AURORA
Luglio-Agosto 2010

Contenuto Di Questo Numero

  1. Il Ritorno Di Cristo E La Fine Del Mondo Attuale
  2. Il Creatore—Donatore Della Vita
  3. Il Vangelo Del Quale L’Apostolo Paolo Non Si Vergogno
  4. La Vera Luce (continuazione dell’articolo Maggio-Giugno)
  5. Risurrezione Ed Esaltazione

Il Ritorno Di Cristo E La Fine Del Mondo Attuale

LA SECONDA VENUTA di Cristo e la fine del mondo attuale [socialmente parlando] fan parte entrambi degli eventi trattati dalla Bibbia e costituiscono degli insegnamenti dottrinali, basilari. Ma, durante gli Evi dell’oscurantismo, tali insegnamenti furonc orrendamente travisati e distorti. Quasi generalmente, fu ammesso il ritorno di Cristo e si considerò ed insegnò che sarebbe ritornato, nella carne, e, nell’avvicinarsi alla terra, essa sarebbe stata avvolta da fiamme e completamente distrutta. Secondo gli assertori di queste insulsità, tal disastroso evento dovrebbe svolgersi nel giro di ventiquattro ore e, contemporanemente, gli esseri umani, giusti, dovrebbero essere convogliati verso il cielo; mentre i nalvagi sarebbero trasportati in luogi d’infernali ed eterne torture. Queste concezioni irragionevoli ed inammissibili, per delle menti equilibrate, circa il ritorno di Cristo della fine el mondo, indusse molti serii studioso a dedicarsi allo studio dalla Bibbia e, particolarmente, di queste dottrine delle quali si rilevano le più inconcepibili assurdità.

Il termine “mondo,” nelle profezie è adoperato spesso per indicare un “ordine sociale’ e, nel Nuovo Testamento, é stato tradotto dal termine greco KOSMOS. Riferendosi, invece, ad un periodo di tempo [ad un’epoca, o èra,] il termine greco, corrispondente, è EION. Nel supremo disegno divino, concernente la redenzione e la restaurazione degli esseri umani, dal decadimento adamico, e dalla morte, troviamo enumerati tre periodi [o mondi]. Il primo ha inizio, dalla creazione di Adamo e termina al tempo del diluvio. Parlando di questa èra, l’apostolo Pietro (II, 3:6) lo nomina “il mondo d’allora”; il secondo ‘mondo’ [periodo] ebbe inizio dopo il diluvio e la Bibbia c’insegna che avrà fine al ritorno di Cristo, allorquando Egli verrà per instaurare il Suo Regno. Noi, parlando dell’attuale periodo, lo nomiamo il” mondo d’oggi.” Invece, l’apostolo Paolo, adoperando il termine greco KOSMOS, lo denomina ‘il presente mondo malvagio’ e, ben appropriatatmnte, poiché Satana ne è il pincipe. Allorquando la malvagità di detto mondo sarà distrutta, insieme con I suoi principe, l’intera uma- nità, finalmente, potrà incominciare ad usufruire delle benedizioni che le saranno elargite dal Signore. E questo sarà ‘il mondo a venire’ di cui l’Apostolo ci parla agli Ebrei 2:5 di un futuro mondo sotto l’aministrazione di Cristo Gesù e non avverrà più la distruzione della terra, ma come gia detto, avverrà un cambiamento dell’ordine sociale sulla terra (distrugendo) il vecchio ordine, mentre, la terra, creata da Dio quale dimora dell’uomo, resterà inalterata.

I governatori di questo “mondo a venire,” o nuovo ordine sociale, saranno Cristo ed i fedeli seguaci Suoi, mentre, gli antichi Dignitari, restaurati alla perfezione umana, saranno i rappresentanti umani di Gesù [su la terra] e dei Suoi seguaci altamente innalzati dal Padre celeste.

L’Opera divina, in questi primi “due mondi,” o era, è stata svolta, principalmente nel selezionare e preparare coloro che dovranno amministrare gli affari pubblici, nel Regno Messianico, governando su tutta la terra, nei primi mille anni del detto ‘mondo a venire,’ ovvero del nuovo ordine sociale, Durante il corso dei ‘due mondi passati,’ i componenti del popolo di Dio sono stati perseguitati e sottoposti ad ogni specie di atroci sofferenze. Ma, durante il corso di questo ‘mondo a venire,’ terminerà il rigetto del popolo di Dio. Ed il giusto trionferà, mentre il malvagio dovrà emendarsi, altrimenti ‘sarà distrutto d’infra il popolo.”—Atti 3:23

LA FINE DEL MONDO

Le profezie bibliche presentano chiaramente che “il presente mondo malvagio” avrà fine per opera di Cristo, alla Sua Seconda Venuta, ma bisogna tener presente—ripetiamo—che tale fine riguarda l’ordine sociale non la terra. Nelle profezie è adoperata tutta una speciale fraseologia simbolica per descrivere codesta fine dell’attuale mondo malvagio. Letteralmente, parlando del mondo d’oggi. Il Profeta Daniele 12:1 descrive ‘dei tempi d’angoscia, quali non ve ne furono giammai, da quando esistono nazioni’: cioè la distruzione giornaliera, o graduale, dell’ordine sociale d’oggi. Gesù, riferendosi allo stesso tempo di distretta, lo presenta quale ‘una grande afflizione che non v’è stata l’uguale dal principio del mondo, sino ad ora.’ (Matt. 24:21-22) Dice, ancora, che ‘gli uomini verranno meno per la paurosa aspettazione di quel che starà per accadere àl mondo.’—Luca 21:26

Questa distrtta, afflizione, o perplessità, che distruggerà quanto è stata definita civiltà, nelle Scritture, viene prefigurata dai termini: “fuoco,” ‘terremoti,’ ‘rivoluzione,’ ‘uragani,’ eccetera. Durante il tempo dell’oscurantismo, i manipolatori dei ‘credi’ hanno adoperata la parola ‘fuoco,’ per indicare che la terra verrà bruciata, dando alle Scritture, così un significato del tutto diverso da quello che esse presentano, quale fine del mondo attuale, che come abbiamo detto, è l’ordine sociale.

L’apostolo Giovanni, nella visione apparsagli, mentre in prigione nell’isoletta di Patmo, vide nuovi cieli e nuova terra, cioè il veniente nuovo ordine sociale. E, fra le varie particolarità, che lo concerneranno, ci dice, anche, che, nel nuovo ordine del Governo di Cristo “non vi sarà più la morte; né ci saran più cordoglio, né dolore, poiché le cose di prima son passate.” (Apoc. 21:1-4) Il completamento del Supremo disegno del Creatore, consisterà, dunque, nella instaurazione e restaurazione, a mezzo di Cristo, di tutto ciò ch’è stato perduto per colpa d’Adamo.

IL SECONDO AVVENTO

Ma questa gloriosa conclusione del Piano divino ha dovuto attendere il ritorno di Cristo e l’instaurazione del Suo Regno, mentre le guide religiose non compresero i Disegni divini e, quindi, non sapendo, come e quando, si sarebbero sviluppati ed effettuati, artigolarono erronnee teorie, circa il Regno di Cristo, del quale affermarono l’avvenuta instaurazione alla Pentecoste e l’inizio e l’incremento d’ogni conversione a Cristo. Uno dei testi Scritturali, su cui fondarono tale erronea concezione, lo troviamo nella edizione della Bibbia del Diodati [e nella Riveduta] in cui leggiamo, Luca 17:21: “il Regno di Dio è dentro di voi,” mentre molte altre versioni traducono, più appropriatamente e comprensibilmente: ‘il Regno di Dio è in mezzo a voi.’ L’enfatico Diaglott traduce il versetto, in questa maniera, ben più chiara: ‘la regale Maestà di Dio è in mezzo a voi.’ Questa asserzione fu espressa agli Scribi ed ai Farisei, dei tempi di Gesù, e pone in risalto l’improbabilità che nostro Signore avesse potuto dir che il Regno dei cieli era dentro di loro, quando niuno meglio di Lui sapeva d’essere Lui il Re designato da Dio, nel Regno Messianico. Quindi, non essendo venuto ancora il tempo del Suo Regno, avrebbe potuto dire, appropriatamente, che la Maestà regale divina era in mezzo a loro.

Oltre Giovanni, il Battista, anche Gesù predicò che era prossimo il Regno dei cieli. E volevano significare, semplicemente, che l’Opera peparatoria per l’instaurazione d’esso era di già iniziata e, quindi, il Re era di già fra loro, non per regnare subito, ma per dare la Sua vita per la redenzione di tutta l’umanità dal peccato e dalle morte. Da quel tempo, e lungo il corso dell’èra Evangelica, l’Opera preparatoria per la restaurazione del Regno è andata espletandosi, nello scegliere dei veraci e fedeli seguaci di Gesù, i quali, attenendosi alla promessa “sii fedele sino alla morte, ed io ti darò la corona della vita, “espressa dall’Apostolo, Apoc, 2:10, hanno calcato le Sue orme, con zelo, fedeltà ed amore,e sono divenuti membri del Corpo di Cristo e Suoi coeredi nel Regno Suo. Ciò stante, l’instaurazione del Regno di Potenza e gran Gloria” dovette attendere il ritorno del Re ed il completamento della scelta dei fedeli seguaci Suoi. Questa Verità può essere ravvisata, in tutta la sua essenzialità, leggendo e meditando quanto esprimono in proposito gli Apostoli, Matteo 24:30 e Luca 21:27

NON PIÙ UN UOMO

Molti fedeli credenti hanno immaginato che Gesù sarebbe tornato ad instaurare il Suo Regno qual essere umano, con le piaghe [prodotte dalla crocifissione] alle mani, ai piedi ed alle costole. Ma dimenticarono che le Scritture c’insegnano chiaramente, che, quando fu risuscitato dai morti, Gesù non fu più un essere umano, ma un potente Essere divino: “l’immagine dell’invisibile Dio.” (Col. 1:15; II Cor. 5:16; I Pietro 3:18) Perciò, occorre tener presente che, ora, Gesù, quest’Essere divino, Cristo, è di natura celeste: perciò, sarà invisibile, ritornando su la terra, al Suo Secondo Avvento, e niuno dovrà attendersi di vederlo effettivamente. Infatti, l’Apostolo, parlandoci dell’invisibilità di Dio, scrive: ‘Poiché le perfezioni invisibile di Dio, la Sua potenza eterna e la Sua divinità, risaltano chiaramente sin dalla Creazione del mondo, essendo intese, per mezzo delle Opere Sue.’ (Rom. 1:20) Da questa citazione, otteniamo una netta chiarificazione, atta a farci comprendere il significato delle profezie che concernono il ritorno di Cristo: ora, invisibile, all’occhio umano, al pari del padre celeste. Il Suo secondo Avvento può essere palesato [come ci sarà palesato] ed identificato, mezzo delle pagine profetiche della Parola di Dio, ove risconstriamo i segni preannunzianti il Suo ritorno.

Anche la presenza di Satana è invisibile. Infatti, la Bibbia ci parla di quest’Essere [il serpente antico, chiarmato Satana e Diavolo (Apoc. 12:9), che niuna creatura umana ha mai veduto, ma di cui tutti, più, o meno, hanno subito, o notata, la nefasta influenza che esercita su le genti, ond’esplichino il male al posto del bene. L’apostolo Paolo ce lo indica (II Cor. 4:4): quale ‘iddio di questo mondo … colui che svolge la sua’attività sui figliuoli della disubbidienza; il principe della potestà dell’aria.’ L’apostolo Giovanni (12:31; 14:30; 16:11) lo definisce ‘principe di questo mondo. Siccome crediamo nella Bibbia, Parola di Dio, dobbiamo credere, anche, che quest’Essere, potente ed invisibile ha esercitato, lungo il corso di tanti secoli, il suo controllo e la sua influenza, su tutti gli eventi umani.

L’Essere divino, supremamente innalzato da Dio, l’invisibile Gesù, che ritorna su la terra per instaurare il Suo Regno, [soretto da un nuovo ordine sociale, su la base dell’Amore e della Giustizia], nella Sua seconda Presenza su la terra, sarà invisibile. Ma questa invisibilità, ad ogni occhio umano, della Sua Presenza non fu espressa con chirezza nella Bibbia, anzi, possiamo dire che fu quasi nascosta. Ciò è dipeso dalla poco chiara traduzione del testo originale della Bibbia. La maggior parte dei fratelli sanno che il Vecchio Testamento è stato tradotto in Italiano, dall’Ebraico, ed il Nuovo dal greco. Or, mentre, in generale, i vocaboli dell’una e dell’altra lingua, hanno i corrispondenti termini, esatti nel significato, in alcuni casi ci s’imbatte in termini [specialmente nell’ebraico], i quali possono essere tradotti in varii significati ed è compito del traduttore di scegliere quello più appropriato al senso della frase, o del concetto, espresso nel testo originale.

Or, facciamo rilevar, ad esempio, che il vocabolo PAROUSIA [citato molto spesso, nel Nuovo Testamento, in diverse profezie, concernenti il secondo Avvento di Cristo su la terra], comunemente è tradotto con “venuta,” mentre dovrebbe essere tradotto con ‘presenza.’ Tale inesatta traduzione dà adito a fare interpretare i segni profetici della Sua presenza, come i segni della Sua venuta.

Così, son falsati sia la maniera, che i propositi, concernenti il ritorno del Signore. Ad esempio: quando i discepoli chiesero a Gesù: “Quando averranno queste cose e quale sarà il segno della tua venuta [parousia] e della fine dell’età presente? Deve intendersi che essi non si riferivano alla Sua ‘venuta,’ ma alla presenza. Infatti, le Scritture escludono, in ogni maniera, l’idea della visibilità, come, del resto, è da escluderla, anche riguardo agli Angeli e per ogni altro Essere celeste. E Gesù ne diede esempio durante i 40 giorni, susseguenti alla Sua risurrezione, che fu invisibile a tutti, eccetto ai Suoi discepoli, nelle brevi apparizioni ed in diverse spoglie. Ora, in armonia con l’affermazione dell’Apostolo, Rom. 1:2, la domanda dei discepoli, implicitamente, si riferiva alle opere che Egli avrebbe espletate, onde, da esse, avessero potuto discernere la Sua Presenza.

Da alcune scoperte archeologiche, si è potuto desumere che il termine PAROUSIA, negli antichi tempi, era stato adoperato per indicare le visite dei re e degli imperatori, nelle regioni e nelle città dei loro dominii. Com’ è, quindi ben appropriato tale termine per preindicare la visita del Re dei re, e Signore dei signori, al Suo Regno! Parousia, [cioè, presenza], dunque, non sta ad indicare venuta, o ritorno, ma arrivo e l’intera durata della permanenza.

Gesù descrive, ai Suoi discepoli, il modo in cui dovranno rilevare la Sua presenza, dicendo loro: … “Allora, se alcuno vi dice: ‘il Cristo eccolo quì, eccolo, là, non lo credete; perchè sorgeranno falsi cristi e falsi profeti, e faran gran segni e prodigi, da sedurre, se fosse possibile, anche gli eletti . .. perché, come il lampo [greco, astrape, cioè splendore] esce da levante e si vede sino a ponente, così sarà la venuta [parousia: presenza] del Figliuolo dell’uomo …” Disse, anche, ‘se vi dicono: eccolo, è nel deserto, non v’andate; eccolo, è nelle stanze interne, non lo credete.” (Matt 24:23-27) Egli voleva sottintendere che avrebbero dovuto discerne la Sua presenza, nello stesso modo in cu potevano discernere l’esistenza di Dio, cioè, dalle innumerevoli Opere che Gli sono ascritte.

Quando miriamo il levarsi del sole, che irradia la terra e tutto il Creato; lo scroscio della pioggia, ch’irrora la terra per completare la sua produzione vitale, e tutte le innumerovoli ed inimitabili Opere che EGLI prodiga a tutte le Sue creature, volgiamo intorno, ed in Alto, il nostro sguardo e reperiamo l’evidente esistenza dell’Eterno Iddio! Nello stesso modo—ci disse Gesù—dobbiamo reperire la Sua Presenza. Infatti, Egli [com’anche i Profeti], ci hanno preannunziati, e predetti, innumerevoli segni, per i quali lo costateremo: nei tempi oli distretta fra le Nazioni; nel rapido incremento della conoscenza; nei celeri mezzi di trasporto aerei, marittimi e terrestri; nella paura che investirà i popoli, per quel che sta per sopraggiungere!

Tutto ciò sta a prospettarci l’Aurora di un nuovo giorno [un’èra nuova; un nuovo orine sociale, fondato su l’Amore e la Giustizia]. Ecco, in che consiste la seconda Presenza di Cristo. Essa causerà eventi, azioni e disposizioni, ispirate e regolate dall’Amore e dalla Giustizia, tutte dirette da un Potere invisibile, cui gli uomini non potranno opporsi, nè apportar correzioni, Tal benefico Potere indurrà i popoli ad individuare ed apprezzare la giusta causa dei cambiamenti [in mezzo alla distretta,alle guerre, ed agli spasimi, prodotti dalla paura], che andranno effettuandosi e trasformanosi, progressivamente,in benedizioni. Perciò, i Profeti, parlando di questi giorni ‘a venire’ [tempi messianici], dicono: “Ma, per voi che temete [riverite] il mio nome, si leverà il sole della Giustizia, e la guarigione sarà nelle sue ali.”—Malachia 4:2 Ed Isaia 11:9: ‘…non si farà nessun male e nessun guasto … perché la terra sarà piena della conoscenza dell’Eterno, come il fondo del mare dalle acque che lo coprono.’

Da un polo, all’altro, su tutta la superficie della terra, la Giustizia del Nuovo Governo irrorerà le benedizioni divine, eliminando tutti i soprusi e le sopraffazioni dell’attuale ordine sociale.

I PROBLEMI PIÚ INTRICATI SARANNO RISOLTI

Niun problema vitale, d’ordine provvidenziale, o previdenziale, resterà insoluto, per quanto possa sembrare inattuabile, per qualsiasi ragione, poiché sarà sottoposto all’esame del Sommo Maestro, alla cui mente [da cui d’irradia lo splendore del “sole di Giustizia] nulla sfugge di quanto occorre per il benessere di tutte le creaure umane. Ed Egli vi provvederà, poiché l’obiettivo della Sua seconda Presenza risiede nell’adempimento delle promesse benedizioni del Padre Suo.

Consideriamo, ora il problema delle guerre. Quando il Regno Suo inizierà a governare, probabilmente, l’umanità sarà ancora, in una sconvolgente distretta, causata dagli scompigli, dalle rivoluzioni e, infine, dall’anarchia che susseguono tutti i conflitti armati dei popoli. Proprio allora, Iddio dirà: “Fermatevi, e riconoscete che io sono Iddio, i sarò esaltato fra le nazioni, sarò esaltato su la terra.” (Salmo 46:10) E le nazioni si fermeranno. E ‘dalle loro spade, fabbricheranno vòmeri, dalle loro lance, ròncole: una nazione non leverà più la spada contro l’altra.’—Michea 4:1-4

In quei giorni, occorrerà debellare, anche, la miseria che, ancor più del passato, costituirà il principale problema da risolvere, a beneficio dell’umanità. Ma, a mezzo degli Agenti coadiutòri, nel Regno di Cristo, “Iddio preparerà a tutti i popoli, un convito di cibi succulenti, pieni di midollo … e sederanno ciascuno sotto la sua vigna e sotto il suo fico, senza che alcuno li spaventi …” (Isaia 25:6; Michea 4:4) Circa le provvidenze divine, leggiamo, ancora: ‘Egli [Cristo] farà ragione ai miseri del popolo, salverà i figliuoli del bisognoso e fiaccherà l’oppressore …libererà il bisognoso che grida ed il misero che non ha chi lo aiuti.’—Salmo 72:4-12

Il problema delle religioni, sarà anche risolto. Oggi, le genti, in tutte le parti del mondo, adorano una molteplicità di Dèi ed idoli, concepiti dalle varie superstizioni e divagazioni di menti ottenebrate. E color che volessero adorare il vero Dio, sono divisi in gruppi, fazioni, denominazioni: ognuna della quali propugna una diversa dottrina, differenti dogmi, concezzioni astruse, sino al punto che, fra queste, una dichiara “l’Iddio morto.” Ma anche questo ‘caos di credenze’ sparirà, perché il Signore ha promesso ai Suoi fedeli che ‘muterà in labbra pure le labbra dei popoli, affinché tutti invochino il Nome dell’Eterno, per servirlo di pari consentimento.’—Sofonia 3:9

Infine, dovrà essere risolto il problema delle malattie e della morte, onde l’umanità non temi più d’incamminarsi “verso la valle dell’ombra della morte.” Poiché, altrimenti, non potrebbe esservi niuna pace, niuna traquillità, nelle famiglie ossessionate dall’incubo della morte, che falcia vittime, a milioni.

Anche questo maggior problema sarà risolto, definitivamente! Niuno sarà dimenticato e saran risvegliati persino color che giacciono nel sonno della morte, nelle tombe. Così, niuno potrà restar conturbato a causa dei fratelli, sorelle genitori o altri consanguinei che potessero essere esclusi dai benefici derivanti dalla risurrezione: perché morti in tempi lontani, dalla effettuazione di tal somma benedizione.

Nella soluzione della liberazione dalla prigione della morte, che avverrà nel regno di Cristo, si ravviserà il Potere di quel Beato che tramutò i funerali in gioiosa festività, oltre 19 secoli, or sono, risuscitando i morti alla vita. Questo potere sarà di nuovo esercitato, non per un numero limitato di persone, ma per la restaurazione alla vita di tutte le famiglie della terra. Alleluja, qual Salvatore!

Intanto, solo coloro che si sottoporranno alla stretta ubbidienza alle Leggi messianiche, saranno liberati dalla morte eterna. Tale piena ubbidienza sarà richiesta, in seguito, alla provvisione di luce e discernimento, erogato a tutti: onde non esisti la minima incomprensione su quanto richiederà il Signore di giusto, onesto, retto ed appropriato alla via, tracciataci dalle Leggi divine. “Ed avverrà che ogni anima [essere vivente] la quale non darà ascolto a Codesto Profeta [Cristo] sarà distrutta del tutto, d’infra il popolo” (Atti 3:23): onde nulla e niuno possa arrecare disturbo alla perfezione del Nuovo Regno di Dio.

La radiosa luce, che emanerà la Presenza di Cristo, diffonderà in tutta la terra la conoscenza della gloria di Dio. E le “diaboliche dottrine,” composte da superstizioni, credi e dogmi astrusi, nonché precetti umani [che spingevano le genti allo spavento di Dio, anziché all’amore, verso Lui], spariranno. Così, svaniranno, anche, gl’intrighi politici, non ché le innumerevoli malvagità, che affrangono questo mondo morente, e tutti troveranno sicuro sollievo, nella vera conoscenza di Dio e nella Sua Giustizia.

Con le divulgazione della conoscenza di Dio, in tutta la terra, avverrà la distruzione di tutte le cittadelle del peccato, della prostituzione e del delitto. Quando il gloriso “Sole di Giustizia” irradierà il mondo della Sua Luce salutare, dalle diverse spelonche d’iniquità, sarà fugata la tenebre e le malefiche esistenze saranno, anch’esse riformati e da lui erogati, nel Nuovo Giorno.

Nemmeno un cantoncino della terra sarà privo della luce del “Sole della Giustizia.” Il suo benefico influsso distruggerà i bassifondi tenebrosi delle nostre città. Persino gli ospedali [così necessarii ai nostri giorni], non avran più ragione d’esistere, poiché le malattie e la morte saranno debellate. Non vi sarà più distinzione fra ricchi e poveri, perché come già abbiamo detto avanti, Iddio ha promesso ‘un convito di cibi succulenti a tutti i popoli.’

Questa prospettiva, per tutti i popoli, che soffrono su la terra, è meravigliosa. E ben appropriato il dir “che le speranze del mondo sono tanto brillianti, quanto lo sono le promesse di Dio.” Infatti, nulla di più meraviglioso, attraente e brilliante delle promesse divine potrà mai esistere per l’umanità, sopratutto perché saranno tutte effettuate.

Quanta letizia inonda i nostri cuori al pensiero che Gesù Cristo non ritorna su le terra per distruggerla [come propagano gli assertori di tali assurde teorie, ma per restaurarla, e dare ai popoli la pace, il benessere e la vita, promesse nella Bibbia (la Parola di Dio) “a tutte le famiglie della terra,” mediante l’Opera che estenderà il Suo diletto Figliolo condividuato dai suoi fedeli seguaci, nel Suo Regno Mellenario.




Il Creatore—Donatore Della Vita

IL PROBLEMA DELLA vita, il lato misterioso di essa, hanno affascinato uomini di fede e di scienza in ogni tempo. Per investigare un soggetto così profondo, noi pensiamo tutta via che, prima di ricercare e spiegare la vita dell’universo, bisogna ricercarla e spiegarla in noi stessi. Dev’essere perciò l’uomo il punto di partenza dell’investigazione, mentre quello di arrivo sarà dato dall’autore della vita-Dio.

Esporremo anche brevemente il pensiero della scienza sulla vita, per indirizzarci poi alla Divina Rivelazione. Il famoso scientista Alberto Einstein scrisse: “Essere consci del lato misterioso della vita è il migliore sentimento che l’uomo possa provare. Ciò stà alla radice di ogni arte e di ogni scienza vera.” Questa affermazione è esatta poichè per quanto profonde e fruttuosi possono essere le richerche scientifiche tendenti a conoscere le meraviglie della vita che si manifestano in tutte le svariate forme dell’universo, rimarrà sempre qualche lato oscuro, misterioso, inpenetrabile. Lo stesso apostolo Paolo conferma che: “Noi conosciamo in parte e parte profetizziamo.” Anche il nostro Signore Gesù afferma che, alcune cose non psssono essere conosciuti, nemmeno dagli angeli ne da Lui stesso, ma solo dal Padre Marco 13:32.

Nell’Eterno Iddio e creatore di tutte le cose risiede dunque la somma della conoscenza ed È Lui che rivela all’uomo tutto ciò che risulta utile alla sua vita. Vi sono affermazioni scientifiche che armonizzano, si potrebbe dire che non v’è limite tra essi, come anche in maniera immaginativa la discessa sulla terra dall’immensità dello spazio, di essere provenienti da altri mondi. Ma un fatto è certo, che anche nella Bibbia si parla di manifestazione di essere spirituali sulla terra. Sotto questo aspetto vi è quindi una qualche analogia. Abbiamo ad esempio il rapimento del Profeta Elia in cielo per mezzo di un carro e di cavalli di fuoco. (2 Re. 2:8-12; 6:17) E numerose manifestazioni di Angeli.—Genesi 18:2

Gli asseri spirituali sono gloriosi, risplendenti. Il volto dell’angelo che rimosse la pietra del sepolcro di Gesù la Bibba dice che era come “folgore”. Il Profeta Daniele afferma di aver visto una creatura spirituale e: “Il suo corpo somigliava ad un grisolito e la sua faccia era come l’aspetto della folgore, i suoi occhi erano simile a torchi.”-accesi (Daniele 10:5-12) L’Apostolo Giovanni vide il corpo di nostro Signore Gesù glorificato, il cui splendore superava quelle del sole che risplende in tutto il suo fulgore. (Apocalisse 1:14-16) La Sacra Scrittura conferma pertanto la manifestazione di essere celeste, spirituali, diversi dall’uomo per natura, facoltà e potenza. Vi è qui cioè la conferma della vita ad un piano superiore: quello celeste.

Dal punto di vista scientifico, la vita e “la caratteristica di certi fenomeni di riprodursi e regolarsi da se.” La spiegazione della vita, intesa come serie di fenomeni fisico-chimici, viene definita ‘vitalismo.’ Per sostenitori del vitalismo, la vita non può essere spiegata con le cause meccaniche per cui essa non potrà mai essere riprodotta artificialmente dall’uomo in laboratorio. Perciò l’origine della vita ed il suo evolvere nell’universo, sono frutti di un disegno providenziale, di una creazione divina. La concezione meccanica (antivitalismo) attribuisce alla vita una origine naturale o storica. Il meccanicismo spiega i fatti naturali considerandoli come movimenti o combinazione di movimenti. Una teoria ormai antica, ma superata, attribuiva l’origine della vita alla generazione spontanea, ossia al suo originarsi dalla materia inorganica. Questa due ultime ipotesi hanno, tra l’altro, il difetto di non fissare una netta demarcazione tra materia vivente e materia inorganica.

Ma vediamo cose ci insegna la parola di Dio. Essa ci dice che il creatore dell’universo, come per aiutare gli uomini indirizzandoli verso la via della verità e della vita, rivolse loro questa domanda: “Chi ha misurato le aque del cavo della sua mano, prese le dimensioni del cielo con la spanna, raccolto la polvere della terra in una misura o pesato le montagne con la stadera e i colli con la bilancia. Chi ha preso le dimensioni dello spirito dell’Eterno, o come suo consigliere gli ha dato insegnamenti? Ma non lo sapete, non l’avete udito? Non vi è stato annunciato s’in dal principio? Non avete compreso dalle fondamenta della terra? Egli e colui che sta assiso sul globo della terra i cui abitanti sono come cavallette, egli distende i cieli come un velo e li dispiega come una tenda in cui abitarvi.”—Isaia 40:12:21-22

Il Profeta Isaia rimproverava qui coloro che attribuivano la creazione dell’universo ai vari idoli dei loro tempi. Domandiamo: Quali parole userebbe oggi il Profeta verso coloro che attribuiscono le meraviglie della crezione di tutto quello che esiste non solo sulla terra ma ancora sul mondo celestiale? Non prenda perciò l’uomo alla leggera l’invito rivoltagli dal Creatore a riflettere seriamente sul valore della vita in questo granello di sabia che e la terra e della meraviglia nell’intero universo tutto opera delle Sue mani. Quanto l’uomo dovrebbe apprezzare che egli. E invitato non solo a comprendere il suo piano (il piano di salvezza), ma ancora collaborare con il Creatore stesso. E questo, infatti lo scopo principale del dono della vita I Corinti 3:9. Rapiti così in una estatica contemplazione delle grandi opere creativi di Dio, possiamo ripetere le parole del Salmista: “O Eterno, Signor nostro, quat’è magnifico il tuo nome in tutta la terra! O tu che hai posto la tua maestà nei cieli … Quand’io considero i tuoi cieli, opera delle tue dita, la luna e le stelle che tu hai disposte—che cosa e l’uomo che tu ne abbia memoria? E il figliolo dell’uomo che tu ne prenda cura? Eppure tu lo hai fatto poco inferiore a Dio, e lo hai coronato di gloria e di onore.”—Salmo 8

Eccovi una domanda che ha bisogno d’una risposta. “… che cos’e l’uomo che Tu ne abbia memoria, e il figliol dell’uomo che tu ne prenda cura? Che cos’e dunque l’uomo? Rispondiamo: Perche l’Eterno Iddio si ricorda di questa insignificante creatura, tratto dalla polvere della terra, e ne prende cura? Ma noi pensiamo che con quelle parole Iddio abbia voluto riferirsi innanzi tutto a nostro Signore Gesù Cristo, redentore dell’uomo, poichè se Dio creò l’uomo alla propia immagine, secondo la Sua somiglianza, fu solo nel suo Figliolo unigenito, fatto carne, quella somiglianza raggiunse la sua pienezza.—Genesi 1:26; Daniele 7:13; Matteo 9:6

Il motivo per cui Iddio si ricorda dell’uomo e ne prenda cura consiste appunto nel fatto che in questi si manifesta la vita in modo del tutto particolare rispetto alle altre creauture. Perciò al principio Egli disse: “Facciamo l’uomo a nostra immagine e a nostra somiglianza.” Si tratta naturalmente di una somiglianza morale nel senso che, nel piccolo, l’uomo in uno stato di perfezzione possiede degli attributi accettavoli dal Signore, come la sapienza; la giustizia e più che ogn’altro l’amore. Infatti il Salmista afferma che l’uomo “fu fatto poco inferiore a Dio, e lo ha coronato di gloria e onore.”—Salmo 8:5

Il disegno originario di Dio era infatti che nell’uomo si dovesse manifestere la vita non solo fisica, ma anche morale, e con questa dare all’uomo la possibilità di collaborare con lui in vista della vita eterna e della restaurazione di tutte le cose. (Atti 3:21; Romani 5:18; 8:19-21) Vero e che la vita di ogni uomo si conclude con la morte, la quale sembra cancellare qualsiasi ricordo di lui, del suo passato. Ma il suo destino non si conclude nella tomba, e se egli non può ancora vedere oltre la dura realtà della morte, se vi e cioè ancora qualcosa di nascosto, di misterioso, che di solito sfugge alla sua investigazione, cio dipende dal fatto che l’uomo ha perduto la nozione della potenza creatrice di Dio e della vita stessa.

Possiamo perciò affermare che, a prescindere dall’aria, dall’aqua, dalla luce e dal calore del sole, dal cibo cuotidiano, cose queste indubiamente indispendabili, perchè la vita sussista e necessario che vi sia la potente mano di Dio. Se l’uomo non si sforza di percepire questa realtà della vita, non può viverla in conformità alla volontà di Dio, essa si risolve in un fallimento. Perciò Gesù disse: “Che giova infatti all’uomo se guadagna tutto il mondo e poi perde la propia anima.” (Matteo 16:26) Conoscere la realtà della vita significa conoscere Gesù Cristo, ‘Il pane della vita, il pane vivente, che e disceso dal cielo.’ Per cui ne mangia vivrà in eterno.’ (Giov. 6:48-51,58) In Gesù (il Logos di Dio era la vita, e la vita era la luce degliuomini.” (Giov. 1:4) Ecco dunque la base su cui edificare la nostra speranza per mezzo della fede: Gesù Cristo. “La Via—la Verità—e la Vita.”—Giov. 14:6

Noi non possiamo ancora afferrare la profondità e la realtà di questi insegnamenti di Gesù ed al principio non potevamo capirla, nemmeno i discepoli prima di ricevere la potenza dello spirito Santo nel giorno della Pentecosta, perchè come loro al principio anche noi vivevamo al di quà del velo. Preghiamo il Signore (il nostro redentore di tutto il mondo, ed il nostra Padre celeste perchè ci aiuti non solo di conoscere e comprendere il suo meraviglioso piano di salvezza, non solo per noi ma ancora la tempo debito per la salvezza di tutto il mondo, che giace senza speranza in questo mondo pieno di lagrime. Soltanto se la virtù vitale di Cristo operera in noi potremo così essere suoi testimoni per predicare il messaggio del Regno di Cristo Gesù alla quale fra breve si manifesterà in tutto il mondo. E quando i nostri occhi staranno per chiudersi, non per sempre (al sonno della morte) noi ricorderemo le parole del Maestro rivolte a Marta: “Io sono la risurrezione e la vita; chi crede in me, anche se muoia. Vivrà; e chi unque vive e crede in me non morrà mai.”—Giovanni 11:25

Contribuito – N. Petragallo



Il Vangelo Del Quale L’Apostolo Paolo Non Si Vergognò
—Romani 1:16

CHINQUE HA STUDIATO gli ammaestramenti dell’Apostolo Paolo, sa ch’essi formano la maggior parte del Nuovo testamento, e senza dubbio dovrebbe essere ben impresso della sua logica. Benchè pochi sono coloro che comprendono il vero significato d’esso, ma a quelli che il Signore a toccato il loro cuore la sana dottrina alla quale Paolo nè fa cenno è di garnde beneficio e benedizioni Quei pochi che veramente comprendono la profondità dei suoi scritti, unanimamente danno alle sue epistoli il primo posto fra i libri della Bibbia, o in qualunque lettura in generale.

Possiamo noi supporre che quando l’Apostolo scrisse il testo sopracitato, cioè Rom. 1:16, avesse in mente l’evangelo tramandato a noi dalle età oscure? Possiamo noi supporre che il sommo apostolo aveva in mente una razza non solo nata nel peccato e cresciuta nell’iniquità, ma condannata dal Creatore s’in dal momento della disubidienza di Adamo nel giardino dell’Eden? Al contrario l’Apostolo aveva bene compreso e abile di spiegare che la base fondamentale del sacerificio di Cristo fù per la salvezza di tutto il genere umano e benchè questa salvezza fù offerta a tutti, senza distinzione di esseri umani, solo un piccolo numero al presente ne hanno beneficato coll’aver aperto li occhi della mente hanno lasciato il peccato e hanno incominciato a camminare nella via della santità e alla fine otterrano il premio della gloria celeste, mentre gli altri mille e migliaia sarebbero andati a finire in un immaginario inferno di tormenti eterni. Questa terribile teoria umana non soltanto non ha una base scritturale ma e una grossa bucia. Anche ai tempi dell’Apostolo Paolo, l’avversario era attivo nell’introdure false dottrine nella Chiesa primitiva e sostituirli al puro Evangelo di Cristo; Galti 1:6-9, e Paolo le denunzioa e le condanna nel frattempo avvertì la Chiesa di stare in guardia contro le astuzie del Diavolo il quale ha sempre provato di presentarsi come un angelo di luce per sedurre i semplici.—2 Corinti 11:12-13

Purtroppo, Satana riuscì nel suo intento, e durante le età oscure indusse la chiesa apostata ad accettare e quindi insegnare come verità le false dottrine della trinità, dell’immortalità dell’anima e dei tormenti eterni. Molti anni son passati, e molti ricercatori di verità sono stati perplesse nel studiare queste ed altri dottrine similmente false, nei loro studi hanno concluso che questi falsi credi non sono d’ispirazione divina, ma piuttosto d’origine diabolica, e che essi formano un falso Evangelo.

Questo falso evangelo svela le sue origini quando si prende in considerazione la dichiarazione di Dio scritta dal profeta Isaia: “Poiché i miei pensieri non sono i vostri pensieri, ne le vostre vie sono le mie vie. Come i cieli sono più della terra così le mie vie sono piu alte delle vostre vie e i mie pensieri più alti dei vostri pensieri.” (55:8-11) Si domandi: Com’è differente il falso evengelo delle età oscure dall’Evangelo di Cristo! La Bibbia insegne che l’uomo e stato creato all’immagine del suo Creatore, alla sua somiglianza che a cagione della sua disubbidienza e caduto nel peccato, e per conseguenza e stato condannato a morte.

Il Vangelo del Quale l’Apostolo non si vergognava, dichiara che Iddio nella Sua misericordia provvide Gesù come nostro Redentore. Nessuno membro della razza decaduta poteva (o può) redimere alcuno, perchè tutti discendenti di Adamo sono sotto sentenza di morte. Il sacrificio o riscatto di Cristo Gesù fù un prezzo equivalente alla vita perduta di Adamo. Tale sacrificio non solo a riscattato Adamo ma a tutti i suoi discendenti i miliardi di essere umani che furono seppelliti nel sonno della morte ed i viventi, l’intera umanità. Questo Evangelo di salvezza e chiaramente presentato nel libro dei Romani capitolo 5 versetti 12-19.

L’Apostolo Paolo ha scritto che la punizione di Adamo per aver disubidito non fù il tormento eterno, ma la Morte per come chiaramente gli fù detto: “Del frutto che è in mezzo al giardino Dio ha detto: non ne mangiate e non lo toccate, altrimente morirete. (Genesi 3:3) Gesù alla quale nell’emisfero celestiale era il figlio di Dio (il Logos) volontariamente avendo miracolosamente divenuto uomo (di carne e ossa) ha offerto la sua vita sul legno della Croce per redimero non solo Adamo ma tutto il genere umano dal peccato e dalla morte. (I Corinti 15:3) Non dice che l’umanità sarà liberata dal tormento eterno, ma dalla tomba, dalla morte; alla quale vi sarà una risurrezione dei giusti e altresì degli ingiusti..—Fatti 34:15

Delineando ancora di più l’Evangelo, Paolo spiega che durante l’Età Evangelica Iddio stà scegliendo una classe speciale per divenire la sposa del Suo figliolo (Cristo Gesù) affinchè durante l’età evangelica per soffrire con lui (Gesù) e mediante lui sarà risuscitata e glorificata nella prima risurrezione, e con Lui regnare mille anni. (Rom. 8:17; Apoc. 20:6) Per il mondo in generale le parole di Paolo sono un mistero, il meravilgioso proponimento di Dio, lo rivela solo a coloro che hanno ricevuto il Suo spirito e che sono fedeli seguaci di Cristo Gesù. Mediante Lui e tutti gli eletti membri del Suo corpo (La Chiesa) la quale simbolicamente forma il corpo di Cristo, tutte le famiglie della terra saranno benedetti.—Galati 3:8-16,29,30

Durante il Regno Millenniale il Signore benedirà tutte le famiglie della terra, col convertirli elevandole dalla condizione di peccato, istruirle all’ubidienza e dare a tutti una opportunità individuale a ritornare in armonia con Dio e così godere la Sua approvazione ed il Suo favore come era goduto da Adamo e la sua sposa prima della loro disubidienza. Anche noi come l’Apostolo Paolo non ci vergogniamo di predicare fedelmente il Messaggio del Regno di Cristo Gesù alla quale è l’unica speranza per i popoli di tutta la terra. Il Profeta Isaia ha ben descritto le benedizioni che si manifesteranno nel Regno di Cristo Gesù: “I riscattati dall’Eterno torneranno, verranno a Sion con grida di gioia e un’allegrezza eterna coronerà il loro capo, otterranno gioia e letizia, e il dolore e il gemito fuggiranno.”—Isaia 35:10

Contribuito


CONTINUAZIONE DELL’ARTICOLO
—Maggio-Giugno

La Vera Luce

É vero che solo una minoranza ha visto la luce, ma a causa che ancora “le temebre coprono la terra e una fitta oscurità avvolge i popoli.”—Isaia 60:2

Noi, però, siamo in attesa del glorioso giorno millenniale, nel quale questa gran luce, splenderà come il sole nel regno del Padre ed in cui i suoi fedeli, il suo tesoro riposto, gli eletti—purgati durante questi tempi tenebrosi—saranno glorificati insieme a lui ed a lui associati nella grande opera d’illuminare l’umanità. Essi, progenie d’Abrahamo, benediranno tutte le famiglie della terra illuminandole con la conoscenza della Verità, a cui susseguiranno le opportunità di armonia con Dio e la vita eterna.—Matteo 13:43; Romani 8:17; Galati 3:16,29; Genesi 22:17-18.

Comunque, da questi beneficii non saranno esentati coloro che al presente conoscono una parte di questa grande luce. Beati gli occhi loro, che vedono e gli orecchi loro, che sentono; ma avranno anche delle gravi responsabilità e battiture, se non camminano secondo la luce che hanno ricevuta.—Luca 12:47-48

Codesti beati, che sono stati chiamati durante questi tempi, in cui le fitte tenebre coprono i popoli, appartengono, secondo la denominazione delle Scritture, all’alta chiamata o, ‘chiamata celeste’—non chiamati solo per assere restaurati alla perfetta natura umana ed ai privilegi e benedizioni perduti a causa del peccato; ma ad una speciale compagnia con il Logos stesso—alla quale è concesso di essere partecipe alla sua luce e condividere con lui l’opera futura nell’illuminare e benedire il mondo. Costoro, in un senso speciale, sono i Figliuoli di Dio—ma anche di Adamo nel loro stato d’innocenza. (Luca 3:38) Costoro sono invitati a divenire figliuoli di Dio in un piano di figliolanza molto più alto dell’angelico e, cioé, eredi di Dio e coeredi con il Logos alla natura divina, la quale è molto più alta dell’angelica e di altre nature.—2 Pietro 1:4; Romani 8:17

La podestà di divenire figliuoli di Dio non è concessa ai peccatori, ma ai giustificati—coloro i quali sono stati giustificati per fede, credenti in Gesù. Costoro divengono rigenerati, non alla maniera e nello stesso ordine in cui i figliuoli della carne sono rigenerati—non per sangue, poiché la volontà della carne non. li conduce alla vita eterna così, la sola via da seguire risiede nel offrire la sua vita come sacrificio vivente e una devota ubbidienza al Padre celeste.

COME SEGUIRLO

Gesù invitò i Suoi discepoli, che desideravano seguirlo, a prendere la loro croce e calcar le Orme sue, sino alla morte. Ciò stante, quando stabiliamo attenerci alle norme da Lui stabilite, siamo obbligati a procedere nella vita, quale Egli la visse. E la mente del Signore divine la nostra guida e possederemo “lo Spirito di mente sana,” che non ci tratterrà dal sacrificare la nostra vita, anzi ci spronerà a valorizzare tutte le opportunità che ci permetteranno di ofrirla in olocausto. Di conseguenza, essendoci ingaggiati lungo questo corso della vita terrena, a sacrificare la vita, per ottenere ‘il premio della suprema vocazione di Dio’ (Filip 3:14), procediamo in maniera da renderci immuni a ogni allettamento umano.

Paolo era molto addentro al sistema di vita di Gesù e conosceva che, per gli alti intenti che perseguiva, nel raggiungere la meta prestabilita s’era recato a Gerusalemme ove abitavano i suoi nemici. Ciò stante, quando “un certo profeta, nomato Agabo, presa la cintura di Paolo, si legò, con essa, mani e piedi, e disse ‘Questo dice lo Spirito Santo: così legheranno i Giudei, a Gerusalemme, l’uomo di cui è questa cintura, e lo metteranno nelle mani dei Gentili.” (Atti 21:10,11) Ma Paolo non gli diede alcuna importanza.

All’udire queste cose quelli del luogo lo pregavano di non salire a Gerusalemme. Ma Paolo disse loro: “Che fate voi piangendo e spezzanomi il cuore? Poiché io sono pronto non solo ad essere legato, ma anche a morire a Gerusalemme per il nome del Signore Nostro.”




Risurrezione Ed Esaltazione

“Al quali, anche dopo che ebbe sofferto, si presentò vivente, con molte prove, facendosi veder da loro per quaranta giorni, e ragionando delle cose relative al Regno di Dio.”
—Atti 1:3

QUANDO GESÙ FU CATTURATO e condotto, spietatamente ov’era preparata la croce, su la quale avevano prestabilito di dargli la morte, i Suoi discepoli restarono stupiti e confusi, in quanto, sino agli ultimi momenti, avevano creduto che Egli fosse stato mandato da Dio per stabilire un governo, il quale, oltre a liberare Israele dalla schiavitù, avrebbe estesa la sua influerza, sino agli estremi limiti della terra. Ciò perché avevano creduto fermamente che Egli era il grande Re promesso, venuto per assedersi sul trono di Davide e propagare le benedizioni di pace, salute e vita a tutti i popoli di ogni nazione. Avevano creduto, anche che Egli era la progenie di Abrahamo, predestinata a benedire tutte le famiglie della terra, per cui si chiedevano come avrebbe più potuto porre in atto tale Opera se lo mettevano a morte!

La risposta, a questo loro accorato interrogativo, i discepoli la ebbero ben presto, poiché “al terzo giorno” Iddio risuscitò il Suo diletto Figliuolo dai morti!

Maria Maddalena e l’altra Maria furono le prime a costatare il prodigio di Dio. Esse di buon mattino, si recarono presso il sepolcro di Gesù e restarono sorprese, nel rilevar che un angelo aveva rimosso il lastrone di pietra che fingeva da coperchio alla tomba e vi sedeva su. Egli disse loro: “Voi non temete; perché io so che cercate Gesù, che è stato crocifisso. Egli non è qui, poiché è risuscitato, come aveva detto; venite e vedere il luogo dove giaceva—e soggiunse—“Andate presto a dire ai suoi discepoli: Egli è risuscitato dai morti, ed ecco vi precede in Galilea; quivi lo vedrete. Ecco, ve l’ho detto.”—Matteo 28:1-7

Le due Marie, ovviamente, spaventate, ma liete, “corsero ad annunziare la cosa ai suoi discepoli. Quand’ ecco, Gesù si fece loro incontro, dicendo: Vi saluto! Ed esse, accostatesi, gli strinsero i piedi e lo adorarono.”—vrs. 8-10

Dopo ciò, i discepoli si recarono in Galilea “sul monte che Gesù aveva loro designato e, vedutolo, lo adorarono; alcuni, però, dubitarono.” (vrs. 16-17) Fu, sul monte, in Galilea, che Gesù annunziò ai discepoli: “Ogni potestà m’è stata data, in cielo e su in terra.” (vs. 18) Mentre Gesù fu su la terra, con i Suoi discepoli, non aveva ‘ogni potestà.’ Dal punto di vista umano, infatti, è chiaro che, a tal tempo, non ebbe la potestà.’ Dal punto di vista umano, infatti, è chiaro che, a tal tempo, non ebbe la potestà necessarria per annientare i governi di questo mondo ed instaurare il Regno Messianico, promesso da tanto tempo. Per tal ragione, furono pochi a credere che Egli fosse il Re promesso.

Ma Gesù annunziò, invece, che possedeva—come possiede, definitivamente, --ogni potestà, in cielo e in terra. Nel compiere i Suoi miracoli, prima della Sua risurrezione. Gesù invocava il Padre celeste, onde gliene concedesse il potere. Dopo, invece, ebbe tal potere [che Egli definì potestà], onde eseguire i disegni del Padre Suo. Le prime estrinsecazioni della “potestà” ottenuta le ravvisiamo nelle Sue diverse apparizioni ai Suoi discepoli, avanti il ritorno presso il Padre Suo, nei cieli. Egli apparve, prima, a Maria. Ella ‘vide Gesù in piedi; ma non sapeva che era Gesù. Egli le disse: donna perché piangi? Chi cerchi? ‘Ella, pensando che fosse l’ortolano, gli disse: ‘Signore, se tu l’hai tolto via, dimmi dove l’hai posto, e io lo prenderò. Gesù le disse: Maria. Ella, rivoltasi, gli disse, in ebraico, ‘Rabbuni! Che vuol dire Maestro.’—Giov. 20:14-16

IL POTERE, MESSO IN ATTO

Quando Gesù fu crocifisso, i soldati romani, addetti al servizio d’ordine alle esecuzioni capitali per crocifissione, si suddivisero i Suoi indumenti e tirarono a sorte, colui al quale, sarebbe toccata la “veste senza cucitura.” Per deporlo, poi, nel sepolcro, Giuseppe d’Arimatea, discepolo di Gesù, aiutato da Nicodemo, lo avvolsero in un panno di lino e lo posero ‘in una tomba scavata nella roccia, dove niuno ancora era stato posto.’ Intanto, la mattina seguente, come abbiamo detto avanti, apparve a Maria, nelle sembianze d’un ortolano. E chiaro che Egli apparve in tali sembianze, ponendo in atto il potere ottenuto dal Padre [ogni potestà], consistente anche nel poter apparire—come apparve—a Maria e ad altri, in sembianze ed in luoghi che presceglieva.

(Continua Nel Prossimo Numero)



Associazione Studenti Biblici Aurora