AURORA
Luglio-Agosto 2009

Contenuto Di Questo Numero

  1. Crisantemi
  2. La Vista Del Papa Benedetto XVI Nel Medio Oriente
  3. Lo Spirito Santo
  4. Gesù Nel Getsemani
  5. Al Golgota
  6. Lo Spirito Santo
  7. Prove E Fedeltà
  8. Il Nostro Grande Provvediittore

Crisantemi

SIGNORE, SE TU FOSSI stato quì, il mio fratello non sarebbe morto “Tali furono le parole di Marta indirizzate a Gesù, dopo la morte del suo fratello Lazzaro. Ella esprimeva il sentimento di un dolore straziante comune a milioni di persone, ogni qualvonta un loro caro o cara viene rapito dal più grande menico dell’umanità (la morte).

Questo crudele nemico ha rapito la mia cara moglie e sorella in Cristo Lucia Panucci. Dopo una lunga malattia cardiaca il giorno del 22 Aprile pacificamente e fedelmente si addormentò nel Signore.

La sorella Lucia per la grazia del Signore accettò il messagio della verità come e presentata nella Sacra Scrittura nel 1936, e nel 1942 nel simbolo della consacrazione si battezzò e di allora in poi, con zelo e fedeltà ha cooperato con la fratellanza sia negli Stati Uniti come anche in altri paesi del mondo per la promulgazione del messaggio Evangelico.

Per oltre mezzo secolo, assieme alla sua cara mamma (Sorella Giuseppina Capano) con grande affettuosità ed amore, ogni mese hanno ospitato i fratelli pellegrini che venivano per servire le classi di Studenti Biblici nelle città di Groton, New London e Norwich (USA).

Per 25 anni assieme alla sorella Capano avevano messo a disposizione parte della loro casa per la stampa del periodo Aurora ed altri libri di studio Biblico. Più tardi, e quando il sistema Stampa divenne più moderno e più veloce, la fratellanza del Dawn continuò il lavoro di stampa ed anche di libri e librettini.

Nel 1980 La sorela Lucia mi accompagnò in un lungo viaggio di pellegrinaggio nel Sud America per fare contatto personale con persone che per molti anni avevano ricevuto la rivista in lingua Spagnola (El Alba). I paesi che abbiamo visitato furono: Argentina, Brasile, Uruguai, Chile e Messico. Benchè lei non sapeva parlare la lingua Spagnola, il suo riso e la sua disposizione amorosa aveva invaso il cuore di tutti quelli che avevamo incontrato. Nel frattempo in tutti i paesi sopracitati nei loro giornali avevamo offerto gratis a franco di posta il librettino (“Perchè Dio Permette Il Male”).

Negli anni del 90 siamo stati invitati dalla fratellanza della Francia-Germania-Ingliterra, Grecia e Romania per visitare le loro classi, ed è stato anche in quegli anni che abbiamo visitato e servito la fratellanza Italiana. Negli anni: 91-93-95-97. Assieme abbiamo partecipato e aiutato la fratellanza dell’Argentina quando hanno avuto luogo le loro conferenze. Per noi e stato una grande gioia incontrare nelle conferenze, fratelli proveniente dalla Colombia, Perù, Brasile e Uruguai.

Nel 1999 con l’aiuto del Signore e la cooperazione della fratellanza del Dawn, nei paesi sopracitati ed in più, il Chile e Messico, abbiamo presentato in quei paesi il bellissimo film in lingua Spagnola intitolato (Per quale motivo Gesù venne nel mondo) per noi la presentazione del film e stato una bellissima esperienza. Oltre a 4,000 librettini furono richiesti di quelli che hanno visto il film. A quel tempo e stato anche un privilegio di aver con noi il caro fratello Peruviano Fernando Duena. La sorella Lucia e stata sempre un esempio di fede e zelo per la promulgazione del messaggio della verità. Il suo amore per il Signore, la verita e la fratellanza rimarrà sempre cimentato nel nostro cuore, In quei momenti dolorosi della nostra vita abbiamo dato uno sguardo alle parole di Gesù alla quale furono registrati nell’Evangelo di Giovanni 15:28, quando disse: “non vi meravigliate di questo perche l’ora viene, in cui tutti coloro che sono nei sepolcri udiranno la sua voce e ne usciranno in risurrezione di vita.”

Ma nonostante le meravigliose promesse del Signore alla quale noi fermamente li crediamo, viviamo nella carne ed il dolore per la perdita dei nostri cari li sentiamo nel nostro cuore e non ci possiamo mai abituare ed accettarli. Il più grande nemico dell’umanità e (la morte). Anche Gesù pianse per la morte del suo caro amico Lazzaro, anche io pianse, come anche mia figlia Lisa, mio genero Davide e nipotino Mark. Piangemmo con lagrime dolorosi quando la nostra cara Lucia fù sepolta nel cimitero della cittadina di Groton.

La parole del caro fratello D’anna Giuseppe che ha espresso al funerale del fratello Capostagno furono d’incoraggiamento. ”Noi non diciamo addio ai nostri cari, ma arrivederci alla chiamata del Signore, quando tutti potremo stringerci la mano e darci il bacio fraterno dei figlioli di Dio e fratelli di Gesù.

Frat. Panucci



La Visita Del Papa Benedetto XVI Nel Medio Oriente

LO SCORSO MESE di Maggio, il Papa nel suo viaggio di pellegrinaggio ha visitato lo stato d’Israele e il popolo Palestinese. In ambedue paesi è stato cordialmente ricevuto non soltanto dalle autorità dei governi ma ancora dagli abitanti di ambedue paesi. Nella città di Gerusalemme ha visitato paracchie luoghi Sacri che la Sacra Scrittura fa cenno. Nel frattempo cordialmente accompagnato da alcuni rappresentanti del governo Israeliano ha visitato il Museo (Yad Vashem) il Museo del Holocaust, dove in esposizione vi sono miglaia foto di Ebrei uccisi dai Nazisti durante la seconda guerra mondiale. La maggior parte degli Ebrei vivevano nella Germania e per sterminarli totalmente i nazisti li avevano portato nei campi di concentramento, uno di questi era nella Polonia nella città di Ausckwitz. Nelle camere della morte, donne e uomini furono forzati a togliersi i loro vestimenti e dopo aver chiuso le porte delle camere aprirono il Gas velenoso e tutti loro con gli occhi aperti affrontarono la orribile morte. In base a quello che i giornalisti hanno scritto, il Papa e rimasto molto addolorato e non ha espresso nessun commento specialmente per il fatto che lui proviene dalla Germania. Più tardi all’entrata del Museo ha posto una grandissima corona di fiori bianche a gialle. I suoi discorsi durante la sua visita furono eppressi imparzialmente e benevolenti. Ha esortato ambedue: Israeliani e Palestinesi di fare ogni sforzo di stabilire per sempre la pace nella terra Santa. In merito a Gerusalemme, similmente come nel Maggio dl 1965 il Papa Pio aveva dichiarato che “Gerusalemme doveva essere la città aperta per tutti; anche questo Papa ha ripetuto la stessa cosa, cioe “che Gerusalemme deve rimanere la città aperta per tutti sia Israeliani come anche per i Musulmani, Cattolici e Ortodossi. Alla dichiarazione del Papa, il governo Israeliano non ha espresso nessun commento. Purtoppo come ben sappiamo, per Israele, Gerusalemme non e negociabile con nessuno. Loro sono i leggittimi abitanti della città; perchè colpire gl’Israeliani in ciò che esso ha di più sacro, e il suo cuore stesso. Ultimamente il nuovo presidente Israeliano Natanyahu ha dichiarato che Gerusalemme per sempre rimarrà la città sotto il controllo del governo d’Israele.

Contro le tendenzie alla quale alcuni si oppongono agli adempimenti delle profezie profetici della parola di Dio, anche nell’anno del 1968 il primo ministro Israeliano aveva dichiarato che “Gerusalemme e nuovamente libera e unita a che la nazione d’Israele non avrebbe mai rinunziato ai propi diritti sulle città. Per la prima volte egli disse: ogni ebreo, ogni musulamano ed ogni cristiano da ogni parte del mondo può venire liberamente a Gerusalemme, godere di una totale libertà di accesso ai templi senza paura. Il destino di Gerusalemme non e legato al destino dei popoli Arabi, ne da qualsiese altro popolo della terra. No! Gerusalemme è lagata ad Israele in perpetuo, Gerusalemme, è inscindibile. Questo non significa che Iddio ha abbandonato gli alri popoli della terra, perchè questi sotto l’amministrazione del Regno di Cristo che sarà stabilito sulla terra durante il Millennio anche loro saranno benedetti. Ma, in merito a Gerusalemme il profeta Isaia nel capitolo 52:1-2-3 Scrisse: “Risvegliati—risvegliati, rivesti della tua forza, o Sion: indossa le tue splendide vesti, o Gerusalemme, città santa! Poichè non entreranno più in tè l’incirconciso e l’impuro. Scuotiti di dosso la polvere, levati e mettiti a sedere, o Gerusalemme; sciogliti le catene dal collo, o figlia di Sion che sei in cattività! Poichè così dice il Signore, l’Eterno, voi sieti stati venduti per nulla e sarete riscattati senza denaro.”

In armonia con le Sacre Scritture, noi possiamo dire che Gerusalemme e tornata ad essere eredità della progenie naturale di Abramo. Ne le prescrizioni dell’O.N.U., ne le richieste del Papa per l’internaziolizzazione della Città, nè proteste del mondo, potranno avere effetto. La profezia del profeta Isaia Cap. 8:9-10 (versione Diodati) costituisce anzi una oscura minaccia per quanti si oppongono ai disegni divini: Ecco: “Fate pur lega tra voi, o popoli, si sarete fiaccati; voi tutti che siete di lontani paesi, progete orecchi; apparecchiatevi pure, si sarete fiaccati. …Prendete pur cordoglio, si sarà ridotto al niente; dite pur la parola, si non avrà effetto; perciocchè Iddio e con noi.”

Gerusalemme sarà dunque “Una coppa di stordimento per tutti i popoli all’intorno.” Essa sarà, si, cinta ancora una volte – l’ultima d’assedio, ma “in quel giorno avverrà che io farò Gerusalemme una pietra pesante per tutti i popoli; tutti quelli che se la caricheranno addosso ne saranno malamente feriti, e tutte le nazioni della terra s’aduneranno contro di lei. In quel giorno, dice l’Eterno, io colpirò di smarrimento tutti i cavalli, e di deliriò quelli che li montano io aprirò i miei occhi sulla casa di Giuda. In quel giorno l’Eterno proteggerà gli abitanti di Gerusalemme.”—Zaccaria 12:2-8

In Parte – Contribuito. C.M. Italia



Lo Spirito Santo
Canale Di Riconciliazione

Insegnati Da Dio Mediante Lo Spirito

DA TUTTO QUANTO abbiamo imparato in rispetto allo Spirito del Signore e le sue operazioni sopra il suo popolo per mezzo della sua illuminate influenza sopra le loro menti; la rimozione dell’errore e l’illuminazione della Parola che ci reca la verità vivente, siamo quindi preparati a comprendere e ad apprezzare le parole dell’apostolo: “Le cose che occhio non ha veduto e orecchio non ha udite e non son salite nel cuor dell’uomo, sono quelle che Iddio ha preparato per coloro che l’amano. Ma Iddio le ha rivelato a noi per il suo spirito, perciocchè lo spirito investiga ogni cosa, eziandio le cose profonde di Dio.” (I Cor. 2:9,10) Questo vuol dire che noi avendo sottomesso la nostra volontà al Signore, acciocchè fossimo da Lui insegnati, e camminare nelle sue vie, siamo entrati in armonia con la sua volontà mediante, lo Spirito; e siamo preparati da questo nuovo punto di vista—il punto di vista della nuova mente giustamente diretta—di vedere le cose sotto una nuova luce; tutte le cose per noi divengono nuove. La mente nuova, la nuova volontà, ci spinge ad investigare le cose profonde di Dio, di studiare la Parola di Dio, acciocchè possiamo conoscere, e fare la sua volontà quali figlioli ubbidienti. Avendo la mente o spirito di Dio, noi facciamo attenzione alle sue istruzioni in ognii dettaglio, cercando di camminare in armonia con Lui. “Perciocchè, fra gli uomini chi conosce le cose dell’uomo se non lo spirito dell’uomo che è in lui? Così ancora niuno conosce le cose di Dio, se non lo Spirito di Dio.” (I Cor. 2:11) Questo sarebbe dire, che come niuno può conoscere la mente di un’altro, ad eccezione che non gli sia da questi rivelato, così ancora niuno può conoscere la mente Divina, eccetto che egli non entri in armonia con la mente divina—che riceve lo Spirito Santo di Dio.

“Or noi abbiamo ricevuto non lo spirito del mondo, ma lo Spirito il quale è da Dio; acciocchè conosciamo le cose che ci sono donate da Dio.” (I Cor. 2:12) “Or l’uomo animale non comprende le cose dello Spirito di Dio perciocchè gli sono pazzia, e non le può conoscere conciosiacchè si guidicano spiritualmente.”—I Cor. 2:12-16; 4:10

Queste cose possono essere comprese solo da coloro che hanno lo Spirito o mente di Dio lo Spirito della verità. Tutti costoro debbono avere una dispozione che sia in armonia con la dirittura e la verità, e per quanto sia possibile, di conoscere questi principi, devono giornalmente cercare vieppiù di conoscere la mente di Dio, la volontà di Dio. Cotali figli ubbidienti sono vieppiù “Ripieni dello Spirito.”

IL PARACLITO, IL CONSOLATORE

Il vocabolo greco “parakletos” è stato tradotto nella nostra Bibbia ‘Consolatore.’ Il pensiero, corretto è, ‘aiuto, incoraggiamento, assistenza.’ In questo modo la promessa del Signore implica che lo Spirito Santo il quale il Padre manderà nel nome di Gesù, sarà sempre vicino ai suoi seguaci quale pronto e presente aiuto in ogni tempo di bisogno.

Questa potenza di Dio è con la Chiesa intera, tuttavia ogni membro personalmente ne riceve una porzione. La potenza o Spirito di Dio è invisibile, ma gli effetti sono tangibili e visibili. Questo si può bene illustrare dalla corrente elettrica nel filo di rame. La corrente è invisibile, ma nel momento che il treno propriamente supplito di un motore tocca il filo, e riceve la corrente, la forza viene manifestata dal movimento del treno. La stessa corrente, mediante un’altro aggiustamento, illumina il treno, e da un’altro congegno, fornisce il calore, e ancora con un’altro apparecchio si può telefonre o telegrafare. Tutte queste cose si ottengono mediante la corrente elettrica sotto favorevoli condizioni; ma può essere anche usata a far male, come ad esempio, la sedia eletrica che produce la morte. Così è lo Spirito di Dio, esso è una energia spirituale, fa muovere, illumina, riscalda e istruisce tutti coloro che hanno in loro stessi una favorevole condizione, e sono in contatto con esso mediante fili elettrici spirituali, ma può essere anche causa di morte—la Seconda Morte—a tutti i peccatori volontari. Quanto è necessario, quindi, che noi, quale popolo del Signore, siamo bene equipaggiati, e bene connessi in maniera che siamo ripieni dello Spirito, ed attivi in ogni buona opera!

Non v’è nulla in connessione a tutto questo che lo Spirito quale consolatore, sia un’altro Dio o una terza persona di una trinita di Dii. Le connessioni provano il contrario, cioè che il rafforzante o consolante Spirito, è lo Spirito del Padre e del Figlio. Nei versi 18 e 23 il Padre e il Figlio sono riferiti come coloro che guidano e rafforzano la Chiesa per mezzo dello Spirito Santo. Perciò che il Signore Gesù dichiara: “Ecco io sono con voi in ogni tempo sino alla fine del mondo,” non in carne, ma in ispirito.

EGLI VI GUIDERÀ IN OGNI VERITÀ

Il nostro Signore indicà il canale per mezzo del quale questa potenza del Padre “lo Spirito della verità” sarebbe venuto sopra il suo Popolo, dicendo: ‘Le parole che io vi dico sono Spirito e vita.’ Ciò vuol dire che le sue parole esprimono il volere, la mente del Padre, lo Spirito di Dio. Per questo ci è necessario che noi studiamo continuamente la sua. Parola perchè essa è necessaria per la nostra vittoria. L’ingiunzione del Signore Gesù fu: ‘Investigate le Scritture!’ L’Apostolo Paolo elogiava la nobile condotta dei fratelli di Berrea, che giornalmente investigavano le Scritture per accertarsi della verità; e la sua esortazione a Timoteo fu: ‘Tutta la Scrittura è divinamente ispirata ed utile ad insegnare ad arguire, a correggere, ad ammaestrare in giustizia. Acciocchè l’uomo di Dio sia compiuto e ben fornito per ogni buona opera,’ (2 Tim. 3:16-17) e l’Apostolo Pietro aggiunge: ‘Noi abbiamo ancora la Parola profetica più ferma, alla quale fate bene di attendere …’—2 Pietro 1:19

La promessa di essere “ripieni dello Spirito” è fatta non a coloro che semplicemente posseggono e leggono la Bibbia, la Parola di Dio; ma a tutti coloro che la investigano con serietà e sincerità e cercano di comprenderla e avendola compresa, sono desiderosi, anzi ansiosi di ubbidirla. Se noi vogliamo essere ripieni dello Spirito di Dio dobbiamo bere dalla Fonte di Verità—la Sua Parola. Ed essendo che i nostri ‘vasi’ terreni (i nostri cervelli) sono imperfetti, gocciolanti, è molto facile di perdere o dimenticare le cose spirituali; in tal caso, lo spirito del mondo che ci circonda costantemente, subito corre a riempire il vuoto. Infatti, una pressura costante dello spirito, del mondo è sopra il popolo del Signore, mirando di spostare il nuovo spirito, la nuova mente, lo spirito o disposizione di Santità. Perciò conviene a tutte le Nuove Creature fedeli al Signore, di vivere vicinissimo alla Fonte di Verità, il Signore; e vicinissimo alla Sua Parola, affinchè lo Spirito di Dio non sia spento in noi, e diveniamo ripieni in sua vece, dallo spirito del mondo.

Quì è necessario un avvertimento: quantunque la conoscenza è molto essenziele per possedere lo Spirito della Verità, nondimeno noi potremmo avere molta conoscenza senza però avere niente del Suo Spirito. Ricevere lo Spirito della Verità, significa venire in una condizione di cuore in armonia con la Verità, venire in una condizione mentale che sia d’accordo a cooperare colla Divina volontà come e espressa nella Sua Parola. Questa condizione può essere ottenuta in un modo soltanto; prima accettando il Signore Gesù come nostro Redentore e Giustificatore e secondo—consacrando noi stessi senza riserva alcuna, di fare la Sua volontà.

Ma questo “Spirito della Verità” questo ‘Spirito Santo’ non bisogna confonderlo con i ‘frutti dello Spirito,’ quandunque il possedere lo Spirito produce dei frutti: Frutti di giustizia, mansuetudine, pazienza, amore fraterno, ecc., ecc. Lo Spirito della Verità dev’essere nostro molto prima che può produrre questi frutti nella nostra vita giornaliera. In alcuni, il perioodo di produrre questi frutti e portarli a maturità, richiede più tempo che in altri, ma ogni membro bisogna che ricordi le parole del Signore: ‘In questo il Padre è glorificato, che voi partate molto frutto, così sarete miei discepoli.’ E dobbiamo ricordare inoltre, ‘Egli taglia ogni tralcio che in me non porta frutto; ma ogni tralcio che porta frutto, egli lo rimonda acciocchè ne porti vieppiù.’—Giov. 15:2

Come abbiamo già visto, i “Doni dello Spirito” dati nel principio dell’Eta Evangelica per lo stabilimento della Chiesa, sono differenti dai ‘frutti dello Spirito.’ I ‘doni’ furono conferiti per l’imposizione delle mani degli Apostoli: vennero spontaneamente solo in casi eccezionali. (Fatti 2:4; 10:45) Simon Mago quandunque battezzato e recipiente di questo dono per suo proprio uso, era inabile di conferire questo dono ad altri, e fu severamente rimproverato dall’Apostolo Pietro per la sua offerta di denaro onde ottenere questa prodestà puramente apostolica. (Fatti 8:13-21) Lo stesso racconto chiarisce che anche Filippo l’evangelista, quandunque abile a fare ‘segni e miracoli,’ non poteva conferire questi ‘doni dello Spirito’ ad altri, ma fu costretto di mandare a chiamare gli apostoli per dare questo dono a coloro che lui aveva convertito. Tutto questo è in perfetta armonia con la dichiarazione dell’apostolo Paolo che molti dei doni ‘cesseranno,’ ‘svaniranno;’ e proprio così, con la morte degli Apostoli questi ‘doni’ svanirono. I doni della fede, speranza e amore, i quali l’apostolo dichiara che non iscaderanno ma resteranno, non erano dei doni dati miracolosamente, ma doni crescenti, ‘frutti,’ come egli in un’altro luogo descrive.—I Cor. 13:8; Giov. 15:16

D’infra i doni dello Spirito, l’Apostolo specifica: 1. Apostoli, 2. Profeti, 3. Maestri. Noi ancora abbiamo fra noi il dono degli Apostoli, cioè abbiamo i loro insegnamenti nel Nuovo Testamento, così pieni e completi da non richiede nessuna aggiunta; perciò i dodici Apostoli non hanno successori, e non ne bisogna alcuno, essendo che vi sono solo “dodici Apostoli dell’Agnello”; vi sono ‘dodici stelle,’ la corona della Chiesa e vi sono “dodici fondamenti” della Chiesa glorificata, la Nuova Gerusalemme. (Apoc, 12:1; 21:14; Giov. 6:70) Abbiamo anche fra noi nella Chiesa i doni dei profeti o espositori, e insegnanti, servitori di Dio e della sua Chiesa, i quali parlano in diverse lingue, ma non più supplite in maniera instentanea e miracolosa, senza scuola o talenti, per l’imposizione delle mani degli Apostoli. Questi miracoli non sono più necessari e non sono più usati, e per certo non più nella medesima estensione come lo furono una volta. Invece il Signore sceglie alcuni i quali, sia per talenti naturali o per scuola, sono adatti per il suo servizio. Tuttavia dobbiamo ricordarci che le condizioni di cuore sono più importanti all’occhio di Dio che tutti i talenti o le altra qualificazioni messe insieme.

Il popolo del Signore non deve dimenticare, che quantunque il metodo d’amministrazione è cambiato, lo stesso Signore, e lo stesso Spirito guida gli affari della Chiesa. Tutta la greggia del Signore deve stare in guardia, giudicare ed esaminare a puntino tutti coloro che si presentano come maestri, pastori ed evangelisti. Il popolo del Signore deve ricevere come tali solo coloro che danno evidenza che sono scelti dal Signore e che posseggono questi doni. E un segno di prova in rispetto alla loro fedeltà alla Prola di Dio, è che costoro non predicano loro stessi, ma Cristo Crocifisso, potenza di Dio in sapienza a chiunque crede. Siamo stati avvisati dal Signore, che se qualcuno viene a noi con unaltro vangelo, di non riceverlo come maestro ma consierarlo un servitore dell’errore, sia che lui faccia cio sapendolo, o lo faccia in ignoranza e buona fede.

In questo modo lo spirito o influenza di Dio, lo Spirito Santo o influenza di Verità, istruisce il suo popolo, guidandolo nella conoscenza di Dio. In questo modo lo Spirito Santo e il canale di. Riconciliazione, al presente e per la Chiesa, cioè i veri cristiani consacrati, e in un modo quasi simile lo sarà anche per il mondo nell’età futura, quando “lo Spirito e la Sposa (la Chiesa glorificata) dicono: Vieni, chi ode dica parimente, Vieni. E chi ha sete venga, e chi vuole, prenda il dono dell’acqua della vita.”—Apocalisse 22:17

Past. Russell



Gesù Nel Getsemanì

DURANTE LA NOTTE, nel Monte degli Ulivi torrente Kedron, Gesù fù arrestato. Giuda accompagnato dalle gurdie mandate dai capi dei sacerdoti e dai Farisei, aveva dato loro un segnale dicendo: “Quello che io bacerò è lui; predetelo.” (Mat. 26:48) La corte suprema era già riunita, sapendo in antecedenza che l’arresto avrebe avuto luogo.

Era contrario alla legge che la corte si raunasse di notte, ma i Sacerdoti, Farisei e dottori della legge che componevano quella corte, erano pronti a trasgredire la legge. Influenzati dal maligno intenti a condannare Gesù cercarono falsi testimoni contro a Gesù affin di riuscire a condannarlo a Morte. Incapaci di trovare testimoni disposti a testimoniare di qualche reato di Gesù, i membri di quel tribunale diabolico, in violazione assoluta della loro propia legge, e delle stesse regole del tribunale, costrinsero lo stesso accusato – Gesù – a dare testimonianza.

Alla fine vennero avanti due falsi testimoni, i quali dissero: “Costui ha detto” io posso distruggere il tempio di Dio e ricostruirlo in tre giorni. (Matteo 26:61) Il sommo sacerdote si fece egli stesso accusatore e alzandosi gli disse: ‘Non rispondi nulla a ciò che costoro testimoniano contro di te? Ma Gesù taceva, e il sommo sacerdote replicò dicendo: Io ti scongiuro per il Dio vivente di dirci se sei il Cristo, il figlio di Dio. Gesù gli disse: ‘Tu l’hai detto’ Allora il sommo sacerdote stracciò le sue vesti, dicendo: ‘Egli ha bestemmiato: quale bisogno abbiamo di più di testimoni? Ecco, ora avete udito la sua bestammia; Egli è reo di Morte!—Matteo 26:63-66




Al Golgota

COLUÌ CHE ERA senza peccato, senza difesa, l’innocente, il giusto fù condotto dinanzi al tribunale e fù giudicato degno di morte; e ciò senza una ragione. Condotto all corte di Pilato, (il governatore romano). I giudei presenti dinnanzi a Pilato, falsamemte acusarono Gesù dicendo che Gesù aveva detto loro di non dare i tributi a Cesare. Pilato dopo aver interrogato Gesù disse ai capi dei sacedoti: “Io non trovo nessuna colpa in quest’uomo, e desiderando di liberare Gesù parlò per la seconda volta alla moltitudine, ma essi influenzati dai sacerdoti, gridavano dicendo: ‘Crocifiggilo – Crocifiggilo’ e consegnò Gesù alla loro volontà.—Luca 23:19-25

Al monte calvario al luogo detto del Teschio lo crocifissere. (Luca 23:33) Quale ulteriore oltraggio contro di lui, fù preparato dell’aceto misto di fiele, e gli fù dato a bere. Allora egli fù crudelmente inchiodato sulla croce, e così assoggettato alla morte più ignominiosa che sia conosciuta all’uomo. In quell’ora tenebrosa e impossibile immagginare il dolore del Padre Celeste per quello che avevano fatto al. Suo Unigenito figlio, ciò lo ha dimostrato dove una spaventosa oscurità si scatenò e coprì la terra per oltre tre ore. Alla fine di quel periodo di oscurità, ed al momento della morte di Gesù. Iddio ha fatto tremare la terra, le rocce si sconvolsero, la grande cortina del tempio si squarciò in due, da cima a fondo. (Matteo 27:51) Grande spavento e terrore venne su coloro che erano stati designati per assistere alla crocifissione, ma quando videro la manifestazione della potenza di Dio, fra di loro, parlando di Gesù dissero: “Veramente costui era il figliol di Dio.”—Mat. 27:54




Lo Spirito Santo

L’APOSTOLO PAOLO NEL capitolo 8 versetto 15 dei Romani scrisse: “Voi infatti non avete ricevuto uno spirito di schiavitù per cadere nuovamente nella paura, ma avete ricevuto lo Spirito da adozione per il quale gridiamo (Abba Padre).”

La grande Opera di riconciliazione non può essere chiaramente compresa, ne considerata in tutta la sua magnificenza, se non si ravvisa l’influsso dello Spirito di Dio, per il quale manifesta al credente il perdono divino e la necessaria guida, atta ad indurre il suo cuore a piena riconciliazione con Dio. Fù sotto il generante influsso dello Spirito Santo di Dio, che nostro Signore Gesù Cristo ricevette il Battesimo, al principio del suo ministero, ed il suo cuore consacrato fù in grado di percepire e discernere distintamente la volontà del Padre, la stretta via del scrificio, e di apprezzare le preziose e grandissimi promesse, che si sarebbero realizzate dopo la sua umiliazione, l’ignominia e la morte sul calvario.

Il nostro divin Redentore pervenne a compiere la sua opera, guidato da Esso (Spirito) nell’eseguire quanto era accettevole al Padre e necessario per il riscatto delll’umanità. Nel modo in cui lo Spirito e stato di valido appoggio a nostro Signore Gesù, così lo è stato per la Chiesa e, cioè con tutti coloro i quali hanno accettato i meriti della grande offerta per il peccato e sono andati al Padre, (grazie ai meriti del Figliolo: presentandosi loro stessi come sacrificii viventi, in armonia alla chiamata d’alta vocazione per la natura divina, offerta durante il corso di questa era dell’Evangelo; e solo costoro hanno avuto bisogno—ed e stato loro concesso—l’aiuto dello Spirito Santo.

Nella proporzione che si riceve lo Spirito Santo di Dio, si ottiene il privilegio di porsi in relazione con Dio e con il Figliolo in modo di saper discernere per esperienza quale sia levolontà di Dio, la buona, accettevole e perfetta volontà, Romani 12:2, e di compierla. Solo per mezzo dello Spirito Santo di Dio siamo guidati, oltre alla semplice lettera della divina testimonianza, ed un vero apprezzamento delle “cose profonde di Dio” e di quelle che Egli ha riservate per coloro che lo amano: le quali occhio umano non ha vedute e che orecchio non ha udite, ne sono entrate nel cuore dell’uomo, onde poterne apprezzare e comprendere.—I Corinzi 2:9-10

L’aiuto dello Spirito Santo sarà ugualmente importante durante l’era Millenniale, nel condurre l’umanità in armonia con Dio, sotto i termini del Nuovo Patto, per i meriti del sacrificio del nostro Redentore. Perciò, mezzo del Profeta.—Gioele 2:28-29

L’Eterno ha attirato l’attenzione su questo fatto, indicando che, mentre durante l’Età Evangelica Egli verserà il Suo Spirito solo sui suoi servitori e le sue serventi, più tardi lo spanderà generalmente su tutta l’umanità “su ogni carne.” Durante il Millennio, il mondo progredirà in piena armonia con lo Spirito Santo di Dio e, nella poporzione in cui gli uomini verranno in armonia con Esso, otterranno l’eligibilità alle eterne condizioni di vita, gioie e benedizioni, che sono al di là della Età Millennaria. L’assicurazione che lo Spirito Santo coopererà con la Chiesa glorificata, nelle benedizione di tutte le famiglie della terra, c’è conferma anche da nostro Signore. Egli, dopo aver tracciato un quadro delle glorie del Millennio, nelle abbondanti provvisioni di Verità, illustrate dal grandissimo fiume d’acqua di vita, chiara come cristallo, dice: ‘…lo Spirito e la Sposa dicono vieni …e chi ha sete venga e prenda in dono dell’acqua della vita.’—Apoc. 2:17




Prove E Fedeltà

NEL LIBRO DI Giobbe Cap. 42 versetto 5 leggiamo: “Il mio orecchio aveva sentito parlare di te, ma ora il mio occhio ti vede.” L’Apostolo Giacomo 5:11 scrisse: ‘Voi avete udito parlare della pazienza di Giobbe.’ Fra tutti i personaggi del Vecchio Testamento, Giobbe è stato estremamente provato e fù un uomo dotato di molta pazienza e solida fede. Iddio permise che egli fosse provato molto severamente, senza che potesse rendersene conto. Non sempre, le esperienze individuali sono sufficienti a dare una spiegazione del perchè sono permessi; di cui l’importanza e la necessità di credere in Dio, anche se le sue provvidenze ed i suoi propositi non sempre sono comprese.

Avendo una solida fede, Giobbe possedeva altrettanto solida conoscenza, che gli fu di grande aiuto, nella terribile prova, che dovette superare e, quando tutto sembrava crollare davanti a lui, egli ebbe forza di esclamre: “Mi hai concesso vita e benevolenza, e la tua provvidenza ha vegliato sul mio spirito.”—Giobbe 10:12

Egli era un uomo facoltoso, con una moglie devota ed una ricca figliolanza. Col permesso divino, gli furono tolti, uno dopo l’altro, tutti i beni che prosedeva ed in ultimo finanche il maggiore di essi: la sanità fisica. In questa circostanza sua moglie perse la fiducia in lui e l’abbandonò, mentre i suoi tre più cari amici con la pretesa di confortarlo, l’angustiavano, pretendendo che le sue sofferenze dipendessero da un grave peccato che lui aveva commesso e cercava di tenere segreto. D’altra parte, Giobbe era certo di non avere coscientemente peccato contro il Signore, per cui non sapeva spiegare il motivo di tanta calamità.

Tuttavia, in questa dolorosa circostanza della sua vita, le fede non l’abbandonò un solo attimo, ne mai dubitò della sapienza e della integrità di Dio anche se carico di sofferenze. Egli soltanto, pregò Iddio di lasciarlo morire e disse; “Ho volessi tu nascondermi nel soggiorno dei morti (Sheol) finchè lal tua ira sia passata.” (Giobbe 14:13) La parola ebraica tradotta qui per (soggiorno dei morti) e, Sheol … la sola che nel Vecchio Testamento e tradotta per (Inferno) ivi Giobbe voleva andare per sfuggire alle dofferenze della sua vita. L’inferno della Bibbia e lo stato o la condizione di morte; condizione di incoscienza, dove non v’è ne saggezza, ne conoscenza, ne volontà alcuna. Tuttavia (Sheol) e tradotto anche per tomba.—Ecclesiaste 9:10

La fede di Giobbe si estendeva al di là della presente esistenza e ci si deduce dal seguente quesito, ch’egli si pone: “se un uomo muore, vivrà ancora?” Egli non si chiese: ‘se un uomo muore è realmente morto?’ Perchè sapeva che, se Iddio avesse esaudito la sua preghiera e lo avesse fatto morire, egli sarebbe rimasto senza vita, si sarebbe cioè addormentato nel ‘sonno della morte,’ come ebbe ad affermare in seguito Davide. (Salmo 13:3) Ciò che Giobbe voleva sapere era se fosse tornato di nuovo in vite, mediante una risurrezione. Sotto l’ispirazione dello Spirito Santo egli così scioglie l’enigma della morte: ‘Aspetterò tutti i giorni che mi sono stati destinati (nella morte fino a quando avverrà il mio cambiamento dalla morte alla vita, mediante la risurrezione.) Tu mi chiamerai ed io risponderò, tu bramerai rivedere l’opera delle tue mani.’ (Giobbe 14:14-15; Giovanni 5:28-29) La ristorazione alla vita di Giobbe e di tutto il genere umano è garantita dall’opera di redenzione di Cristo Gesù. Anche Giobbe parlò velatamente di ciò, dicendo: ‘ma io so che il mio vindice vive, e che alla fine si leverà sulla polvere. E quando, dopo la mia pelle, sarà distrutto questo corpo, senza la mia carne vedrò Iddio. Diodati: e circondato di nuovo dalla mia pelle, nella mia carne vedrò il mio Dio.’ Probabilmente, quì, Giobbe può essersi riferito alla terribile malattia che stava distruggendo la sua pelle, il suo corpo e la sua stessa vita. In ogni caso egli attendeva di essere ristorato alla vita come uomo sulla terra; soltanto allora avrebbe ‘veduto.’ Iddio, nel senso che lo avrebbe conosciuto e compreso.

Questa profezia ebbe un parziale adempimento, anche prima che Giobbe morisse, allorchè venne reintegrato alla sua primitiva posizione e ricevette maggiori benedizioni.

Le esperienze di Giobbe, nel complesso, somigliano a quelle di tutto il genere umano, che, partendo da una condizione di perfezione (il giardino di Eden), perse ogni bene e la vita stessa. Ma, come Giobbe, essa sarà reintegrata alla primitiva condizione, durante “i tempi della restituzione di tutte le cose.”—Atti 3:19-21




Il Nostro Grande Provveditore

NELLE SCRITTURE, IDDIO ci è indicato quale unico Autore del nostro essere, in quanto è il nostro Creatore, infinito in sapienza e potenza, nonché il benevole Provveditore di tutto ciò che fa bisogno alle Sue creature. In armonia con tutto ciò Egli si rivela nelle sue Scritture il Padre di tutti coloro che vanno a Lui per mezzo di Cristo.

Uno dei dodici disse a Gesù: “Signore, mostraci il Padre e ciò ci basta.” (Giov. 14:8) Quel seguace, come anche gli altri, erano affranti perché il Maestro aveva detto loro che li avrebbe lasciati per un tempo e perciò chiesero ‘mostraci il Padre’.” In altri termini, accertaci che Iddio ha il carattere di un padre e che possiamo fidare in Lui, durante la tua assenza, nello stesso modo in cui abbiamo proceduto con te, mentre sei stato con noi, aiutandoci a praticare tale fede.

PADRE NOSTRO

Oggi, considerando il significato racchiuso nel termine “padre,” costatiamo la più precisa e preziosa illustrazione della relazione di Dio con noi. Tanto più che Gesù, in un’occasione, ce l’indicò dicendoci: ‘il Padre vostro sa le cose che vi fanno bisogno.’—Matt. 6:8

Noi figliuoli terreni possiamo arguire che i nostri bisogni consistano: (1) in cibi ed indumenti; (2) istruzioni conformi agli ordini e regole familiari; (3) educazione e preparazione per i giorni futuri. Tali sono i punti più importanti che il buon padre stabilisce, come programma da sviluppare per i suoi figliuoli, onde provvedere, con affetto ed amore, che, in contracambio, dovrebbe causare un crescente sentimento di rispetto e di amore.

Da un’accurata lettura del Nuovo Testamento, si può chiaramente rilevare che coloro i quali si sforzarono ad avvicinarsi e seguire le vie di Dio, ai tempi in cui vigeva il Patto della Legge, (ed anche nei secoli anteriori) non considerarono Iddio come loro Padre, ma come loro Creatore e Signore, degno di rispetto, riverenza, nonché ubbidienza alle Sue giuste leggi.

Il prezioso privilegio di figliolanza era stato perduto a causa del peccato e della morte adamica, inflitta ad Adamo, primo figliuolo umano di Dio.—Luca 3:38

Però, col riscatto provveduto da Gesù, per coloro che vanno a Dio, per i suoi meriti, desiderando divenire suoi discepoli e consacrarsi per adempiere la volontà di Dio, la relazione di figliolanza è restaurata e Iddio inonda i loro cuori del Suo Spirito, inducendoli a considerarlo loro Padre ed a gridare: “Abba Padre.”—Rom. 8:14-15

I BISOGNI DI FAMIGLIA

Sin dai primi giorni della famiglia della fede, i figliuoli spirituali hanno avuto bisogno di cibi ed indumenti, e queste provvisioni il buon Padre celeste, benevolmente, non ha fatto mancar loro. Oltre a queste benedizioni terrene, Egli ha provveduto anche il cibo spirituale, ma indipendentemente dalla profonda novità di vita in Cristo, di cui i figliuoli di Dio hanno gioito, essi hanno avuto bisogno delle benedizioni materiali, ed il Padre ha provvisto consapevolmente per come Gesù dichiarò in più d’una occasione. “Il Padre vostro celeste sa che avete bisogno di tutte queste cose.”—Matt. 6:32

Questi bisogni terreni il Signore benevolmente aveva promesso di provvedere. Però il Maestro ci disse di cercare dapprima “il Regno e la Giustizia di Dio e tutte queste cose vi saranno sopraggiunte.”—Matt. 6:33

È ben comprensibile che ai buoni ed ubbidienti figliuoli non necessita chiedere ai genitori: “prima che lasciamo per andare a scuola, domani, dateci qualcosa da mangiare;” oppure: ‘oggi fa molto freddo, vorreste per piacere procurarmi degli’indumenti più caldi per domani?’ I buoni ed amorevoli genitori si dispiacerebbero se i figliuoli avanzassero tali richieste, poiché sanno ciò che ad essi occorre e sono lieti di provvedere a tempo e per il meglio a quanto loro bisogna.

Lo stesso è per il nostro Padre celeste, Egli sa che occorrono le cose materiali e di certo benedirà i nostri sforzi tenedenti a procurarcele. Gesù, parlando come rappresentante del Padre, disse: “Non siate adunque con ansietà solleciti dicendo: Che mangeremo? Che berremo? o dì che ci vestiremo? Poiché sono i pagani che ricercano tutte queste cose; il Padre vostro celeste sa che avete bisogno di tutte queste cose.”—Matt. 6:31,32

Come figliuoli spirituali di Dio, però, altre alle cose materiali, occorrono il cibo ‘e gl’indumenti spirituali, dei quali abbiamo bisogno che il Padre nostro ci provveda abbondantemente. Coloro che sono assetati ed affamati di Giustizia, hanno la promessa che “saranno saziati.” (Matt. 5:6) E, non solo saranno saziati del ricco cibo spirituale, che riceveranno dalla Parola di Dio, ma anche da tante esperienze, per le quali otterranno l’opportunità di porre in pratica i giusti principii della Parola di Verità. Specialmente in questi giorni. Egli ci ha fatto sedere alla tavola imbandita per servirci ‘il cibo del proprio tempo’ e con tante opportunità, da poter invitare altri alla mensa.—Luca 13:37

Come il padre terreno procura il cibo e gli indumenti ai suoi figliuoli, così, il Padre celeste provvede per noi gl’indumenti spirituali insieme con il cibo spirituale. Noi riceviamo “il manto di Giustizia” che copre i nostri intenti involontarii, le imperfezioni e le mancanze. (Isaia 61:10) E, usando le parole dell’Apostolo, facciamo rilevare che abbiamo anche la giustizia, la quale si ottiene ‘mediante la fede in Cristo; la giustizia che vien da Dio basata sulla fede.’ (Filp 3:9) Questa veste dobbiamo mantenerla linda ‘senza macchia, senza ruga o cosa alcuna simile,’ cercano di rimuovere le macchie, per mezzo del perdono che possiamo ottenere, mediante, il prezioso sangue di Cristo.’—Efes, 5:27; 1:7; Col. 1:14; I Pietro 1:19

UBBIDIENZA

In una famiglia umana non può esservi una vera benedizione, per i membri d’essa almenoché siano osservate le regole e l’ordine, stabiliti in un’attitudine amorevole, riverente, ed ubbidiente verso i genitori, quali capi della famiglia. Così, anche nella famiglia di Dio, vi sono degli ordini e regole che bisogna osservare. Quando il Maestro lasciò i suoi discepoli, (la sua famiglia) Egli li autorizzò affinché, quali suoi servitori, avessero, ognuno, il proprio compito, per la Sua Opera, e comandò ad uno d’essi di vegliare come portinaio. (Marco 13:34) Quanta beatitudine è in tutti i membri del Corpo di Cristo “—la famiglia della fede—la casa di Dio—” allorché si adoperano di essere sottomessi al loro Signore e Capo, osservando, con cura speciale, tutti i requisiti di detta famiglia, nel modo in cui sono ordinati nelle Scritture.—Tim. 3:15

L’apostolo Paolo scrive: “ma ogni cosa sia fatta con decoro e con ordine.” (I Cor. 14:40) Si noti anche la soddisfazione che ebbe l’Apostolo, nel rammentare l’ordine ed i buoni modi osservati, nell’opera della Chiesa dai Colossesi. ‘Sebbene sia assente di persona, pure son con voi in ispirito, rallegrandomi e mirando il vostro ordine e la fermezza della vostra fede in Cristo.’—Colos. 2:5

EDUCAZIONE

È indispensabile che i genitori provvedano, per i loro figliuoli, una perfetta educazione, per la quale, mediante sforzi speciali, ottengano una conoscenza particolre e delle qualificazioni, per cui sono resi atti a formarsi un sistema di vita normale e pervenire ad essere capaci di provvedere non solo per se stessi, ma anche per altri che, al proprio tempo, diverranno loro dipendenti.

Come, un padre terreno aspira a dare una speciale educazione al suo figliuolo, nella speranza che possa occupare nel mondo un’alta posizione, in affari, scienza o arti, così Iddio agisce verso coloro i quali—per mezzo di consacrazione e generamento dello Spirito Santo—sono divenuti suoi figliuoli e sono stati chiamati all’altissima posizione di coeredità con Cristo nel suo veniente Regno. (Rom. 8:17) Ed è appunto in tali intenti che essi devono sottostare ai precetti Scritturali, nel corso dell’- esatto periodo di preparazione per la loro opera futura.

In Ebrei 2:10, ci vien detto che, durante l’Età dell’Evangelo, è invalso il proposito di “portare tanti figliuoli alla gloria,” e non solo ad una gloria personale, la gloria a somiglianza di Dio, ma anche ad un’altissima ed onorevole, posizione, nei riguardi dell’Opera futura del Regno. E, come nella famiglia umana, i figliuoli hanno ricevuto differenti gradi di onori e capacità, l’uno dall’altro, lo stesso i figliuoli di Dio, nel futuro, differenzieranno, l’uno dall’altro, in potenza e gloria.—I Cor. 15:39-42

Noi sappiamo bene che padre Adamo, prima di cadere nel peccato, fu un figliuoli di Dio, coronato di gloria ed onore. (Luca 3:38) La gloria che egli possedé consisteva nell’avere un perfetto organismo umano, altre alla somiglianza del Creatore, suo Padre celeste, nel senso morale e mentale. Ci è detto che l’uomo fu fatto “poco minore degli angeli” (Salmo 8:5); così, la gloria e gli onori degli angelici figliuoli di Dio sarebbero un pò superiori, in grado e scopo, a quelli del piano di vita umana, anche dopo che saranno perfezionati.

(Continua Nel Prossimo Numero)



Associazione Studenti Biblici Aurora