AURORA
Gennaio-Febbraio 2008

Contenuto Di Questo Numero

  1. Meditazioni Per Il Nuovo Anno
  2. Il Gran Trono Bianco
  3. La Luce Del Mondo
  4. Un Mondo Che Trema

Meditazioni Per Il Nuovo Anno

UN’ALTRO ANNO SI distende dinanzi a noi (l’anno 2008) ed i cuori del consacrato popolo di Dio son pieni di gioia nella realizzazione che non passerà molto che il Regno del Signore si manifesterà con potenza e gran gloria per benedire tutte le famiglie della terra. “Questa Età non passerà finchè tutte queste cose non sieno avvenuti. Così disse Gesù in riguardo a questo periodo transitorio nella fine dell’età.”—Matt. 24:34 E benchè questa dichiarazione non ci da una esatta data del ritorno di nostro Signore e della glorificazione della Chiesa (il Suo corpo) essa ci assicura però che il tempo e breve, e per questo motivo e indispensabile fare ogni sforzo possibile di finire con gioia il nostro corso terreno mentre la porta d’opportunità (la celeste vocazione) e ancora aperta.

Non v’è un tempo più appropiato di dare uno sguardo sul passato e sul futuro come nel principio di un nuovo anno. Noi crediamo che la maggioranza del popolo del Signore sono concordi che si avrebbe potuto fare molto di più e molto meglio durante il 2007. Imitando il nostro maestro tutti noi avremmo potuto essere come a lui nelle nostre relazioni fra gli uni e gli altri, un pò più zelanti, più caritatevoli, un pò più generosi, un pò più pazienti, più perdonatori, e più all’erta alle opportunità di sacrificare tempo ed energia a prò dei nostri fratelli e sorelle. Ma sappiamo pure che il Signore è misericordioso inverso noi, ch’Egli conosce la nostra natura ed e bene al corrente che noi siamo “Polvere”.—Salmo 103:14

Il mondo, la carne e il diavolo sono sempre attivi nelle loro opposizione verso il popolo del Signore, perchè siamo nuove creature in Cristo Gesù. Satana e anche l’influenza del mondo fanno facilmente appello alla nostra cerne (il vecchio uomo), la quale e sempre pronto a ribellarsi contro le opere di sacrificio delineato dalla nuova creatura. L’avversario è sempre attivo nel suggerire cose che compiaciono alla carne, e sempre attivo a suggerire che e faticoso e stanchevole servire il Signore ed il Suo popolo. Se la nuova creatura s’arrende ai suoi ragionamenti, pian piano vi è il pericolo si essere negligenti alle cose spirituali e vi e anche il pericolo di ritornare alle attività del mondo. L’influenza del mondo non solo e nociva ma anche pericolosa, per combattere questa pericolosa situazione è importante a non essere negligenti con lo studio della parola del Signore, contatto intimo col Signore mediante la preghera, e un contatto continuo con i santi del Signore. Le comune radunanze (il culto) sono indispensabili, la nostra partecipazione non soltanto e benevole per noi, ma anche sarà di aiuto alla fratellanza alla quale noi abbiamo le riunioni.

Conoscendo queste cose, dovrebbe rafforzare la nostra Fede. Lo studio delle Sacre Scritture e indispensabile, e lo studio del Divin Piano dell’Età e anche di aiuto per comprendere il piano di Dio non soltanto in relazione al popolo consacrato del Signore ma ancora in relazione alle speranza del Regno di Dio che si estenderanno a tutte le famiglie della terra. Conoscendo queste cose, dovrebbe rafforzare la nostra determinazione di non compromettere mai il principio di sacrificio, ma di accettare ed usare fedelmente ogni opportunità che si presenta a noi, sapendo che il Signore ci darà la forza in ogni tempo di bisogno.

IL SIGNORE TI BENEDICA
Numeri 6:24

In tutto il mondo, con la fine del vecchio anno e il principio del nuovo anno, da milioni di labbra si sente la gioiosa espressione: “Buon Capodanno.” Ma un augurio molto più appropiato per il popolo del Signore e quello che legiamo nella Bibbia nel capitolo 6 versi 24-26 di Numeri dove è scritto: “L’eterno ti benedica e ti custodisca! L’Eterno faccia risplendere il suso volto su di te e ti sia propizio. L’Eterno rivolga il suo volto su di te e ti dia la pace.” In quale modo possiamo aspettarci che il Signore ci benedica? Sarà forse nel darci buona salute! Or ci benedirà in tute le cose che soddisfano i desideri della carne! Le sue ricche benedizioni per noi durante il Nuovo Anno potranno essere manifestati nelle prove che la sua sapienza permette che avvengano su di noi: ma noi possiamo rallegrarci lo stesso, sapendo che tutto quello che il Signore permette che avvengono su di noi, e per il nostro benessere spirituale. Il nuovo anno potrà essere di grande benedizione per noi, non soltanto in relazione al Suo volere, ma anche nelle nostre attività di promulgare il messaggio del Regno di Cristo Gesù alla quale fra breve si manifesterà per benedire tutte le famiglie della terra.

Niuna benedizione migliore alla quale per la Sua grazia abbiamo ricevuto, e la conoscenza della verità, conoscere la verità e la rivelazione del Suo piano di salvezza, fù il più grande dono che noi abbiamo ricevuto. Avendo ricevuto la verità in amore e sincerità di cuore, noi ci rellegriamo e preghiamo al Signore non solo per noi, ma anche per tutto il Suo popolo sparso nel mondo per mentenerci fermi e fedeli fino alla fine del nostro corso. Un grande canale di benedizioni alla quale il Signore nel Suo amore ci ha concesso e il privilegio di andare al trono di grazia onde ottenere misericordia, e trovare grazia, per ricevere aiuto al tempo opportuno Ebrei 4:16. Mediante la preghiera noi invochiamo le promesse del Signore, e con l’invocare queste promesse, la nostra fede si rafforza e ci da pace nel nostro cuore e che benchè noi siamo circondati dalle difficoltà e avversità della vita come anche le prove, sia al di dentro come al di fuori. Noi potremmo essere allegri nella speranza, pazienti nell’afflizione se siamo perseveranti nell’orazione Rom. 12:12. L’Apostolo Pietro ispirato dalla potenza dello spirito Santo, ci da a noi una bellessima esortazione quando nel secondo capitolo della sua Epistola Cap. 1 versi 5-8 scrisse: “Usando ogni diligenza aggiungete alla vostra fede la virtù, alla virtù la conoscenza. Alla conoscenza, la perseveranza, alla perseveranza la pietà, alla pietà l’affetto fraterno e all’affetto fraterno l’amore.” La protezione del Signore sarà su noi se camminiamo sotto la Sua sorveglianza in uno spirito di umiltà, mantenendo i nostri cuori e le nostre coscienze in armonia col suo volere, poichè. Egli è amoroso, forte e benigno verso i suoi figli. La Bibbia ci indica che il nostro Padre Celeste sempre sorveglia sui suoi figlioli perchè sono sempre in vista a suoi occhi, e non esiste alcuna potenza, sia sulla terra come anche nel emisfero celestiale che può toccarli.” Egli ci guarda come la pupiglia dei suoi occhi.” Ma come le pecore del Suo gregge, noi saremo in pericolo se ci separiamo dalla greggie, e come scrisse il profeta David nel Salmo 23: bisogna sempre seguire il buon pastore il quale: “Ci fa giacere in paschi erbosi e ci guida lungo le acque chete.”

“Il Signore faccia risplendere la sua faccia verso te, e ti sia propizio.” Il Signore ti stabilisca la pace. Nel simbolico linguaggio orientale, il far risplendere o alzare la faccia verso una persona e un segno di favore e ancora d’amicizia. Il Signore ha dimistrato il Suo favore verso l’umanità mediante il dono del Suo unigenito figliolo per essere la propiziazione dei nostri peccati, permettendoci cosi avvicinandosi a. Lui, non più come stranieri, ma come figlioli. (2 Giov. 2:2) Oltre a questo Egli continua a colmarci di benedizioni, facendo così risplendere la Sua faccia verso noi. Per noi è un grande privilegio beneficare e godere la sua comunione.

Un algro grande privilegio alla quale il Signore nella sua benignità ci ha concesso e la gioia di aver conosciuto Gesù, non soltanto come un nostro Salvatore ma ancora come il nostro fratello maggiore, il nostro avvocato presso il Padre, il nostro Re, alla quale fra breve regnerà in tutto il mondo. E noi per la grazie del Signore abbiamo gli uni e gli altri. Non iporta la località che abitiamo or la lingua che parliamo, è l’amore di Cristo Gesù che ci lega, in un vero vincolo d’amore Queste cose sono grende benedizioni alla quale il mondo non può mai capire. La benedetta fraternità per noi e un tesoro alla quale non si può comprare. E l’amore che abbiamo ricevuto dal nostro Maestro che ci lega realmento in un vincolo d’amore.

Il Signore ha fatto pure “risplendere la sua faccia” su noi con la verità.—2 Pietro 1:12 Questa verità diviene sempre più preziosa e più meravigliosa col passare degli anni, Noi siamo sicuri che sarà cosi pure nel 2008. Infatti in relazione agli aventi mondiali la veracità dell’adempimento delle profezie delle Sacre Scritture ci indicano che il tempo si stà approssiamondo ed e più vicino di quanto credevamo. L’orologio del Signore non si ferma. Quando il tempo stabilito da Lui e arrivato, le tempeste che per quasi seimila anni hanno devastato il meraviglioso Giardino dell’Eden cesseranno. Allora Cristo Gesù assieme alla sua chiesa regneranno per mille anni e benediranno tutte le famiglie della terra. Allora si adempirà la profezia scritta nel libro dell’Apocalisse Cap. 21 versetti 2-3. Ed, io Giovanni, vidi la santa città, la nuova Gerusalemme che scendeva dal cielo presso a Dio pronta come a una sposa adorna per il suo sposo. E udiì una gran voce dal cielo che diceva: “Ecco il Tabernacolo di Dio con gli uomini. Ed Egli abiterà con loro, ed essi saranno Suo popolo, e Dio stesso sarà con loro e sarà con loro e sarà il loro Dio.”

L grazia del Signor Gesù Cristo sia con tutti voi. (Amen)

L’Amministrazione Aurora



CONTINUAZIONE DELL’ARTICOLO
—Novembre-Dicembre 2007

Il Gran Trono Bianco

CHE COS’È “il libro della vita” cui si accenna in Apocalisse 20:12? Non è certamente il libro dove si trovano scritti i nomi dei vincitori dell’età evangelica (Apocalisse 3:5), ma piuttosto un libro dove saranno scritti i nomi di tutti coloro che attraverseranno vittoriosamente il periodo di prova e di giudizio dell’età millenniale, conformandosi alle giuste leggi del Regno di Cristo, incamminandosi nella via maestra, la via santa, con uno spirito di vera santità e di timore dell’Eterno. Costoro saranno degni di entrare nella vita eterna e nella gloria che seguirà alll’età millenniale. “Quivi sarà una strada maestra, una via che sarà chiamata la via santa…nessun impuro vi passerà…ma vi camineranno i redenti, ed i riscattati dall’Eterno torneranno, verranno a Sion (la Chiesa glorificata – cfr. con Apocalisse 21:3 con canto di gioia; un’allegrezza eterna coronerà il loro capo; otterranno gioia e letizia, e il dolore ed il gemito fuggiranno.”—Isaia 35:8-10

Tutti coloro che non saranno trovati scritti nel “libro della vita” saranno gettati nello “stagno di fuoco” che è il simbolo della distruzione. Questo viene confermato dal fatto che anche la morte e lo inferno (il sepolcro) saranno gettati in esso (Apocalisse 20:14). Viene confermato anche dall’apostolo Paolo (I Corinzi 15:26) quando scrive che “il nemico che sarà distrutto l’ultimo, è la morte (adamica). In tal modo, alla fine del giorno del giudizio, i risultati della condanna adamica, la morte e l’ades, non saranno più perchè tutta la progenie umana sarà stata risuscitata.

Tutti gli uomini che saranno giudicati degni di morte durante il regno di Cristo, lo saranno a motivo dei loro peccati, perchè, dopo aver conosciuta pienamente la verità ed essere stati illuminati dal Signore, saranno pienamente responsabili delle loro azioni. E mentre coloro che saranno giudicati degni della vita eterna entreranno nella gioia del loro Signore, gli altri, invece, riceveranno il salario del loro peccato che è la morte. “A chi ha sete io darò gratuitamente della fonte dell’acqua della vita…ma quant’è ai codardi, ai fornicatori, agli increduli, agli abominevoli, agli idolatri ed a tutti i bugiardi, la loro parte sarà nello stagno ardente di fuoco e di zolfo CHE E’ LA MORTE SECONDA.”—Apocalisse 21: 6-8

Contribuito



VITA E DOTTRINA IN CRISTO

La Luce Del Mondo

“Cosi risplenda la vostra luce nel cospetto degli uomini, affinchè veggano le vostre buone opere e glorifichino il Padre vostro che è nei cieli.”
—Matteo 5:16

L’UMANITÀ È LONTANA DA Dio e non conosce né i suoi disegni: ciò che è simboleggiato nella Bibbia dal termine (tenebre). L’apostolo Giovanni scriveva: “che Dio è luce, e che in Lui non vi sono tenebre alcune.”—I Giov. 1:5

Le Scritture rappresentano coloro che conoscono Dio quale Egli si rivela nella sua Parola e desiderano eseguire la sua volontà, come degli esseri incamminati (nella luce). Esse dicono anche di tutti gli altri che essi marciano (nelle tenebre).—Giov. 1:6,7

E in conseguenza del peccato originale dei nostri progenitori che queste tenebre simboliche sono scese sull’umanità. Essi disobbedirono alla legge divina e perciò furono condannati alla morte e così la loro progenie.

Paolo scrive: “Poichè, siccome per la disubbidienza di un solo uomo i molti sono stati costituiti peccatori, così anche per l’ubbidienza di un solo, i molti saranno costituiti giusti.” (Rom. 5:19) Ciò significa che (le tenebre) ricoprirono la terra dopo i giorni dell’Eden. Il profteta Davide ne parla, come di una oscura esperienza, quando scrive: “La sera alberga da noi il pianto; poi egli ci rassicura con la promessa che la mattina viene il giubilio.”—Salmo 30:5

Ma, durante questa lunga e triste notte, in cui la maggior parte del popolo è stata lontana da Dio e dalla Sua esperienza, vi sono stati dei testimoni sulla terra; e questi testimoni, condotti dalla mano di Dio, sono stati come delle luci in luoghi oscuri, per la fedele testimonianza che gli rendevano. In nessun momento, questi testimoni hanno convinto molta gente sulla verità concernente Dio, ma essi sono spesso serviti da guida a coloro che ricercano Dio nell’ardente desiderio di trovarlo e servirlo.—Atti 17:27

Se volgiamo uno sguardo retrospettivo, ai tempi del diluvio, ci accogeremo che Noè era allora un testimone per Geova, il Creatore.

L’Apostolo Pietro ci dice che Noè era “un predicatore di giustizia.” (2 Pietro 2:5) Egli non riformò il mondo del suo tempo, ma rappresentava una luce in quel mondo, poichè rendeva testimonianza su quanto si riferiva a Dio ed i suoi disegni relativi alla venuta del diluvio che, verificatosi, giustificò l’attitudine di Noè, rispetto a Dio ed alla sua giustizia.

Durante i secoli precedenti alla prima venuta di Gesù, Dio esercitò la sua influenza sulle vite dei suoi testimoni, in maniera miracolosa: e ciò contribuì a rendere la loro testimonianza più efficace. Il profeta Isaia rivela la promessa del Signore: “Nessun arma fabbricata contro di te riuscira” e cosi fu in quei tempi antichi, per tutti i suoi fedeli testimoni.—Isaia 54:17

Giuseppe fu venduto come schiavo in Egitto, ma, per la maravigliosa provvidenza divina, divenne il padrone di questo paese ed il salvatore del suo popolo. Quale magnifica dimostrazione della potenza e della gloria del Dio di Giuseppe!

La Bibbia non dice mai che Giuseppe abbia fatto lunghi discorsi su Dio. La sua vita imperniata sulla testimonianza de (la parola appropriata), di cui si serviva all’occasione, per propagare la sua fede, era più eloquente di qualsiasi discorso: sopratutto dopo che Dio aveva apertamente giustificata la sua fede e ricompensata la sua fedeltà.

Più tardi, allorchè Sali al potere in Egitto un Faraone che non aveva conosciuto. Giuseppe, gl’Israeliti dimoranti nel paese, e di cui il numero s’era grandemente accresciuto, divennero schiavi e, per la provvidenza del Signore, Mosè li liberò. Allorchè Mosè ed Aaron vennero a chiedere la liberazione degli Israeliti, il nome e la gloria di Dio si manifestò.

Mosè stesso era impotente a compiere i disegni del Signore rispetto al suo popolo, ma egli si rivolse lealmente a Lui chiedendogli che gl’Israeliti fossero liberati nel Suo nome. Noi conosciamo il risultato; piaghe su piaghe afflissero gli egiziani fino alla morte dei loro neonati per cui il Re chiese, ed ottenne, che i figli degli Ebrei uscissero dal paese.

Ma il Farone cambiò idea e ordinò che la sua armata perseguitasse gl’Israeliti. Il Signore intervenne ed aprì al suo popolo un passaggio attraverso il mar Rosso, fecendo rivesare le acque sull’armata egiziana che in seguiva. Fu allora che si elevò quel maestoso cantico di liberazione: “lo canterò all’Eterno, perchè si è sommamente esaltato, ha precipitato in mare cavallo e cavaiere. L’Eterno è la mia forza e l’oggetto del mio cantico. Egli è stato la mia salvezza.”—Esodo 15:1,2

Questa magnifica testimonianza del potere di Dio nello intervento in favore del suo popolo liberandolo, non impressionò gl’Israeliti al punto di obbligarli a riporre in Lui la flducia nel portarsi a conquistare la Terra Promessa. Essi rigettarono il rapporto dei due fedeli messaggeri Caleb e Giosuè e non vollero assumersi la responsabilità di scacciare dal paese i Cananiti. Perciò Dio li fece errare quarant’anni nel deserto. Purtuttavia Dio prese lo stesso cura di loro miracolosamente: giacchè fece loro cadere la manna dal cielo, sorger l’acqua dalla roccia per dissetarli e diede loro anche un tabernacolo.

La durata di tutto questo tempo, così la ricorda Mosè agli Israeliti: “I tuo vestito non ti si è logorato addosso, e il tuo piè non si è gonfiato durante questi quarant’anni.”—Deut. 8:4

Mosè sapeva che il Signore prendeva cura del suo popolo durante il viaggio attraverso il deserto, ma per tema che questi lo dimeticasse, gli ricorda che era Geova “che t’ha condotto attraverso questo grande e terribile deserto, pieno di serpenti ardenti e di scorpioni, terra arida, senz’acqua, che ha fatto sgorgare per te dell’acqua dalla durissima rupe; che nel deserto t’ha nutrito di manna, che i tuoi padre non avevano mai conosciuto, per umiliarti e per provar ti, per farti alla fine del bene.”—Deut. 8:15, 16

Naturalmente, era l’Eterno che prendeva cura in tal modo d’Israele il quale diveniva suo testimone per ciò: malgrado la mancanza di fede. E la benevolenza di Dio verso gl’Israeliti si rivelò con un altro miracolo; allorchè condotti da Giosuè li fece attraversare il Giordano ed entrare nella Terra Promessa.

LE MURAGLIE SI FRANTUMANO

Sul territorio di Canaan, gl’Israeliti si trovarono di fronte la città fortificata di Gerico ed essi non potevano prender possesso del paese senza conquistare questa città. “Allora avvenne come Giosuè era presso Gerico che egli alzò gli occhi, guardò, ed ecco un uomo che gli stava ritto avanti, con in mano la spada snudata. Giosuè andò verso di lui e gli disse: “Sei tu dei nostri, o dei nostri nemici?” e quello rispose: “No io sono il capo dell’esercito dell’Eterno; arrivo adesso.” (Giosuè 5:13-15) Questo messaggero dell’Eterno insegnò a Giosuè la tattica da seguire per espugnare Gerico ed egli attenendosi alle itsruzioni ricevute, potè veder crollare le fortificazioni innanzi all’irruzione dei suoi dipendenti. L’Eterno fu con Giosuè e la fama di lui si sparse per tutto il paese.”—Giosuè 6:27

La disfatta ai Madianiti inferta da Gedeone a capo della piccola truppa composta di 300 uomini, fu un’altra vittoria alla gloria dell’Eterno, poichè fu ancora Lui che la riportò.

Quando i 300 uomini di Gedeone, seguendo le istruzioni del loro capo, “spezzarono le brocche; con la sinistra presero le fiaccole, e con la destra le trombe per sonare e si misero a gridare: ‘la spada per l’Eterno e per Gedeone!’ E mentre quelli suonavano le 300 trombe, l’Eterno fece volgere la spada di ciascun (nemico) contro il compagno per tutto il campo. E il campo fuggi fino a Beth – Scittah…”—Giudici 7:20-22

GEOVA E DIO

Dio manifestò ancora la sua potenza in una maniera caratteristica, per mezzo del Profeta Elia.

Sotto l’influenza di Jèzabel, moglie del Re Achab, l’Israele era stato indotto a l’idolatria, adorando Baal. Ispirato dall’Eterno. Elia stabili che avvenisse un sacrificio sul monte Carmelo onde dimostrare chi era il vero Dio vivente: Geova o Baal.

Elia disse ai Profeti di Baal: “scegliete uno dei giovenchi preparatelo i primi giacchè siete più numerosi e invocate il vostro Dio, ma non appiccate il fuoco.” 18:25 Quel giorno vi era sul Monte Carmelo ed all’intorno un’enorme folla. I preti invocarono Baal tutto il giorno fino ad estenuarsi affinchè inviasse loro il fuoco e provasse la sua esistenza e potenza, ma invano. Allora “Elia cominciò a beffarsi di loro e a dire: ‘gridate forte poiché egli è Dio, ma sta meditando, o è andato in disparte o è in viaggio; fors’anche dorme e si risveglierà.—I Re 18:27

I preti di Baal “profetizzarono fino all’ora in cui si offriva l’oblazione.” Allora Elia invitò il popolo ad avvicinarsi per osservare quanto egli s’accingeva a fare. Restaurò l’altare dell’Eterno, vi pose l’offerta e, per dimostrare che non usava alcun inganno, scavò un fossato all’intorno dell’altare che fece riempire d’acqua facendone versare anche sulla legna, sul giovenco e sull’altare, per ben tre volte, indi pronunziò questa preghiera: “O Eterno, Dio d’Abrahamo, d’Isacco e d’Israele, fa che oggi si conosca che tu sei Dio in Israele, che io sono tuo servo e che ho fatto tutte queste cose per ordine tuo. Rispondimi o Eterno, rispondimi, affinchè questo popolo riconosca che tu, o Eterno, sei Dio, e che tu sei quegli che converte il cuore loro!”—I Re 18:36, 37

In risposta a questa eloquente preghiera che chiedeva di giustificare il suo proprio nome davanti al suo popolo, Dio fece cadere il suo fuoco che “consumò l’olocausto, le legna, le pietre e la polvere e prosciugò l’acqua che era nel fosso. Tutto il popolo veduto ciò, si gettò con la faccia a terra, e disse: “L’Eterno è Dio! L’Eterno è Dio!”—I Re. 18:38-39

DISTRUZIONE DELL’ARMATA ASSIRA

Durante il regno del Re Ezechia Sennacherib, Re d’Assiria chiese che gli fosse consegnata Gerusalemme. Egli inviò un ambasciatore a Ezechia intimandogli d’arrendersi, ma l’intimazione fu respinta.

L’ambasciatore ritornò col seguente messaggio: “Il tuo Dio nel quale confidi non t’inganni dicendo: Gerusalemme non sarà data nelle mani del re d’Assiria. Ecco tu hai udito quello che i re di Assiria hanno fatto a tutti i paesi, e come li hanno distrutti; e tu scamperesti? Gli Dei delle nazioni che i miei padri distrussero, gli Dei di Gozan, di Haram, di Retsef, dei figliuoli di Eden che erano a Telassar velsero eglino a liberarle? Dov’è il re Hamath, il re di Arpad, e il re della città di Sefarvaim, di Hena e d’Ivva?”—II Re. 19:10-13

Ciò costituiva una sfida diretta al potere che aveva il Dio d’Israele, d’impedire la realizzazione del disegno di Sennacherib di conquistra ed asservire Gerusalemme. Su consiglio del Profeta Isaia, il re Ezechia rivolse questa ardente preghiera a Geova: “O Eterno Dio d’Israele, che siedi sopra i cherubini, tu solo sei l’Iddio di tutti i regni. O Eterno, porgi l’orecchio tuo, e ascolta! O Eterno, apri gli occhi tuoi, e guarda! Ascolta le parole di Sennacherib, che ha mandato quest’uomo per insultare l’Iddio vivente. E’ vero, o Eterno, i re d’Assiria hanno desolato le nazioni e i loro paesi e hanno gettato nel fuoco i loro Dei; perché quelli non erano opera della mano degli uomini; erano legno e pietra ed essi li hanno distrutti. “Ma, ora, o Eterno, o Dio nostro, salvaci, te ne supplico, dalle mani di costui, affinché tutti i regni della terra conoscono che tu solo, o Eterno, sei Dio!”—II Re. 15:19

L’Eterno rispose a questa preghiera per mezzo del Profeta Isaia, dandogli l’assicurazione, e cosi al re, che eglo avrebbe difesa Gerusalemme (per amor di se stesso e per amore di Davide suo servo). Ciò che fece e lo leggiamo nei versetti 35-36 del Cap. 19 del 2. Libro dei Re: “E quella stessa notte avvenne che l’Angelo dell’Eterno uscì e colpi nel campo degli Assiri 185 mila uomini; quando la gente si levò la mattina, ecco, erano tutti cadaveri. Allora Sennacherib re d’Assiria levò il campo, parti e se ne tornò a Ninive dove rimase.”

LA GLORIA DI DIO A BABILONIA

Perchè il suo popolo eletto non gli era fedele, l’Eterno permise che restasse soggetto in Babilonia. Intanto, v’erano dei fedeli nello stesso popolo e fra questi parecchi che gli servirono da testimoni. Durante tale periodo di schiavitù, i più zelanti erano Daniele ed i suoi tre giovani compagni Hanania, Mischaele Azaria. “Il capo degli eunuchi diede loro altri nomi: a Daniele pose nome Beltsatsar; ad Hanania, Shadrac a Mischael Meshac e ad Azaria Abednego.”—Daniele 1:6-7

Daniele occupò dal principio un posto predominante nello spirito di Nebucadnetsar allorchè con l’aiuto di Dio, egli gli fece conoscere e spiegò il sogno che nè i magi, nè gli astrologhi, nè gl’incantatori, nè i Caldei avevano saputo interpretare.

Questa testimonianza a Geova spinse il Re fino a dirgli: “In verità il vostro Dio è l’Iddio degli Dei il Signore dei Re, e il rivelatore dei segreti, giacché tu hai potuto rivelare questo segreto.”—Daniele 2:47

Daniele fu allora piazzato quale governatore di tutta la provincia di Babilonia (e lo stabilì capo supremo di tutti i savii di Babilonia.) A sua volta Daniele, ricordandosi dei suoi tre giovani compagni chiese ed ottenne che divenissero servi assistenti. Ma Nebucadnetsar dimenticò ben presto che egli aveva riconosciuto in Geova. “Il Dio degli Dei e Signore dei Re.” Egli desiderava essere riconosciuto come padrone supremo e che i suoi dei fossero adorati nel suo regno. Per ciò aveva fatto erigere una grande statua a simbolo della sua dominazione e del suo diritto, esigendo dal popolo che adorasse i suoi Dei.

Egli emanò un ordine che dettava a tutti i suoi cittadini che ad un suo segnale essi avrebbero dovuto prosternarsi ed adorare questa statua aggiungendo che chi non si fosse attenuto a tal ordine sarebbe stato gettato in una fornace ardente. Apparentemente a quest’ordine non doveva ottemperare anche Daniele facente egli parte della Corte del Re, ma i tre suoi compagni, si. Ora, dei nemici gelosi della posizione occupata dai tre ebrei, riferirono al Re che costoro non avevano fatto conto del suo ordine prosternandosi ed adorando la sua statua d’oro.

Al che Nebucadnetzar furioso li convocò inanzi a lu chiedendo se era conforme alla verità quanto gli avevano riferito. Essi lo confermarono ed egli consenti a dar loro agio di sfuggire alla sentenza purché non si ritentassero di obbedire al suo ordine. In caso contrario li avrebbe fatti gettare nella fornace.

Ecco quale fu la risposta di Schadrae, Meschac e Abed-Nego: “O Nebucadnetsar, noi non abbiamo bisogno di darti rispoardente sta su questo. Ecco il nostro Dio che noi serviamo, è potente da liberarci, e ci libererà dalla fornace del fuoco ardente e dalla tua mano, o re. Se no, sappi o re, che noi non serviremo i tuoi dei e non adoreremo la statua d’oro che tu hai eretto.”—Daniele 3:16-18

Noi ci ricordiamo tutti del seguito. I tre Ebrei furono gettati nella fornace ardente la quale era talmente surriscaldata che i servitori del re adibiti ad eseguire il suo ordine moriroao per il calore nel precipitarvi i tre Ebrei. Ma questi erano protetti da Dio. Allora, il Re, inquieto di accertarsi se aveva agito o no saggiamente, s’avvicinò alla fornace ardente e scoprì, non solo che i tre Ebrei erano vivi, ma che c’era con loro una quarta persona il cui aspetto era simile a quello di un figlio di Dio.—Daniele 3:25

Solo le corde che li legavano s’erano bruciate ed è perciò che il Re che li vedeva muoversi in mezzo al fuoco chiese loro di uscir dalle fiamme dicendo: “Bendetto sia l’Iddio di Shadrac, di Meshac e di Abed-Nego, il quale ha mandato il suo angelo e ha liberato i suoi servi, che hanno confidato in lui, hanno trasgredito l’ordine del re e hanno esposto i loro corpi per non servire e non adorare altro Dio che il loro. Perciò io faccio questo decreto: che chiunque, a qualsiasi nazione, popolo o lingua appartenga, dirà male dell’Iddio di Shadrac, Meshac e Abed-Nego, sia fatto a pezzi, e la sua casa sia ridotta in un immondezzaio; perchè non v’è altro Iddio che possa salvare a questo modo.”—Daniele 3:28-29

Così, noi potremmo continuare a riportare innumerevoli altre rilevanti occasioni per mezzo delle quali Dio si glorificò egli stesso di fronte all’opinione degli Ebrei e quella di nazioni vicine, in combattimenti miracolosi per il suo popolo e nelle liberazioni dei suoi servitori che rappresentavano dei testimoni suoi; non tanto perché essi spiegavano al popolo le sue gloriose caratteristiche, ma per la loro fedeltà che Egli riconosceva e premiava con i suoi favori.

VOI SIETE MIEI TESTIMONI

Geova egli stesso riassume per noi tutto ciò in un modo chiaro e magnificoallor chè ci dice: “Ma ora così parla l’Eterno, il tuo Creatore, o Giacobbe, Colui che t’ha formato, o Israele! Non temere, perché io t’ho riscattato, t’ho chiamato per nome; tu sei mio! Quando passerai per delle acque, io sarò teco; quando traverserai dei fiumi non ti sommergeranno; quando camminerai nel fuoco non ne sarai arso e la fiamma non ti consumerà. Poiché io sono l’Eterno, il tuo Dio, il Santo d’Israele, il tuo Salvatore: io ho dato l’Egitto come tuo riscatto, l’Etiopia e Seba in vece tua. Io, sono l’Eterno, e fuori di me non v’è Salvatore. Io ho annunziato, salvato, predetto e non è stato un Dio straniero che fosse tra voi; e voi me ne siete testimoni, dice l’Eterno: Io sono Iddio.”—Isaia 43:1-3; 11-12

Nei versetti intermedi di questo capitolo rivelatore l’Eterno mostra che il modo nel quale s’occuperà del suo popolo d’Israele per l’avvenire costituirà anche una testimonianza alla sua gloria. Noi leggiamo al versetto 6 e 7: “Dirò al Settentrione: Restituiscili e al Mezzogiorno: non trattenerli; fa venire i miei figliuoli da lontano, e le mie figliuole dall’estremità della terra, tutti quelli cioè che portano il mio nome, che io ho creati per la mia gloria, che ho formati che ho fatti.”

Ciò si riferisce apparentemente al raggruppamento degli Israeliti dispersi nel mondo, raggruppamento al quale noi assistiamo attualmente.

Numerose profezie dimostrano che questo raggruppamento ha luogo alla fine dell’attuale epoca ed al principio del millennio. Citeremo una delle predette a conferma: “Perciò, ecco, i giorni vengono, dice l’Eterno, che non si dirà più: “L’Eterno è vivente egli che trasse i figliuoli d’Israele fuori del Paese di. Egitto ma: “L’Eterno è vivente, egli che ha tratto i figliuoli d’Israele fuori del paese del settentrione e di tutti gli altri paesi nei quali egli li aveva cacciati e io li ricondurrò nel loro paese che avevo dato ai loro padri. Ecco io mando gran numero di pescatori a pescarli dice l’Eterno; e poi manderò gran numero di cacciatori a dar loro la caccia sopra ogni monte, sopra ogni collina e nella fessura delle rocce.”—Gere. 16:14-16

Il fatto che la progenie naturale d’Abrahamo ritorni attualmente verso la Terra Promessa, ancora incredula e, non per amore verso Dio, ma per desiderio di sicurezza, non diminuisce la grandiosità dell’iniziato compimento di queste meravigliose promesse. Indicheremo ora la rassomiglianza del presente esodo delle nazioni a quello dell’Egitto!

A quei tempi essi emigravano per sottrarsi alla schiavitù ed il loro Dio permise che essi errassero 40 anni nel deserto, per la loro mancanza di fede e la ribellione contro di Lui. La profezia di Ezchiele 20:33-37 ci spiega chiaramente il fatto che bisognava attendersi a veder Israele ritornare in Palestina, ancora incredulo. “Io sono vivente! Dice il Signore, l’Eterno, con mano forte, con braccio disteso, con scatenamento di furore, io regno su voi! E vi trarrò fuori di tra i popoli, e vi raccoglierò dai paesi ove sarete stati dispersi con mano forte, con braccio disteso e con scatenamento di furore e vi condurrò nel deserto dei popoli e quivi verrò in giudizio con voi, dice il Signore, l’Eterno; e vi farò passare sotto la verga, e vi mettero nei vincoli del patto.”

Questa profezia sul ritorno d’Israele verso la Terra Promessa lascia apparire parecchi fatti importanti. Noi costatiamo prima che Dio regna su loro spargendo il suo furore e ciò non testimonia del ritorno volontario d’un popolo, motivato dall’amore per il loro Dio. Essi sono prima avviati (nel deserto dei popoli) ciò dimostra che, durante un momento, gli esiliati saranno nella stessa confusione ed incredulità in cui si trova il mondo attuale. Dio li giudica (faccia a faccia). Egli non avrebbe bisogno di farlo se essi fossero di tutto cuore con lui ed avessero accettato in Gesù il loro redentore.

Israele secondo la carne aveva per ordine di Dio edificato un Tabernacolo di fattura umana che, insieme al cerimoniale prefigurava il tempo attuale. (Ebrei 9:1-2) Ma israele spirituale ha il vero Tabernacolo che il Signore e non un uomo ha eretto. (Ebrei 8:2) Aaronne era il sacerdote che offriva sacrifici tipici e che venivano ripetuti annualmente. Il tabernacolo spirituale ha altresì il suo sacerdote che offrendo più accellenti sacrifici alla quale per sempre ha tolto i peccati del mondo. Fù nostro Signore Gesù Cristo che offrendo se, stesso a fatto, ciò, non soltanto per la salezza della chiesa, ma anche per tutto il mondo.




“Purificatevi voi, che portate i vasi del Signore.” Isaaia 52:11

Il metodo divino sembra essere quello di fare una chiara separazione dei servi di Dio e dei servi del male. Il privilegio di testificare per Dio o di essere ambasciatori della verità, è un favore riservato al popolo di Dio. Egli non cerca i malvagi, i diavoli, uomini o donne cattivi per annunziare le buone novelle. Il popolo del Signore dovrebbe accuratamente comprendere ciò e risentire il servizio di coloro che non danno prova d’essere uniti al Signore col cuore. “All’esempio Iddio ha detto: Cosa ne è di te, il raccontare i miei statuti, e il portare il mio patto in bocca tua? Poiché tu, odii la correzione e rigetti dietro di te, le mie parole.”—Salmo 50:16-17

(Manna Celeste)



Un Mondo Che Trema

“I suo lampi illuminano il mondo, la terra li vede e trema. I monti si sciolgono come cera davanti all’eterno, davanti al signore di tutta la terra.”
—Salmo 97:4-5

LA PAROLA “MONDO” nelle Scritture, non si riferisce alla terra in senso letterale, ma ad un ordine sociale, al quale l’Apostolo Paolo allude anche con l’espressione (presente malvagia età mondo).(Galati 1:4) Gesù ci rivela che Satana è il principe di questo mondo. (Giov. 14:30) In virtù alla rivelazione profetica che ci è data dalla parola di Dio, possiamo testimoniare di trivarci nel tempo della fine – di questo mondo. Il mondo (Greco) Kosmos-del Nuovo Testamento e simboleggiato, nel Vecchio Testamento dalla parola (terra) alla quale si riferisce il nostro testo allorchè afferma che a causa (lampi) di Dio la terra trema e si consuma. Anche qui, naturalmente, si tratta di un linguaggio altamente figurativo, ma di facile comprensione. Nelle scariche elettriche dei temporali, si manifesta prima il lampo, seguito a breve distanza dal cupo e rimbombante tuono. Il profeta ci dà la chiave dell’uso figurativo del (tuono) col dire che i lampi di Dio (illuminano il mondo). In altre parole il Signore usa i lampi come simbolo dell’aumento della conoscenza (o luce).

Varie profezie relative “al tempo della fine” ci pongono in risalto che questo tempo e caratterizzato da un generale bagliore nel mondo, identificato dal profeta Daniele in un generale aumento di conoscenza Daniele 12:4. Gesù menzionò questa luce come una dei segni della sua venuta alla “fine” del mondo. Nel presentare la profezia relativa alla fine dell’età, ed al tempo della sua venuta Egli disse: “Ecco lo ve l’ho predetto. Se dunque vi dicono: Ecco e nel deserto, non vi andate, ecco e nelle stanze segrete, non ci credete. Infatti, come il lampo esce da levante e sfolgora fino al ponente, così sarà la venuta del Figlio dell’uomo.”—Matteo 24:26-27

Con queste parole Gesù precisa che, quando verrà la seconda volta sulla terra, egli non e simile ad un essere umano che può essere visto in un “deserto” or in “una stanza interna e segreta.” Invece la sua venuta, come spiega Egli stesso, si manifesterà come un bagliore in tutto il mondo, simile ad una luce splendente dall’oriente all’occidente. Nell’adoperare questa simbolica e profetica espressione, riferendosi alla maniera in cui la sua venuta sarà rivelata, prima al suo popolo e poi al mondo. I suoi fedeli cristiani lo vedranno nella sua gloria, il mondo vedrà la manifestazione del Suo glorioso regno di pace e di benedizioni. Gesù ancora sottolineo che il profetico aumento di conoscenza sarà di natura mondiale che: esce da levante e si vede fino a ponente.”

Tutto ciò è in armonia con quanto l’Apostolo Paolo espone in riferimento al tempo della venuta di Cristo Gesù. Nel parlare del grande “Anticristo” l’uomo del paccato “che si sarebbe sviluppato, durante i secoli dell’età oscure” il quale il Signore distrugerà col soffio della sua bocca, e annienterà con l’apparizione (Greco) epiphania manifestazione della sua venuta. (2 Tess. 2:8) Quì la luce risplenedente della venuta del maestro e presentata come causa della eliminazione di tutti i regni di questo mondo influenzati da Satana e anche dell’anticristo. La fine rovinosa di tutti i sistemi ed istituzioni dell’uomo, basati sull’egoismo, la superstizione e l’inguistizia e che, insieme, costituiscono il “presente malvagio mondo” e uno dei risultati connessi con la venuta di Cristo Gesù. Questa fine non si effetuerà in un momento o in un giorno, o in un anno, ma attraverso molti anni durante i quali avranno luogo con un crescente severo, gli spasimi distruttivi fino a che il vecchio “modo” non sarà completamente ennientato.

La causa di questa distretta e sconosciuta da coloro che non sono illuminati dalla “parola profetica più ferma.”—2 Pietro 1:19 Per i sapienti della terra l’improvviso aumento di conoscenza “sopraggiunto sul mondo è un risultato della scienza umana andata a crescendosi sempre più durante i secoli. Allorchè apparvero per la prima volta le macchine di stampa, il telefono, l’energia nucleare, televisione, computers, aeri velocissimi, pinoscafì, treni velocissimi, e le automobili, molti filosofì solennemente affermarono che eravamo entrati nelletà del cervello. Costoro, pero, non tennero presente che, in merito all’intelligenza, i popoli dei tempi antichi non erano inferiore a quelli moderni. Ne dettero importanza al fatto che la luce plendente della conoscenza venuta nel mondo non ebbe un graduale sviluppo, ma fù improvvisa, specie quando si prende in cosiderazione i lunghi secoli del passato, durante i quali non vi fù nessun progresso. Infatti, fino agli ultimi anni antecedente, la attuale era moderna, il mondo attraversò quel periodo di densa ignoranza e di superstizione appropriamnete descritto come le Oscure Età.

La diffusione della stampa segnò il principio del profetico “aumento di conoscenza’, con la publicazione di giornali e numerosi libri, e l’istituzione di biblioteche e di molte scuole. Inoltre determinò la diffusione della Bibbia nelle principale lingue. Infatti, negli-ultimi 40 anni la Bibbia fù tradotta in quasi tutte le lingue del mondo incluso anche alcuni dialetti. Un ulteriore aumento di conoscenza fù determinato dall’invenzione di rapidi mezzi di trasporto e di comunicazione. Tutto ciò apparve molto buono e fù di garnde incoraggiamento per i popoli di tutto il mondo. In alcuni paesi il tenore di vita risultò più elevato e milioni di persone furono in grado di conoscere un’abondanza mai prima di allora goduta, i principi. I duchi, I re i signori dei tempi antichi con i loro castelli ed i loro schiavi non ebero tanti conforti quanto ne può avere nella sua casa un qualsiese individuo che vive per lo meno in alcune perti del mondo. Per una ragione risposta in quest’ultimo particolare, vi e un’altra conseguenza del profetico aumento di conoscenza, che sfugge al controllo di economisti, statisti e diplomatici. Le nazioni più poveri e meno gradite del mondo, con i loro milioni e milioni di abitanti, grazie ai mezzi di informazione inventati in questi recentissimi anni, apprendono le alte e prosperose condizione di vita di cui beneficano cittandini di altre nazioni, e ne reclamano il godimento a gran voce. Così gli altri popoli che sono sotto il dominio di più potenti nazioni, chiedono di essere liberati dalla schiavitù economica derivanti dallo sfruttamento delle loro ricchezze naturali da perte dello straniero.

Tutto ciò costituisce la causa di una graduale disintegrazione degli imperi. In verità accade che molti dei popoli più poveri per il loro desiderio di libertà e di un più alto tenore di vita, cadono facilmente vittime di un imperialisno ancora più oppressivo, ma il risultato sarà quello di un più tuonante esplosione, appena si avrà il nuovo bagliore del “lampo del Signore. Si, l’aumento della conoscenza si pone sempre più al di fuori del controllo umano. Coloro i quali proclamarono che il mondo era entrato nell’età del cervello non furono abbastanza sicuri per dare una soluzione atta ad illuminare l’egoismo dell’uomo. Essi non compresero che la conoscenza ed i conforti della vita non poteva eliminare le conseguenze del paccato adamitico e le ingiustizie derivante dall’egoismo dominante nel cuore degli uomini.

I popoli che sono stati benedetti da un maggiore progresso o da un più alto livello di vita per l’accresciuta conoscenza non sono propensi a dividera la loro prosperità con quelli poveri e meno progrediti. Questi ultimi, a loro volta, non sono affatto rassegnati a permanere nelle loro critiche condizioni. Così la lotta continua. Uninvenzione ha provveduto per le nazioni un orribile strumento di sicurezza, mentre i rapidi mezzi di comunicazione e di trasporto rendono facile e possibile tra esse di collaborare e di unirsi schierandosi in due opposti campi. Queste nazioni sono uniti sulla base di interessi nazionali ed internazionali i quali, come due giganti, le manovrano per la realizzazione di migliori posizioni strategiche nel mondo politico. E mentre sperano di addivenire ad un accordo per impedire lo scoppio di una nuova guerra, provvedono ad armarsi di tutto punto per fronteggiare qualsiese sorpresa.

In questa grande visione, di un mondo agonizzante si inquadrano gli sviluppi dei. Recenti avenimenti come l’Iraq e la continua lotta sia con parole come anche con arnesi di distruzioni fra i Palestinese e Israel, mentre le grande potenze – dal canto loro, poste ai due lati della scena del mondo, si sforzano di controllare e guidare gli eventi. Riguardo a questo tempo, il profeta scrisse che le nazioni faranno “dei piani” ma che essi saranno sventati.—Isaia 8:9-10 Nella sede centrale delle nazioni Uniti di New York, quasi tutti i giorni hanno luogo conferenze di nazioni di tutto il mondo, ma le conferenze si chiudono con dei risultati che non dimostrano soddisfazioni per molte nazioni. Molti osservatori affermano che tali conferenze sono caratterizzati da uno spirito di egoismo Comunque sieno le conferenze, in base alle profezie, noi sappiamo che la conseguenza ultima sarà la “fine del sistema del presente mondo,” al cui posto sarà manifesto il tanto atteso Regno di Cristo quel figurativo “Monte” sul quale, il Signore preparerà a tutti i popoli un “convito di cibi succolenti.” Annienterà per sempre la morte e asciugherà le lagrime da ogni viso.—Isaia 25:6-9

Abbiamo gia notato il riferimenyo di Paolo alla “luce splendente”, quale risultato che al propio tempo stabilito, l’Anticristo avrà la sua fine. Da un punto di vista generale possiamo pensare all’Anticristo come al sistema sociale, politico e religioso edificato sull’ibrida alleanza tra stato e chiesa e che, per secoli, si presentò come il regno di Cristo. Oggi, in molti paesi dell’Europa, questo sistema di governo e stato già distrutto, in conseguena della maggior “luce” che i popoli hanno ricevuto e della relativa conquista delle libertà civili e religiose. Oltre a ciò, milioni di persone aderenti a quel sistema perdono rapidamente la loro fede nella chiesa, che formava una parte tanto vitale dell’uomo del peccato. Anche in Italia, dove un tempo la chiesa si vantava della fedeltà di tutte la popolazione, oggi entramite la televisione si nota che gli abitanti votano per alcuni partiti che sono notoriamente schierati contro le pretese clericali, ed il loro numero aumenta di giorno in giorno.

Dal lato della sapienza umana tutto ciò si presenta come una minaccia, come il profeta preannunziò, “la terra vede e trema.” Per noi, invece, e una ulteriore prova che stiamo vivendo nel profetico tempo della fine, acciocchè i bagliori dei “lampi” del Signore illuminano le genti, guidandole lontano dalle superstizioni del passato e spingendoli a reclamare una equa partecipazione alle comodità derivanti dal progresso. Ma questo e solo il primo risultato del profetico aumento di conoscenza. Esso è necessario a preparare la terra al Regno di Cristo ed a convincere che i popoli che la loro sapienza, anche con l’aiuto di una maggior conoscenza, a causa dell’egoismo renderà impossibile la realizzazione di un’età d’oro fondata unicamente. Sui loro sforzi e che fù cantata e vagheggiata da poeti e dai filosofì del passato. La distretta risultante dall’aumentata conoscenza, invece, continuerà fino a quando tutta la terra (gli abitanti) impareranno che l’unica soluzione e salvezza procede dall’intervento di Dio Geova, e come afferma il profeta Sofonia 3:8-9, a quel tempo “Tutti invocheranno il Signore per servirlo di pari consentimento.” Molti frutti del progresso, che sono di benedizioni per l’umanità, senza dubbio diverranno permanenti e permessi dal Signore al servizio di tutte le famiglie della terra. Ma inoltre vi sarà una maggiore luce. Abbiamo l’assicurazione, ad esempio, la conoscenza della gloria di Dio riempirà la terra: “La conoscenza del l’Eterno sarà come le acque che ricoprono il mare.” (Isaia 11:9) La conoscenza delle invenzioni moderne, non riempirà la terra con la gloria di Dio fino a quando, per mezzo dell’opera educativa delle agenzie terrene del regno di Cristo, il popolo apprenderà ad usarle beneficamente e pacificamente.

E la conoscenza della gloria di Dio, manifestata nel grandioso piano per la redenzione e la salvezza del genere umano, riempirà ugualmente la terra. La conoscenza del “riscatto per tutti.” (I Tim. 2:4-6) Quale meravigliosa rivelazione dell’amore e della gloria di Dio. La resurrezione dei morti e presentata da Gesù come una evidenza della gloria di Dio. (Giov. 11:4) Durante l’età del regno Millenniale, della quale l’aurora sta per spuntare, i morti di ogni nazione saranno risvegliati dal loro sonno mortale. Anche questo meraviglioso evento riempirà la terra della gloria di Dio perchè, come scrisse il profeta.—Isaia 40:5 “Allora la gloria dell’Eterno sarà rivelata e ogni carne la vedrà, perchè la boca dell’Eterno ha parlato.” Tutto questo non sarà realizzato in una solta volta, perchè costituirà un lavoro che si svolgera durante l’intera età Millenniale. Il profeta Zaccaria 14:6-7. Ha protezzato che tutta l’Età Millenniale sarà come un ‘un giorno’ ‘durante la quale.’ Non sarà ne giorno ne notte”, che “in sulla terra vi sara luce.” Le prime raggi di luce del “ nuovo giorno” sono discernibili da coloro che vegliano e scrutano i segni delle profezie Bibliche. Pian piano, la luce aumernterà sino a che, al termine dell’età del regno, le ‘tenebre’ saranno completamente scomparse.

Così, mentre il mondo ora “trama” a causa dell’incertezza e terrore globale, il glorioso giorno Millenniale stà per spuntare. In quel giorno i popoli della terra diranno: “Ecco, questo è il nostro Dio: in lui abbiamo sperato ed egli ci salverà; Questo el l’Eterno in cui abbiamo sperato: esultiamo e rallegriamoci nella sua salvezza.”—Isaia 25:9




LA NOSTRA PASQUA QUAST’ANNO SARA CELEBRATA IL APRILE 18 2008



Associazione Studenti Biblici Aurora