AURORA
Luglio-Agosto 2011

Contenuto Di Questo Numero

  1. Quanta Umanità Ai Piede Della Croce
  2. Venite Dietro A Me, Vi Farò Pescatore Di Uomini
  3. Alla Luce Dell’Aurora (continuazione dell’articolo Maggio-Giugno)
  4. Il Piano Di Dio In Breve
  5. Il Salario Del Peccato
  6. Parabole E Rivelazioni Divini
  7. I Vostri E Nostri Privilegi

Quanta Umanità Ai Piede Della Croce

GESÙ SULLA CROCE DISSE: ho sete! Tutti quanti noi abbiamo provato cosa significhi avere sete. Egli gridò: ho sete! Gli uomini non gli hanno dato l’acqua, ma una “spugna imbevuta d’aceto,” (Giovanni 19:28-29) ma questo non poteva certo soddisfare la richiesta umana di Gesù, anzi era un insulto al Signore provocando ancora dolore. Egli sulla croce dimostrò una grande compassione e pietà e mostrò potenza dicendo: “Padre perdona loro, perché non sanno quello che fanno.” (Luca 23:34) Poi ci dà una profonda e eccelsa lezione, con semplici parole: Tutto è compiuto! E detto questo “chinato il capo, rese lo spirito.”—Giovanni 19:30

Gesù era dunque morto, sembrerebbe che fosse tutto finito, che tutto quel contrasto esistente tra Giudei e Romani, tra governatori e tentatori, tra religiosi e politici, finalmente tutto cessasse con la morte di un uomo di nome Gesù. Ma non è così.

La salvezza oramai era manifestata al genere umano, le legge finalmente inchiodata sul legno della croce; il sabato non aveva più regione di esistere e il silenzio della Sua morte cominciava a manifestare la trasformazione generate di quella nuova età.

In questo scenario arriva qualcosa di molto interessante che dobbiamo conoscere. Nella Scrittura abbiamo dei personaggi; non solo Maria sua madre, non solo Giovanni l’apostolo che più Egli ama, e non solo i giudei, ma anche dei soldati, che non sono di confessione ebraica, e non credono in un dio unico, ma credono nel politeismo; sono dei soldati che devono compiere il loro dovere, e per compierlo possono anche morire. Essi sono ai piedi della croce per adempiere il loro dovere per ottemperare ad un compito che gli era stato comandato. Cosa fanno, cosa aspettano ai piedi della croce? Aspettano che Gesù muoia; oltre al fatto che devono ubbidire ai loro superiori, osservando questa norma ne avranno anche un vantaggio economico: è infatti nel loro diritto prendere le vesti di coloro che venivano crocefissi.

I soldati non pensano alle leggi che hanno condannato Gesù, né agli Ebrei che si stanno preoccupando della preparazione del sabato, non pensano che tre uomini sono morti, e se questo fosse giusto o no! Si preoccupano di una cosa materiale, di qualcosa di umano che finisce.

Essi, quando ebbero crocifisso Gesù, presero le sue vesti e ne fecero quattro parti. C’era anche la tunica, probabilmente bella e di valore, questa non la divisero per non rovinarla, riducendone così il valore, la sorteggiarono affinchè fosse preziosa per almeno uno di loro. Il salmista sotto ispirazione vide questo quadro ed ebbe a scrivere: “Spartiscono tra loro le mie vesti e tirano a sorte la mia tunica. Ma tu oh eterno, non allontanarti, tu che sei la mia forza, affrettati a soccorrermi.” (Salmo 22:18-19) Nell’adempimento accurato i soldati non si curano minimamente della morte di Gesù.

Nel Vangelo di Marco scopriamo che un centurione ai pidi della croce confessa che quest-uomo morente era il figlio di Dio. “E il centurione che stava di fronte a Gesù, visto che dopo aver gridato così aveva reso lo spirito, disse: “Veramente quest’uomo era il figlio di Dio.” (Marco 15:39) I soldati invece non se ne curano intenti come sono a spartire le sue vesti.

I Giudei erano fermamente convinti, a motivo della legge scritta nel libro di Deuteronomio, che era vietato, proibito, era una violazione della legge del Signore che i crocefissi morti rimanessero appesi nella notte della Preparzione, perciò dovevano essere tolti. Che cose era questa preparazione? Era la vigilia del sabato ed era quello “un gran giorno;” dall’ora sesta del venerdi al sabato, e coincideva con una grande festa: la Pasqua. Per gli Ebrei, questa festa solenne veniva ricordata come storia, come liberazione dalla loro schiavitù in Egitto ed il ritorno per adorare il Signore nella gioia e nella piena libertà, Però, questa volta si trovano di fronte ad un grosso problema. Hanno condannato e crocifisso un innocente, un innocente in mezzo a due malfattori. Tremano, dietro le quinte; perché viene la notte, e quei corpi devono essere tolti, morti o non morti; affinchè non siano una profanazione alla Pasqua ebraica. Perciò arriva l’ordine di spezzare loro le gambe e di portare via quei corpi, Lo fanno con i due malfattori, ma davanti al figlio di Dio, i soldati si fermano; la presenza invisibile di Dio il tocca, ma uno di loro richiama gli altri alla responsabilità di assicurarsi che anche quell’Uomo fosse morto. Per questo a Gesù viene squarciato il costato. Che cosa usci dal suo corpo? Acqua e sangure. L’acqua simbolo della Parola del Signore che produce vita; il sangue, che ricorda il sacrificio del riscatto, per mezzo del quale Egli riscattò l’intero genere umano.

Il soldato romano ne è soddisfatto perché Gesù è già morto; ne ha la prova.

Chi altro c’era ai piedi della croce del Signore?

Ci sono altre due persone, hanno il cuore rotto, trafitto, sconcertato avvilito; lo amano. Chi sono? Maria la madre, Ella è confortata da altre donne che l’aiutano e le stanno vicino, ma fra queste donne c’è anche un uomo, uno che Gesù ama; è Giovanni. Gesù non dice nulla alle altre donne per si riferisce a sua madre ed al discepolo tanto amato: Egli, nel Vangelo ha usato due volte l’espressione “donna” riferendosi a lei: alle nozze di Cana e ai piedi della croce.

Alle nozze di Cana ha detto: “Che c’è tra me e te, o donna? L’ora mia non è ancora venuta. (Giovanni 2:4) Richiama l’attenzione di Maria indicandogli che da ora in avanti non sarebbe stato più il suo figlio umano dicendo: “Donna ecco tuo figlio.” (Giovanni 19:26) Da ora in poi sarebbe divenuto il suo Signore, ed il vuoto umano sarebbe stato riempito dalla presenza del discepolo amato grandemente da Gesù.

Anche noi molte volte siamo carenti ed abbiamo bisogno di essere riempiti e consolati da ciò che ci viene a mancare; Gesù provvede anche a questo. Maria come madre e come donna erà lì distrutta dal dolore, ma aveva ricevuto una grande promessa. La promessa della consolazione della fiducia, nella fede nella redenzione in Cristo Gesù: Gesù moriva non solo per il mondo, ma moriva per tutti i suoi parenti secondo la carne, quindi per lei, per i suoi Amici, per i suoi nemici e a tutti offriva la salvezza.

Ci sono ancora due personaggi che entrano in questa storia: Sono due persone, membri del gran consiglio ebraico, del Sinedrio, fanno parte dei settanta che convocatisi decidono la morte di Gesù. Di quei settanta componenti due non votano, non alzano la mano, non sono d’accordo di condannare il Giusto, Soffrono in silenzio. Chi erano?

Giuseppe d’Arimatea e Nicodemo. Colui che prima si nasconde, ma che dopo aver ascoltato il messaggio di Gesù: “se tu non nasci di nuovo non entri nel Regno di Dio,” va anche lui ai piedi della croce, non solo per compiere un atto d’amore, ma perché sia Giuseppe d’Arimatea che Nicodemo entrambi, hanno il potere nella religione ebraica di chiedere al governatore romano Pilato, il corpo del Cristo. Pilato non fa nessuna obbiezione, la richiesta è fatta da due persone autorevoli, membri del Sinedrio. Giuseppe è anche un uomo ricco. Aveva preparato per la sua morte un sepolcro, che ora dona a Gesù, affinchè non venga depositato in un luogo contaminato, ma bensì dove nessuno era mai stato messo prima. A Gesù non furono spezzate le gambe, non fu sepolto in una sepoltura normale come gli altri due, fu privilegiato, e anche questo fu il Piano di Dio. Egli doveva manifestare la Sua potenza e gloria. In che modo? Nel libro degli Atti degli apostoli, lo proclama Pietro, “Voi lo avete ucciso, ma Dio lo ha resucitato per essere un Salvatore per tutti quelli che credono in Lui.”—Atti 2:22-23

Quanta umanità diversa troviamo ai piedi della croce!

Quanti modi diversi di reagire all’ingiustizia, al sopruso, al delitto, al lutto, all’amiciza, all’amore!

Abbiamo qui un campione di umanità che rispecchia tutti quanti noi! Ma domandiamoci: dove erano tutte quelle migliaia di persone che lo seguivano quando lui predicava alla folle? Dove erano coloro che furono nutriti miracolosamente con cinque pani e due pesci? (Marco 6:30-44) Eppure queste migliaia di persone furono testimoni che quest-uomo era veramente i figlio di Dio! Lo scenario del Golgota ci fornisce grande materiale per riflettere sulle svariate caratteristiche umane e su quante diversi modi di reagire abbia l’essere umano. Tutto ciò che è scritto, fu scritto per nostro ammaestramento e monito, decidiamo oggi a quale di questi personaggi individualmente noi assomigliano di più.—I Timoteo 1:15

Margherita Leoporatti



Venite Dietro A Me, Vi Farò Pescatori Di Uomini

MATTEO 4:19—

DA QUANDO IL. Signore Gesù fece questo invito ai suoi apostoli, pescatori sul mare di Galilea, sono trascorsi circa 2,000 anni, ed è lecito e giusto chiedersi: questo invito ci appartiene come cristani e fedeli membri che sperano di appartenere al piccolo gregge di 144,000 pecore? E’ ancora valido per noi oggi? Alcuni pensano che poiché la chiamata general è passata, sia venuto meno il COMANDO di andare e predicare, facendo discepoli persone di ogni nazione. Vorremo considerare seriamente questo dalle sacre Scritture. La caratteristica dei fedeli servitori del Signore è senza alcun dubbio quella di condividere la speranza che abbiamo con il nostro prossimo, con fede, con gioia con esultanza, volendo essere un balsamo per le molte ferite dell’umanità lontano da Dio. Non vorremo essere persone egoiste e avare nel tenere per noi stessi il meraviglioso proposito che Dio ha in serbo per tutti, nessuno escluso. Comprendiamo che coloro che accettano il Piano di Dio devono fare dei passi in relazione alla volontà del Signore; modificando il proprio comportamento e condotta, conformando il modo di vivere alle esigenze bibliche, dopo di che avendo fatto una completa consacrazione della loro vita al signore attraverso il simbolo del battesimo, devono cercare di ricalcare fedelmente le orme del nostro Maestro.

Cosa caratterizzò oltre ogni altro aspetto la vita del nostro Maestro? Nessuno metterà in dubbio che Egli spese ogni sua energia potenza e intelletto ha spiegare agli uomini del suo tempo, ciò che stava per venire su di loro, e quale opportunità essi avessero nell’ascoltare il suo messaggio. Non perse mal l’occasione per rendere testimonianza al Padre suo, con opere comportamento e miracoli. Qualcuno potrà obbiettare che noi non siamo il Maestro; questo è vero, ma neppure gli apostoli lo furono! Essi erano uomini come noi, anzi uomini forse più semplici di noi, con poca istruzione mondana, probabilmente poveri, con poche risorse materiali, con impegni familiari, tutti problemi ed esigenze che il accomunano a noi. Quindi vogliamo prendere esempio non solo dal più grande Maestro ma anche da loro. Se apriamo il Vangelo di Marco al capitolo 1 versetti da 14-20 leggiamo: “Ora dopo che Giovanni Battista fu messo in prigione, Gesù venne in Galilea a predicare l’Evangelo del Regno di Dio, dicendo: ‘Il tempo è compiuto il Regno di Dio è vicino: Ravvedetevi e credete all’Evangelo.” Camminando poi lungo il mare della Galilea, Egli vide Simone ed Andrea suo fratello, che gettavano le reti in mare, perché erano pescatori. E Gesù disse loro: ‘Seguitemi e vi farò pescatori di uomini.’ Ed essi lasciate subito le loro reti, lo seguirono. Poi, andando un pó oltre, vide Giacomo, figlio di Zebedeo, e Giovanni suo fratello, i quali riparavano le loro reti nella barca. E subito li chiamò; ed essi, lasciato Zebedeo nella barca con gli operai, lo seguirono.’

Che esempio di solerzia e premura verso il Signore!

Notiamo qui che il primo invito è: Seguitemi! Poi in un secondo tempo sarebbero stati in grado di essere insegnanti a loro volta e avrebbero avuto il compito di fare discepoli. Ovviamente per essere in grado di insegnare la Verità alle persone occorre molto studio prsonale della Parola di Dio, avere il giusto intendimento delle verità in Essa contenuta, poi saremo in grado di insegnare ad altri, Una volta ottenuto il sano insegnamento e applicato alla nostra vita, non resta altro che farne dono ad altri. L’invito che viene detto nell’ultima pagina delle Sante Scritture, non è solo per i tempi futuri, ma dobbiamo applicarlo anche adesso. Abbiamo ricevuto l’acqua fresca della Verità, ed è giusto che facciamo dissetare anche altri!—Apocalisse 22:17

Il comando di “andare dunque e fare discepoli” è valido fino alla fine dell’età presente, ancora possiamo trovare “uditori” della Parola. Sforziamoci dunque di proclamre il Regno di Dio, in qualunque modo, in qualunque occasione, siamo sempre pronti a sfruttare qualsiasi condizione sia essa favorevole o sfavorevole a noi. Se noi onoreremo e serviremo il Figlio, anche il Padre ononerà voi. (Giovanni 12:26) ‘Se uno mi serve e mi segua; e là dove sono io, là sarà anche il mio servo; se uno mi serve il Padre l’ononerà.’ Il comando ‘seguitemi’ implica primariamente la predicazione del Regno di Dio. Tutto quello che possiamo fare per servirLO è chiaramente divulgare il suo messaggio di amore universale verso tutti gli uomini, invitare loro ad approfondire lo studio della Parola di Dio, offrirci di spendere il nostro tempo per condividere le informazioni che noi abbiamo già acquisite tramite il nostro studio personale e rimettere tutto nelle mani del nostro Padre celeste, che se Lui chiamerà queste persone, noi posiamo essere lo strumento da Lui adoperato per tale nobile meraviglioso lavoro.

Margherita Leoporatti


CONTINUAZIONE DELL’ARTICOLO
—Maggio-Giugno

Alla Luce Dell’Aurora

DA UN LATO, si stanno adempiendo le profezie descritte nel Salmo 2:9, relative al regno delle nazioni: “tu le fiaccherai con uno scettro di ferro; tu le spezzerai come un vaso di vassellaio.” Dall’altro, colui al quale appartiene il diritto di regnare nel nome di Jehovah sta realizzando le profezie di Ezechiele, relative al popolo d’Israele disperso: “lo regnerò sopra voi con mano forte, con braccio disteso, con scatenamento di furore! E vi trarrò di fra i popoli e vi raccoglierò dai paesi dove sarete stati dispersi, con man forte, con braccio disteso e con scatenamento di furore e vi ricondurrò nel deserto dei popoli.”—Ezechiele 20:33-34

Il “furore”, manifestato attraverso la persecuzione, si è reso necessario per sradicare questo popolo dai paesi dove era stato disperso e si era stabilito, amalgamandosi con i costumi e gli usi locali, onde far nascere in esso l’ardente desiderio del ritorno verso il paese della promessa.

Nelle Scritture, Sion simboleggia la fase spirituale del regno messianico, in cui Gesù sarà il capo e maestro: “Io (Jahveh, l’Eterno) ho stabilito il mio re (colui a cui appartiene il giudizio) su Sion, monte della mia santità.”—Salmo 2:6

L’apostolo Giovanni, nella Rivelazione, descrisse la visione di centoquarantaquattromila persone, riunite sul monte di Sion. (Apocalisse 14:1) Essi soni i fedeli discepoli di Cristo dell’età evangelica. Il Re dei re è già sul monte simbolico di Sion. Per mezzo di Cristo e della sua Sposa il popolo d’Israele, riunito sulla terra promessa, riceverà le prime benedizioni e la vita.

Da Sion, dunque verrà la liberazione di tutto il popolo d’Israele e la sua empietà sarà tolta quando l’Eterno stipulerà con esso il “nuovo patto,” apportatore di benedizioni e di vita primieramente a questo popolo e, successivamente, a tutta l’umanità

Sarà questa la prossima realizzazione del glorioso piano messianico!

Già l’azione preliminare è in corso; le cose vecchie dell’uomo egoista vengono distrutte poco a poco; Israele man mano si sta riunendo e si prepara ad assolvere la missione assegnatale nel piano di Dio per il nuovo mondo. Volendo adoperare una espressione dell’apostolo Paolo, concludiamo che “se la loro reiezione è la riconciliazione del mondo, che sarà la loro riabilitazione (riammisione) se non una vita d’infra i morti?—Romani 11:15

Esultiamo dunque per la venuta di Colui a cui appartiene il diritto di regnare! Egli darà “incremento all’impero ed una pace senza fine.”

“Perchè, fratelli, non voglio che ignoriate questo Mistero, affinchè non siate presuntuosi; che cioè un indurimento parziale s’è prodotto in Israele finchè sia entrata la pienezza dei gentili; e così tutto Israele sarà salvato, secondo che è scritto:

Il liberatore verrà da Sion: Egli allontanerà da Giacobbe l’empietà; e questo sarà il mio patto con loro quando io avrò tolto via i loro peccati.—Romani 11:25-27




Il Piano Di Dio In Breve

POICH IDDIO MEDIANTE le profezie del profeta Isaia ha detto che Egli ha definitamente un Piano e tutti i suoi disegni si devono compiere, e a noi come suoi figlioli diligentamente ci conviene informarci quale e il Suo piano onde entrare nella loro realizzazione. Ossevate come Geova ci afferma con chiarezza le sue intenzioni alla quale con giuramento mediante il profeta Isaia 14:24-27 ha detto: “L’Eterno degli eserciti ha giurato dicendo.” In verità come ho pensato, cosi sarà, e come ho deciso, così accadrà. Poichè L’Eterno degli esereciti ha deciso questo e chi potrà annurllarlo? La sua mano e stesa e chi potrà fargliela ritirare? Ricordate le cose passate di molto tempo fà, perchè io sono Dio e nessuno e simile a me. Che chiamo dall’est un uccello da preda e da una terra lontana, l’uomo che seguirà il mio disegno. Si, ho parlato e lo farò avvenire; ne ho formato il disegno e lo eseguirò.”

Per quano misteriosi e arditi ci possono sembrare i procedimenti di Dio in relazione all’uomo, coloro che credono nella testimonianza della Sua parola debbono ammettere che il Suo piano primitivo è in progresso e sistematicamente si sta avvicinando al compimento. Ecco perchè nella nostra qualità di figlioli di Dio e chiamati alla sua eredità, crediamo nell’infallibile Parola e promesse del nostro Padre celeste, affin di poter comprendre i suoi consigli mediante i piani e le indicazioni ch’essa recchiuse. Noi abbiamo una chiara comprensione che il Piano di Dio, in relazione all’uomo abraccia tre grandi periodi di tempo, cominciando dalla creazione dell’uomo e si estenderà fino in un avvenire indeterminato. Gli Apostoli Pietro e Paolo designarono quel periodi di tempo come (Tre mondi).

Quelle tre grandi epoche, rappresentano tre manifestazioni distinti della Divina provvidenza. La prima epoca ebe principio dalla creazione sino al Diluvio alla quale solo Noè e la sua famiglia furono salvati. E vien chiamata dall’Apostolo (Sec. Pietro 3:6). Il mondo di allor, sommerso dall’acqua, perì.” La soconda grande epoca ebbe luogo dalla fine del diluvio fino all’evvenimento della fine del presente mondo sotto il potere limitato di Satana (il principe di questo mondo) ed e chiamato” la presente malvagia età:—Galati 1:4

La terza epoca sarà un mondo senza fine e sara sotto l’amministrazione Divina sarà (Il Regno di Dio) ed e chiamato il mondo avvenire, L’Apostolo Pietro 2.-3:13 scrisse; “’Ma noi secondo la sua promessa aspettiamo nuovi cieli a nuova terra nei quali abita la giustizia.’

Il primo mondo dalla creazione dell’uomo fino al Diluvio sotto l’amminitrazione degli angeli non abbe un buon successo. Il secondo mondo sotto l’amministrazione dell’influenza di Satana (l’esurpatore) divenne un mondo malvaggio, ma il terzo mondo sarà un’era di giustizia e di pace che si espanderà per tutti i cantoni del mondo. La terza spoca e menzionata come il “mondo avvenire in cui abita la giustizia. Il male sarà eliminato gradualmente e richiederà tutto l’intero Millennio sotto l’amministrazione di Gesù ed i suoi seguaci la cui fedeltà durante l’Età avengelica il ha condotti alla presenza del loro maestro (Cristo Gesù) in quel tempo il male non regnarà più. I malvaggi saranno eliminati ma il giusto florirà Il giusto fiorirà. (Salmo 72:7) Coloro che ubidiranno volentariamente mangeranno i bene della terra. (Isaia 1:19) In quel tempo i malvaggi saranno sterminati “Poichè i malvagì saranno sterminati, ma coloro che sperano nell’Eterno possederanno la terra.”—Salmo 37:9

Considerando in tal modo la prossima età Millenniale alla quale sarà totalmente differente dall’età presente in tutte le sue particolarità, il Signore ha sempre rivelato (Mediante le Sacre Scritture) il Suo piano di salvezza alla quale al tempo stabilito si materializzera Egli sarà il grande. Re, il Signore del mondo avvenire e sotto la Sua amministrazione i popoli di tutta la terra (se ubidienti prosperiranno e saranno benedetti. In quel tempo Satana non avrà più potere e la conoscenza dell’Iddio vivente si manifesterà su tutti i popoli della terra.

Gesù disse: “Il mio regno non e di questo mondo,” e fino a quando quell’era del ‘mondo avvenire (il Regno di Cristo Gesù) non avverrà, Satana ‘il principe delle tenebre con la sua malvagia influenza semina il male fra i popoli della terra e specialmente alcuni dirigenti delle nazioni. Perciò le tenebre coprono la terra e la oscurita invade la mente dei popoli. Al presente, ed in base alle riviste mondiali e specialmente nel Medio oriente e Africa rebellione e lotte per la libertà e migliori condizione di vita ha causato la morte di migliaia di persone innocenti.—Efesini 2:2

Una parte importantissima del Piano Divino per la pace e la salvezza di tutti i popoli della terra ed in base agli eventi mondiali non e lontano, anche esaminando l’adempimento della Profezie Bibliche indicano ciò. E di grande incoraggiamento notare quello che il Signore a rivelato a Giovanni l’Apostolo che ha scritto il libro dell’Apocalisse 11:15. “Poi il settimo angelo suonò la tromba e si fecero grandi voci nel cielo, che dicevano: I regni del mondo sono divenuti il Regno del Signor nostro e del Suo Cristo, ed egli regnerà nei secoli dei secoli.”

Il contesto mostra che il trasferimento si compirà durante un’epoca generale di oscurità riportandosi a ciò, Gesù disse: (Marco 3:22-27) “Niuno può entrare in casa dell’uomo forte e rapirgli i suoi bene, se prima non ha legato l’uomo forte, solo allora può saccheggiare la sua casa.” In base alle parole di Gesù concludiamo che conviene che Satana sia primieramente legato, ristretto e deposto, avanti che il Regno di pace e di giustizia del Signore si stabilisca. Ne scaturisce quindi che il primo compito dell’era Millenniale e quello di legare Satana. (Apocalisse 20:2) E importante notare che la nostra terra forma la base di quei “mondi” o epoche dispensazione di tempo. E ben ricordare che nonostante quello che avvene durante l’età oscura e periodi storici sulla terra, essa sussisterà sempre. (La terra rimane in eterno.)—Ecclesiaste 1:4

Come di gia abiamo fatto cenno l’Apostolo Pietro ha identificato la parola cieli che simbolizza le potenze superiori spirituali (dominante) e la terra simboleggia il governo umano (ordine sociale). Fisicalmente i cieli (il firmamento celestiale e la terra fisica non sono passati, essi sussisteranno per sempre. L’ordine presente. I governi e la società influenzata dallo spirito Satanico quando sarà legato non può più influenzare le forze polotiche e anche religiose che predicano dottrine che non armonizzano con gl’insegnamenti delle Sacre Scritture. Il Signore mediante il Pofeta Malachia influenzato dalla potenza Divina scrisse: “Poichè ecco, il giorno viene, ardente come una fornace; e tutti quelli che operano emplamente saranno come stoppia, in modo da non lasciar loro ne radice re ramo.—Malachia 4:1

“La nuova terra” la nuova società umana riorganizzata in armonia con le regole stabiliti dal Principe della terra Cristo Gesù, guidera a tutti nella via della pace, della giustizia e dell’amore. Il Nuovo regno sarà stabilito sul fondamento della giustizia per tutti. In quel giorno non vi sarà più distinzione di colore di razze alla quale per molti secoli hanno influenzato le menti delle persone e governi causando la fame ela morte di milioni di essere umani in diversi cantoni del mondo.

Fù concesso all’Apostolo Paulo di dare uno sguardo alla futura dispensazione per come egli stesso lo definisce. (Egli disse che “Io conosco un uomo in Cristo che quattordici anni fa) se con il corpo o fuori del corpo non lo so, Dio lo sà, fu rapito fino al terzo cielo. Fu rapito in paradiso e udì parole ineffabili, che non e lecito ad alcun uomo di proferire.”—2 Cor. 12:2-4

In base alle Scritture anche l’Apostolo Giovanni quando fù condotto nell’Isola di Patmos anche lui fù rapito ed in visione attraverso questa Età del Vangelo le sue scene erano variabili egli scrisse di aver “Visto un nuovo cielo e una nuova terra,” In armonia con la sua visione e logico concludere che lui si riferiva al regno di Cristo Gesù alla quale Egli regnerà con potenza sia sulla parte terrena come anche quella celeste.—Apocalisse 21:1

Al presente ed in armonia con gl’insegnamenti delle Sacre Scritture e nostro il privilegio e responsabilità di predicare un messaggio di corforto ed. Incoraggiamento, però è importante distinguere l’applicazione deltermpo alla quale le profezie delle Sacre Scrittute si adempiscono. Sia le epoche ed aconomia in relazione al Piano di Dio si adempiscono al propio tempo stabilito dal Signore. Per sempio:, sarebbe assurdo dire che nel tempo presente la terra sara ripiena della conoscenza del Signore e che non è più necessario dire al suo prossimo. Conosci tu il Signore! (Isaia 11:9) Geremia 31:34 Queste profezie non si possono appliacare al tempo presente; ma si meterializzeranno durante il Regno Messianico di Cristo Gesù, in quel tempo la conoscenza si manifesterà e si rivelerà ai popoli della terra, alla quale per sei mila anni hanno camminato nelle tenebre. Siamo spiacenti dire che negli ultimi tempi sopraggiungeranno giorni difficili gli uomini saranno amatori di loro stessi. (2 Tim. 3:13) I regni di questo mondo influenzati dall’egoismo e influenzati da Satana hanno cagionato la morte e la fame in diversi cantoni del mondo, nonostante le ribbellioni alla quale si manifestano tutti i gioni, per risolever i loro problemi e stabiliri la pace, e necessario che Satana “Il principe di questo mondo sia legato, e questi regni ancora sotto il suo controlo, divengono i Regni del nostro Signore. Egli avra la grande potenza di governare con giustizia ed amore.

Per la luce concessa ora ai servitori del Signore sono in grado di discernere l’ordine sistematico che segna la marcia maestosa del nostro Dio attraverso l’eta trascorse.

Pastor Russell



Il Salario Del Peccato

LA BIBIA INSEGNA che l’uomo fù fatto superiore a tutta la creazione animale; ad immagine e somiglianza del suo Creatore; che possedeva la vita ad un grado perfetto nel giardino dell’Eden e che avrebbe potuto conservare la sua vita eternamente mediante l’ubidienza completa al suo creatore. Purtroppo, egli disubbidì e cadde sotto condanna di morte alla quale ara stato avvertito in anticipo. (Genesi 2:17) Così avvenne, che padre Adamo dopo novecento trent’anni, trascorsi in condizioni di morente, durante i quali generò figlioli e figliole, morì. In questa condanna di morte fù coinvolto tutto il genere umano che aveva peccato in lui.

L’errore grossolano in cui cadono i sostenitori di un inferno di tormenti eterni, poggia su una pretesa assurda e del tutto contraria alle esplicite dichiarazioni della Parola di Dio. Infatti costoro, pretendono che le pene eterne siano il castigo del cosidetto peccato originale, quando le Sacre Scritture esplicitamente insegnano che il ”salario del peccato e la morte” e non le pene eterne.

Se noi esaminiamo il racconto della Genesi sulla caduta dell’uomo e la sentenza alla quale gli fù imposta per la sua disubidienza, non torviamo il minimo accenno ad un castigo ad che vada oltre la morte. Con chiarezza la Sacra Scritura dice: “Poichè tu sei polvere e in polvere ritornerai.” (Genesi 3:19) Come mai, dunque Satana l’Avversario ha potuto ingannare in modo così clamoroso i nostri padri durante i secoli tenebrosi del medioevo, inculcando loro “dottrine diaboliche?”

L’Apostolo Paolo, il quale scrisse più della metà del Nuovo Testamento e dichiarò di non aversi “tratto indietro dall’annunziare tutto il consiglio di Dio”, Fatti 20:27, non esprime una sola parola nei riguardi dei tormenti eterni, anzi parlando del peccato e del castigo relativo, si esprime così: ‘Perciò, come per mezzo di un solo uomo il peccato è entrato nel mondo e per mezzo del peccato la morte, così la morte si è estesa a tutti gli uomini, perchè tutti hanno peccato.”—Romani 5:12

Perciò non le pene eterne, ma la morte fù riservata all’umanità a causa del peccato di Adamo. Se qualcuno obiettasse che questo non sarebbe un castigo sufficiente per il peccato allora e consigliabile richiamerlo alla realtà degli eventi quotidiani. E bene ricordare che con la disubidienza, Adamo perdette il paradiso terrestre e la sua comunione con il suo Creatore Dio, incorrendo nelle malattie, nei dolori, nella morte. Tutta l’umanità intorno a diecina di miliardi di essere umani furono privati di queste benedizioni, ed avendo ricevuto in retaggio debolezza mentale, morale, fisica, costituisce, secondo la dichiarazione apostolica: “La creazione aspetta con bramosia la manifestazione dei figli di Dio.’—Romani 8:18-23

Osseviamo la situazione! Un numero cosiderevole di persone nati nel peccato e formati nell’iniquita. (Salmo 51:5) Poche e brevi ore, o giorni, o anni di dolori e travagli ed indi il letto della morte! Questo cammino, dalla culla al sepolcro, e la sintesi di una tragedia dolorosa che spezza il cuore. Tutto questo per una trasgessione non propia! Qual’è quall’uomo dalla mente sana che vorrà sostenere che il castigo e stato insufficiente e che la Giustizia Divina potrebbe e dovrebbe domandare di più, e che quella moltitudine immensa dovrebbe, dopo la morte essere posta in una condizione di infelicità e di tormento! La persona che ragionasse in tal modo mostrerebbe segni palesi di squilibrio mentale.




Parabole E Rivelazioni Divini

SONO TUTTI GLI espetti e sezioni del Divin Piano di salveza facile a comprendere? In realta a tali interrogativi dobbiamo rispondere no; poichè esistono innumerevoli ombre, parabole ed illustrazioni nei riguardi dei propositi divini. In armonia a quanto espresso, abbiamo l’evidente costatazione che tutti i Profeti di Dio hanno parlato-piu, o meno-in maniera oscura, o mediante parabole al pari del Gran Profeta, Gesù. Infatti, Egli insegnò alle genti ed alle turbe in parabole e, senza parabole, non diceva nulla, affinchè si adempisse quel che fù detto per mezzo del Profeta, percome leggiamo in Matteo 13:35.

Comunque, Egli promise che “quando sarebbe venuto lo Spirito della Verità, li avrebbe guidati in tutta la Verità “perchè non parlerà da se stesso, ma dirà tutte le cose che ha udito.” (Giov. 16:13) Alcuni dei misteri di Dio erano da comprendersi subito, altri nel corso dell’era susseguente, a gradi. Ma la grande rivelazione del Mistero di Dio, c’è detto, espressamente, d’essere riservato per la chiusura dell’Era Evangelica. ‘In quei giorni della voce del Settimo angelo, quando egli suonerebbe la tromba, si compirà il mistero di Dio, secondo quanto egli ha annunziato ai suoi servi, i Profeti.’—Apocalisse 10:7

Secondo la Sua stesura, il Divin Piano doveva essere compreso, per rivelazione dello Spirito Santo, gradualmente, passo per passo, nel corso dell’era Evangelica. Perciò, tal privilegio è stato concesso soltanto ad una classe di persone umile e scelte, fra quelle dedicati a seguire le Orme di Gesù e, quindi non al mondo, in generale. Tal concetto è messo in risalto dell’Apostolo Paolo, scrivendo ai primi. (Corinzi 2:14) “Or l’uomo naturale, non riceve le cose dello Spirito di Dio, perchè sono follia per lui, e non le può conoscere, poichè si giudicano spiritualmente; ed al versetto 10 dello stesso capitolo l’Apostolo Paolo ci assicura che: “Dio però le ha rivelate a noi per mezzo del Suo Spirito, perchè lo Spirito investiga ogni cosa, anche le profondità di Dio.”

Noi dobbiamo distinguere la categoria degli uomini che temono [riveriscono] il Signore, da quelli di coloro che temono e riveriscono l’uomo. Salomone disse: la paura degli uomini costituissce un laccio, ma chi confida nell’Eterno è al sicuro. (Proverbi 29:25) Tal laccio impedisce di approfondire nei segreti di Dio e, quindi, nella Sua Sapienza. Essa conduce alla piena conoscenza dei propositi dell’Eterno [nonché all’affidamento perfetto in Lui, quali Suoi figliuoli] e concede la chiave del comprendimento dei SUOI MISTERI.

Abrahamo, per la sua salda fede in Dio “fù chiamato amico di Dio” (Giacomo 2:23) perché manifestò la sua massima fiducia in LUI. Ciò gli valse il privilegio di conoscere delle particolarità sui propositi divini che non furono rivelati ad altri. Parte dei “misteri di Dio” furono da Lui rivelati, secondo quanto reputava di poter svelare, in quel tempo. Ad esempio, gli preannunziò la distruzione di Sodoma, dicendo: “celerò io ad Abrahamo quello che stò per fare, giacché Abrahamo deve divenire una nazione grande e potente ed in lui saranno benedette tutte le nazioni della terra?—Genesi 18:17

Dato che Abrahamo era considerato da Dio quale suo amico, Eli volle fargli conoscere qualche particolare circa il divin Piano della Salvezza umana. L’apostolo Paolo, in proposito, scrisse: “La Scrittura prevedendo che Iddio, giustificherebbe i Gentili, per la fede, preannunziò ad Abrahamo questa buona novella: “In te saranno benedette tutte le genti.” (Galati 3:8; Genesi 22:15,8) Or, mentre è ovvio che non fu possibile ad Abrahamo di comprendere integralmente tale dichiarazione, rivelava il piano di Dio e quello che avrebe avuto luogo durante Letà Evangelica.

Così, anche Gesù, nostro Signore, nel Suo Primo Avvento, parlò loro in parabole, perché vedendo non vedono; e sentendo, non odono e non intendono. E si adempie in loro la profezia d’Isaia, che dice: “Udrete con i vostri orecchi e non intenderete; guarderete con i vostri occhi e non vedrete; perché il cuore di questo popolo s’è fatto insensibile, son divenuti duri d’orecchi ed hanno chiuso gli occhi, ché talora non veggano con gli occhi e non odano con gli orecchi e non intendono col cuore e non si convertano, ed io li guarisca.” (Matteo 13:13-15) Ma, vi furono di quelli che ebbero piena fede, devozione e si consacrarono al Signore: e, perciò, furono, anch’essi, considerati e trattati quali ‘amici di Dio.’

Il nostro testo, parlando di coloro cui l’Eterno rivela il suo segreto, perché. Lo temono e, se tal riverenza sarà continua e salda, condurrà questi fedeli ad esplicare opere molto interessanti, nonché alla loro perfetta consacrazione al Suo Volere ed alla Sua Causa. Di costoro [o di questa classe], che riveriscono senza tregua il Signore, leggiamo: “Allora quelli che temono l’Eterno è stato attento ed ha ascoltato; ed un libro è stato scritto davanti a LUI, per conservare il ricordo di quelli che temono l’Eterno e rispettano il Suo Nome. Essi saranno, nel giorno che io preparò, la mia proprietà particolare … ed io li risparmierò, come uno risparmia il figlio che lo serve.—Malachia 3:16

IL SUO PATTO

Il nostro testo racciude una promessa di Dio: concernente il Suo Patto, che, compreso nella sua estrinsecazione, sin dal principio, assume un’importanza vitale, giacché costituisce la chiave per acquisire un perfetto comprendimento del Piano di Dio. Infatti EGLI, nel Patto, promise ad Abrahamo, come già abbiamo detto, in altri studii, “che tutte le Nazioni della terra sarebbero state benedette, in lui e nella sua progenie.” In tal promessa erano—come sono—tutte le dovizie della grazia divina, dirette ed indirette. Eppure, quanti ignorano la magnificenza di questa grazia divina, concessa all’umanità! Ma noi, con gli occhi unti d’olio Santo ed i cuori completamente devoti a LUI, siamo sempre desiderosi di conoscere, il giusto, quali sieno la Sua Volontà ed i Suoi proponimenti. A tal uopo, esaminiamo il Patto, per discernerne le tre complesse parti, che lo costituiscono: 1) Tutte le Famiglie della terra [i membri della famiglia umana] saranno benediti: 2) “la progenie d’Abrahamo” funzionerà da canale erogatore delle benedizioni di tutte le creaure umane; 3) la progenie erogatrice delle benedizioni, costituita da Gesù nostro Signore, con la coadiuvazione della ‘Sposa’ [la moglie dell’Agnello, la Chiesa, composta dai suoi fedeli seguaci e coeredi]. La concretizzazione di queste parti del Divin Piano, dunque, contempla tutte le provvidenze divine racchiuse nel Patto.—Genesi 15:18; Galati 3:8, 16, 27-29

In relazione a quanto esposto, reperiamo che niuna benedizione spirituale, contemplata nel Patto Arahamico, poté essere erogata prima che Gesù Cristo, Capo della progenie, pervenisse al termine del Suo Ministerio e fosse—come fu—glorificato. Indi, rileviamo che, sin d’allora, l’Opera del Signore è andata estrinsecandosi, nel “radunare i Suoi Eletti”: la Chiesa, la Sua Sposa, [il Corpo di Cristo]. Infine facciamo rilevare che l’Opera d’erogazione a tutte le famiglie della terra, delle promesse benedizioni di Dio, non potrà avere inizio, prima che l’intera progenie sarà radunata e glorificata.

La Progenie Spirituale d’Abrahamo [Cristo e la Sua Chiesa] ha costituito—e costituisce—realmente, “il sale della terra,” nel corso dell’era Evangelica, ed ha contribuito a preservare il mondo da un totale deterioramento. Ma ciò è solo una minima parte delle immense benedizioni, che Iddio ha stabilito d’erogare al mondo per mezzo della Chiesa. La ‘luce’ di Verità, per il debole splendore emanato lungo il corso della lunga notte del peccato e della morte, può, propriamente, essere paragonata a quella d’una ordinaria candela, o lampada. Ma la luce che sgorgherà, per opera della Chiesa glorificata, nel corso del Regno Millenario, ci è descritta ‘risplendete come il sole, nel Regno del Padre celeste.’—Matteo 13:43

Il Patto allora, ci dimostrerà il gran privilegio concessoci, al tempo presente, nel divenire “eredi di Dio e coeredi di Cristo”—in quanto—“se pur soffriamo con Lui, saremo anche glorificati con Lui.” (Rom. 8:17) Ed Egli ci abiliterà, attraverso le prove, a devenie misericordiosi benedicenti e porgitori d’aiuto al resto dell’umanità.

Il Patto è vasto, nelle sue previdenze e provvidenze. Non promette solo le benedizioni divine a tutte le famiglie della terra, del tempo in cui la progenie sarà completa, ma le estende anche a tutti morti che risusciteranno dal sonno della morte, ed a tutti i viventi su la terra, al tempo dell’instaurazione del Regno di Cristo.

Infatti, “a tal fine, Cristo è morto e tornato in vita per essere il Signore dei morti e dei viventi.” (Rom. 14:9) Egli comprò tutti con il Suo Sangue e, quindi, e la propriziazione per i nostri peccati: e, non soltano dei nostri, ma, anche per quelli di tutto il mondo.” (I Gov. 2:2) E, come la vera Chiesa è stata benedetta, mediante il prezzo del Suo Sangue, esse, a suo tempo [tutte le famiglie della terra] saranno benedette, grazie al Suo riscatto. ‘Egli ci ha di Sua volontà, generati mediante la Parola di Verità, affinché siamo, in un certo modo, le primizie delle Sue creature.’ (Giocomo 1:18) La Chiesa, cioè, le primizie delle Creature, saranno adoperate, dal Signore, per benedire l’umanità.




I Vostri E Nostri Privilegi

FRA I PRIVILEGI umani, il più grande ed onorevole è stato, ed è servire iddio, il suo popolo e la sua verità.

I santi profeti ci hanno servito con lo scriverci le profezie nella parola di Dio.

Oggi, da essa rileviamo che innumerevoli “segni dei tempi” ed “adempimenti profetici, stanno ad indicarci che siamo giunti alla fine dell’ERA EVANGELICA, e quindi, al principio della NUOVA ERA, sconosciuta alla gran parte dei popoli, mentre non lo è ai fedeli seguaci di Gesù, per come fu promesso loro in Matteo 13:11.

Gesù, insegnò i suoi discepoli a pregare: “IL TUO REGNO VENGA.” I Profeti hanno scritto le profezie riguardo a detto Regno, chi sarebbe il Re, e quando esso Re e Regno, saranno stabiliti sulla terra per benedire ‘tutta la famiglia umana.’

Intanto, secondo gli adempimenti profetici, tal glorioso Regno, governato da Cristo e la sua Chiesa, e prossimo ad essere stabilito, ed è il dovere di quei discepoli a cui è data tale conoscenzia di predicare questa “BUONA NOVELLA DEL REGNO” a tutti, e fino alle estremità della terra.—Atti 1:8

Gesù insegnò: “Chiedete e vi sarà dato, cercate e troverte, picchiate e vi sarà aperto” …(Matteo 7:7), ed il nostro obbiettivo è di aiutarvi a cercare e trovare il modo come voi possiate entrare il tal glorioso Regno, e dopo, aiutarci ad estendere questi privilegi della conoscenza del Piano di Salvezza di Dio, al resto dell’umanità.

Manifestateci il desiderio di volere apprendere e partecipare di qusta grande OPERA DI EVANGELIZZAZIONE.

Siete solerti e volentierosi nel dedicarvi a servire L’ETERNO e vivrete nella pace e nella letizia, ed in attesa di un radioso avvenire nel quale sentire, fra breve, le consolante parole: “Ben ti sta, buono e fedele servitore; tu sei stato leale in poca cosa; io ti costituerò sopra molte cose; entra nella gioia del tuo Signore.”—Matteo 25:21



Associazione Studenti Biblici Aurora