AURORA
Novembre-Dicembre 2008

Contenuto Di Questo Numero

  1. Il Gran Giorno di Ringraziamento
  2. La Nascita Del Messia
  3. Spirito Santo
  4. Speranza-Restaurazione

Il Gran Giorno di Ringraziamento

OGNI ANNO NEL mese di Novembre, il popolo del Nord America celebra il (Giorno di Ringraziamento) (Thanksgiving Day). Crediamo che sia appropiata la publicazione di questo articolo che descrive un giorno nel futuro più grande del giorno “Del Ringraziamento.”

Il ringraziamento e l’espressione naturale di gratitudine per i benefici ricevuti. La gratitudine è una delle virtù che il creatore richiese dalle Sue creature; un essere che e ingrato senza dubbio e indegno di ricevere dei benefici dal suo creatore o dai suoi simili. Con il principio dell’autunno la natura riveste la campagna dai suoi più belli e brillanti colori non meno meravigliosi di quelli della priomavera o dell’estate, e dopo che la stagione da la sua cuota dei frutti maturi per l’uso invernale, viene la grande festa nazionale d’America. (il giorno del Ringraziamento)

E convenevole avere una volta all’anno un giorno nazionale di Ringraziamento per tutti i benefici ricevuti dal Sommo Creatore, il grande donatore di ogni cosa; ma per il cristiano veramente ogni giorno dell’anno dovrebbe essere un giorno di Ringraziamento.

Trecento ottasette anni fà, un piccolo gruppo di Pellegrini proveniente dalla vecchia Europa sbarcarono (in quel tempo) nel nuovo mondo e fondarono la colonia nella zona di Plymouth Mass. Essi erano in cerca della libertà di odorare Iddio secondo la loro coscienza. Dopo un viaggio tempestoso attraverso il Nord Atlantico Fra la quale alcuni di loro morirono durante il viaggio) quelli che rimasero sbarcarono sulle spiaggie delle foreste Americane. Un anno dopo come lode e ringraziamento al creatore che li aveva guidati, serretti e protetti durante il lungo viaggio e difficoltose esperienze, essi fecero una grande festa, prima di tutto hanno reso onore e ringraziamenti al Signore e inoltre hanno invitato gli Indiani Americani a celebrare la festa con loro.

Sotto la distesa del cielo, le grande tavole furono preparate e su di essei furono posti frutti e vegetali che loro avevano coltivato e raccolto, e poi i tacchini selvatici arrostiti, che furono portati dagli Indiani che vivevano in quelle zone. Questa festa fù celebrata con i cuori pieni di gratitudine; inni di lode risuonarono nella foresta e ferventi preghiere di ringraziamento furono offerti al Signore che aveva guidati e preservati questi Pellegrini dai pericoli del mare e poi dall’ostilità degli Indiani nativi di quelle zone, alla quale mai un essere umano di pelle bianca aveva sceso nel loro territorio. Questo avvenne tracento ottantasette anni fà. Oggi l’America e una potente nazione che abbraccia un vastissimo territorio dall’Atlantico al Pacifico. L’eredità della libertà per cui i padri di questa nazione lottarono e soffrirono tanto per assicurarla ai loro discendenti, e ancora preziosa nel cuori di molti.

La libertà di religione e ancora in effetto. Diversi centinaia di credi religiosi sono rappresentati nella nazione. La Sacra Bibbia in centinaia di lingue può essere ottenuta da tutti, e milioni di copie sono stampate e distribuite ogni anno. Ai predicatori é permesso di dare la loro interpretazione delle sue pagine. Un grande numero di Seminari teologici sono stati stabiliti per insegnare le Sacre Scrittute. Nelle grandi città sono stati erette chiese a cattedrali, scuole che dedicano parte del tempo per insegnamenti religiosi. Molto e stato fatto nel nuovo mondo.

Eppure malgrado il fatto che vi sono molte motivi per la gratitudine, in tutto il mondo v’è una nebbiosa oscurità di tristezza ed incertezza. La povertà specialmente nelle zone Africani deruba la vita della libertà che essi dovrebbero godere. La violenza, la disoccupazione e l’egoismo sono terribile elementi alla quale si notano in tutto il mondo. Tutte queste cose le sappiamo, e sapendole come noi possiamo lodare l’Iddio dell’universo che le permette? Purtroppo a tale domanda rispondiamo che il Signore (l’Iddio di amore) li ha permessi acciocchè lumanità si deve rendere conto che ignorando e disubidiendo le leggi divine le conseguenze sono sempre sfavorevole.

Ma siamo grati al Signore perchè in base agl’insegamenti delle Sacre Scritture tutte le condizioni triste di seimila anni (della storia umana) stà rapidamente per chiudersi. Le Scritture profeticamente ci indicano i tempi in cui viviamo. Sin dal 1914 in poi la scienza su tutti i livelli ha fatto un passo così veloce che l’uomo stesso non é capace di dare una ragionevole risposta per questo grande progresso. Benchè la seconda guerra mondiale fù un colpo mortale per la civiltà distrugendo anche la stabilità del sistema sociale, il progresso scientifico ha fatto un passo velocissimo, ma milioni di voci in tutto il mondo chiedono soccorso ed assistenza per migliorare la loro vita. Il cuore di milioni di persone in diversi cantoni del mondo è in agonia.

In base agli eventi mondiali, la fine del presente ordine sociale e vicino. Ciò non significa la fine o distruzzione di questo pianeta (la terra). Il vento, il fuoco, l’acqua ed altri elementi usati per descrivere il finale conflitto mondiale sono simbolici e non letterale. E bene ricordare che lo scopo Divino (nel piano del Signore) non fù, e non è, per distruggere la terra, ma più tosto di distrugere i malvaggi sistemi governati dagli uomini corrotti, e stabilire sulla terra un nuovo sistema, una legge universale di uguaglianza e giustizia per tutti, controllato e governato dal Signore. In armonia con le Scritture, sotto le direttivi del Signore: La legge viene diramata da Sion (il trono di Dio), e la parola viene diramata da Gerusalemme.

Dio, in cooperazione col Suo figliolo Cristo Gesù, secondo il Suo piano di salvezza ed in armonia con le Sacre Scritture, intende elevare l’umanità allo stato d’una gloriosa pefezzione per cui l’aveva creato. Noi immensamente ci rallegriamo nel sapere che la razza umana sarà nuovamente ristorara alla sua originale perfezzione e che questo progresso di trasformazione comincerà nel prossimo futuro. Questa quindi e una ragione di gratitudine e ringraziare il Signore per questo meraviglioso piano di salvezza, non soltanto per quelli che lo amano e l’adorano, ma anche per quelli che non lo adorano e lo conoscono. Il meraviglioso versetto biblico scritto nell’evangelo di Giovanni 3:16 dice: “Poiché Dio ha tanto amato il mondo che ha dato il suo unigenito Figlio affinchè chi unque crede in lui non perisca, ma abbia vita eterna.”

Il gran Giorno di Ringraziamento per il mondo e vicino. Esso comincerá a manifestarsi dopo che il “gran giorno di distretta” menzionato nelle Scritture avrá distrutto tutti i vecchi sistema del mondo che per scoli hanno causato guerre, distruzioni e morte di milioni di persone innocenti. Infatti secondo, la storia secolare, nel periedo di quattro mila anni, vi furono nel nostro pianeta solo trecento settanta cinque anni di pace. Eventualmente, quando gli occhi dei popoli della terra verranno aperti, allora realizeranno che il passato e stato una triste notte di dolore e pianti Non appena la Mattina del Millennio spunterá allora si edempirá la profezia del profeta Isaia che inspirato dall’Eterno Dio scrisse: “Non si fará ne male ne distruzione su tutto il mio monte (terra) santo, poichè il paese sarà ripieno della conoscenza dell’Eterno, come le aque ricoprono il mare.”—Is. 11:9

In quel tempo Iddio adempirà le Sue promesse e porterà a compimento il Suo Piano di salvezza. Il dolore, il pianto e la morte verranno distrutti, e Iddio porterà a compimento il Suo piano di salvezza. Egli abisserà la morte in eterno. Egli asciucherà le lagrime di tutti i popoli della terra che per seimila anno hanno sofferto a causa del peccato che i primi nostri genitori hanno disubudito nel Giardino dell’Eden. Il Profeta Isaia nel capitolo 25:9 scrisse: “In quel giorno si dirà: Ecco questo é il nostro Dio, in lui abbiamo sperato ed egli ci salverà. Questo è l’Eterno in cui abbiamo sperato; esultiamo e rallegriamoci nella sua salvezza.” Nel capitolo 21 dell’Apocalisse l’Apostolo Giovanni ispirato dalla potenza Divina scrisse: “Ed io Giovanni vidi la Santa Citta, la Nuova Gerusalemme che scendeva dal cielo presso a Dio, pronta come una sposa per il suo sposo. E udii una gran voce dal cielo, che diceva: “ecco il tabernacolo di Dio con gli uomini! Ed egli abiterà con loro, e essi saranno suo popolo e Dio stesso sarà con loro e sarà il loro Dio.”

Il gran Giorno di ringraziamnento di Mille Anni sarà celebrato da tutti i popoli che abita sulla terra. Tutti i santi profeti della Bibbia hanno parlato di quella meravigliosa età. Il profeta Isaia nel capitolo 35:1-10 scrisse: “Il deserto e la tarra arida si rallegreranno, la solitudine gioirà e fiorirà come la rosa. I riscattati dell’Eterno torneranno, verranno a Sion con grida di gioia e un’allegrezza eterna coronerà il loro capo, otterranno gioia e letizia, e il dolore e gemito fugiranno.”

Questi descrizioni profetici descrivano quello che avverrà nel glorioso regno del Millennio. Quelli che dal Signore saranno stati riscattati col prezioso sangue di Cristo Gesù, ritorneranno dalla tomba nella risurrezione e verranno in Sion con canto e all’egrazza eterna; otterranno gioia e letizia e il dolore e i gemiti fuggiranno.” Periocchè quello sarà il regno di Dio sulla terra, un età meravigliosa di dirittura, giustizia e verita. Il gran Governatore sarà Cristo Gesù (il nostro esaltato e glorioso Signore, alla quale.” Avrà dominio da un mare all’eltro e in su tutta la terra.

Con il peccato, dolori e sofferenze passate via, e la prospettiva della vita offerta a tutti, i popoli realizzeranno che Dio è amoroso, e loro stessi impareranno ad amare, lodare e adorare Colui che ha portato a compimento questa potente liberazione. In quel giorno di benedizione e di pace per tutti, veramente sarà il grande Giorno Di Ringraziamento.




La Nascita Del Messia

LA NASCITA DEL messia per il mondo cristiano fu il più grande evento nella storia del cristianesimo. Ogni anno viene celebrata nel mese di Dicembre, ma, in verità non abbiamo nessuna conferma biblica della Sua nascita, in tal mese. Invece molti studiosi conoscenti della storia biblica, dimostrano ch’essa ebbe luogo al principio del mese di Ottobre. Tale data può essere stabilita con esattezza, esaminando la data in cui ebbe inizio il Suo ministerio e quella in cui lo terminò. Quindi, l’opinione concorde di tutti indica che il ministerio di Gesù ebbe la durata di tre anni e mezzo come ci affermano anche le Scritture e terminò con la Sua crocifissione, nel tempo della festività di Pasqua, celebrata annualmente, inprimavera.

A noi interessa, principalmente, saper che Gesù nacque. La data di nascita ha solo una relativa importanza storica, mentre e da tener presente che, nel corso della festività natalizia, sin dai tempi remoti, lo spirito di gratitudine si manifesta nel mondo cristiano col scambiarsi dei doni alla quale la maggioranza dei credenti lo fanno commemorando la nascita del Messia della salvezza di tutto il mondo. Noi crediamo che se ciò vien fatto in uno spirito di amore e devozione, tale usanza commemora anche la data in cui il Padre celeste erogò il più grande dono, che niuno avrebe potuto immagginare, inviandoci Gesù, nostro Redentore e Salvatore. E d’esso l’Apostolo Paolo, scrivendo ai fratelli e sorelle che abitavano nella città di Corinto (Grecia) disse: “Ringraziato sia Iddio per il Suo dono, (Cristo Gesù) ineffabile.” Termine che più appropriatamente avrebbe duvuto essere tradatto, (Indescrevibile), in quanto e imposibile alla mente umana il discernere l’alto significato del mirabile dono concesso da Dio.

In Gesù, reperiamo il grande dono di Dio, al quale, come ci e indicato il Padre celeste ne fà seguir tante altri doni per le Sue creature umane, che a voltle, nella nostra capacità mentale non li notiamo. “Iddio ha erogato ricchezze e tesori all’uomo e gli ha dato anche il potere di goderne e di penderne la sua parte e di gioire della sua fatica, e questo un dono di Dio.”

DONI SPIRITUALI

In definitiva, il comportamento appropriaro, per i seguaci di Gesù, durante questo mese di dicembre, come, del resto, in ogni altro tempo, deve essere forgiato della più grande riconoscenza e devozione per il Signore, prima pe i doni Spirituali che Egli ci ha concessi e ci accorda ancora, indi per quelli che ci eroga per l’eterno benessere che ci conduce alla grande “Salvezza.” Perciò, teniamo presente quanto, ancora Paolo, ci dice: “… gli è per grazia che voi siete stati salvati, mediante la fede; e ciò non vien da voi: è il dopo di Dio.” (Efes. 2:8) Che ci è erogato tramite il Suo diletto Figliuolo, come ci assicura l’Apostolo, nel dire ai Romani 6:23: “il dono di Dio è la vita sterna in Cristo Gesù, nostro Signore.”

Per meritare tale grandioso dono, occorre, nutrire una fede tenace e dimostrare la piena consacrazione a Dio, nell’eseguire la Volontà del Padre celeste, abbandonando del tutto la nostra. Così otterremo questa suprema Grazia Sua, che l’apostolo Giovanni ci presenta, in questa sublime espressione: “Iddio ha tanto amato il mondo (le creature umane), che ha dato il Suo Unigenito Figliuolo, affinché chiunque crede in Lui, non perisca ma abbia vita eterna.”—3:16

SPECIALE DISCERNIMENTO

Mediante il dono dello Spirito Santo, noi siamo rigenerati a nuova vita e diveniamo “Nuove Creature in Cristo Gesù.” Anche prima del dono dello Spirito Santo. Gesù disse ai Suoi seguaci fedeli: “A voi è dato conoscere il mistero del Regno dei cieli” (Matt. 13:11) e ciò costituì un privilegio speciale, poiché comprendendo i “misteri del Regno” si resero atti a seguire Gesù, qual loro Messia ed ottenere il massimo dono dello Spirito Santo, alla Pentecoste Divenuti, quindi, Nuove Creature in Cristo Gesù, poniamo a parte le nostre speranze mondane, le nostre méte ed ambizioni per mirare soltanto ed unicamente ad ottenere quanto ci è stato promesso dalla Parola di Dio. E la fede nel Sommo Potere del Creatore agisce quale incentivo per un rapido sviluppo e maturazione dei frutti dello Spirito, concedendoci la Sua Grazia.

Per la quale continuiamo-umilmente e fedelmenete a sottometterci all’influenza di Santita, onde ci sia provveduta l’eltrata nel Regno eterno del nostro Signore e Salvatore, Gesù Cristo. (2 Pietro 1:4-11) Cosi, siamo anche, unti dallo Spirito Santo e, per tale unzione, siamo autorizzati a proclamare il glorioso Evengelo del Regno. Come e quanto sono contrastanti le “voci” che si sentono e si vedono nel mondo di oggi (specialmente nel mondo religioso) falsi profeti e grandi oratori ignorando completamente le profezie delle Sacre Scritture tendono ad assicurare o trovare rimedii atti a porre il mondo sulla via di assestamento, verso una intesa pacifica fra i popoli. Ma niuno riesce a porre freno al dilagare dell’egoismo che produce miserie, atrocita e sfociano in guerrigle insensate. Il Signore soltanto, ci ha dato il comprendimento atto a discernere il remedio che riuscira a rinsasvire le genti impazzite a proclamare quale sarà questo rimedio, onde sia comprensibile per tutti. Per tale motivo, Egli ci ha erogato l’unzione dello Spirito Santo.

Ma oltre al dono divino dello Spirito Santo, noi godiamo di molte altre benedizioni, larciteci dalla infinita bonta di Dio. Dal Suo Spirito, siamo guidati e “suggellati.” ‘Lo Spirito stesso attesta, insieme al nostro spirito, che siamo figlioli di Dio; e, se, siamo anche eredi; eredi di Dio e coeredi di Cristo, se pur soffriamo con Lui, affinche siamo, anche, glorificati con Lui.’ (Rom. 8:16-17) A tal proposito l’Apostolo Paolo scrisse: ‘Poiche a voi e stata data la grazia per amore di Cristo, non solo di credre in lui, ma anche di soffrire per lui.’ (Filip. 1:29) Il dono del discernimento, mediante il quale siamo abilitati a riconoscere Gesù, nostro Redentore, nonchè il giusto Re della terra e prezioso, ma anche un sommo privilegio soffrire per Lui, in quanto, come ci afferma l’Apostolo, e noi riconosciamo, cio costituisce la base fondamentale per essere reputati degni di vivere e regnare con Lui.



CONTINUAZIONE DELL’ARTICOLO
—Settembre-Ottobre

Spirito Santo

INSEGNATI DA DIO, MEDIANTE LO SPIRITO

PER TUTTO CIÒ che abbiamo imparato, circa lo Spirito del Signore e le Sue Opere sul Suo popolo, per mezzo del Suo luminoso influsso nella loro menti, atto a rimuovere qualsiasi errore per la Sua Parola di Verità, siamo in grado di comprendere ed apprezzare quanto ci dice l’Apostolo: “le cose che occhio non ha veduto e orecchio non ha udito e non sono salite nel cuore dell’uomo, sono quelle che Iddio ha preparate per coloro che l’amano. Ma Iddio le ha rivelate a noi per il Suo Spirito, perciòcché lo Spirito investiga ogni cosa, eziandiò le cose profonde di Dio.” (I Cor. 2:9) Ciò vuol dire che noi, avendo sottomessa la nostra volontà al Signore, onde fossimoinsegnati da Lui a camminare nelle Sue vie, siamo entrati in armonia con la Sua mente, la Sua volontà ed il Suo Spirito. E, quindi, avendo una nuova mente, siamo in grado di vedere le cose sotto una nuova luce; tutte le cose divengono nuove per noi e siamo spinti ad investigare le cose profonde di Dio, onde conoscere e fare la sua volontà, come s’addice ai Suoi ubbidienti figliuoli, Avendo la mente e lo Spirito del Padre, facciamo attenzione alle Sue istruzioni, onde procedere sempre in armonia con Lui, “Infatti, chi, fra gli uomini, conosce le cose di Dio, se non lo Spirito di Dio.” (I Cor. 2:11) In effetti, come niuno può conoscere il pensiero d’altri, se non gli è rivelato, così niuno può comprendere la mente ed i Piani divini, se non perviene all’armonia con la mente divina, e non riceve, lo Spirito Santo.

“Or noi abbiamo ricevuto non lo spirito del mondo, ma lo Spirito il quale è da Dio, acciocché conosciamo le cose che ci sono donate da Dio” (I Cor. 2:12); “or l’uomo animale non comprende le cose dello Spirito di Dio, perciòcchè gli sono pazzia, e non le può conoscere, conciòssiacché si discernono spiritualmente.” (I Cor. 2:14) Queste cose possono essere comprese solo da coloro che hanno lo Spirito o mente di Dio; lo Spirito della Verità, e siano in armonia con dirittura, onde poter conoscere appieno i principii divini e poter divenire figli ubbidiente, sempre più “ripieni dello Spirito” della Verità, e dello Spirito d’ubbidenza a questo Spirito. Però essi non pervengono a questa condizione nel paragonare le cose spirituali con le cose naturali, come abitualmente l’uomo naturale tende di fare, ma seguendo il consiglio di Dio, “adattino parole spirituali a cose spirituali.” (I Cor. 2:13) “Ma l’uomo spirituale (colui che ha ricevuto la mente sana o Spirito Santo) giudica ogni cosa (possiede l’idoneità di comprendere e calcolare convenientemente e, nello stesso tempo, le cose umane e quelle spirituali alla luce del piano di Dio) ed egli stesso non è giudicato da alcuno.” Niun uomo naturale può comprendere o giudicare giustamente i motivi che spingono la “nuova creatura a sacrificare volontariamente delle cose ben valide, agli occhi dell’uomo naturale, in cambio di speranze e di prospettive che sono, per se stesso, irreali ed irragionevoli. Perciò, i seguaci del Signore sono” considerati come pazzi “da coloro che hanno la mentalità del mondo, poiché hanno lo spirito del mondo.”—I Corinzi 2:12-16; 4:10

PARAKLETOS IL CONSOLATORE

Il termine greco “parakletos,” in Giovanni 14:16, 26, è stato tradotto “consolatore” e, poiché il significato originale, dal greco, è consolare, pacificare, o dar sollievo,” facciamo rilevare che il termine apropriato da scegliere è fra questi: “aiuto, incoraggiamento, assistenza.” Infatti, la promessa del Signore preannunziava l’invio dello Spirito Santo, che il Padre avrebbe mandato in nome di Gesù, onde fosse sempre fra i suoi seguaci, per assisterli, incoraggiandoli ed aiutandoli, in ogni congiuntura che lo richiedesse; e costituirebbe una potenza santa per la quale Egli avrebbe guidato e diretto il Suo popolo, abilitandolo a “camminar per fede e non per vista.” In veritü, nostro Signore ci fa comprendere che tutte le ministrazioni dello Spirito sono Sue proprie, allorché dice: “Non vi lascerò orfani; tornerò a voi” (vs. 18): Egli identifica, così, lo Spirito Santo con se stesso. Se qualcuno non ha lo Spirito di Cristo, non è di Cristo” e, quindi, non ha l’aiuto divino (parakletos).

Questa potenza divina è con l’intera Chiesa, tuttavia ciascun membro riceve, personalmente la sua parte del santo influsso, essendo connesso individualmente con i canali dello Spirito. La Verità essa stessa è il principale canale dello Spirito della Verità; ma tutti coloro, che sono in stretta connessione ad essa e ne hanno lo Spirito, costituiscono altrettanti canali per mezzo dei quali lo Spirito esercita su altri il suo influsso e li aiuta.

La potenza o Spirito di Dio è invisibile agli uomini, però i suoi efffetti sono tangibili e visibili. Essa può essere illustrata paragonandola alla forza emessa dalla corrente elettrica attraverso al filo di rame; poiché è invisibile, però, al momento in cui il motore di un carro è messo in contatto col filo metallico, l’energia si manifesta nel mettere in moto il carro. Grazie ad un altro dispositivo la stessa energia illumina il carro; per mezzo d’un altro lo riscalda; mentre per un’altra istallazione, permette d’ottenere le comunicazione telegrafiche e telfoniche. Con un funzionamento normale e favorevole questi sono tutti beneficii dovuto alla energia elettrica, ma può anche essere utilizzata per dare la morte, come nel caso della sedia elettrica. Così lo Spirito Santo è l’energia spiriituale, o potenza di Dio-essa pone in movimento, rischiara, riscalda, istruisce tutti coloro che, avendo in se stessi le condizioni, sono messi in contatto con Lui a mezzo dei suoi canali; e può anche infliggere la morte (morte seconda) ai malvagi peccatori. Com’è, quindi, necessario che ogni membro del popolo di Dio abbia il proprio corredo ed il collegamento per essere ripieno dello Spirito e reso attivo nell’esplicazione di tutte le opere buone!

In rapporto a quanto illustrato, non risulta in niun modo che l’opera esplicata dal Consolatore, sia attribuibile ad altro o ad una terza persona, compresa nella trinità di Dio, poiché crediamo di aver dimostrato con evidente chiarezza che “l’aiuto, l’incoraggiamento l’assistenza” costituiscono l’energia trasfusa dallo Spirito Santo del Padre e del Figliuolo, alla Chiesa. Perciò Gesù dichiara: “Ecco, io sono con voi in ogni tempo, sino alla fine del mondo”—non in carne, ma in ispirito.




Speranza-Restaurazione

IL PROFETA DAVIDE scrisse: “Quando io considero i tuoi cieli, opera delle tue dita; la luna e le stelle che Tu hai disposte, che cosa è l’uomo che tu ne abbia memoria? Ed il filiuol dell’uomo, che tu ne prenda cura? Eppure, Tu lo hai fatto poco minor degli Angeli e l’hai coronato di gloria ed onore. Tu lo hai fatto signoreggiare su l’Opera delle Tue Mani.”—Salmo 8:3-6

Davide fu un uomo dedito alla pùò riverente meditazione, invocatore della Grazia divina e pervaso da viva ammirazione della magnificenza di Dio, rispetto a quella dell’uomo, per cui scrisse: “I cieli raccontano la gloria di Dio ed il firmamento annunzia l’Opera delle Sue Mani. Un giorno sgorga parole all’altro; una notte communica conoscenza all’altra.” (Salmo 19:1-2) E, nell’8º Salmo, già menzionato, Davide puntualizza la grandiosità di Dio, rispetto al Figliuolo dell’uomo.

Davide fu un Profeta di Dio e, mentre i Profeti del Vecchio Testamento non compresero appieno i Propositi divini, racchiusi nelle profezie loro ispirate dall’Eterno, egli riuscì a comprendere e divulgare che Dio, nel suo interessamento per l’umanità le avrebbe donato un Messia, onde la visitasse, e, quindi, dispensasse a tutti le ricche benedizioni di pace, gioia e vita che aveva prestabilito di concederle, Perciò Davide, commosso da tanto amore e grazia di Dio, chiede a sé stesso ‘che cosa è l’uomo da meritare che Dio lo tratti così meravigliosamente, dispensandogli tante ricche benedizioni.

L’indagine di Davide, concernente la natura umana ed il posto suo nel Piano divino, risiede nelle esposizioni di eventi e profezie bibliche, che ci consentono di documentarci su la Creazione della terra quanto in essa fiorisce, vive e sussiste e di quella originale dell’uomo. E, mentre c’è documentata la gloria ed il dominio originale dell’uomo, a tale concessione divina, sussegue la perdita del favore divino, dipesa dal peccato adamico. La dichiarazione può essere considerata una profezia del tempo in cui l’originaria gloria e dominio dell’uomo sarà restaurata ed instaurata. Ciò è chiaramente esposto da Paolo, agli Ebrei 2:6-9.

Citando Davide, egli scrive: “Qualcuno ha in un certo luogo attestato, dicendo: ‘Che cosa è l’uomo che tu ti ricordi di lui? Tu l’hai fatto di poco inferiore agli Angeli; lo hai coronato di gloria e d’onore; tu gli hai posto ogni cosa sotto i piedi, col sottoporgli tutte le cose, Egli non ha lasciato nulla che non gli sia sottoposto. Ma, al presente non vediamo ancora che tutte le cose gli siano sottoposte; ben vediamo, però Colui che è stato fatto di poco inferiore agli Angeli, cioè Gesù, coronato di gloria e d’onore, a motivo della morte che ha patito, onde, per la grazia di Dio, gustasse le morte per tutti.”

Spesso siamo spinti ad applicare l’espressione “… ben vediamo Gesù …” nel porre in luce le santi ed ammirevoli qualità e doti sue, quali l’amore, la pazienza, la grazia lo Spirito del perdono, quello del sacrificio di sé stesso, nel dar la vita sua per la Redenzione e la Salvezza del mondo. Queste meravigliose pecularità risaltano in Gesù, al punto che sono ben pochi coloro che non le notano e siano attratti a Lui: e tanto, che fu-ed è restataincisa nella mente di molti l’espressione di Paolo “BEN VEDIAMO GESÙ.”

Rileviamo, ancora, la sequenza del pensiero di Paolo: “Ma, pur ora, se non vediamo le cose che Gli sono sottoposte … ben vediamo Gesù! Qui, Paolo sta a chiarire quel che vediamo e quel che non vediamo, circa lo svolgimento del Piano di Dio. Vediamo, però, i primi passi essenziali nel preparare l’effettuazione dei gloriosi Proponimenti di Dio.

All’uomo, in origine, fu concesso il dominio della terra e di quanto in essa fioriva, cresceva, viveva e sussisteva. Ma, alla sua infrazione alle Leggi del Padre celeste, perdette le Sue gloriose concessioni. Ed ecco che ora noi “vediamo” Gesù entrare nella sfera d’azione. Lo “vediamo … fatto, per un pò di tempo, inferiore agli Angeli, indi, coronato di gloria e d’onore “affinché per la grazia di Dio, gustasse la morte per tutti.” (Ebrei 2:9) Quivi, Paolo presenta il Piano divino e, per quanto in succinto, espone magistralmente, il recupero dell’uomo dal peccato e dalla morte, nonché la conseguente restaurazione sua alla gloria originaria del dominio su la terra.

Così, reperiamo il meraviglioso esempio di chiarezza, col quale il Nuovo Testamento interpreta le profezie del Vecchio Testamento. Se non avessimo avuta questa chiarificazione, forse avremmo potuto facilmente concludere che Davide, nell’8º salmo, si fosse riferito, semplicemente, al dominio che il Creatore concesse, in origine, alla Sua Creazione umana. Perciò, Paolo rivelò essere una profezia la dichiarazione di Davide, di cui al citato 8º salmo e, quindi, un evento d’un tempo a venire, nel quale sarà effettuato il compimento del Piano di Dio. Perciò vedemmo-e “vediamo”-in Gesù Colui che venne su la terra, quale essere umano a soffrire ed offrire la Sua Vita per la redenzione-o prezzo, corrispondente a riscattare l’umantà. Vediamo, quindi, Gesù offrire la Sua Vita, per ottenere quella di tutti; vediamo il riottenimento della vita originale al completo e, quindi, l’uomo restaurato, nella gloria e nel dominio che ebbe orginariamente.

Perciò, coloro che nutrono fede nel Suo sangue e si offrono, in assoluta dedizione, ad eseguire la volontà del Signore, possono divenire uomini liberi in Cristo. EGLI preannunziò, anche, la liberazione di color che giacciono nelle tombe: che la Bibbia considera quali captivi della morte. Infatti, in Giovanni 5:28-29 è riportato che Gesù disse: “l’ora viene, in cui tutti quelli che sono nei sepolcri, udranno la mia voce e verranno fuori; quelli che hanno operato bene, in risurrezione di vita; e quelli che hanno operato male, in risurrezione di giudicio.” E, a convalida di questa Sua proclamazione, dimostrò, materialmente, come avrebbe potuto concretizzare quanto affermava, mediante il Potere concessogli dal Padre celeste, risuscitando, dal sonno della morte in cui giaceva, da 4 giorni, Lazzaro, con questa semplice chiamata: “Lazzaro, vieni fuori! …” –Giov. Cap. II)

L’anno di grazia dell’Eterno,” menzionato al versetto 2 del 61º capitolo d’Isaia, si riferisce all’era Cristiana, quando i credenti furono invitati a seguire Gesù nella morte sacrificale cui Paolo (Romani 12:1) si riferisce, esortando i fratelli ad “offrire i loro corpi in sacrificio vivente, santo, accettevole a Dio.” Gesù non citò, quindi, tal versetto in cui Isaia dichiara l’anno di grazia dell’Eterno “giorno di vendetta del nostro Dio,” poiché tal giorno si riferiva-come si riferisce-al tempo d’angoscia, in cui sarà coinvolto l’ordine sociale, alla fine di questa èra. Perciò non è il caso di parlarne. Comunque sia, il mandato, concesso dallo Spirito Santo di predicare l’Evangelo del Regno, s’estende anche a tutti gli altri seguaci di Gesù ed è nostro sommo privilegio poterlo proclamare oggi “nel gran giorno di vendetta (Daniele 12:1; Matteo 24:21-22), o di grande afflizione,” che incombe su tutti.

Una delle promesse originali, per le quali Iddio avrebbe benedette tutte le famiglie della terra, fu espressa ad Abrahamo, in questi termini: “in te saranno beneditte tutte le famiglie della terra. Quest’ altra fu pronunziata per Isacco: “ … tutte le nazioni della terra saranno benedette nella tua progenie.: (Genesi 26:4) Or, questa progenie, come ben apprendiamo, nel Nuovo Testamento, è Cristo, per cui l’Apostolo ci afferma che i suoi seguaci sono anche essi “credi secondo la promessa”, Galati 3:27-29, poiché appartengono alla sua progenie. Ed è tramite loro che “la conoscenza della gloria di Dio riempirà tutta la terra.”

Essi saranno I governatori del Regno Messianico, Apoc, 20:5, tutta l’umanità sarà loro soggetta ed I discendenti naturali d’Abrahamo, in linea diretta, della generazione vivente, saranno I primi a ricevere le benedizioni preannunziate e prestabilite: per cui ritorneranno nella terra promessa.

Il “manto della giustizia” costituisce il merito sacrificio di Cristo, concesso a tutti coloro che hanno dato-e stanno dando-la loro vita nel servire IDDIO. Indossando questo “manto” le loro opere divengono accettevoli a Dio.

Le locuzioni “nuovi cieli e nuova terra” menzionate nel nostro testo, non si riferiscono a nuovi universi, ma simboleggiano: i nuovi cieli, gli eventi spirituali; la nuova terra i nuovi governi. Ovvero, le due fasi governative del Regno Messianico. Pietro, nel 13º v. del 3º capitolo, alla sua seconda Epistola, si riferisce a questa promessa e l’apostolo Giovanni ebbe una visione “del nuovo cielo e della nuova terra … ed udi una voce che stabiliva, per quel tempo, l’annullamento della morte.”—Apocalisse 21:1-4

PURIFICAZIONE DEL TEMPIO

Il “Tempio” del Signore è stato in corso di preparazione per tutta l’età evangelica. Quando completo, sarà composto di Gesù e dei suoi fedeli seguaci, la “piccola gregge.” E’ a questa classe del Tempio nella carne che la profezia di Malachia 3:1 si applica. Questo testo dichiara che il Signore verrebbe subitancamente nel suo Tempio. In Matt. 11:30 Gesù applica il principio del versetto, riferendosi al messaggiero che “prepararebbe davanti a me,” a Giovanni Battista. Ovviamente, allora, il rimanente della profezia cominciarebbe ad avere il suo compimento al primo avvento di Gesù. I Pietro 4:17 dice che il giudizio cominciò dalla casa di Dio ed ha continuato per tutta l’età evangelica. Il dire che Gesù “Venne nel suo Tempio per fare giudizio” nel 1918 esprime solo una supposizione, non avendo alcun significato scritturale, mentre si disriguarda il fatto concernente il tempo ed il metodo che Iddio tratta con coloro che Egli ha chiamati e preparati per vivere e regnare con Cristo.

Descrivendo con più dettagli l’era lungo giudizio della chiesa, il profeta coninua: “Chi potrà sostenere il giorno dellal sua venuta? Chi potrà rimanere in piè quando Egli apparira?” (Malachia 3:2) L’Apostolo Pietro parla della “fornace accessa” per la quale tutta le classe del tempio è provata; e Paolo scrisse; “Chi si pensa di state ritto guardi di non cadere.” (I Pietro 4:12; I Cor. 10:12) Malachia aggiunge che il Signore “siederà, affinando e purificando l’argento; e purificherà i figliuoli di Levi, e le depurerà come si fa dell’oro e dell’argento, ed essi offriranno all’Eterno offerte con giustizia.”—Malachia 3:3

L’Argento e l’oro menzionati qui possono essere l’espressione simbolica delle due classi di spirito rigenerato le quali hanno sviluppato assieme durante l’età, cioè: “il piccolo gregge” e la “grande moltitudine.” Essi tutti furono invitati a presentare i loro corpi in sacrifizio vivente” e ad “offrire al Signore offerta di giuztizia.” (Romani 12:1) Essi tutti pattuirono di così fare. La classe prefigurata dall’oro fedelmente portarono a compimento il loro patto; menre la “grande compagnia” prefigurata dell’argento, non ha avuto l’amorevole “zelo della casa del Signore” che consumò il “piccolo gregge.”

ESPRIMIAMO LA NOSTRA GRATITUDINE A DIO

L’apostolo Paolo scrisse: “in ogni cosa rendete grazie, perché questo è ciò che Iddio vuole da tutti voi, in Cristo Gesù.” (I Tess. 5:18) Or, il rendere grazie appropriatamente, per ogni cosa, sta a significare che ogni giorno va presentandosi nuovo, rispetto si ringraziamenti da rivolgere all’Eterno Iddio. Vuol dire che lo ringraziamo, non solo per quello che egli ci largisce, per il nostro benessere e la gioia di vivere, ma, anche per le prove giornaliere alle quali ci sottopone, onde conformarci e svillupparci, e renderci degni del nome, Cristiani.

LEGENDO LE SCRITTURE IN PROFONDITA

Niun uomo, dotato d’un minimo senso di raziocinio, può misconoscere che, nell’attuale situazione di questo mondo in scompiglio, nel quale viviamo e ci dibbattiamo, deve reperirsi l’esistenza della “angoscia delle Nazioni perplesse (senza via d’uscita) dal rimbombo del mare, e dei suoi flutti (le masse irrequiete per il malgoverno dell’attuale ordine sociale); gli uomini venendo meno, per la paurosa aspettazione di quel che sarà per accadere al mondo.”—Luca 25-26

Stiamo vivendo in un periodo di tempo nel quale va svolgendosi il più grandioso cambiamento della storia dell’umanità, che, ormai, ha riscontrato d’essere pervenuta dover vivere nella più assillante incertezza ed insicurtà del domani. Tutti i governi delle nazioni tendono ansiosamente alla difesa dei propri popoli e, restano perplessi nel riconoscere di non poter né saper discernere il significato del rapido cambiamento, apportato dal notevolissimo sviluppo della scienza, in questi “ultimi giorni,” nonché del meraviglioso progresso nelle arti, nei mezzi di trasporti terrestri, marittimi, ed aerei, cui s’aggiunge l’incremento della conoscenza e delle strabilianti scoperte ed invenzioni in tutti i campi dello scibile umano. Tal stato di cose oltrepassa di gran lunga la comprension dell’uomo comune ed ha generato e genera un avvilimento, un’apatìa ed uno scontento per cui non si ha più un minimo di buona volontà ne alcun senso di pace.

L’egoismo, l’odio, lo spirito di prodezze e d’aggressioni prevalgono e tutti cercano d’imporre, con le armi, la più cruda ed assillante tirannia. Così, l’orgoglio, la corruzione e l’ingiustizia procedono verso le più disastrose méte, mai registrate, nel passato, apportatrici di mali fisici e morali per i quali non v’è potere umano in grado di poterli nemmeno arginare. Niuna investigazione filosofica, né specializzazione acquisita in seguito all’ accrescimento di ritrovati scientifici e neppure dei nuovi governi, rètti da uomini, definitisi superiori, avranno il minimo potere di arrestare l’ascesa del bestiale egoismo, dal quale scaturiscono i peccati, in generale, e, quindi, le pene d’ogni sorta, coronate dalla sofferenze, guerre e morte.

Ma v’è un rimedio da applicare con successo, onde por termine a questa insostenibile situazione? Certo, v’è, però occorre abolire le superficialità e procedere nelle vie della giustizia, sceverando a fondo la Parola di Dio, tenendo presente l’esortazione di Gesù Cristo (Giovanni 5:39) “d’investigare (scrutare minuziosamente) le Scritture, per esaminarle (come leggiamo agli Atti 17:11) al pari dei Bereani-ogni giorno attentamente, per vedere (costatare) se le cose stavano in tal modo (secondo il modo in cui le presentava l’apostolo).” Infatti, i fedeli consacrati figliuoli di Dio, edòtti a fondo nella Parola di Dio han testimoniato, nel passato, e testimoniano oggi che-come ci avverte chiaramente l’apostolo Paolo, ai Romani 15:4-occorre sempre esaminare le Scritture “perché tutto quello che fu sritto, per l’addietro, fu scritto per nostro ammaestramento, affinché, mediante la pazienza e la consolazione delle Scritture, noi potessimo sostenere la nostra speranza.”

La somma e gloriosa speranza nostra racchiude in sé la certezza dell’adempimento del vero Vangelo, o messaggio del buon annunzio, concernente l’instaurazione del Regno di Dio! E l’ispirata Parola di Dio (la Bibbia) ci rivela il grande rimedio, che l’amorevole Padre celeste offre alla povera morente umanità, che risiede nel Suo Piano delle Età, “conforme al proponimento eterno da Lui formato in Cristo Gesù, nostro Signore, nel quale abbiamo, per la fede in Lui, la libertà d’accostarci a Dio.” (Efesini 3:11) Grazie a questo Piano, provvedutoci dal nostro Creatore, avverrà la restaurazione a vita, pace e felicità di questo mondo in sfacelo.

Potrebbe esserci richiesto in che consiste il vero Evangelo. Ce lo spiega l’apostolo Paolo, ai Galati 3:8, dicendoci che “Iddio preannunziò ad Abrahamo questa buona novella: “in te saranno benedette tutte le genti.” Infatti, nella Genesi 22:15-19, fu espresso chiaramente questo proponimento di Dio, dall’Angelo che lo comunicò ad Abrahamo, in questi termini: “Io giuro per me stesso, dice l’Eterno, che tutte le nazioni della terra saranno benedette nella tua progenie, perché tu hai ubbidito alla mia voce.”

Questa promessa Evangelica fu annunziata ben lungo tempo avanti alla prima venuta di Gesù Cristo su la terra, per cui possiamo ben meravigliarci che non ancora siano state erogate le benedizioni promesse. Ma l’apostolo Paolo ce lo spiega in Galalti 3:16, dicendoci: “le promesse furono fatte ad Abrahamo ed alla sua progenie. Non dice: ‘e alle progenie,’ come se si trattasse di molte, ma parlando di una sola, dice: ‘e alla tua progenie, ch’ è Cristo. Indi, al versetto 29 dello stesso sapitolo, ci fa rilevare: “e, se siete di Cristo, siete, dunque, progenie d’Abrahamo, secondo la promessa.”

Da queste citazioni Scritturali, apprendiamo esplicitamente che le benedizioni promesse perverranno ai popoli a mezzo di Cristo e di coloro che lo avranno fedelmente servito “presentando i loro corpi, in sacrificio vivente, santo, accettevole a Dio.” (Rom. 12:1) La presente èra, del Piano di Dio-che ebbe inizio al primo avvento di Gesù-ha costituito, e costiuisce, il periodo in cui è stata effettuata la scelta di coloro che formeranno il Corpo di Cristo, di cui Gesù ne è il Capo, ed essi, conformatisi a Sua immagine e somiglianza, divengono Nuove Creature e saramo glorificati, quali componenti della “vera chiesa.” Or, ciò si effettuerà nella prossima nuova èra (in cui s’entrerà alla fine di questo periodo transitorio di angosce e tribolazioni), con l’instaurazione del Regno di Cristo, rètto da Lui e dalla Sua Chiesa, per erogare le promesse benedizioni a tutte le famiglie della terra.

Per un completo intendimento dei Supremi Disegni di Dio, a pro’ dell’umanità, mediante l’Opera di Cristo e del Suo Regno, leggete “Il Divin Piano delle Età,” chiedendolo ad AURORA.



Associazione Studenti Biblici Aurora