AURORA
Luglio-Agosto 2016

Contenuto Di Questo Numero

  1. La Guarigione Delle Nazioni
  2. Sicuri Nell’Amore Di Dio
  3. Che Vivono Sotto La Misericordia Di Dio
  4. Dio Pota E Innesta
  5. L’Amore Adempie La Legge

SOGGETTI PIU’INTERESSANTI DELL’AURORA

La Guarigione Delle Nazioni

“Poi mi mostrò il fiume puro dell’acqua della vita, limpido come cristallo, che scaturiva dal trono di Dio e dell’Agnello. In mezzo alla piazza della città, e da una parte e dell’altra del fiume si trovava l’albero della vita, che fa dodici frutti, e che porta il suo frutto ogni mese; e le foglie dell’albero sono per la guarigione del nazioni”. —Rivelazione 22:1,2

Prefazione: Poco dopo che questo articolo è stato completato, noi e il mondo intero abbiamo appreso dei tragici eventi che hanno avuto luogo in un nightclub a Orlando, in Florida, durante le prime ore del mattino di Domenica, 12 Giugno. Quarantanove persone sono morte e decine di altre sono rimaste ferite in un omicidio di massa, rendendo questo atto orribile di violenza peggiore del suo genere nella storia moderna degli Stati Uniti. Nel tempo in cui stiamo scrivendo, le forze dell’ordine e gli altri funzionari del governo sono solo nelle prime fasi della valutazione della motivazione e di altri dettagli che circondano le uccisioni. Indipendentemente da ciò che verrà appreso nelle prossime settimane, un crimine così efferato come è stato perpetrato a Orlando, sottolinea purtroppo la malattia mentale e morale del mondo di oggi—questo è, l’approfondimento di questo articolo. Come siamo grati, però, che Dio ha un rimedio eterno per questa malattia tramite il Suo Regno di Giustizia, che compirà la guarigione di tutti i popoli e tutte le nazioni. Continuiamo a pregare con fervore per il Regno di Dio che venga presto, per portare a termine questa peccatrice-malata e stanca notte del peccato e della morte.

VIVIAMO IN UN mondo malato. Si tratta di una malattia mortale che ha avuto inizio quando i nostri primi genitori sono scesi dalla perfezione in Eden con la disubbidienza, e oggi ha raggiunto proporzioni di crisi. Le malattie principali che hanno portato a questa condizione sono: il peccato e l’egoismo. Il peccato è un farsi beffa delle leggi di Dio, e l’egoismo di una ricerca eccessiva dei propri interessi, indipendentemente da quali potrebbero essere le conseguenze per gli altri. Alcuni dei sintomi di queste malattie mortali sono: l’orgoglio, l’odio, e una brama di potere che non tollera interferenze, anche a costo di omicidio.

Una delle descrizioni più vivide di questa malattia fatale della società umana è quella data a noi dall’apostolo Paolo quando scrisse: “Ma sappi questo: che negli ultimi giorni verranno dei tempi difficili, perché gli uomini saranno amanti di se stessi, avidi di denaro, vanagloriosi, superbi, bestemmiatori, disubbidienti ai genitori, ingrati, scellerati, senza affetto, implacabili, calunniatori, intemperanti, crudeli, senza amore per il bene, traditori, temerari, orgogliosi, amanti dei piaceri invece che amanti di Dio”—2 Tim. 3:1-4

Al momento attuale sia la terra, il mare, i fiumi, i laghi, e l’atmosfera sono tutti inquinati dall’incapacità dell’uomo di utilizzare correttamente le risorse che Dio ha previsto per lui. Eppure, la peggiore di tutte le contaminazioni, è l’inquinamento della mente e del cuore umano dal peccato e dall’egoismo. Dal momento della disubbidienza di Adamo in Eden, questi inquinanti sono stati estesi su tutta la terra, e ciò affligge l’umanità e le varie società che hanno cercato di creare. Tuttavia, ora in questi “ultimi giorni”, la situazione è diventata acuta, per come vediamo anche su di noi, il cancro del peccato e dell’egoismo sta raggiungendo livelli inimmaginabili e calamitosi.

IL DILEMMA PREDETTO

L’attuale caos e disagio, che sono venuti inaspettatamente sul mondo, non sono una sorpresa per il Signore. Ci sono molte profezie della Sua Parola, che hanno previsto una tale condizione. Una di loro, presentata in un linguaggio simbolico, si trova in queste parole di Isaia: “Ecco, l’Eterno vuota la terra e rende deserta, ne sconvolge la faccia e disperde gli abitanti. Avverrà lo stesso al popolo, come al sacerdote, al servo come al suo padrone, alla serva come alla sua padrona, al compratore come al venditore; a chi presta come a chi prende in prestito, al creditore, come al debitore. La terra sarà completamente vuotata e completamente saccheggiata, perché l’Eterno ha pronunciato questa parola. La terra è in lutto e languisce, il mondo deperisce e langue, gli altolocati del popolo della terra deperiscono. La terra è profanata sotto i suoi abitanti, perché essi hanno trasgredito le leggi, hanno cambiato lo statuto, hanno infranto il patto eterno”.—Isaia 24:1-5, Versione Nuova Diodati

I termini “terra” e “mondo”, quando vengono utilizzati nelle profezie della Bibbia, come nel suddetto passaggio, spesso denotano una struttura sociale o civile che esistono in quel momento, ma le parti più importanti di queste strutture sono le persone. Tuttavia, il pianeta terra è spesso indicato nelle profezie, e, talvolta, vi è una mescolanza di entrambe le interpretazioni siano esse simboliche e letterali della stessa profezia. Un esempio di questo è Salmo 46: 6,10. Versetto 6 recita: “Le nazioni tumultuarono, i regni vacillarono; egli mandò fuori la sua voce, la terra si scioglie”. (V. Nuova Diodati) In questo verso la terra “si scioglie”, ma nel versetto 10 la terra esiste ancora, e il nome di Dio è esaltato in essa. Citiamo: “Fermatevi e riconoscete che io sono DIO; io sarò esaltato fra le nazioni, sarò esaltato sulla terra!” (V. Nuova Diodati).

Questa profezia riguarda il tempo in cui stiamo vivendo, è la “terra” simbolica che si scioglie, mentre il pianeta letterale, la terra rimane. In effetti, il decreto divino infuria sulle nazioni, mentre la pace è portata al genere umano, e il nome di Dio viene esaltato tra la gente. Allo stesso modo, nella profezia citata da Isaia 24, troviamo la terra simbolica “vuotata” e “saccheggiata”, e in essa vediamo un livellamento di tutti i segmenti della società umana. Tutto questo sarà di grande costernazione della saggezza-mondana.

IL PIANO DI DIO PER SALVEZZA DELL’UOMO

Com’è sottolineato nel Salmo 46:10, a tempo debito del Signore dirà alle nazioni infuriate della terra, “Fermatevi e riconoscete che io sono Dio.” Questo suggerisce l’intervento divino negli affari degli uomini in un momento in cui, se lasciati a se stessi, la gente peccatrice malata e egoistica della terra vedrà assolutamente fallire i loro sforzi per risolvere i problemi che hanno portato su di sé. Così, nel nostro approccio al tema del soggetto, dovremmo tenere a mente che il grande Creatore è ancora interessato alle Sue creature umane. All’uomo non sarà permesso di distruggere se stesso, sia con armi, sostanze inquinanti, o a qualsiasi altre forze catastrofiche.

Il meraviglioso disegno di Dio per il salvataggio del genere umano dal risultato del peccato e dell’egoismo ci viene presentato nella Bibbia in diversi modi. Uno di questi inizia con il racconto del Giardino dell’Eden. Leggiamo che in questo giardino il Signore fornì “ogni sorta di alberi graditi alla vista e buoni da mangiare; l’albero della vita anche in mezzo al giardino, e l’albero della conoscenza del bene e del male. E un fiume usciva da Eden per irrigare il giardino”—Gen. 2:9,10

IL PARADISO ORIGINALE

L’area “giardino” preparato per l’uomo nell’Eden era evidentemente il più bello e meraviglioso paradiso. L’idea di paradiso per il genere umano è stato spesso associato con una sorta di esistenza spirituale lontano da questo pianeta. Tuttavia, l’intenzione di Dio fin dall’inizio era che la terra doveva essere un paradiso per l’uomo. L’Eden, quel piccolo tratto di terra che Dio preparò soprattutto per i nostri primi genitori, non era che un esempio di ciò che tutta la terra doveva essere, e tuttavia sarà, quando il disegno glorioso riguardante l’uomo, sarà pienamente compiuto da Dio.

In Eden molta enfasi è stata posta sulla bellezza. Nel descrivere gli alberi del giardino, quelli “graditi alla vista” sono menzionati per prima, e poi quelli che erano “buoni per il cibo.” Noi concludiamo che Dio non solo provvide per sostenere la vita delle Sue creature umane, ma voleva anche che godessero la loro vita attraverso l’apprezzamento del bellissimo ambiente che li circondava. Dio era felice con la Sua creazione umana, e voleva che anche loro avessero la stessa gioia Sua, per essere costantemente ricordato del Suo amore e la Sua cura.

IL FRUTTO PROIBITO

Il giardino dell’Eden, in aggiunta ai suoi alberi vivificanti, conteneva un albero chiamato (Genesi 2:9) “l’albero della conoscenza del bene e del male.” Non è necessario che conosciamo la natura di questo albero. La lezione importante per noi è che hai nostri progenitori era proibito di mangiarne, e la pena di morte è stata allegata alla violazione di questo comandamento. (Versetti. 16-17) Durante i lunghi secoli dai tempi della disubbidienza di Adamo ed Eva, la razza umana ha acquisito una “conoscenza del . . . male”. Corrispondentemente, durante i mille anni del Regno di Cristo, avranno l’opportunità di acquisire una “conoscenza del bene”.  L’esperienza dell’uomo, con entrambe l’opportunità “bene e male” permetterà finalmente di fare una scelta pienamente informata tra le due.

Nel giardino dell’Eden c’era anche un fiume, “che usciva dall’Eden per irrigare il giardino”. (Genesi 2:10) Così, ci viene detto di quel paradiso originale, erano stati piantati vivificanti alberi, e un fiume era lì per fornire l’acqua. Tuttavia, poiché i nostri progenitori hanno disubbidito a Dio, furono cacciati di quel giardino in una terra piena di “spine e triboli . . .”, in cui avrebbero mangiato il pane con sudore, finché sarebbero tornati alla terra. (Genesi 3:18,19) Il racconto prosegue, “E Dio lo scacciò dal giardino di Eden, perché lavorasse la terra da cui era stato tratto. Così egli scacciò l’uomo; e pose ad oriente del giardino dell’Eden dei Cherubini, con una spada fiammeggiante, per custodire la via dell’albero della vita.”—Versetti 23,24.

L’apostolo Paolo scrisse: “Il salario del peccato è la morte; ma il dono di Dio è la vita eterna in Cristo Gesù nostro Signore”. (Romani 6:23) La morte era la pena che è stata inflitta l’uomo. Il bando dall’Eden e dà i suoi alberi della vita, spine, cardi, e la fatica sono stati i mezzi utilizzati dal Signore per infliggere tale sanzione. Come sono stati efficienti questi “carnefici”! Per seimila anni per l’uomo è stata una sofferenza, e come creatura morente, non è stata in grado di superare i pericoli del suo ambiente naturale, e il fallimento del suo comportamento mentale e morale decaduto. Quindi, è ancora una creatura morente, con nessuna possibilità di sfuggire ad alcun altro destino.

IL RIMEDIO PER L’UOMO

Mentre nel corso dei secoli tutti i piani umani e gli sforzi per migliorare le condizioni della vita sono caduti e si sono dimostrati infruttuosi, Dio ha un Piano che non mancherà. Esso è centrato nel Suo Regno Messianico. In breve, questo Piano è, per mezzo di Cristo, di ristabilire l’autorità divina sulla terra. Così Egli ci suggerisce nella preghiera che Gesù ha insegnato ai Suoi discepoli: “Venga il tuo regno. La tua volontà sia fatta in terra, come in cielo”. (Matt. 6:10) L’uomo è nel suo presente e eterno dilemma a causa della disubbidienza alla legge divina, e solo per ubbidienza alla legge del Creatore egli sarà in grado per godersi la pace, la salute e la vita.

Molti mali dell’uomo che sono stati causati dalla disubbidienza, ed il Regno è presentato a noi in molti modi nella Bibbia per risolvere questi mali. Uno di questi è contenuto nelle parole del nostro testo di apertura, Apocalisse 22:1,2. Questi versetti parlano di un “fiume dell’acqua della vita, limpido come cristallo, che scaturiva dal trono di Dio e dell’Agnello.” Il “trono” di Dio suggerisce l’esercizio dell’autorità divina sulla terra. L’ “Agnello” è anche chiamato, (e questo ci ricorda l’esercizio dell’autorità di Dio sarà per mezzo di Cristo), l’ “Agnello di Dio”, che è morto per il “peccato del mondo”. (Giovanni 1:29) Presto sarà reso possibile il ripristino della volontà divina tra il mondo degli uomini, per il quale Cristo è morto.

IL FIUME

In alcuni luoghi della Bibbia l’acqua è usata per simboleggiare un mezzo di pulizia del cuore e della mente—una pulizia tramite la Parola di Verità. (Ezechiele 36:25; Efesini 5,26; Ebrei 10:22). “Limpido come cristallo” Nei nostri versetti di apertura, tuttavia, “un fiume d’acqua di vita”, rappresenta la vita, anche se questo è un fiume simbolico, come si legge la purezza e la chiarezza, ci ricordano per contrasto come l’uomo ha notevolmente inquinato i fiumi naturali della terra. Anziché essere vita per sostenere l’umanità, è tutto il contrario in molte parti del mondo. Come sarebbero senza speranza le prospettive per il futuro dell’uomo su questa terra, se non fosse per le disposizioni meravigliose che ha fatto il Signore!

Il versetto 2 del nostro testo di apertura, dice, sempre in un linguaggio simbolico, che su “entrambi i lati del fiume” era “l’albero della vita.” Quando i nostri progenitori hanno trasgredito la legge di Dio furono cacciati dall’Eden in modo che essi non furono in grado di prendere parte dell’albero della vita che il Signore aveva piantato lì. Come precedentemente citato, Dio “scacciò l’uomo” dal giardino, e pose i “Cherubini” e una “spada fiammeggiante” al suo ingresso, al fine di custodire la “via dell’albero della vita”.—Genesi 3:24

Così Dio fatto sì che l’uomo non avrebbe avuto alcuna possibilità di perpetuare la sua vita. Egli aveva peccato, e ora la pena—“Polvere tu sei e fino alla polvere ritornerai”—fu su di lui. (Versetto19) L’uomo non poteva in alcun modo da se stesso uscire da sotto questa pena. Dio, tuttavia, ancora amava le Sue creature terrene, e a tempo debito fece un provvedimento per la loro fuga dalla morte. Tale disposizione era Gesù, che nella simbologia delle profezie è diventato l’“Agnello di Dio”, l’“Agnello immolato”, per il peccato del mondo. —Giovanni 1:29; Rivelazione 5:12

Nei versetti della nostra lezione, troviamo l’ “Agnello” con il potere dell’autorità governativa. Dal trono dell’Agnello, il trono di Dio, scorre l’acqua della vita. Non è simboleggiato come contenente una quantità limitata, come ad esempio uno stagno o un lago, ma un fiume che scorre, e su entrambi i lati di questo fiume è l’ “albero della vita”. É come se nella realizzazione dell’istruzioni del Piano di Dio sono dati dal “trono” la possibilità che i Cherubini non dovrebbero più tenere le persone lontano dall’albero della vita, ma che il tempo era giunto per loro, tramite l’ubbidienza alle leggi del Regno, di tornare al favore di Dio e avere il libero accesso alla fonte della vita di cui erano stati privati a causa del peccato.

ABBONDANTE FRUTTI

Per quanto riguarda quel futuro albero della vita, la profezia dichiara che “dà dodici frutti”, e che produrrà frutti “ogni mese”. Il linguaggio è interessante, in quanto suggerisce una continua, infallibile fonte di frutta che dà la vita. Si tratta di un linguaggio simbolico, ma serve come un promemoria di come miseramente l’uomo ha omesso di fornire anche le necessità fondamentali della vita.

É vero che in alcune zone, come il Nord America, e in molte parti d’Europa, il cibo è in abbondanza, e si può essere inclini a pensare al mondo intero dal punto di vista del nostro ambiente ristretto. La verità è che sulla terra nel suo insieme molti milioni sono senza voce, ed a una parte significativa dell’umanità non viene dato abbastanza da mangiare. Parliamo della nostra società relativamente benestante, ma ricordiamoci che il nostro “mondo” rappresenta una parte molto piccola del pianeta, così che gran parte delle persone hanno fame e sete.

Non sappiamo i dettagli di come il Signore fornirà l’abbondanza di cibo per i miliardi di persone che in ultima analisi, riempiranno la terra in linea con il decreto divino, ma sappiamo che Egli è pienamente in grado di farlo. Anche se non abbiamo bisogno di pensare alla frutta “albero della vita” simbolico che rappresenta il cibo letterale, sappiamo che l’uomo avrà bisogno di cibo, come hanno fatto i nostri primi genitori nel giardino. L’umanità sarà fornita nel Regno con tutto il cibo sano ciò che è necessario, e attraverso la fede e l’ubbidienza, i frutti simbolici dell’albero della vita saranno anche disponibili. Tali disposizioni abbondanti consentiranno all’uomo di vivere per sempre.

Il nostro testo ulteriormente ci informa al riguardo dell’ “l’albero della vita”, che le sue foglie saranno “per la guarigione delle nazioni”. In un’altra profezia il “fiume della vita”, qualora sia dimostrato che scorre dal tempio, o santuario del Signore, si legge, “sulle sponde, su entrambi i lati del fiume, cresceranno tutti i tipi di alberi per il cibo. Le loro foglie non appassiranno né i loro frutti falliranno, ma saranno frutti freschi ogni mese, perché l’acqua per loro nutrimento esce dal Santuario. Il loro frutto servirà di cibo, e le loro foglie di medicina”—Ezechiele 47:12.

Come grande sarà la necessità per le nazioni di essere guariti! Questo sarà vero per le persone di tutte le nazioni, non solo quelli che esistono oggi, ma per tutti coloro che hanno sofferto e sono morti nel corso dei secoli. Come il Regno vivificante inizierà, la gente di tutte le nazioni che saranno, per così dire, ferite e sanguinante, in senso simbolico, tramite la disposizione, che ha fatto il Signore guariranno dalle ferite, e li ripristinerà per la vita, la pace, e la felicità. E’ questa la condizione finale che sarà raggiunta mediante il “fiume d’acqua divita” e il suo “albero della vita”, previsto dal “trono di Dio e dell’Agnello.”

LE NAZIONI

Le promesse e le profezie della Bibbia, che danno garanzia di salute e di vita nel Regno sono spesso applicate erroneamente alle condizioni che si ritiene saranno come in cielo. Ad esempio, Rivelazione 21: 4 ci assicura di un tempo in cui non ci sarà “più la morte”, tutte le lacrime saranno spazzate via. Molti non riescono a notare la dicitura, “non ci sarà più morte”, il che implica che si tratta di una disposizione del Signore per le persone sulla terra dove, per seimila anni, la morte è stata costantemente presente. Verrà un tempo in cui la morte “non sarà più” non colpirà più coloro che dimorano sulla terra.

Così, quando leggiamo che le nazioni saranno guarite, dobbiamo ricordare che esistono le nazioni malate, non in cielo, ma sulla terra. É  qui sulla terra, dove le benedizioni rinfrescanti del fiume della vita fluirà verso le persone. Il nazionalismo non esisterà nel Regno, ma tutte le nazionalità della terra avranno l’opportunità di ricevere le benedizioni vivificanti del fiume della vita e il Suo albero della vita. Questa è una delle belle immagini simboliche della realizzazione della promessa che Dio fece al Padre Abramo quando Gli disse che, attraverso il suo seme, che è il Cristo, tutte le famiglie, o nazioni, della terra saranno benedette.—Genesi 12: 3; Galati 3: 16,27-29.

Abrahamo non era in grado di sapere quando Dio fece questa promessa a lui che, nel momento in cui si sarebbe compiuta, le famiglie e le nazioni della terra sarebbero state sparse ad abitare tutti i suoi continenti e le isole del mare. In effetti, è in dubbio se Abramo aveva idea della vasta distesa di questo bellissimo pianeta. É in questa terra, però, che Dio si propose di trasformare in un paradiso per la gioia eterna di tutti i disposti e ubbidienti del genere umano che, sotto il dominio del Regno Messianico, si rivolgono a Lui in ubbidienza e fede, ed essere tra quella moltitudine che sarà guarita e avranno le loro lacrime asciugate.

LA SPOSA

In Apocalisse 22:17 vi è un ulteriore riferimento per l’acqua della vita. Si legge: “Lo Spirito e la sposa dicono: Vieni. E chi ode dica: Vieni. E chi ha sete, venga; e chi vuole, prenda in dono dell’acqua della vita. Cioè, senza prezzo”. V. Nuova Diodati. Apocalisse 19:10 ci informa che la testimonianza di Gesù è lo “spirito della profezia”. Quindi, potrebbe essere che il riferimento allo “Spirito e la sposa” si riferisca a “Gesù e la Sua Sposa”.

In Apocalisse 19:7 ci è stato detto del tempo in cui “sono venute le nozze dell’Agnello”, e che “la moglie si è preparata”. In Apocalisse 21:2 abbiamo un riferimento alla “città santa” che “scende da Dio dal cielo”, “pronta come una sposa adorna per il suo sposo.” Nei versetti 9 è 10 di questo capitolo l’apostolo Giovanni scrive ancora, “e venne uno dei sette angeli che avevano le sette coppe piene delle ultime sette piaghe, e parlò con me, dicendo: “Vieni, ti mostrerò la sposa, la moglie dell’Agnello. E mi trasportò in spirito su di un grande ed alto monte, e mi mostrò la grande città, la santa Gerusalemme, che scendeva dal cielo, da presso Dio”.

Vi è abbondante testimonianza nelle Scritture per indicare che questa “sposa, la moglie dell’Agnello,” profetica sarà composta dal numero completo di fedeli seguaci di Cristo dalla Pentecoste alla fine del Vangelo. L’espressione, “si è preparata,” è fondamentale per ogni cristiano che aspira ad essere di questa speciale compagnia dei favoriti nel Regno. Ci ricorda che coloro che saranno della classe della Sposa si sono sottomessi alle influenze dello Spirito Santo nella loro vita, e in questo modo sono diventati simili a Cristo, e sono adatti ad essere parte della Sua “Sposa”. Molta sofferenza e molte prove di fede sono stati coinvolti in questo. Ma tutti hanno terminato la loro preparazione, avendo pienamente stabilita la loro vita in sacrificio come ha fatto Gesù, dopo l’innalzamento degli ultimi membri della “prima risurrezione”, diventeranno uniti con Lui come Sua Sposa in quella grande “Città Santa” disposta per il futuro.—Rivelazione 20:6.

Molti hanno erroneamente supposto che l’invito a “Venga . . . prenda in dono dell’acqua della vita”, è in invito al mondo sin da quando avvenne il primo avvento di Cristo. Tuttavia, questo non poteva essere, perché durante tutti quei secoli vi è stata alcuna “sposa” di Cristo per dire: “Vieni”. Piuttosto, questa è l’età messa da parte da Dio come il periodo in cui la Sposa fa di “se stessa pronta”.

La Sposa non sarà pronta fino a quando non sarà completata, e l’ultimo membro abbia terminato il suo corso nella morte. Poi le “nozze dell’Agnello” avranno luogo. Poi ci sarà una Sposa. L’invito dell’ “Spirito e la Sposa” diranno “Vieni”. Questa è una prospettiva luminosa per il futuro. Non solo Cristo e la Sua sposa dicono: “Vieni”, ma tutti “quelli che ascoltano” l’invito avranno il privilegio di entrare nel lavoro benedetto di dire: “Vieni”, estendendolo ad altri, fino a quando tutti i popoli della terra sono raggiunti.

Questo sarà il lavoro del Regno di Dio, sotto il dominio di Cristo. Satana verrà legato, e non più in grado di inquinare le menti degli uomini, con tutti i tipi di illusioni riguardo a Dio (Apocalisse 20:1,2). Colui che ha ingannato tutte le nazioni non sarà più autorizzato a trarre in inganno. Così, la “conoscenza del SIGNORE” riempirà rapidamente la terra “come le acque ricoprono il mare”.—Isaia 11:9

Questo è il rimedio di Dio per tutti i problemi politici, economici, ambientali, religiosi, sociali, e di tutti gli altri problemi—che sono venuti su a causa della il peccato e l’egoismo, e che ora minacciano l’esistenza stessa della razza umana. Quale una soluzione meravigliosa è! Quando sarà completamente attivato, porterà la pace, la felicità e la vita eterna fra tutte le nazioni, e tutti saranno guariti. Le rinfrescanti acque del fiume della vita ripristineranno la gente a quel patrimonio fornito da Dio, che, a causa del peccato, hanno perso un po’ di tempo, ma per amore di Dio, verrà recuperato.



STUDI BIBLICI INTERNAZIONALI—Lezione Uno

Sicuri Nell’Amore Di Dio

Versetto chiave: “Che diremo dunque circa queste cose? Se Dio è per noi, chi sarà contro di noi?”
—Romani 8:31

Scritture selezionata:
Romani 8:28-39

LA BASE DELLA LEZIONE DI oggi è data da questa preziosa promessa: “E noi sappiamo che tutte le cose cooperano al bene di coloro che amano Dio, i quali sono chiamati secondo il suo disegno”. (Romani 8:28). Da queste parole, impariamo che il proposito di Dio nel corso di questa presente Età del Vangelo è quello di chiamare da parte di Dio un popolo, “la chiamata,” tra gli uomini.

Sapendo questo scopo particolare di Dio al momento attuale ci fa capire la necessità di “deporre” le caratteristiche e i desideri carnali caduti, per “rivestire l’uomo nuovo,” che cerca di essere trasformato all’immagine di Gesù. (Col. 3: 8-15) Gesù disse ai Suoi discepoli: “Non vi fate tesori sulla terra, dove la tignola e la ruggine guastano, e dove ladri sfondano e rubano, anzi fatevi tesori in cielo, dove né tignola né ruggine consumano, e dove i ladri non sfondano e non rubano. Perché dov’è il vostro tesoro, là sarà anche il vostro cuore”.—Matt 6:19-21.

Tale corso di vita, la volontà, ci ha messo in contrasto con il mondo. Pietro ci ha detto di aspettare questo, dicendo: “Carissimi, non lasciatevi disorientare per la prova di fuoco che è in atto in mezzo a voi per provarvi, come se vi accadesse qualcosa di strano. Ma nella misura in cui partecipate alle sofferenze di Cristo, rallegratevi perché anche nella manifestazione della sua gloria possiate rallegrarvi ed esultare”.—1 Pietro 4:12,13.

Tali prove e sofferenze, tuttavia, dovrebbe solo rafforzare la nostra devozione a Dio. L’apostolo Paolo ha detto che ha gioito delle sue sofferenze e dei “patimenti di Cristo”, e se abbiamo anche noi il privilegio di entrare nel compimento di questo “mistero; . . . “che è Cristo in voi, speranza di gloria.” (Colossesi1:24,27) Giacomo, allo stesso modo, ha detto che le prove sono essenziali: “Consideratela tutta gioia, fratelli miei, quando vi trovate di fronte a prove di vario genere, sapendo che la prova della vostra fede, produce costanza. E la costanza compia in voi un’opera perfetta, affinché siate perfetti e completi, in nulla mancanti.”—Giacomo 1:2-4

Nelle difficili prove della fede, siamo temperati, con la consapevolezza che Dio vede e come ha promesso non permetterà ad ogni esperienza di entrare nella nostra vita, più di quanto noi possiamo sopportare. (1 Corinti 10:13) Siamo anche rassicurati che “difatti la nostra leggera afflizione, è solo per un momento, produce per noi uno smisurato, eccellente un peso eterno di gloria”. (2Cor 4:17) In effetti, le afflizioni, in confronto alla speranza della nostra chiamata, sono irrilevanti. Gesù disse:” Prendete il mio giogo sopra di voi e imparate da me, che sono mite e umile di cuore; e voi troverete riposo alle anime vostre. Il mio giogo infatti è dolce e il mio carico è leggero”.—Matt. 11:29, 30.

La frase nel nostro versetto chiave: “Se Dio è per noi …”, potrebbe in un primo momento dare l’impressione che c’è qualche problema per la cura del Padre celeste sopra di noi.Tuttavia, se consideriamo i successivi versetti della nostra lezione, ci accorgiamo subito che la vera impostazione di queste parole è che “poiché” Dio è per noi, tutto funzionerà con successo verso di noi. Niente, Paolo conclude, “ niente deve essere in grado di separarci dall’amore di Dio, che è in Cristo Gesù, nostro Signore”.—Rom. 8: 39



STUDI BIBLICI INTERNAZIONALI—Lezione Due

Che Vivono Sotto La Misericordia Di Dio

Versetto chiave: “Perciò egli fa misericordia a chi vuole, e indurisce chi vuole”
—Romani 9:18

Scritture selezionata:
Romani 9:6-18

NEI CAPITOLI PRECEDENTI dell’epistola di Paolo ai Romani egli spiega in dettaglio come Israele non è riuscito a rispettare la Legge, come avevano promesso di fare. (Romani 3:20; Esodo 19:5-8) La giustificazione, o la giustizia, dice inoltre, che viene solo dalla “grazia di Dio attraverso la redenzione che è in Cristo Gesù.” (Rom. 3,24) Nel versetto 28, aggiunge, “Noi dunque riteniamo che l’uomo è giustificato mediante la fede senza le opere della legge”. Questa transizione dalla Legge mosaica in grazia di Dio per mezzo di Cristo è stata difficile da accettare per molti primi cristiani ebrei.

Alcuni hanno interpretato i versetti della nostra lezione per insegnare che Dio ha definitivamente rifiutato Israele in favore dei seguaci di Cristo. Tuttavia, questa “sostituzione” questa idea non è affatto ciò che Paolo predicava. Il nostro versetto chiave non è un rifiuto di Israele, ma è una dichiarazione che dimostra che l’Onnipotente ha favorito di dispensare anche altri.  Dio ha dato a l’Israele naturale certi favori e privilegi come nazione, e ciò portava una corrispondente benedizione, ma egli Lo ha respinto di volta in volta. Il Signore non sarebbe in nessun senso della parola obbligato a continuare le Sue benedizioni preferenziali solo per loro, e di ignorare gli altri non di meno degni. Di conseguenza, Paolo dice che sarebbe del tutto appropriato per Dio di interrompere i Suoi favori speciali a coloro che non li userebbero, per dargli agli altri.

Per rendere chiaro il suo punto, Paolo si rivolge alla storia di Israele. Egli dice: “non tutto Israele è Israele: e neppure perché sono progenie di Abramo, sono tutti figli: ma, “in Isacco ti sarà nominata una progenie. Cioè, non i figli della carne, sono i figli di Dio, ma i figli della promessa sono considerati come progenie”. (Romani 9:6-8) La promessa di Dio per quanto riguarda il seme naturale di Abramo si è concretizzata a causa della nascita miracolosa di Isacco, il solo figlio di Abramo mediante la promessa.

Paolo parla anche di Giacobbe ed Esaù, figli di Isacco, dicendo: “Infatti, quando non erano ancora nati i figli e che non avevano fatto bene o male alcuno, affinché rimanesse fermo il proponimento di Dio secondo l’elezione e non a motivo delle opere, ma per colui che chiama”. (Versetto 11) Qui, Paolo fa di Giacobbe ed Esaù l’immagine di due classi. Esaù era il primogenito. Secondo la mentalità mondana dell’Israele naturale Esaù essendo il primogenito doveva più avere successo. Giacobbe era il più giovane. Egli non era perfetto, ma aveva più interesse per le promesse fatte alla sua famiglia, e convenientemente raffigura la chiesa—dell’Israele spirituale. La scelta di Dio di Esaù per essere l’immagine di un Israele naturale era tutta a suo svantaggio. In effetti, alla nazione di Israele era stato dato gli “oracoli di Dio” e la prima occasione per riconoscere e abbracciare il Messia quando è venuto a loro.—Romani 3:1,2; Galati3:21-24.

La menzione che il cuore del Faraone si sarebbe indurito avrebbe avuto anche una grande risonanza con il pubblico ebraico al tempo di Paolo. (Rom. 9:17) A Faraone è stato permesso di indurire il suo cuore pensando che fosse al di sopra delle piaghe, non perché Dio lo ha costretto ad agire come ha fatto. Nel versetto 21 ci viene ricordato che “il vasaio”—Dio—ha “potere sopra l’argilla, con la medesima pasta di fare un vaso per uso nobile o uno per uso volgare?”—cioè, con meno onore. In sintesi, il versetto chiave non indica che noi rinunciamo alla nostra volontà, ma ci ricorda che le vie di Dio sono più alte rispetto ai nostri modi.—Isa 55:9



STUDI BIBLICI INTERNAZIONALI—Lezione Tre

Dio Pota E Innesta

Versetto chiave: “Vedi dunque la bontà e la severità su quelli che sono caduti, e la bontà verso di te, se pure perseveri nella bontà altrimenti anche tu sarai reciso”
—Romani 11:22

Scritture selezionata:
Romani 11:11-24

DOPO AVER PARLATO CON gli ebrei romani fino a questo punto, Paolo rivolge ora la sua attenzione ai pagani romani. Israele, come nazione, aveva “inciampato”, non accettando la loro opportunità come nazione per diventare membri dell nuova creazione (Rom. 11:9,11) Tuttavia, Paolo dice che il loro inciampo è temporaneo. “Io dico dunque: ha Dio rigettato il suo popolo? Così non sia, perché anch’io sono israelita della progenie di Abramo, della tribù di Beniamino. Dio non ha rigettato il suo popolo, che ha preconosciuto.” (Romani 11:1-2,V. Nuova Diodati) Questa affermazione è una delle tante, che sottolinea il fatto che Israele condividerà le benedizioni di Dio con tutte le famiglie della terra.—Genesi 12:3; 22:18

Anche se lo scopo di Paolo nella nostra lezione è quello di mostrare l’importanza delle genti nel Piano di Dio, ha ancora molto desiderio che i suoi fratelli ebrei sarebbero diventati seguaci consacrati di Cristo. In precedenza, Paolo ha parlato di “grande tristezza e un continuo dolore nel mio cuore,” desiderava a tal punto che divenissero seguaci del Cristo che avrebbe potuto scambiare il suo posto con i suoi parenti. (Romani 9:1-5). Tuttavia, per la loro mancanza di fede nelle benedizioni spirituali promesse di Dio a Israele, come nazione, stavano per essere gettati via dalla loro posizione privilegiata.

Nella nostra lezione, Paolo paragona la fusione di Israele con i rami che stavano per essere tagliati dall’albero dell’ulivo. (Rom. 11:17) La legge era un maestro di scuola che avrebbe dovuto portare gli ebrei a Cristo, ma quando Cristo è venuto lo hanno respinto. (Galati 3:24; Isaia 53:3; Luca 9:22). Dopo essere stato rifiutato dal Suo stesso popolo, Gesù dichiarò che furono gettati fuori dal favore divino. (Matt. 23:37,38) La “rottura” dei rami che seguì venne ad ogni Ebreo che aveva rifiutato di accettare Gesù come loro Messia. Per questo, Paolo insiste che la caduta di Israele dalla grazia di Dio era più una benedizione per le genti, che un danno permanente a Israele.—Romani 11:25-28

Una volta che i “rami” naturali fossero stati interrotti, c’era spazio per rami “selvatici”—i Gentili—furono innestati per prendere il loro posto. Questi nuovi rami sarebbero immediatamente partecipi della santa radice dell’albero. (Versetto 17) Così innestati sono diventati partecipi della radice originaria del favore divino promesso nel Patto di Abramo, perché è lo scopo di Dio di avere una famiglia celeste raccolta tra il genere umano—Ebrei e Gentili insieme.—Efesini 1:3-12

Come rami innestati, Paolo ci avverte di non “vantarci contro i rami», che sono stati tagliati. Dobbiamo ricordare umilmente che non siamo noi Gentili a porre in essere la “radice” della promessa abramitica. Piuttosto, le promesse furono fatte ad Abramo, e per fede, ci ha permesso di partecipare della sua “radice e della grassezza.” (Rom. 11:17,18) Inoltre, proprio come Israele è stato interrotto a causa di incredulità, potremmo essere trattati allo stesso modo se non siamo fedeli alla nostra chiamata. Dobbiamo avere lo stesso livello di amore per capire che ci è stata donata la base della nostra fede. Così, Paolo dice: “Non insuperbirti, ma temi”.—Versetti 20,21

Nel nostro versetto chiave, Paolo parla riguardo ad un passaggio importante nel Piano di Dio. Egli ci parla della disubbidienza di Israele alla legge di Dio, che aveva promesso di osservare, hanno sperimentato “la gravità di Dio,” quando li staccò dal Suo favore. Allo stesso tempo, vediamo “la bontà di Dio …” nel dare il Suo favore nuovamente ai Gentili, che finiranno per diventare parte della Sposa di Cristo, a vivere e regnare con Lui.—Apocalisse 20:4, 6



STUDI BIBLICI INTERNAZIONALI—Lezione Quarta

L’Amore Adempie La Legge

Versetto chiave: “Non abbiate nessun debito con nessuno, se non di amarvi gli uni glia altri, perché chi ama il suo simile a adempiuto la legge.”
—Romani 13:8

Scritture selezionata:
Romani 12:1,2; 13:8-10

ALCUNI EBREI CONVERTITI insistono sul fatto che mantenendo varie caratteristiche della Legge Mosaica era una condizione di vivere in Cristo. Trattando gli argomenti da diverse angolazioni, Paolo risponde ad ogni obiezione che queste posizioni alterano. Egli ha sottolineato che nessun Ebreo ha ricevuto la vita mediante la legge, ma piuttosto mostra loro che erano tutti peccatori, bisognosi di un Redentore. Mostrò loro che la fede in Cristo era l’unico modo per essere liberati dai loro peccati e per ottenere la vita.—Romani 3:20-24

In tutta la sua predicazione, Paolo insegnò che il Piano di Dio fin dal principio aveva a che fare con il Suo popolo tramite la fede. (Galati 3: 8) Sulla base delle argomentazioni esposte nei primi undici capitoli di Romani, comincia il capitolo successivo, dicendo: “Vi esorto dunque, fratelli, per la misericordia di Dio, a presentare i vostri corpi da vivere sacrificio, santo, gradito a Dio, che è il vostro ragionevole servizio”.—Rom. 12: 1

In queste parole, vediamo l’invito di Dio a noi di diventare membri del Corpo di Cristo. Nell’ accettare questo invito, e guidati dal potere dello Spirito Santo, noi diventiamo “figli di Dio”. (Rom. 8:14) Se siamo “fedeli fino alla morte,” ci viene promesso l’immortalità la “corona della vita,” la natura divina (Apocalisse 2:10; Romani 2:7; 2Pietro 1:4). Per poi giudicare il mondo nel prossimo periodo, nel tempo del Regno terreno di Cristo (1 Corinti 6:2). Con tale prospettiva, il compimento del nostro voto di consacrazione è veramente solo un “ragionevole servizio.”

Paolo ci insegna ancora: “Non conformatevi a questo mondo, ma siate trasformati mediante il rinnovamento della vostra mente, affinché conosciate per esperienza qual sia la buona, gradita e perfetta volontà di Dio.” (Rom. 12: 2) Molto lavoro è implicito nelle parole “siate trasformati.” In primo luogo, non stiamo a impigliarci con le cose di questo mondo, perché se noi “viviamo secondo la carne,” moriremo. (Rom. 8:13) Dobbiamo sviluppare un atteggiamento in cui noi “Considerate una grande gioia fratelli miei, quando vi trovate di fronte a prove di vario genere” (Giacomo 1:2-4) Anche un profondo studio della Parola di Dio, ci aiuta a comprendere meglio i suoi Piani e le finalità, per essere approvato da Lui. (2 Timoteo 2:15) Infine, è necessario che si studi il carattere di Gesù per essere conformi alla Sua immagine.—Ebrei12:2-4

Nel nostro versetto chiave, l’espressione “non devo a nessun uomo nulla, se non di amarci l’un l’altro,” suggerisce una condizione di cuore opposta da uno che sta visualizzando il suo prossimo da uno stretto, punto di vista temporale, terreno. Gesù ha detto: dobbiamo l’uno a l’altro l’amore. “Questo è il mio comandamento, che vi amiate gli uni gli altri, come io vi ho amati. Nessuno ha amore più grande di questo, che un uomo: dia la vita per i suoi amici. Voi siete miei amici, se fate le cose che io vi comando.”—Giovanni 15:12-14.

Le parole conclusive del nostro versetto chiave: “chi ama un altro ha adempiuto la legge,” “la fede opera mediante l’amore.” (Galati 5:6). Similmente Gesù ha detto che amare Dio così come il vostro vicino di casa, sono i due grandi comandamenti su cui (Matteo 22:36-40) “dipendono tutta la legge e i profeti.” In poche parole, Paolo dice: “Non c’è qualche altro comandamento, che si riassume in queste parole: vale a dire, ama il tuo prossimo come te stesso. … Quindi l’amore è l’adempimento della Legge.—Romani 13: 9,10



Associazione Studenti Biblici Aurora