nel nostro versetto chiave è tradotta dalla parola greca “thusia”, la cui radice significa “macello”, o un animale macellato. Paolo spiega che siamo nati con un corpo naturale di esseri umani. (1 Cor.15:44-47) Se siamo in piena consacrazione, abbiamo accettato Gesù come il nostro riscatto, il nostro essere terreno non è nostro, ma è stato acquistato con un prezzo. (1 Cor. 6:19,20) Se abbiamo il desiderio di vivere e di regnare con Cristo in cielo, dobbiamo seguire il Suo esempio nel dare la nostra vita terrena con tutti i diritti e i privilegi che ha promesso al mondo dell’umanità nel Regno di Dio che viene sulla terra. Solo il sacrificio di Gesù è stato necessario per equilibrare la bilancia della giustizia per quanto riguarda il riscatto. (1 Cor. 15:21,22) Tuttavia, siamo stati invitati a dare la nostra vita per essere “sepolti con lui mediante il battesimo nella sua morte”, con la promessa che se fedeli, saremo risorti “a somiglianza della sua risurrezione”.—Rom. 6:3-5

Si noti che questo invito a presentare i nostri corpi come sacrificio vivente è realizzato lungo un’alta e nobile linea. Non viene con qualsiasi trappola, ma da un appello alla ragione. Gesù ha detto: “Se qualcuno vuol venire dietro a me rinneghi se stesso, prenda la sua croce ogni giorno e mi segua” (Luca 9:23). Se il nostro sacrificio è eseguito fedelmente, saremo partecipi della natura divina.—2 Piet.1:4



STUDI BIBLICI INTERNAZIONALI—Lezione Tre

La Dedizione Del Primogenito

Versetto chiave: “Quando furono compiuti i giorni della purificazione di lei secondo la legge di Mosè, portarono il bambino a Gerusalemme per presentarlo al Signore.”
—Luca 2:22

Scritture selezionata:
Esodo 13:13-15;
Luca 2:22-32

OGGI LA LEZIONE INSEGNA la differenza tra Gesù e la Chiesa nella loro posizione come primogeniti. Nel nostro versetto chiave possiamo vedere che ogni aspetto della vita di Gesù è stata in linea con i requisiti della legge mosaica, perché egli era un ebreo e obbligato a mantenerli. Egli disse: “non pensate che io sia venuto ad abolire la Legge o i profeti; io non sono venuto per abolire, ma per adempiere”. (Matt. 5:17) mantenendo e adempiendo così, il Patto della Legge, Gesù era in grado di porre fine alla schiavitù della legge; oltre agli Israeliti naturali perché, anche se la legge era perfetta, era impossibile per qualsiasi ebreo di osservarlo completamente come uomini imperfetti.

Troviamo in Luca testimonianza della nostra lezione, i genitori di Gesù lo portarono al tempio quando egli aveva quaranta giorni. Questo era in accordo con i requisiti concernenti i bambini neonati sotto la legge. (Lev. 12:1-7) La narrazione dice che c’era un devoto di nome Simeone di Gerusalemme, a cui era stata assicurata mediante la potenza dello Spirito Santo, che, prima di morire egli avrebbe veduto il tanto atteso Messia. Guidato dallo Spirito al tempio, e tenendo il primogenito bambino nelle sue braccia, benedisse Dio e dichiarò: “i miei occhi hanno visto la tua salvezza, che tu hai preparato davanti a tutti i popoli; una luce per illuminare le genti e gloria del tuo popolo Israele”.—Luca 2:25-32

Giovanni spiega che Gesù è questa luce. (Giovanni 1:9) Egli è il “primogenito dai morti”, il Redentore e “capo del corpo che è la chiesa”, durante questa età del Vangelo. (Col. 1:18-23) Gesù sarà anche il liberatore di Israele e di tutti gli uomini nella Sua venuta nel Regno terreno. (Rom. 11:25,26) Paolo spiega inoltre che Gesù è stato realizzato come sacerdote “dopo la similitudine di Melchisedec.” Egli non ha bisogno quotidiano … , di offrire sacrifici prima per i propri peccati e poi per quelli del popolo, poiché egli ha fatto questo una volta per tutte, quando offrì se stesso”.—Ebrei. 7:15,26,27

In contrasto a Gesù che, senza bisogno di redenzione, i primogeniti menzionati nelle nostre Scritture selezionate, sono stati scelti da Dio per essere santificati per il Suo servizio. (Esodo. 13:2) Successivamente questi primogeniti, erano rappresentati dalla tribù di Levi. (Num. 3:12; Esodo 13:13-15) Nel capitolo precedente dell’originale (12) nella notte di Pasqua, durante la quale l’angelo della morte passò attraverso il paese di Egitto, uccidendo tutti i primogeniti nel paese, tanto uomo che bestia. Al fine di proteggere in Israele tutti i primogeniti da questa piaga, Dio istruì ogni famiglia di prendere un agnello senza macchia il decimo giorno del mese, uccidono al quattordicesimo giorno e spargendo il sangue sui montanti laterali e superiore degli stipiti della casa.—Esodo 12:3-14

Possiamo vedere una bella immagine negli eventi di quella notte che riguardano i primogeniti. A differenza di Gesù, questi primogeniti dovevano essere protetti dalla certezza della morte. L’agnello pasquale, la cui uccisione e spargimento di sangue, forniva questa protezione, era un’immagine di Gesù, nostro Redentore, che l’apostolo Paolo identifica chiaramente: “Cristo nostra Pasqua si è immolato per noi”.—1Cor. 5:7

Così vediamo che Gesù è il capo del corpo, … il primogenito di coloro che risuscitano dai morti”, seguaci nelle Sue orme sono “la chiesa dei primogeniti.” (Col. 1:18; Ebrei. 12:23) Infine, Paolo afferma che il Figlio di Dio “sarebbe stato il primogenito tra molti fratelli.” (Rom. 8:29) rallegriamoci di avere un tale potente redentore amato da Dio.



STUDI BIBLICI INTERNAZIONALI—Lezione Quattro

Dotato Di Umiltà

Versetto chiave: “E chiunque si innalzerà sarà abbassato, e chiunque si abbasserà sarà innalzato.”
—Matteo 23:12;
Marco 12:38-44

Scritture selezionata:
Matteo 23:2-12;
Marco 12:38-44

NELL ODIERNO VERSETTO chiave, troviamo la qualità dell’umiltà in contrasto con la caratteristica dell’orgoglio. La nostra selezionata Scrittura sottolinea l’orgoglio e l’ambizione degli scribi e dei farisei che amavano i posti d’onore e i primi posti nelle sinagoghe. Di queste ha detto Gesù, “osservate dunque e fate tutte le cose che vi dicono di osservare, ma non fate come essi fanno, poiché dicono ma non fanno”.—Matt. 23:3

In contrasto con la vanità e superbia di questi religiosi ribelli, leggiamo costantemente dell’umile personaggio del nostro Maestro. “Voi conoscete infatti la grazia del Signore nostro Gesù Cristo, il, quale essendo ricco, si è fatto povero che voi, affinchè voi diventaste ricchi per mezzo della sua povertà”. “Abbiate in voi lo stesso sentimento che già è stato in Cristo Gesù: il quale, essendo in forma di Dio, non considerò qualcosa a cui aggrapparsi tenacemente l’essere uguale a Dio. Ma vuotò se stesso, prendendo la forma di un servo, divenendo simile agli uomini; e, trovato nell’esteriore simile ad un uomo, abbassò se stesso, divenendo ubbidiente fino alla morte e alla morte di croce.”—2 Cor. 8:9; Fil. 2:5-8

Abbiamo qui un esempio della relazione tra umiltà, orgoglio e essere esaltato. Mentre gli scribi e i farisei esaltarono se stessi a causa dell’orgoglio nella loro posizione, Gesù fu innalzato da Dio per la sua umiltà e ubbidienza a Lui. Paolo continua dicendo che Dio esaltò grandemente Gesù, e gli ha dato un nome che è al di sopra di ogni altro nome: che nel nome di Gesù ogni ginocchio si pieghi nei cieli e le cose in terra; … e ogni lingua proclami che Gesù Cristo è il Signore, a gloria di Dio Padre”.—Fil. 2:9-11

Chiunque, che con l’orgoglio cerchi di esaltare se stesso, nel farlo desidera un presente onore. Dobbiamo evitare questa debolezza della carne, come Gesù ha invitato i suoi discepoli: “Quando tu fai l’elemosina, non suonare la tromba davanti a te, come fanno gli ipocriti, … che essi possono avere la gloria degli uomini. In verità vi dico che essi hanno la loro ricompensa.” (Matt. 6:2) La nostra esaltazione non è prevista in questa vita, ma nella prossima, dopo che il nostro sacrificio sia stato completamente consumato. “E quando apparirà il sommo pastore, riceverete la corona della gloria che non appassisce … rivestitevi di umiltà, perchè Dio resiste ai superbi ma dà grazia agli umili. Umiliatevi dunque sotto la potente mano di Dio, affinchè egli vi esalti al tempo opportuno”.—1Piet. 5:4-6

Gesù ha dato una lezione importante, attraverso l’esempio di un piccolo bambino, di come si potrebbe ricevere una celeste esaltazione. “Allo stesso tempo i discepoli si avvicinarono a Gesù dicendo: Chi è il più grande nel regno dei cieli? E Gesù ha chiamato un bambino a lui e lo pose in mezzo a loro e disse: “In verità vi dico: se non vi convertite e non diventate come piccoli fanciulli, voi non entrerete affatto nel regno dei cieli. Perciò chiunque diventerà piccolo come questo bambino, sarà il più grande nel regno dei cieli”.—Matt. 18:1-4

Un ulteriore esempio di uno dotato di umiltà è previsto nella nostra Scrittura selezionata di Marco 12:38-44. In questo passaggio si trova la povera vedova dei “due spiccioli” il più generoso dono di quelli di tutti i ricchi che hanno dato “della loro abbondanza”. Cerchiamo di essere come lo stesso umile personaggio com’è illustrato dalla povera vedova e da un piccolo bambino.



Associazione Studenti Biblici Aurora